UNA VOLTA …. erano allora gli anni ’60, si parlava della “DOLCE VITA”
____________ di MATTEO PLATANIA
Nel 2013, le pagine di cronaca romana parlavano del fenomeno delle Baby Squillo dei Parioli, ragazze minorenni che dopo la scuola andavano a prostituirsi. Lo scandalo interessava principalmente due adolescenti, della cosiddetta “Roma Bene” coinvolte in un giro di sesso e trasgressioni. La piattaforma Netflix, il 30 novembre, ha rilasciato Baby, la nuova serie incentrata proprio su questi fatti di cronaca. Prodotta da Fabula Pictures e diretta da Andrea De Sica e Anna Negri, le serie, consta di sei episodi visibile in 190 Paesi.
Lunedì 26 Novembre, all’età di 77 anni, si è spento Bernardo Bertolucci.
Nato a Parma, suo padre era Attilio Bertolucci, noto poeta italiano. Bernardo inizialmente seguì le orme paterne e solo in un scendono momento decise di intraprendere quella che diventò la sua strada: il cinema. Bertolucci, però, era anche documentarista, produttore, polemista, autore per eccellenza del cinema italiano, star del cinema internazionale. Aveva rapporti con molti attori, soprattutto francesi e americani. La sua maturazione a livello registico ha avuto esito, passando da un cinema d’avanguardia a uno d’autore, da produzioni low budget a grandi produzioni, solcando un panorama strettamente provinciale, con le pellicole Prima della rivoluzione (1964) e Novecento (1976) girate nella sua Parma, fino ad approdare a uno internazionale.
Bertolucci, nel mondo cinematografico, inizia a muovere i primi passi come assistente di Pier Paolo Pasolini. Su un’idea di quest’ultimo girerà la sua prima pellicola la “La Comare secca”, influenzato dal maestro soprattutto per quanto concerne le atmosfere.
Tra le sue migliori pellicole troviamo Ultimo tango a Parigi (1972). Nel 2018 il film è uscito in versione restaurata come evento per sole giornate del 21, 22 e 23 maggio. Bertolucci aveva avuto modo di prender parte all’anteprima del restauro al Biefest di Bari. Alla base di Ultimo tango a Parigi c’è l’idea di amore, trasgressione e libertà, sentimenti portati alla luce da un uomo (Marlon Brando) e una donna (Maria Schneider) che non si conoscono e che si incontrano in un appartamento vuoto. In questo luogo avviene una timida iniziazione conoscitiva, che sfocia in quella sessuale. Decidono di continuare a vedersi, senza mai approfondire la conoscenza al di fuori.
Il film in quegli anni fece scalpore e lo stesso Bertolucci dovette presentarsi dinnanzi al giudice. La stessa pellicola, anni e anni dopo, venne rivalutata e considerata ad oggi come un film che ha valicato le censure. Immagine iconica ed entrata nell’immaginario collettivo, quella che vede Marlon Brando e Maria Schneider che si abbracciano nudi sul pavimento. Un esperimento ripreso da questa pellicola è sicuramente Undressed, serie televisiva statunitense andata in onda dal 1999 al 2002, che vede l’incontro tra due giovani che si incontrano per la prima volta su un letto.
Il 25 novembre è stata la giornata nazionale Stop alla violenza sulle donne. In Novecento le donne intonano: “Sebben che siamo donne paura non abbiamo, per amor dei nostri figli, per amor dei nostri figli. Sebben che siamo donne paura non abbiamo, per amor dei nostri figli in lega ci mettiamo, stendendosi a terra formando un tappetto”. Novecento è girato nella terra natia, città di contadini. Parma rappresenta un microcosmo della storia d’Italia.
E’ la sua undicesima pellicola. Fu sequestrato per oscenità e blasfemia dal Pretore di Salerno nello stesso anno di uscita, in quanto erano presenti una scena di pedofilia di Attila Melanchini (Donald Sutherland) nei confronti di un ragazzino e per la bestemmia in dialetto. Nulla, invece, venne detto riguardo una scena che vede la giovane prostituta Neve (Stefania Casini), mentre nuda si appresta a masturbare Olmo Dalcò (Gérard Depardieu) e Alfredo Berlinghieri (Robert De Niro).
