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Autore: Matteo Platania

Venezuela: firma del Memorandum d’Intesa

L’ Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e il Governo del Venezuela hanno firmato un Memorandum d’Intesa.

Ginevra (24 settembre 2019) – L’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e il governo del Venezuela hanno firmato un Memorandum d’Intesa che istituisce delle linee guida per i dialoghi e la cooperazione futura, oltre che consentire una presenza continua nel paese di due funzionari delle Nazioni Unite per i diritti umani.

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FIABADAY 2019, per l’abbattimento delle barriere architettoniche

FIABADAY 2019, diciassettesima giornata nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

La Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sita in via Santa Maria in Via 37, ospiterà giovedì 3 ottobre 2019 alle ore 11:00 la conferenza stampa di presentazione della “Giornata Nazionale per l’Abbattimento delle Barriere Architettoniche – FIABADAY”, giunto alla 17esima edizione.

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Al Fonclea sbarca “Ma cos’è questa crisi”
…. a Roma una serata indimenticabile

MA COS’ E’ QUESTA CRISI ….. ?
 canzoni ed umorismo per divertirsi sulla crisi

____________ MATTEO PLATANIA

Giovedì 19 settembre alle ore 21:30, presso il Fonclea, storico locale nato il 29 settembre 1977, sito in via Crescenzio 82/a, ha avuto luogo lo spettacolo musicale “Ma cos’è questa crisi – canzoni ed umorismo per divertirsi sulla crisi”.
Il locale si trova in uno dei più bei quartieri della Capitale ed è stato fondato da quattro amici: Claude, Massimo, Francesco e Marco, i quali, più di quarant’anni fa, legavano il proprio destino alla musica, riproponendo canzoni celebri legate alla tradizione romana e non solo. 
In quei tempi, a Roma, giovani musicisti avevano ben poche occasioni per esibirsi in locali e confrontarsi con il pubblico. Il Fonclea fu uno dei primi locali a rispondere a questa esigenza ponendosi, allora e tuttora, come vero e proprio trampolino di lancio per molti artisti, come lo è stato per Giorgia, Lillo & Greg, Sergio Caputo, Dado, Riccardo Rossi, Max Gazzè, Niccolo Fabi, Max Paiella e Luca Laurenti.

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Pubblicità offline e online, tradizionale e moderna

Ogni giorno vediamo pubblicità di ogni tipo, ma non riusciamo a ricordarci di tutte. Secondo Red Crown Marketing pubblicizzare un prodotto o un’azienda non è affatto semplice.  Trent’anni fa le persone vedevano circa 2 mila messaggi pubblicitari al giorno, oggi, invece, ne vediamo circa 400 mila Domanda da porci è la seguente: Quali sono le pubblicità che ci colpiscono e che ricordiamo? Sono quelle intelligenti, semplici e, soprattutto, originali.

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Napoli ospita Transfrigoroute International

Venerdì 27 settembre Napoli ospita, nel suggestivo Castel dell’Ovo, l’Assemblea Transfrigoroute International, che si tiene una volta l’anno. Di questa fanno parte Associazioni e Imprese di diversi Paesi, che operano nel mondo del trasporto a temperatura controllata, nella costruzione e allestimento di veicoli refrigerati.
Quest’anno ad avere la rappresentanza unica in Italia di Transfigoroute è l’Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici (ANITA). L’Associazione ha curato il programma e l’allestimento dell’Assemblea che riunirà, per la prima volta nella nostra Penisola, i principali tecnici dell’industria e della logistica del freddo provenienti da tutta Europa.

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11 Settembre: ricordi di una strage

Sono già passati 18 anni, ma quel giorno lo ricordo come fosse ieri. Avevo poco più di 10 anni. Ero sul divano a guardare con mia sorella “la Melevisione“, programma per bambini che andava in onda su Rai 3. Ad un certo punto, però, ci fu una violenta dissolvenza e, al posto di Tonio Cartonio, comparve, come per magia, nello schermo, Josephine Franzelin che interruppe il programma.

