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Autore: redazione di roma

Al Sacrario di Monte Zurrone

Opera Nazionale per i Caduti Senza Croce

57° Giornata del Ricordo dedicata agli oltre 145.000 Caduti nel II° Conflitto Mondiale, ai quali non fu possibile dare una degna sepoltura, una lapide o una Croce. 

A Monte Zurrone, presso Roccaraso, il 25 giugno c.a. si terrà la Cerimonia in onore di tutti i Caduti senza Croce, Combattenti, Martiri delle Foibe e dei Campi di Concentramento. Mons. Giacomo Feminò – Cappellano Opera Caduti – celebrerà una Messa in ricordo di tanti Martiri, le spoglie dei quali giacciono in luoghi ignoti, ma che il grembo generoso di Madre Natura ha riaccolto, per lasciare la memoria del loro eroismo.

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Nel cuore di tenebra

Nel cuore di tenebra dell’Afghanistan: il romanzo-verità di Michelini

Firenze, 7 giugno 2017 – Da Milano ad Herat e poi oltre, nel cuore di un paese devastato dalla guerra e pieno di minacce: Il minareto di Jam (pp. 336, euro 16) di Gianfranco Michelini, appena uscito per i tipi di Mauro Pagliai, non è solo il racconto vero, sotto forma di romanzo, di una missione difficile e disperata. È una finestra aperta sull’Afghanistan di oggi, sulla crisi che affligge la nazione e infine sull’Islam, nelle diverse interpretazioni dei predicatori e nelle derive degli estremisti. Il libro sarà presentato domani, giovedì 8 giugno, alle 18.00 a Firenze nel Caffè letterario del Teatro Niccolini (via Ricasoli, 3). Saranno presenti il giornalista scrittore Umberto Cecchi e l’editore Antonio Pagliai.
Michelini, ingegnere milanese e fiorentino d’adozione, è anche imprenditore e poeta, ma soprattutto instancabile viaggiatore e per lavoro, vocazione o studio ha raggiunto i più remoti angoli del mondo. È un ex alpino, proprio come lo è Valerio, il protagonista del romanzo chiamato a partecipare a una missione insolita quanto pericolosa: dovrà viaggiare in terra afghana sulle tracce di Rachid, amico dei tempi dell’università convertitosi poi all’estremismo islamico. Conoscendo bene il paese ed essendo affezionato al vecchio compagno di studi, l’ingegnere milanese non può che accettare e ad Herat, quartier generale della missione militare italiana in Afghanistan, viene costituito un commando sotto copertura, di cui Valerio è il capitano. La strada è densa di minacce, e in ogni momento il cacciatore può trasformarsi in preda…
“Gran parte degli eventi descritti in questo libro”, assicura l’autore, “sono successi davvero, e di molti sono stato testimone o protagonista”. E non meno vere sono la terra rappresentata e le culture che la abitano: un mondo ancora oggi oscuro ai più dove sembra vivere in un altro tempo.

Gherardo Del Lungo (335 1373725)
Eventi Pagliai s.r.l.
tel. +39 055 7378721
press@eventipagliai.com

UNIRR – uniti ancora, e sempre

Cerimonia in Ricordo  dei Caduti nella Campagna di Russia

Nel convulso delle quotidiane mansioni alcune parti dello spirito di ognuno sembrano dormire, o addirittura scomparire, ma non è così: memorie, azioni, e ferite che permettono agli uomini di compiere la loro via restano semplicemente latenti, per farsi sentire quando credono bene.

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Gli Eventi di un’Associazione fuori dal coro

 

Si dà di seguito la scaletta delle proposte di Tuscia Events, focalizzando la singolarissima celebrazione del treno a vapore laziale, dalla Tiburtina a Vigna di Valle, ed altre offerte culturali, collegate ad una simpatica ed efficiente Radio. Il Rock giovani ne sarà entusiasta! Merito della sagace  STEFANIA  CAPATI regista dell’Associazione

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Una rarità editoriale

Don Milani e l’esperienza della scuola di Barbiana
Torna in libreria il saggio di Mario Lancisi

Firenze, 30 maggio 2017 – In un video messaggio inviato ad aprile alla fiera nazionale “Tempo di Libri”, papa Francesco ha ricordato la figura di don Milani a cinquant’anni dalla morte, soffermandosi sull’importanza della proposta educativa, sulla predilezione per i poveri e sulla difesa dell’obiezione di coscienza. L’esperienza del priore di Barbiana come sacerdote e insegnante è ricostruita da Mario Lancisi nel volume La scuola di don Lorenzo Milani (pp. 200, euro 16), edito da Sarnus. Uscito per la prima volta nel 1997 e ormai introvabile, il testo torna oggi in libreria in un’edizione rinnovata e sintetica.
“La scuola costa poco, un po’ di gesso, una lavagna, qualche libro regalato, quattro ragazzi più grandi a insegnare, un conferenziere ogni tanto a dire cose nuove gratis”. Le parole di Milani, all’anagrafe Lorenzo Carlo Domenico Milani Comparetti (Firenze, 27 maggio 1923 – 26 giugno 1967) ci dicono molto sul suo intento pedagogico portato avanti a partire dagli anni Cinquanta a Barbiana, piccola comunità del Mugello dove il sacerdote era stato inviato “per punizione” dopo alcuni contrasti con la Curia. Lì il parroco crea dal nulla una scuola popolare a tempo pieno, basata sui valori dell’accoglienza e sul superamento delle differenze tra ricchi e poveri: un vero e proprio collettivo dove i ragazzi lavorano tutti insieme e dove chi sa di più è tenuto ad aiutare e sostenere chi è in difficoltà. Da quell’esperienza nasce il famoso testoLettera a una professoressa, scritto proprio dagli alunni sotto la supervisione del sacerdote. Il libro, pubblicato nel 1967, è una vera e propria denuncia al sistema scolastico del tempo, accusato proprio di avvantaggiare i ragazzi provenienti dalle famiglie più abbienti attuando di fatto una forma di discriminazione socio-culturale. Tra i documenti contenuti nel libro di Lancisi, giornalista e studioso del mondo cattolico con diverse pubblicazioni all’attivo, c’è anche la risposta della famosa professoressa a cui la lettera era rivolta. “Era un prete ribelle e autoritario che aveva bisogno di uscire dalla frustrazione in cui lo metteva quella parrocchia in campagna. Secondo me a quei ragazzi fece più male che bene!”, rivela la docente nell’intervista, unendosi alla schiera dei critici di don Milani. Ma ci sono anche i racconti dei ragazzi di Barbiana, testimoni diretti di quell’esperienza innovativa e destinata a far discutere anche oggi. E naturalmente c’è lui, Lorenzo, che qui parla attraverso le lettere indirizzate agli amici Gian Paolo Meucci e Mario Gozzini.

Scarica l’intervista alla professoressa Vera Spadoni Salvanti

Gherardo Del Lungo (335 1373