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Autore: redazione di roma

Vera Gobbi Belcredi

Daniele Riscica

Vera Gobbi Belcredi
Il turbine della perfezione

Polistampa, 2017
Pagine: 64
Caratteristiche: ill. b/n, br., 17×24
ISBN: 9788859617129

Settore: TL4 / Spettacolo
Anche: L5 / Biografie

Prezzo: 9.00 €

Personalità emblematica, curiosa e geniale, dapprima valente pianista e concertista e successivamente grande didatta, Vera Gobbi Belcredi rappresenta la sintesi di una delle scuole pianistiche italiane più importanti del Novecento. Eseguendo per la prima volta assoluta in Italia alcune composizioni oggi ben radicate nel repertorio pianistico mondiale (come i Tre movimenti da Petrushka di Stravinsky o la Rapsodia in Blu di Gershwin), istruendo e formando un gran numero di musicisti, la maggior parte dei quali tuttora attivi in campo musicale e didattico, Vera Gobbi Belcredi si pone come personalità di spicco all’interno del panorama artistico italiano del XX secolo.
Il libro ne ripercorre la biografia e la carriera concertistica, analizzando poi la tecnica pianistica e il metodo d’insegnamento, che è messo a confronto con le teorie della didattica moderna. Il discorso si sviluppa attraverso ricerche originali d’archivio, analisi di documenti storici, interviste ad allievi e testimonianze di eminenti personalità del settore musicale.

Luci d’Italia

La bellezza, secondo un messaggio conciliare di Paolo VI°, è come la verità.

Queste semplici parole aprono un abisso: cosa è la verità, anche se scritta con la minuscola? Per un artista non c’è definizione di essa, c’è l’opera, la bellezza e/o la verità traspaiono dall’armonia di questa. E la creazione ha solo uno scopo: comunicare. La bellezza non è statica, si muove, vive con chi la guarda e con chi l’ha prodotta, segue i suoi istanti di pensiero, anch’esso mai statico.

La ricchezza delle opere vetrarie di BARBARA FERABECOLI * è ricca di istanti di pensiero, diffusi in spazi e da spazi lontani anche nel tempo, accordati con i temi che vuole narrare.

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Insolite sfilate

In un quartiere tranquillo, vagamente popolare, di Roma , sabato 1 Aprile ha avuto luogo un evento canonicamente poco pubblicizzato, ma seguito da un buon numero di interessati. Detto luogo era una sala non molto grande del quartiere S.Paolo, ed il discorso trattava di un volo, non superficiale, anzi molto approfondito, su un particolare della moda antica che non è alla portata né di edicole, né di incontri di associazioni più o meno amatoriali.

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Un piccolo e grande luogo

LA RAGIONE  &  LA FEDE

Un’accurata scelta di temi da dibattere costituisce l’ ars operandi del Gruppo “Incontri in Basilica” che eccelle – quanto a ricerca della conoscenza – svolgendo proprie periodiche riunioni nel grande complesso sacro dedicato a Maria ed ai suoi Angeli, in piazza Esedra.

La sala dipinta, scelta per gli eventi nella sacrestia della Basilica, con ingresso da via Cernaia, è sede di raduni dal tenore interessante ed insolito: l’attivissimo DON FRANCO, Parroco della Chiesa, e l’ Ingener CINZIA LONGO sono i referenti e spesso anche i coordinatori di questi incontri stimolanti che, altrove a Roma, si riscontrano non assiduamente. Tali eventi hanno luogo solitamente un venerdì al mese, per lasciare a Don Franco altre iniziative culturali e a Cinzia Longo, efficiente ingegnere impegnata con l’ Anas e Ministero Infrastrutture, la sua costante presenza sul territorio … anche quello colpito dal terremoto.

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Una strana coppia

L’inserto “Sette” del Corriere della Sera del 17 marzo ha sorpreso i lettori presentando con simpatia l’incontro sorprendente di due belle personalità nel campo delle arti: il critico e professore VITTORIO SGARBI ed il guerriero e ministro DARIO FRANCESCHINI.