Questo a dimostrazione che i tempi cambiano e che la soglia dello scandalo va ad alzarsi anno dopo anno.
Il film con il quale ha vinto 9 premi Oscar è L’ultimo imperatore (1987), un colossal che analizza in tutte le sue sfaccettature il mondo cinese e che, di fatto, consacra Bertolucci come grande regista italiano e soprattutto internazionale. Gli oscar ricevuti nel 1988 sono: Miglior film a Jeremy Thomas; Migliore regia a Bernardo Bertolucci; Migliore sceneggiatura non originale a Mark Peploe e Bernardo Bertolucci; Migliore fotografia a Vittorio Storaro; Migliore scenografia a Ferdinando Scarfiotti, Bruno Cesari e Osvaldo Desideri; Migliori costumi a James Acheson; Miglior montaggio a Gabriella Cristiani; Miglior sonoro a Bill Rowe e Ivan Sharrock e Miglior colonna sonora a Ryūichi Sakamoto, Cong Su e David Byrne. Vincitore anche di 4 Golden Globe: Miglior film drammatico; Migliore regia a Bernardo Bertolucci; Migliore sceneggiatura a Mark Peploe, Bernardo Bertolucci e Enzo Ungari e Miglior colonna sonora a Ryūichi Sakamoto, Cong Su e David Byrne.
Bernardo Bertolucci, malato da tempo e costretto su una sedia a rotelle, si è spento all’età di 77 anni. La camera ardente è allestita in data odierna, martedì 26 novembre dalle ore 10 alle 19, in Campidoglio, presso la Sala della Promoteca. Sarà prevista anche una cerimonia di commemorazione aperta al pubblico, ma al momento non è stata definita la data.
Sabato 1 dicembre, presso la clinica “Ars Medica” (Via Ferrero di Cambiano, Roma) ha avuto luogo il Congresso dell’AMSI, Associazione Medici d’origine Straniera in Italia. Hanno partecipato oltre 150 professionisti italiani e stranieri, tra ortopedici, neurologi e neurochirurgi, i quali si sono confrontati sul tema “Neurotraumatologia e lesioni periferiche – Trattamento medico, chirurgico e riabilitazione”, argomento centrale del II Convegno del XIX Corso d’ aggiornamento internazionale e interdisciplinare dell’Associazione.
I parlamentari Franco Zaffini e Emanuele Prisco – entrambi di “F.d’I.”- hanno richiesto al Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti l’intervento degli Ispettori presso l’Ufficio Scolastico Regionale, in merito al questionario sui temi dell’omofobia diffuso in alcune scuole dell’Umbria. In una nota gli esponenti di FdI spiegano che “ai Dirigenti degli Istituti è stato proposto un elenco di domande che dovrebbe servire all’indagine sul bullismo omofobico promosso con il medesimo progetto, nato dalla collaborazione tra Omphalos, associazione Lgbti di riferimento per la comunità gay di Perugia, Regione, Ufficio scolastico regionale e il dipartimento Fissuf dell’Università. Ci aspettiamo che il questionario sia stato redatto da un pool altamente specializzato di pedagogisti e psicanalisti dell’adolescenza, in quanto se così non fosse, andrebbe immediatamente ritirato. Il nostro timore è che fra gli autori ci siano anche soggetti non titolati”.
…QUANDO LA GLOBALITA’ NON E’ LA SOLUZIONE, MA UN PROBLEMA!
Martedì presso la Sala delle Conferenze Stampa di Palazzo Montecitorio, organizzato dal Centro Studi Machiavelli, ha avuto luogo la presentazione de I global compact su migrazioni e rifugiati. Sono compatibili con le politiche del Governo italiano?Hanno presieduto il dibattito l’autore del report Carlo Sacino, l’onorevole Paolo Formentini Lega, Capogruppo Esteri e il senatore Manuel Vescovi Lega, Commissione Esteri.
