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Autore: Lidia D'Angelo

I Papi dei Concili dell’era moderna

Si apre il 17 maggio nelle sale di Musei capitolini di Roma la mostra “I papi dei Concili dell’era moderna”; il percorso si sviluppa intorno a 30 opere tra dipinti, sculture, argenti, tessuti liturgici rari e preziosi,  illustra le figure dei pontefici protagonisti dei  tre concili dell’età moderna: il Concilio di Trento nel Cinquecento, il Concilio Vaticano I nell’Ottocento e il Concilio Vaticano II nel Novecento.

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C’era una volta la “Scuola”

Sui giornali si sta facendo un gran parlare di bullismo, infatti in questi ultimi tempi stiamo assistendo a un crescendo vertiginoso di episodi di questo genere nelle aule scolastiche, che hanno come vittime i professori, sottoposti ad atti di violenza verbale, psicologica e fisica. Un tempo i docenti avevano nella società  un ruolo di tutto riguardo, rispettato e dignitoso; oggi i docenti sono  derisi e offesi, calpestati nella loro dignità.

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“Amici Nemici”

” AMICI MAI …! ”
Quando la politica diventa anche satira poetica!

 

Come volevasi dimostrare,

nessuno dei due vincitori vuole abdicare

alla ipotesi di governare.

Il presidente Mattarella ha ricevuto le delegazioni

ma non ha ancora  visto buone azioni,

tendenti alla nascita di un buon governo

che sia agile e moderno

nell’affrontare gli italici problemi,

senza grossi intoppi e patemi.

Il giovane Di Maio, chiuso nella sua corazza,

scalcia come un puledro di razza

e con la sua parlantina tutti imbarazza,

specialmente Silvio Berlusconi

che non considera i pentastellati degli amiconi.

Dal canto suo, il rampante Matteo

facendo il tosto e senza alcun piagnisteo,

non rinuncia tanto facilmente

a diventare del Consiglio dei ministri il presidente.

Ma i tempi oramai si sono allungati

e tutti gli animi sono esacerbati,

probabilmente avremo, meglio di niente,

il governissimo del Presidente,

buono per tutte le stagioni

 e speriamo capace, almeno, di grandi azioni.

Rimborsopoli a 5 stelle

Gli onorevoli benedetti da Grillo

ora piangono lacrime di coccodrillo,

perché la tanto sbandierata onestà

alla fine si è rivelata una calamità.

Pare che alcuni per colpa dei soldi,

a qualsiasi richiamo, siano diventati sordi

nonostante gli appelli del capo

a un comportamento più morigerato.

La marmellata è molto apprezzata

infatti ne è stata mangiata in quantità smisurata

e ora che si è scoperto l’inghippo,

come fare per rimediare allo scippo?

Bisogna al più presto restituire il malloppo

per superare velocemente l’intoppo

che impedisce di agguantare la vittoria

in questa campagna elettorale diffamatoria.

Filastrocca per Spelacchio

A  “Spelacchio”, con simpatia, dedico questa mia poesia.

firmato: Pasquino

In questi giorni di grande festa

la città di Roma si appresta

a celebrare il santo Natale

ai piedi di un albero “eccezionale”.

Cresceva un tempo a più non posso

nella sua valle, uno splendido abete rosso,

ignaro del suo triste destino

che lo avrebbe portato un bel mattino

nel cuore di una grande città

che mostra da millenni tutta la sua beltà.

E’ venuto giù dalla lontana val di Fiemme

per arrivare a Roma lemme lemme,

così ha voluto la giunta comunale

e l’albero, con velocità virale,

ha perso tutta la sua folta chioma

diventando in un batter d’occhio

il triste e smunto Spelacchio

che dei romani è diventato lo spauracchio.