L’articolo, volto a spiegare le intenzioni ed a commentare le imprese dei suddetti, è scritto dallo stesso Vittorio Sgarbi che non fa mistero del suo carattere focoso e nel contempo dispiega, come un grande affresco, le azioni e le decisioni sue e del Ministro nei riguardi dell’immenso patrimonio artistico d’Italia. Ferraresi entrambi e su posizioni politiche talvolta diverse, i due uomini di cultura si sono trovati d’accordo per fare della Penisola un vero e proprio scrigno di preziosi da amministrare. Franceschini, da quando ha le redini del Ministero, si è prodigato per racchiudere in un solo grande abbraccio istituzionale i dipartimenti artistici, turistici e culturali sparpagliati e spesso dimenticati, per farli progredire insieme e suscitare nei nostri concittadini e nei visitatori stranieri l’interesse non solo per le grandi opere italiane, ma anche per i capolavori esistenti in ogni piccolo paese del territorio nazionale. Sgarbi si è trovato in sintonia con il Ministro, dopo una prudente osservazione iniziale, desiderando anch’egli fare in modo che l’Italia non sia, come fino a pochi anni fa, soltanto la meta delle vacanze estive.

Vittorio Sgarbi è il miglior critico d’arte attuale che, interpretando un’opera, riesce ad  evidenziare l’anima dell’artista che l’ha realizzata, perché questa ed il suo messaggio  raggiungano lo spirito dell’osservatore. Non è cosa facile, si potrebbe cadere nelle solite regole di  scuola, ripetere le caratteristiche di autori e fatti artistici come in un clichè, annoiando chi  ascolta, ed invece egli domina un lavoro artistico con intelligenza e passione , conquistando  rapidamente chi lo legge o lo segue.

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Dario Franceschini è il Ministro che non non urla, non fa la primadonna, non promette  arzigogolate ed improbabili mete per strappare un voto in più, Franceschini si tira su le maniche, segue un insieme vincente di regole economiche per conquistare quanto più persone può, per far sì che l’arte e la cultura le raffinino, le coinvolgano, le inducano a pensare, ad ammirare, a ritornare a loro, qualunque sia la loro cultura ed il reddito. Senza chiasso, nonostante gli attacchi politici, sorride e s’impegna di cuore e di polso. I risultati si vedono, la frequenza dei visitatori è in crescita continua, e talvolta si parla di questo o quel capolavoro e non solo di piatti programmi TV anche in autobus, per strada, al bar. Le file agli ingressi dei poli culturali sono importanti e gli operatori, siano essi antiquari o scultori, custodi di scavi o gran maestri, si sentono parte attiva ed importante.

Questo è ciò che mette in rilievo l’articolo in “Sette” e questo trova in ogni dove la gente, che, grazie alle invidiate, indiscusse e così valorizzate bellezze, può facilmente con l’arma della cultura vincere strane politiche, violenze, spregi da parte di potenze economiche e quella terribile sfiducia interpersonale che rende debole ogni Paese.

Marilù Giannone

Lucciole e Falene

MARKETING STRADALE, ANCHE ALLA LUCE DI UN LAMPIONE

Sembra che le lucciole, per lo meno quelle romane, sentano la crisi e l’impoverimento generale e pertanto abbiano deciso di abbassare i loro prezzi.

La notizia è verosimile, ogni settore sociale è duramente colpito dall’andamento scoscienziato dei ben trent’anni di malgoverni, con l’esito inevitabile di un’indigenza diffusa, mascherata talvolta da una dignità intimidita: bisogna quindi prenderne atto. Ma bisogna, anzi si deve, porre rimedio all’impoverimento, anche come problema evidenziato dalle prostitute, pardon …. da certe signore che esercitano la professione più antica del mondo. 

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