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Autore: redazione di roma

La Ricerca Colta si attua anche in Luoghi Insoliti

La Lunga Tregua di Lia Viola Catalano al Mercato Trieste

 

Venerdì 20 ottobre, alle ore 18,00 al Mercato Trieste in via Chiana 110, Pippo Franco con Arnaldo Colasanti e Fabia Baldi presentano il libro: La Lunga Tregua di Lia Viola Catalano, per l’editore Mauro Pagliai.

 

Cibo per il nostro benessere e per il nostro capriccio; Cibo per la nostra conoscenza: il Mercato può essere entrambe le cose. Un largo spazio fra i mille colori della nostra ubertosa natura peninsulare, col perimetro costruito in scaffali di libri, accoglie un bellissimo romanzo di pace sulla sofferenza ed il contrasto estenuante delle genti palestinesi, divise fra Hamas ed Abumazen.

La Lunga Tregua precede l’effettivo accordo raggiunto poco tempo fa da questi due uomini potenti , e dà giustamente al libro il valore di una profezia.

Assolutamente avvincente lo stile ed il linguaggio fluido e diretto di Lia Viola Catalano, autrice anche di altre perle della letteratura italiana e profonda conoscitrice dei tormenti rovinosi della psiche umana.

Questa iniziativa prosegue le tante organizzate dal Presidente di questa struttura e dei suoi collaboratori, che chiuderanno l’evento con l’offerta di un drink.

La Via della Seta

 
Centro Culturale Turco Roma
                                                             

LA NUOVA VIA DELLA SETA

CONFERENZA 

THE BULDING OF AN ECONOMIC AND CULTURAL NETWORK 

YUNUS EMRE ENSTİTÜSÜ

VIA LANCELLOTTI 18 ROMA

19 OTTOBRE 2017

 
Il 19 gennaio 2015 la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, in collaborazione con Eurosis Consulting e il supporto dell’Ambasciata italiana ad Ankara, ha organizzato la conferenza “The New Silk Road. The building of an economic and cultural network from the Mediterranean to Central Asia”, presso il Teatro del Centro di Cultura Italiano ad Istanbul.
La Conferenza ha rappresentato il primo passo verso la costruzione di un network di soggetti economici e sociali (istituti culturali, università, imprese) lungo la “nuova via della seta”.
All’incontro hanno partecipato rappresentanti di Ice, Cna, Yapı Kredi, Tofaş, Turkonfed, Deik, Università di Galatasaray e Università dell’Aquila.
La seconda tappa del progetto sarà organizzata dall’Istituto Yunus Emre di Roma, in collaborazione con la Fondazione Ugo Spirito e Renzo de Felice e Eurosis Consulting, il 19 ottobre presso la sede ​del medesimo istituto di Cultura Turca, a Palazzo Lancellotti.

L’iniziativa sarà articolata nelle seguenti sessioni:

Sessione introduttiva. Discorsi di apertura (09:30-10:45)

Prof. Şeref Ateş (Presidente dell’Istituto Yunus Emre)
Prof. Giuseppe Parlato (Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo de Felice)
S.E. Mammad Ahmadzada (Ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian)
S.E. Murat Salim Esenli (Ambasciatore della Repubblica di Turchia)
On. Dorina Bianchi (Sottosegretario MiBACT)
Rappresentante del Ministero di Cultura e Turismo della Turchia

Coffee Break (10:45-11:00)

Prima sessione di lavoro. Progetti economici lungo la nuova via della seta  
(11:00-13:30)

Moderatore: Marco Zaganella (Direttore Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice) 

Giuseppe Reggia (Eurosis Consulting- Chairman of Board) – The New Silk Road 4.0: Policy, Culture, Education, Economy –  SMEs strategy

Pınar Bolognini  (Console Onorario della Turchia a Brindisi e  Presidente della Camera di Commercio turca in Italia)  – I rapporti tra imprese italiane e turche

Manuela Traldi (Presidente della Camera di Commercio Italo-Azerbaigiana) – I rapporti tra le imprese italiane ad azere 

Irene Pivetti (Presidente di Only Italia) – I progetti di Only Italia in Cina

Corrado Bocci (Università di Cassino) –  Le problematiche dei rapporti commerciali tra Italia e Cina 

Giulio Sfoglietti (Eurosis Consulting) – Trasferimento Tecnologico e Finanziamenti del Governo Cinese

Luca Costa Sanseverino (f3 Business Advisory Services): World Bank e finanziamenti internazionali per progetti di sviluppo lungo la via della seta

Lunch break (13.30-14.30)

Seconda sessione di lavoro. La cooperazione culturale come porta d’ingresso per la cooperazione economica lungo la nuova via della seta: il ruolo delle Università (14.30-15.30)

Moderatore: Sevim Aktaş (Direttrice dell’Istituto Yunus Emre di Roma)

Lorenzo Medici (Università di Perugia), Il ruolo dei soggetti culturali nelle relazioni internazionali 

Carmine Marinucci (Digital Cultural Heritage, Arts and Humanities School), La nascita di
una Università italiana in Cina

Daniel Pommier (Sapienza Università di Roma) – La cooperazione tra le Università italiane ed azere

Coffee Break (15.30-15.45)

Presentazione del gruppo di lavoro sui rapporti politici, culturali, economici e sociali nel Novecento tra i paesi della via della seta (15.45-17.00)

Intervengono: 
Fabio L. Grassi (Sapienza Università di Roma),
Angelo Iacovella (Università Unint di Roma)
Sandro Teti (Casa Editrice Teti Roma).

 , turch

Centri Studi … (alias Diplomifici ?)