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Partnership fra la Necci Academy e Gi Horeca

 

A Roma il 22 luglio 2019 la Necci Academy, divisione del gruppo Necci Hotels dedicata alla formazione ha siglato un accordo di partnership con Gi Horeca, divisione specializzata nella ricerca, selezione e formazione del personale per l’Hotellerie di Gi Group, la prima multinazionale italiana del lavoro.

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Matteo Salvini, il nuovo Berlusconi?

Come siamo arrivati a questa situazione? Per rispondere al quesito dobbiamo fare qualche passo indietro e vedere quella che è la nostra cultura. Il degrado culturale si identifica con la demolizione da parte delle televisioni berlusconiane del cinema italiano, un’arte che tutti amavano, rispettavano e seguivano, tagliando uno dei ponti creativi che ci univano al resto del mondo. Inizialmente il circuito mediaset era vista come la “televisione per famiglie”, alternando programmi per bambini a interessanti film. Invece Silvio Berlusconi ha imposto agli italiani una marea di serie e prodotti vari made in USA. Una televisione, definita oramai “trash” , che non promuove più valori umani e civili, ma una perenne lotta tra chi grida di più. Una sfida per rimanere sul palinsesto mediaset non dovuto alla bravura, ma come parametro viene preso in considerazione quello della bellezza.

Pochi hanno anticipato il profondo, disperato declino culturale e il danno psicosociale che la televisione avrebbe arrecato agli italiani. Tra quelli che l’hanno anticipata c’era Pier Paolo Pasolini. Ha definito la catastrofe imminente come “genocidio culturale”. Descriveva così la rapida perdita di valori, sentimenti e tradizioni a tutti i livelli della società italiana, una profonda deculturalizzazione che nemmeno il fascismo era in grado di realizzare e che stava disintegrando la società italiana.

Lo storico Paul Ginsborg ha dimostrato, prima dell’arrivo di Matteo Salvini, che la combinazione di populismo antipolitico e potere mediatico di Berlusconi aveva corroso le basi della democrazia italiana, aprendola all’emergere di populismo estremista e xenofobo.

Il Movimento 5 Stelle nasce con una volontà purificatrice e giustizialista senza precedenti nella politica italiana. Nel 2018 il Movimento ha vinto le elezioni politiche in Italia, ma di fatto ha perso il potere, nelle mani dell’agitatore Salvini. Questo, non potendo applicare un programma governativo incentrato su obiettivi precisi, si è limitato a riprodurre con violenza verbale l’eredità calcistica berlusconiana, di confronto, recuperando l’opposizione noi-loro come asse centrale, e la retorica capace di intrappolare il gente comune, la stessa che credeva nei miracoli promessi da Berlusconi.

Pochi mesi dopo, le elezioni europee hanno visto la schiacciante vittoria dell’iperbole xenofoba e nazionalista: la Lega ha raddoppiato i voti e il Movimento 5 Stelle ha perso più di sei milioni di voti.

Il decennio di Berlusconi ha facilitato l’arrivo di truffatori, filibustieri e incantatori di serpenti senza scrupoli. La capacità di Salvini, dopo aver assunto la guida dell’ex Lega Nord, è stata quella di canalizzare il potenziale trasformativo derivante dal declino della borghesia italiana. La strategia di esternalizzazione dei conflitti attraverso l’individualizzazione di capri espiatori come Bruxelles, gli immigrati o l’euro, permette di accumulare più potere in seno a una prassi politica basata sul dolce far niente, in cui ruggiti nazionalisti riempiono il vuoto dell’assenza di un programma politico. Sfrutta in questo modo il malessere degli italiani, traendone maggiore beneficio.