Sabato 24 novembre nella capitale della cultura 2019 si è conclusa l’ottava edizione del Matera Sport Film Festival,la manifestazione che vede unite tra loro film e sport. Presso il Cinema Il Piccolo di Matera si è svolta La Cerimonia di Premiazione. È stata un’occasione per guardare il mondo dello sport sotto una luce diversa, inteso qui come luogo di cultura, mettendo da parte l’aspetto prettamente agonistico. Matera si è trasformata per tre giorni in sito dove ad essersi incontrate sono opere provenienti dai cinque continenti. La manifestazione è stata possibile grazie al sostegno di: Matera-Basilicata 2019, Regione Basilicata, Sensi Contemporanei, Mibact-Direzione Generale Cinema.
Al termine della cerimonia il Direttore Matera Sport Film Festival, Michele Di Gioia ha dichiarato: “Il Matera Sport Film Festival non finisce qui, considerato che già da gennaio torniamo subito al lavoro con la collaborazione di Matera 2019 e UISP. Crediamo nello sport come tema di riscatto sociale e di rivendicazione dei diritti. In queste otto edizioni ci siamo accorti che c’è grande interesse sulla tematica e sul territorio da parte delle produzioni cinematografiche di tutto il mondo. Il nostro obiettivo resta quello di raccontare lo sport sociale, quello per tutti.”
I vincitori decretati dalla Giuria composta da Barbara Destefanis (Presidente), Vito Cea, Giuseppe Tumino, Margherita Agata e Walter Nicoletti. Menzione Speciale per le Paralimpiadi Emotive di Pietro Reggiani e Velo di Glenn D’Hondte e Birger Platteeuw (Belgio). Miglior film straniero per Playing for the green di Josè Campos (Messico): All’ atto della premiazione il regista ha dichiarato: “Matera è una città e vincere qui significa poter continuare a credere nel mio sogno, quello di diventare un regista affermato, considerato che questo corto è la mia opera prima”. Per la categoria miglior documentario vince Straight line di Yuri Pirondi e Ines Von Bonhorst. Data l’assenza di entrambi, a ritirare il premio è stato Laurent Piemontesi, protagonista del documentario, il quale ha affermato “Dobbiamo prenderci per mano se vogliamo cambiare davvero le cose, senza attendere che qualcun altro lo faccia per noi. Questo è il messaggio che vogliamo dare con Straight Line”. Per la categoria miglior produzione TV la spunta Da Cremona in Bosnia. La solidarieta’ dopo la guerra di Simone Bacchetta. “E stata un’esperienza indimenticabile poter raccontare questo romanzo dello sport che è riuscito ad unire ragazzi italiani e bosniani alla ricerca di valori comuni”, queste le parole del regista. Il premio della giuria “Fausto Taverniti” è assegnato a How Hipolito Vazquez found magic where he never expected di Matias Rubio (Argentina). Per la categoria miglior film dobbimao, invece, sportarci in Puglia, a Bitonto, con la vittoria del film Il Mondiale in piazza, opera di Vito Palmieri che vede la partecipazione come protagonista di Malic Cissè: “Ho partecipato ai casting perché mi ha accompagnato un mio amico e mi sono ritrovato protagonista per puro caso. Sul set è nata una bella amicizia sia con il regista che con il resto del cast. Il cinema è anche questo. E’ una famiglia”. Per la categoria Sport & Society il premio va a Matteo Tortora con il calciatore invisibile: “Questo premio riconosce un lavoro e premia l’inclusione di una tematica sempre attuale. Rappresenta un vero passo di civiltà”, così ha commentato il regista. Ad assegnare questo premio è stato Gabriele Di Stasio, Presidente BasilicataCinema: “E’ bello poter premiare un’opera che mette in evidenza problematiche rilevanti annesse al mondo del calcio, considerato che la nostra organizzazione è partita proprio dal voler trasmettere questi valori diversi anni fa. Un segnale positivo che conferma la nostra collaborazione con il Matera Sport Film Festival”. Vince, infine, il Matera Sport Film Festival il film americano GAME di Jeannie Donohoe.
La manifestazione ha come obiettivo quello di sensibilizzare il pubblico su tematiche sportive attraverso la visione di pellicole uniche e originali. Le opere giunte da tutto il mondo sono state oltre 2200, le quali hanno come protagonista indiscusso lo sport.