L’unico Fantasma al quale bisogna credere è il Passato
Non si scioglierà, in questa pagina, l’enigma della presente breve opera teatrale, recitata dal 5 al 7 maggio al Teatro Hamlet di Roma, ricca di movimento e dal messaggio multiforme ed intrigante: come guarire dalle proprie mende e come tener presente che la verità salta sempre fuori.
Umberto Cecchi ricorda la “principessa del popolo” a vent’anni dalla morte
Firenze, 3 maggio 2017 – Il 6 settembre 1997, mentre Elton John canta “addio rosa d’Inghilterra” ai funerali di Lady Diana, milioni di persone davanti ai televisori piangono e si abbracciano: quella principessa bella e ribelle, e allo stesso tempo fragile e sfortunata, ha conquistato i cuori dei suoi sudditi ma anche di uomini, donne e bambini di tutto il mondo.
In quest’Italia piena di scontenti, sostengo la mia idea di mettermi a servizio della gioia.
Nell’emozione che provo quando insegno, il ruolo e la conoscenza arrivano dopo aver individuato come comunicare al gruppo pensando al singolo. Ogni allievo è una speranza per il futuro e il mio ruolo è di sostenitore e guida, laddove sia richiesto. Questo per me è insegnare: fare, essere. La mia vita è così, tesa al servizio. Ci sono giorni in cui sono fiero delle mie scelte ed altri in cui, osservando ciò che mi circonda, non capisco. Ma non dipende da me. Io quel che potevo l’ho fatto. Pensavo sarebbe durato e forse lo pensavamo tutti, ma c’è sempre qualcuno che non è d’accordo.
In quest’Italia piena di serpenti, sostengo che vivere con passione ti permette di superare anche la fine.
La vita è spesso difficile, ma persone come ALESSANDRO BERTIROTTI riescono a far vedere anche la bellezza e la bontà di essa. Un blog da leggere sempre, in tutte le sue categorie.
Un interessante articolo di Ernesto Galli della Loggia
sulla deriva della Scuola in Italia
pubblicato dal “Corriere della Sera” sabato 29 aprile 2017
Le scuole italiane e il tabù della bocciatura – Da anni il sistema d’istruzione italiano si regge sulle promozioni d’ufficio. Così la scuola rinuncia a selezionare gli studenti in base al merito
«Se tutti gli studenti avessero i voti che meritano non verrebbe promosso più del 20 per cento». Spetta a un professore di un istituto tecnico commerciale pugliese il merito di aver ancora una volta portato alla ribalta nel modo più clamoroso, con queste parole (Corriere, 23 aprile), la grande menzogna su cui si regge da anni il sistema dell’istruzione italiano: le promozioni d’ufficio. Proprio perché il suddetto professore non stava al gioco, e viceversa dava ai suoi studenti i voti che meritavano, il dirigente della scuola dove insegnava lo ha sospeso a suo tempo dal servizio: sanzione disciplinare che adesso, dopo ben cinque anni, il giudice del lavoro di Lecce ha però annullato dandogli ragione. Le cose in effetti stanno così: nelle scuole italiane la bocciatura è di fatto bandita, così come è bandito ogni autentico criterio di selezione e quindi di reale accertamento del merito. Gli abbandoni scolastici beninteso ci sono (ad esempio negli istituti tecnico-professionali), ma hanno una spiegazione di altro genere, perlopiù legata alla condizione socio- culturale dell’ambiente familiare. Di fatto, dunque, chi nel nostro Paese inizia il corso di studi è pressoché matematicamente sicuro di arrivare al traguardo. E infatti gli esami di diploma finale fanno regolarmente segnare percentuali di promossi che da anni sfiorano il cento per cento (in che senso possa essere considerato tecnicamente un «esame» una prova che dà abitualmente risultati simili resta per me un mistero).
Nel quadro della collaborazione fra la nostra Agenzia Giornalistica e l’ASSOCIAZIONE CULTURALE “CONTROCORRENTE”, collegata alla omonima Casa Editrice, siamo stati coinvolti a sensibilizzare i nostri lettori – nonché le Istituzioni e le Amministrazioni preposte – su questo asciutto e drammatico articolo, apparso sul Corriere della Sera del 29 aprile, a firma di ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA.
L’articolo riporta il doloroso caso di un docente di Lecce allontanato dal suo lavoro ( e, con i tempi che corrono, è gravissimo) perchè ha “osato” fare il suo dovere, cercando di promuovere, dopo essersi dedicato ad istruire discenti che a voler essere gentili si possono indicare come capre, solo il merito ed i soggetti meritevoli. No: orrore! E’ antidemocratico!
In nome dei pargoli democratici, allora, e dei corrispondenti quadri scolastici, accettiamo che crollino ponti, che vengano giù case, che muoiano pazienti in mano ad incapaci: la falsa democrazia è servita, e la nostra povera Italia è finita.
Un grazie, invece, ammirato al suddetto autorevole docente e saggista , che conforta chi si batte, anche attraverso l’Agenzia Consulpress, perchè la bravura e la genialità italiana tornino ancora alle vette della cultura.
La vita ed il metodo pianistico di VERA GOBBI BELCREDI, musicista ed interprete eccezionale del secolo scorso sono stati ampiamente illustrati il giorno 27 aprile presso la Filarmonica di via Flaminia, a Roma, in un convegno che ha visto un ricco numero di partecipanti.
L’allievo migliore della insigne signora, il M.° DANIELE RISCICA ha tenuto alto l’interesse nel volume citato con il raccontare l’impegno, i dialoghi, gli incontri attuati dalla Belcredi, esigente nel suo campo quanto affettuosa e vivace, capace di conquistare il talento ed il cuore dei suoi studenti, innovativa e lungimirante nel saper vedere il bello di compositori talvolta criticati o incompresi come Gershwin, o Strawinsky.
Si dice ogni cosa sulla situazione artistica italiana, e poco di bene, con scarsa attenzione verso un mondo senza pubblicità scintillanti e senza scandali e scandaletti personali visti maliziosamente come condicio sine qua non per avere successo. E’ il mondo del secondo banco a scuola, lo spazio gradevole di chi ci passa accanto e ci stringe la mano. Già intuito qua e là in giro per gallerie, adesso si dichiara e si sparge con la nuova via di fare teatro. Teatro giovane ed esperto, efficace, fantasioso e profondo.