Le televisioni di Berlusconi sono state le prime a spaventare i telespettatori con lo spettro dell’immigrazione di massa. Matteo Salvini non ha fatto altro che prendere la palla al balzo, e ha alimentato questo odio e paura. Ogni giorno mediaset trasmette immagini di barconi pieni di immigrati in procinto di “invadere” l’Italia. La stessa politica del timore è stata applicata anche rispetto all’allargamento dell’Unione Europea con l’ingresso di Ungheria, Bulgaria e Romania. Anni di propaganda continua hanno preparato gli italiani a non saper gestire la diversità; anzi il contrario, aver paura di lui.

È impossibile comprendere le incongruenze e gli impulsi autodistruttivi della politica italiana senza tener conto della continuità tra il momento politico presente e il passato. L’ascesa del nuovo uomo forte, Salvini, non può essere considerata una novità, ma piuttosto come un Berlusconi bis, sì, più aggressivo e senza freni.

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Kevin Spacey sorprende Roma con un monologo

Kevin Spacey riappare di sorpresa a Roma, leggendo un monologo in un museo a un piccolo pubblico due settimane dopo che le accuse contro di lui in un caso di violenza sessuale sono state ritirate. L’attore, con la sua apparizione nella Capitale, spezza quel silenzio durato due anni. E lo ha fatto senza alcun preavviso, venerdì scorso, al Museo Nazionale Romano. Dinnanzi ad un pubblico modesto, ha iniziato a  leggere una serie di poesie su un pugile abbattuto e solitario, che inevitabilmente ha ricordato la sua situazione personale, dopo le accuse di presunte aggressioni sessuali che hanno avuto. Si è completamente immedesimato nella figura del pugile. Tutte queste accuse sul suo conto stanno, a poco a poco, uccidendo la sua carriera.

Solamente alcune settimane fa, il 18 luglio, la Procura di Nantucket, del Massachusetts, ha respinto le accuse di una presunta violenza sessuale che l’attore avrebbe commesso nei confronti di un giovane di 18 anni nel 2016. 

La visita a Roma di Kevin Spacey  ha letteralmente colto tutti di sorpresa. Il museo si era limitato ad annunciare alcuni giorni prima, sul proprio sito web, che un artista vincitore di due Oscar avrebbe letto in pubblico alcune opere del poeta e scrittore italiano Gabriele Tinti, ma si era concessa il beneficio del dubbio, non fornendo di fatto il nome dell’interprete. Gabriele Tinti, poeta, scrittore e critico d’arte ha contattato l’attore un paio di mesi fa per fare la proposta, che consisteva nel leggere la serie di poesie ispirate alla scultura greca del Boxer che riposa. L’idea era quella di riportare, in un certo senso, in vita la statua, raccontandone la storia.

 

 

Il testo si sposa perfettamente con quella che è ad oggi la sua situazione , ovvero di solitudine e fragilità. “Il pugile a riposo” narra il peso di una vita drammatica,  scritto diversi anni fa e, quindi, non è assolutamente ispirato alla storia dell’attore. Spacey non si è presentato in atteggiamento ironico e scherzoso, come ormai ci ha abituato, ma è apparso sulla scena molto serio e concentrato. Vestito di tutto punto, in giacca e cravatta, si è messo accanto all’imponente scultura in bronzo, che mostra un pugile ferito, consumato e abbattuto dopo il combattimento, con la faccia insanguinata e rivolta verso un altro lato e cominciò a recitare ad alta voce. “Sono esausto, a pezzi, quanto tempo resisterà il mio corpo? Quanti colpi puoi sopportare. Ho scosso il paese, ho scosso le sabbie, ho distrutto i miei avversari. Ho acceso l’oscurità, ho raccolto insulti, applausi forzati. Non tutti sapevano come farlo… Devi succhiare il cuore di un eroe mentre sta ancora battendo. Mi guardo e vedo un uomo, solo un uomo.” Quelli riportati sono solamente alcuni versi che ha recitato.

L’attore si è prestato a recitare il monologo per due volte. La prima al museo con pochi spettatori, mentre la seconda davanti ad un pubblico di circa 150 spettatori, radunati nel cortile del museo. 

