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Autore: Massimo Rossi
Avvocato Penalista e Patrocinante in Cassazione, con studio in Siena;
Docente a contratto presso Unifi in Procedura Penale e Relatore
in Convegni a livello nazionale - avvocatomassimorossi@yahoo.it
La vicenda di Giulia, ma potrebbe essere di qualsiasi altra donna o altro uomo, fa riflettere in modo pressante sul rapporto tra diritto di cronaca e diritto delle persone alla loro identità e sfera del privato che, in casi come questo, gronda di dolore e di lacrime.
Al tempo stesso, l’accalcarsi di cronisti avidi di conoscere tutto quanto è possibile per riferirlo ad un pubblico divoratore di “sangue” porta a conseguenze aberranti ed incredibili.
Riflessioni sul quadro della giustizia/ingiustizia che attraversa il Paese Italia
una analisi fuori dal coro del “Buonismo di Corte” di Massimo Rossi *
Le fredde cifre parlano di oltre 85 donne uccise dai loro ex o in un contesto di violenza para familiare di “genere” (vittime non protette e non considerate). Abbiamo, ad oggi, oltre 50 persone che hanno scelto il suicidio come via per la libertà dal carcere nel quale, per lo più, stavano espiando pene contenute (ovvero sotto i quattro anni).
DECRETO LEGISLATIVO10.10.2022 N.150– c.d. Legge “Cartabia”
___________UN APPELLO dell’ Avv. MASSIMO ROSSI *
Un appello sentito e rivolto a tutti i Consigli degli Ordini degli Avvocati d’Italia mi sento di farlo.
Leggo la riforma c.d. Cartabia e leggo i commenti che vengono fatti da illustri professori e mi pongo una domanda: ma l’Avvocatura esiste?
Esiste ancora una Avvocatura capace di svolgere un ruolo sociale che significa avere un peso politico di direzione della Giustizia ?
La “Riforma Cartabia“ ….tra Rivoluzione o Involuzione
________________Una analisi di Massimo Rossi *
La “Riforma Cartabia” ha introdotto diversi e distinti istituti che tendono alla “ricomposizione” delle liti e delle situazioni, alla “riappacificazione” tra reo e vittima, anche ambito penale. Un precetto che giunge dall’alto, da una complessa (ma affatto completa ed organica) riforma legislativa che andava elaborata e strutturata più attentamente.
La crisi del rapporto tra cittadini e giustizia e la crisi del mondo delle toghe
una analisi di MASSIMO ROSSI *
Lo sostengo da molto tempo che il rapporto tra cittadini e mondo della Giustizia è in grave e profonda crisi. La sacralità delle stanze dei Tribunali e delle Corti sono violate prima ancora che dagli insulti ai magistrati ed agli avvocati o dalle minacce espresse a costoro da una “irrispettosa” (e molto spesso prezzolata) stampa che, invece di fare informazione sui fatti, si attarda sulla “ipotesi” di ciò che potrebbe essere accaduto e cosa no.
Negli ultimi 10/15 anni il nostro Paese è stato governato da “Tecnici”. Il primo (più recentemente) fu il governo Ciampi, poi Monti, poi Draghi, ma anche lo stesso Conte era un tecnico. La politica si è fatta da parte ed ha lasciato il posto alla “competenza” ed alle competenze (vere o presunte).
Ci si è ubriacati di una idea razionalista ed efficientista che, però, ha da sempre due limiti: non progetta e non sceglie la via per il futuro. Il “Tecnico”, per sua natura, è molto capace nel destreggiarsi in quello che c’è, nelle norme e regole esistenti, ma è incapace di progettare e, peraltro, non è giusto che lo faccia. Il progetto ed il cammino deve essere indicato dal“Politico” che deve avere la forza propulsiva degli ideali e delle volontà che hanno la forza di cambiare l’oggi guardando ad un domani migliore.