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Autore: redazione di roma

Giotto e la sua Toscana

La scoperta di Riccardo Nencini: “Giotto dipingeva il suo Mugello”

Nel “Miracolo della sorgente” il pittore avrebbe rappresentato la Cascata del Rovigo presso Firenzuola

Firenze, 20 giugno 2017 – Due speroni rocciosi sedimentari, l’acqua che cade verso un pianoro, la pietra divisa da una spaccatura a forma di ‘V’: la cascata del torrente Rovigo, nella zona di Firenzuola, è il paesaggio riprodotto da Giotto di Bondone nel Miracolo della sorgente, dipinto tra il 1295 e il 1300 come parte del ciclo di affreschi delle Storie di san Francesco che ornano la Basilica superiore di Assisi. Lo sostiene Riccardo Nencini, viceministro dei Trasporti nonché scrittore e storico attento alle vicende toscane del Medioevo e del Rinascimento.

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Mantegna a Viterbo

La S.V. è invitata il 27 giugno prossimo alle ore 18.00 presso la chiesa di
S. Maria della Verità per assistere alla lectio magistralis del professor Claudio Strinati
“Un capolavoro del Mantegna in visita a Viterbo”.

 

Il sindaco
Leonardo Michelini

 

 

Stregati al Museo Etrusco

Nel luglio del 2016 il premio nobel Orhan Pamuk apriva la 24° Conferenza dell’International Council of Museum(ICOM) con un discorso che si configurava come un monito e un obiettivo per il futuro dei musei e i musei del futuro:

 

“[…] il futuro dei musei è all’interno della nostra casa. La situazione è assai semplice: siamo stati abituati ad avere l’epica ma quello che ci serve sono i romanzi. Nei musei siamo stati abituati alla rappresentazione, ma quello che ci serve è l’espressione. Siamo stati abituati ad avere i monumenti, ma quello che ci serve sono le case. Nei musei avevamo la Storia, ma quello che ci serve sono le storie. Nei musei avevamo le nazioni, ma quello che ci serve sono le persone. Avevamo gruppi e fazioni nei musei, ma quello che ci serve sono gli individui. […]”.

 

Da questo invito scaturisce direttamente l’iniziativa con la quale il Museo Nazionale Etrusco ha voluto salutare la 71° edizione del Premio Strega che, dopo un anno di pausa, torna nella sua sede naturale di Villa Giulia. Nelle parole dello scrittore turco – artefice attraverso il romanzo “Il Museo dell’innocenza” di un’esperienza esemplare di fusione tra finzione letteraria e realtà museografica – il museo supera infatti la sua dimensione ideologica e artificiosa per farsi “casa” e aprirsi a storie e racconti di esperienze quotidiane. Il museo diviene in tal modo romanzo e, per tale motivo e con tale proposito, il Museo di Villa Giulia ha voluto inglobare nel percorso espositivo i libri finalisti dello Strega, individuando nessi narrativi tra le loro trame e le storie che ogni oggetto racconta o può raccontare, soprattutto in quelle straordinarie finestre sul mondo che sono i musei a vocazione archeologica.

I visitatori potranno dunque osservare quella che solo in apparenza può sembrare una contaminazione, ma che è in realtà una consapevole suggestione, volta a riavvicinare il pubblico al romanzo dei museidando voce agli oggetti attraverso le parole dei libri.

Una celebre antropologa culturale, Janet Hoskins, in un importante volume intitolato Biographical Objects ci ha insegnato come in alcune culture non esista il concetto di storia come siamo soliti intenderlo noi occidentali; un paradosso apparente che investe non solo la “grande storia” ma anche la biografia del quotidiano facendo sì che quest’ultimo possa essere raccontato e ricostruito soltanto attraverso le storie imprigionate negli oggetti che compongono e descrivono la nostra esistenza terrena e ci identificano agli occhi degli altri come “persone”.

Senza dimenticare che lo stesso sostantivo “persona” ha un etimo etrusco (phersu) che ci riporta con la memoria a quella maschera che ognuno di noi indossa quotidianamente sul suo volto e che può essere interpretata e svelata solo una volta che ne raccontiamo o scopriamo la storia.

Un principio che ben si adatta al messaggio che ogni museo archeologico dovrebbe trasmettere e al percorso “Musei di storie e di persone” che accompagnerà i visitatori del Museo Nazionale Etrusco nelle settimane che precedono e seguono il Premio Strega.

 

 

 

Musei di Storie e di Persone è una iniziativa organizzato e ideata dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, in collaborazione con i soggetti promotori del Premio Strega: la Fondazione Bellonci e il Liquore Strega.

 

 

Il percorso è compreso nel biglietto di ingresso e può essere visitato quotidianamente durante l’orario di apertura del Museo.

 

 

Alla ricerca delle origini europee

MADRE  CIVILTA’ 

Una mostra, presso l’Accademia di Romania, il giorno 20 giugno a Roma, ha aperto una porta nuova sulla scienza che non si ferma mai sulla via del meraviglioso, l’archeologia.L’esposizione tratta di una civiltà di circa seimila anni antica, che viene esposta per la prima volta a Roma in tutto il suo splendore, la Civiltà dei Cucuteni, o la Prima Civiltà Europea, come la nominò un’archeologa “scomoda” per i seguaci del pensiero unico, Marija Gimbutas.

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l’Italia dell’arte venduta

MUSEO NAZIONALE ETRUSCO DI VILLA GIULIA

Piazzale di Villa Giulia, 9 – Roma

Sala della Fortuna

21 giugno 2017

COMUNICATO STAMPA


Proseguono presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia le presentazioni di libri riguardanti argomenti non soltanto connessi al mondo etrusco e di recente uscita.

Nella splendida cornice della Sala della Fortuna, il 21 giugno alle ore 17.00, lo scrittore e giornalista Fabio Isman presenterà la sua ultima fatica, “L’Italia dell’arte venduta. Collezioni disperse, capolavori fuggiti”, che affronta la peculiarità tutta italiana di disfarsi nel tempo del proprio patrimonio culturale che il resto del mondo ci invidia.

Dopo un breve saluto, il direttore del museo Valentino Nizzo introdurrà l’autore chiedendogli il perché, oltre alle spoliazioni dovute ai conflitti e agli scavi archeologici clandestini, la diaspora dei capolavori italiani, iniziata secoli fa, non si è mai conclusa.

 

Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Piazzale di Villa Giulia 9, Roma

Tel. 063226571

Email: mn-etru.comunicazione@beniculturali.it

Sito web: https://villagiulia.beniculturali.it/

L’Architettura come linguaggio infinito

 

Il MIBACT, fra i suoi interessanti progetti, ha anche quello di risvegliare il bello dell’anima nazionale alla luce dell’arte prima della civiltà, l’architettura

Marilù Giannone

Domenica 18 giugno, alle ore 21, nel giardino di Palazzo Venezia, per la seconda edizione de “Il Giardino Ritrovato”, si terrà il primo appuntamento del ciclo di conversazioni sull’architettura “Il nuovo nell’antico” che vedrà come relatore della serata, intitolata “Progettare in un Paese antico”, l’architetto Francesco Cellini. La serata è a ingresso libero.

In allegato il c.s. e le immagini.

Grazie e a presto

Benedetta Cappon