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Black Monday, Italia divisa in due a causa di un incendio

Lunedì 22 luglio, l’Italia si sveglia divisa in due a causa di un incendio in una cabina elettrica dell’alta velocità. L’incendio ha coinvolto convogli provenienti sia dal nord, Bologna e Milano, sia dal sud, Napoli. 

Sono in corso le indagini che non escludono che si possa esser trattato di atto doloso. Il rallentamento del traffico ferroviario allo svincolo di Firenze è dovuto all’intervento di Polfer e dei Vigili del fuoco, che hanno dovuto tener sotto controllo un principio di incendio di un tombino. In totale sono stati cancellati ben 25 treni tra Trenitalia e Italo. 

“Ritardi medi di 180 minuti su tutto il sistema AV per i danni provocati da un incendio, dai primi accertamenti risultato doloso, nei pressi della stazione di Rovezzano, sulla linea Roma – Firenze. Interessato dai ritardi anche il traffico regionale nei principali nodi metropolitani. La circolazione ferroviaria è stata completamente sospesa dalle 5 alle 8 di questa mattina per accertamenti da parte dell’Autorità giudiziaria. Concluse le prime indagini ispettive, il traffico è ripreso con forti rallentamenti. A causa del danno, si registra una forte riduzione di capacità dell’infrastruttura ferroviaria. Per questo motivo, al momento sono stati cancellati 25 treni AV, sia di Trenitalia sia di Italo, e i ritardi si sono estesi a tutto il sistema alta velocità, con ripercussioni probabili per tutto il pomeriggio. Le squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana sono al lavoro per ripristinare i cavi danneggiati e quindi la piena funzionalità dell’infrastruttura. RFI sporgerà denuncia contro ignoti.  L’allarme è scattato dopo la segnalazione di un motorista di un treno merci che ha visto il fumo e sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, Polfer, Digos e polizia scientifica che ha effettuato i rilievi. Dalle prime ipotesi degli investigatori si tratterebbe di una manomissione di origine dolosa. Già in passato si sarebbero registrati casi simili sulla stessa linea. Poco dopo le 5 di mattina è stata sospesa la circolazione ferroviaria fra Rovezzano e Firenze Campo Marte sulle linee Direttissima e convenzionale fra Roma e Firenze per accertamenti dell’Autorità Giudiziaria dopo l’incendio di una cabina elettrica dell’Alta Velocità.” 

Questo quanto scritto da Ferrovie Italiane, che ha dato prontamente la notizia. Inevitabilmente si sono già registrati molteplici ritardi e disagi. La circolazione è ripresa, ma la situazione non è stata delle più floreali, in quanto l’incredibile traffico ferroviario rallentato in particolar modo nel nodo di Firenze con ripercussioni per la circolazione sulle linee alta velocità e convenzionale.  

Per quanto riguarda il trasporto regionale, di particolare interesse sono i collegamenti tra Firenze, Arezzo e Valdano e tra Firenze e Borgo San Lorenzo, via Pontassivi. Si è inoltre  registrato un incendio a Rovazzano(Firenze).

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Trump contro gli immigrati clandestini scontenti

Alcuni parlamentari democratici e un gruppo di avvocati hanno denunciato le pessime condizioni dei centri di detenzione per immigrati senza documenti al confine degli Stati Uniti con il Messico. Questa denuncia, in pochissimo tempo, si è trasformata in un’allerta degli stessi ispettori del governo Usa.

Secondo il rapporto dell’Ispettorato generale del Dipartimento per la sicurezza interna (DHS), preparato la settimana del 10 giugno nei luoghi di detenzione per immigrati dell’area del Rio Grande, nel Texas meridionale e orientale, la pattuglia di confine aveva detenuti 8.000 persone, 3.400 di cui erano in arresto da più di 72 ore, presunto limite legale per il trattamento delle domande di asilo. La foto che accompagna il rapporto ufficiale mostra una cella piena di gente. Questo mercoledì, Donald Trump ha risposto all’attacco: “Se gli immigrati illegali sono insoddisfatti delle condizioni della struttura di detenzione che è stata rapidamente costruita o ricostruita, per favore non venite. Tutti i problemi sono risolti!” Questo il tweet scritto nel pomeriggio.

 
Il massiccio arrivo di famiglie in fuga dalla povertà e dalla violenza del Centro America sta andando a mettere in crisi un sistema di accoglienza che non è preparato per questo volume di persone, soprattutto tanti bambini. L’amministrazione statunitense dichiara che il confine è sull’orlo del collasso, trasformando quelle che non sono altro che stazioni di polizia in centri di detenzione improvvisati. L’ingorgo si aggiunge al forte discorso anti-immigrazione del presidente, che da quando si candidava alla Casa Bianca quattro anni fa ha fatto la guerra contro i clandestini irregolari una delle sue grandi bandiere elettorali.

“La nostra pattuglia di frontiera non è composta da operatori ospedalieri, medici o infermieri. Il problema sono le leggi sull’immigrazione dei Democratici, che potrebbero essere facilmente risolte. Ottimo lavoro della pattuglia, soprattutto. Molti di questi immigrati clandestini vivono molto meglio ora. che nel luogo da cui provengono e in condizioni più sicure “, ha aggiunto il repubblicano in un secondo messaggio. “Dite ai migranti di venire legalmente”, ha aggiunto, “e si spera attraverso un sistema basato sul merito”.

Il repubblicano Donald Trump fa pressioni sui legislatori democratici per ottenere norme più severe contro l’immigrazione irregolare, sebbene abbia lasciato in secondo piano la sua vecchia promessa elettorale di costruire un muro al confine con il Messico, cosa per cui l’accordo non raggiunge nemmeno molti membri del Congresso e senatori dai suoi. partito, necessario per finanziare il progetto. D’altra parte, la tensione sta avendo effetto con il Messico, che ha minacciato di tariffe su tutti i suoi prodotti se non avesse applicato una mano più forte con i centroamericani che attraversano il suo territorio per raggiungere il confine americano. Le deportazioni sono aumentate del 33% a giugno rispetto al mese precedente, raggiungendo 21.912, il più alto dal 2006.

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Micheal Jackson, dieci anni senza il re del pop

Dieci anni fa, il 25 giugno 2009, la morte di Micheal Jackson sorprese il mondo. Stroncato da un attacco cardiaco, nella sua villa di Holmby Hill, sita a Los Angeles, scomparve all’età di 50 anni.  Ne avrebbe compiuti 51 il 29 agosto. Il re del pop stava lavorando al progetto “This is it” (questo è quanto), una serie di concerti che erano previsti nella capitale britannica nel mese di luglio ed era già tutto sold out. In un’intervista aveva annunciato che questi concerti sarebbero stati gli ultimi della sua carriera.

Micheal Jackson usciva da un periodo nero: processo per abuso di minore solamente quattro anni prima. Nonostante queste accuse, il suo pubblico non gli ha mai voltato le spalle, riempiendo sempre gli stadi e arene in cui si esibiva. Un’infanzia tutt’altro semplice quella del re del pop. Da piccolo, assieme ai suoi fratelli, entra nei Jackson 5, ma fin da subito, dato il suo enorme talento tanto nel cantare che nel ballare ed inventare nuovi passi di danza, quali il Moon Walk, inizia una carriera da solista. Il padre lo costringeva sempre a dare il massimo, obbligando, di  fatto, ad una vita all’insegna di contratti discografici. Insomma una vita da adulto. Suo padre molte volte è stato descritto come il “cattivo” della storia, ma lui voleva solamente il meglio per il figlio. Non voleva che vivesse una vita in miniera come lui.

Micheal Jackson soffriva di vitiligine, malattia causa lo schiarimento di alcune zone della pelle. Quando la maggior parte del suo corpo era coperto da queste “chiazze”, decise di farsi un intervento chirurgico per rendere la sua pelle omogenea. Immediatamente tra la gente e i diffamatori si diffuse l’idea che il re del pop non volesse trasformarsi un “bianco”, rinnegando le sue origini afroamericane. Micheal Jackson per fermare queste dicerie sul suo conto aveva dichiarato che era fiero di essere afroamericano. 

This is it è uscito nelle sale cinematografiche ad ottobre. Racconta la preparazione dell’ultimo concerto live del re del pop. Si tratta di un vero e proprio docu-film, dove il protagonista non è, come si potrebbe pensare, Micheal Jackson, bensì il corpo di ballo, i fonici e tutti gli addetti ai lavori.

 

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Cinema America: ragazzi aggrediti per una t-shirt

Le indagini sono scattate immediatamente dopo il pestaggio avvenuto nella notte tra sabato e domenica in zona Trastevere. Grazie alla visone delle telecamere la Digos della questura di Roma ed i carabinieri sono stati in grado di riconoscere e fermare i quattro aggressori. Alla base del pestaggio la maglietta del Cinema America, le vittime indossavano la t-shirt dell’associazione che proietta film nelle piazze del centro e delle periferie.

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50 anni di Give Peace a Chance, inno pacifista di Lennon e Yoko Ono

Una Rolls-Royce bianca, lenti rotonde fatte di fiori decorano la hall dell’hotel Queen Elizabeth di Montreal in questi giorni. Fa parte della celebrazione del 50 ° compleanno del “peace-squat” in cui John Lennon e Yoko Ono hanno recitato in questo luogo. La coppia aveva intrapreso un’azione simile all’hotel Hilton di Amsterdam, approfittando della loro luna di miele per protestare contro la guerra del Vietnam. Tuttavia, l’evento di Montreal è servito anche a generare un tema mitico: Dare una possibilità alla pace. Lennon aveva già dichiarato che il “sistema” non sapeva come agire di fronte alla non violenza e all’umorismo. 

La coppia voleva ripetere l’evento di Amsterdam a New York, ma il pasticcio di Lennon con la giustizia per possesso di marijuana non gli permetteva di entrare nel territorio americano. Decisero quindi di recarsi alle Bahamas. Tuttavia, pensavano che non fosse il posto giusto. Così, il 26 maggio arrivarono a Montreal e si stabilirono nella suite 1.742 dell’hotel Queen Elizabeth. Il turbinio dei giornalisti è stato considerevole, il curioso pululare. Inoltre, altre icone, come il poeta Allen Ginsberg e Timothy Leary, fervente sostenitore dell’LSD, parteciparono all’evento. “Sembrava un circo. C’era un’atmosfera speciale e la sicurezza era molto rilassata“, questo il ricordo di Perry, un tecnico di registrazione in un hotel della città.

Lennon espresse alla sua stretta cerchia che voleva registrare una canzone con la collaborazione di tutti i partecipanti. Quest’ultima avvenne esattamente il 1o giugno 1969. La suite era di dimensioni modeste. La registrazione però risultava essere cacofonica, infatti, la maggior parte delle voci presenti sul nastro vennero sostituite da cori.

 Durante il soggiorno di Lennon e Yoko Ono  a Montreal, la coppia registrò anche il brano Remember Love, una canzone che apparve come lato B di Give Peace a Chance alcune settimane dopo. Il tema pacifista divenne una sorta di forza indispensabile nelle dimostrazioni contro la politica americana in Vietnam.

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A Palermo, MayDay per un futuro senza frontiere

PER UN POSSIBILE FUTURO
….. SENZA FRONTIERE 

Sabato 25 maggio sbarca nel capoluogo siculo, presso il Castello a Mare, in via Filippo Patti, il “MayDay”. Si tratta di un evento di dodici ore di arte, musica e cultura. L’iniziativa promuove un possibile futuro senza confini e barriere e si rivolge principalmente a tutti coloro che vogliono una realtà migliore senza differenze di sesso, colore della pelle e pregiudizi.

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Due deputati FI in manette nell’inchiesta tangenti

Due deputati FI in manette nell’inchiesta tangenti. Un Blitz di carabinieri e Guardia di Finanza ha arrestato 43 persone, tra politici e imprenditori, per associazione a delinquere aggravata e, in alcuni casi, per aver contribuito a favorire un’associazione di matrice mafiosa, corruzione e reati di turbata libertà degli incanti al fine di aggiudicarsi appalti pubblici. Pietro Tatarella, consigliere comunale di Milano e candidato alle prossime Europee, Fabio Altitonante, sottosegretario della Regione Lombardia, Daniele D’Alfonso, imprenditore del settore rifiuti e bonifiche ambientali della Ecol-Service srl, risultano nella lista degli arrestati . La procura indaga anche su Diego Sozzani, deputato di Forza Italia, per finanziamento illecito.

Martedì 7 maggio i carabinieri con l’ausilio di militari della Guardia di Finanza, che operano tra la Lombardia e il Piemonte, hanno condotto in modo magistrale un’operazione di grande entità che ha portato alla condanna di ben 43 persone. Tra queste 12 sono finite in carcere, altrettante all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria; tra questi compaiono imprenditori, funzionari pubblici e politici, accusati di diversi capi di accusa inerenti al favoreggiamento di associazione a stampo mafioso volta alla corruzione per l’aggiudicazione e spartizione di appalti pubblici. Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, non risulta indagato, anche se a lui sembrerebbe legato un episodio di istigazione alla corruzione, in quanto non avrebbe denunciato l’episodio. Gioacchino Caianiello, ex coordinatore provinciale di Forza Italia a Varese, ha contestato il reato di istigazione alla corruzione nei confronti del Governatore.

Il gip Raffaella Mascarino ha emesso 43 ordinanze di custodia cautelare richieste dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano, a seguito di una lunga e organizzata indagine coordinata da Alessandra Dolci, procuratore aggiunto della Dda e dai procuratori Silvia Bonardi, Adriano Scudieri e Luigi Furno. Una di queste ordinanze riguarda gli appalti AMSA, azienda dei rifiuti milanese e parecchie partecipate pubbliche.

 

Tatarella e Altitonante, due deputati Fi in manette

Il numero di militari dell’Arma e quelli delle Fiamme Gialle impegnati nell’operazione, che è scattata tra le province di Milano, Varese, Monza e Brianza, Pavia, Novara, Alessandria, Torino e Asti, ammonta a quasi 250 unità. Tra le 43 richieste di custodia cautelare ci sono Pietro Tatarella, il consigliere comunale di Milano di Forza Italia e candidato alle prossime europee e Fabio Altitonante, sottosegretario alla Regione Lombardia, anche lui deputato Forza Italia. Tatarella è accusato di associazione a delinquere, mentre Altitonante di corruzione. Personaggio che, secondo investigatori e inquirenti, sarebbe a capo dell’inchiesta è Daniele D’Alfonso che secondo le ricostruzioni, con la sua azienda Ecol-Service, avrebbe, con appalti ottenuti in cambio di tangenti, favorito l’ndrangheta, dando lavoro alla famiglia calabrese dei Molluso di Buccinasco.

Richiesto l’arresto per Diego Sozzani

Altro nome illustre finito nel registro degli indagati è quello di Diego Sozzani, deputato di Forza Italia di Novara e vicecoordinatore degli azzurri in Piemonte. Condanna che gli viene attribuita è quella di reato di finanziamento illecito, ancora da verificare. Indagate 95 persone e solamente a 9 è stata contestata l’associazione a delinquere aggravata che riguarda il favoreggiamento di un’associazione mafiosa, finalizzata a corrompere, finanziare illeciti ai partiti, reati di turbata libertà degli incanti, false ricevute per lavori mai messi in atto.

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Nicola Zingaretti, Show a Quarta Repubblica

Nicola Zingaretti, segretario del Partito democratico, ospite al programma Quarta Repubblica, condotto dal giornalista Antonio Porro, ha espresso un giudizio positivo sul reddito di cittadinanza, dichiarando “Io non abolirei il reddito di cittadinanza. Ma farei anche altre politiche per il lavoro. Il reddito di cittadinanza può essere corretto ma è una politica contro la povertà. Oggi in Italia mancano politiche per creare lavoro e sviluppo”. Sul Movimento 5 Stelle, invece, ha espresso un giudizio negativo “Dialogo con il M5S? Non finché ci sarò io come segretario. Innanzitutto perché non lo vogliono loro e poi perché se ci fosse una crisi di governo dovrebbero pronunciarsi gli italiani”.

Zingaretti, sul tema quota 100, appare molto sicuro affermando che la “quota 100 cadrà il prossimo anno perché la taglieranno loro, non ci sono i soldi per finanziarla”. Mentre alla domanda di Porro sulla possibilità di ripristinare l’articolo 18 risponde così “Così no, non è la priorità. Andrebbe riformato il mercato del lavoro”.

Non manca l’attacco al vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini: “È molto bravo a raccontare i problemi. Peccato che non riesca a risolverli… Salvini pagherà un prezzo enorme, perché fa tante promesse ma in realtà sta portando l’economia di questo paese al disastro. Io non credo che bisogna chiedersi quanto ci metteranno gli italiani a rendersene conto. Io credo che saremo chiamati tutti tra qualche settimana a salvare l’Italia”.

L’ultima domanda di Porro riguarda ad una ipotetica crisi del governo e Zingaretti risponde facendo una stoccata al caso Siri “Se si dovesse arrivare alla crisi, convocato dal presidente della Repubblica chiederò che siano gli italiani a decidere chi deve guidare il Paese. Il governo si sostiene su una maggioranza di parlamentari. Se la maggioranza dei parlamentari Cinque Stelle dice che se ne deve andare, allora Siri se ne deve andare”.

E sei il governo dovesse cadere? “Convocato dal presidente della Repubblica chiederò che siano gli italiani a decidere chi deve guidare il Paese”.

 

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Sottosegretario Siri indagato per corruzione

“Siamo alla follia”, queste le parole del sottosegretario al ministero dei Trasporti, Armando Siri della Lega, indagato per corruzione in un’inchiesta coordinata dalla Dia di Palermo e Roma.

Siri, secondo gli inquirenti, avrebbe intrattenuto rapporti, ancora da verificare, con Paolo Franco Arata, consulente della Lega sull’energia, docente universitario, ed ex parlamentare di Fi. Secondo i pm, Arata avrebbe offerto e ricevuto frequenti favori con Vito Nicastri, imprenditore nel settore eolico. Repubblica precisa che Nicastri si trovava ai domiciliari una vicinanza al clan di Matteo Messina Denaro.

Gli addetti ai lavori hanno portato avanti un’indagine accurata, dove emerge, da alcune intercettazioni, che Arata avrebbe promesso 30 mila euro a Siri modificare la legge sull’energia eolica. 

Per i pm di Palermo Siri e Arata avrebbero intrattenuto diversi rapporti. Perquisizioni hanno avuto luogo per provare le accuse mosse agli indagati e avere a disposizione elementi che potrebbero tornare utili in sede investigativa. Una decina, per ora, gli indagati, tra questi Alberto Tinnirello, ex funzionario del Dipartimento Energia della Regione, Giacomo Causarano, funzionario dell’assessorato all’Energia, e il funzionario del Comune di Calatafimi Angelo Mistretta.

Repubblica ha reso noto che la mattina del 18 aprile, le forze dell’ordine hanno arrestato Nicastri per violazione degli arresti domiciliari. Le indagini non riguarderebbero solamente il capoluogo siculo, ma anche quello laziale. Armando Siri respinge ogni accusa e parla di “follia”. Nelle prossime settimane, si potrà disporre di dettagli su questo episodio. Siri, circa 4 anni fa, era stato indagato per un reato penale, ma aveva patteggiato per una condanna per bancarotta.

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