 Forse, anche questi, sono scuole

Il Ministro dell’Istruzione avrebbe tacitamente confermato l’opinione dei “Colleghi Precedessori”, definendo i Centri Studi come Diplomifici. Il silenzio di reazioni, che fa pensare male, o la sporadica debole levata di scudi, lasciano i cittadini dubbiosi ma non troppo sulla veridicità di questa opinione.

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Sere di magia

 

Sere d’estate al Museo: 3 ore a 3 euro
Sabato 14 ottobre
“Ultima sera”

Ultima apertura serale straordinaria di Villa Giulia e di Villa Poniatowski

Sabato 14 ottobre ultima apertura serale straordinaria del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e di Villa Poniatowski, con un’estensione dell’orario fino alle 22.30.
Dalle 19.00 e fino alle 21,30 sarà possibile acquistare il biglietto al costo eccezionalmente scontato di 3 euro (ridotto a 1,50 per i cittadini dell’Unione europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni e gli altri aventi diritto). I minorenni e gli altri aventi diritto, oltre 
ai titolari dello speciale abbonamento annuale al Museo, avranno come sempre accesso gratuito.
Sono giunte alla fine le “sere d’estate” al Museo. Un’occasione da non perdere, dunque, per visitare sezioni normalmente non aperte al pubblico, come Villa Poniatowski, o per fruire di visite tematiche gratuite, come quelle che saranno dedicate alla Collezione Kircheriana e al programma decorativo della villa rinascimentale, con particolare riguardo alle sale del piano superiore, magnifici scrigni delle oreficerie Castellani.

Programma della serata, incluso nel costo del biglietto

ore 20.00 (inizio nella Sala della Fortuna)
La Collezione Kircheriana
 (a cura di Francesca Licordari)
La visita tematica guiderà il visitatore alla scoperta della nutrita collezione di ceramiche e di bronzi, fra cui la celeberrima Cista Ficoroni, ma anche bronzetti votivi etruschi e italici e suppellettili e vasellame connessi al banchetto, intrapresa fin dal 1651 ad opera del padre gesuita Athanasius Kircher e confluita nel museo di Villa Giulia nel 1913 grazie a un decreto ministeriale che autorizzò lo smembramento delle collezioni del Museo Kircheriano e il loro trasferimento dal Collegio Romano alle nuove e più consone sedi del Museo Nazionale Romano e del Museo di Villa Giulia.

ore 20.00-21.30 (ultimo ingresso)
Apertura di Villa Poniatowski (a cura di Marcello Forgia e Luca Mazzocco)
Marcello Forgia, architetto, e Luca Mazzocco, archeologo, saranno a disposizione dei visitatori per notizie e curiosità sulla splendida villa costruita nella seconda metà del XVI secolo e ristrutturata alla fine del Settecento da Giuseppe Valadier su commissione di Stanislao Poniatowski, nipote dell’ultimo re di Polonia, e sulle antichità esposte al suo interno, provenienti dall’Umbria (Terni, Nocera Umbra, Gualdo Tadino e Todi) e dal Lazio antico (in particolare da Satricum e da Palestrina con i sontuosi corredi delle tombe Barberini e Bernardini).

ore 21.15 (inizio nella Sala dei Sette Colli, piano superiore)
Le creazioni degli orafi Castellani e le arti e i paesaggi dipinti di Villa Giulia
 (a cura di Maria Paola Guidobaldi)
La visita tematica è incentrata sulle decorazioni rinascimentali delle sale del piano superiore (Sette Colli; di Venere o delle Quattro Stagioni; delle Arti e delle Scienze) e sulle creazioni di oreficeria della famiglia Castellani, con un approfondimento sulla vicenda del furto del 2013 e del suo insperato lieto fine grazie all’azione del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri. I gioielli di recente recuperati e restituiti al museo sono infatti ora eccezionalmente esposti nella Sala di Venere.

Gaia Giugni Plus Arte Plus

L’associazione Culturale PLUS ARTE PULS vi comunica la mostra di:
Gaia Giugni “S3/U”                  che si inaugurerà venerdì 13 alle
18:30 a Plus Arte Puls, vialle Mazzini 1.

Mostra dal 13 al 15 ottobre

Speriamo di vedervi.

IO LEGGO

Progetto della Fondazione Ugo Spirito ed Enzo De Felice

Nell’ambito del progetto “I totalitarismi tra XX e XXI secolo” (Avviso Pubblico “Io Leggo”  -legge regionale 21 ottobre 2008, n. 16), la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, in partnership con la Biblioteche di Roma, organizza un incontro che metterà a confronto le esperienze del fascismo e del comunismo.

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Anna Lefevre, iniziatrice dell’Espressionismo solare

 

Passo n. 3

Quando si parla di Espressionismo, vengono alla memoria le immagini degli esponenti di questa fase basilare della nuova evoluzione dell’arte dell’inizio del 1900 europeo. L’Espressionismo lascia ogni libertà al soggetto che fa arte permettendogli di manifestare le oscurità del pensiero e della visione, talvolta in collegamento con le scoperte, per quanto riguarda la psiche umana, di Sigmund Freud. L’arte dell’Espressionismo è dunque,oscura, tragica, inquietante. L’uomo del momento postbellico non brilla per ottimismo.

L’Espressionismo ha aperto la strada a miriadi di scuole e di correnti, ed all’arte astratta, e informale. E’ un’arte che sale e scende dal profondo, è un’arte che scuote. Ma non è che raramente distesa, è concentrata, severa.

Sembra invece in questi giorni, leggendo arte non figurativa, ma letteraria,che l’Espressionismo si sia aperto alla ricerca del positivo, o per lo meno al consueto del vivere di ognuno, con frequenti schegge di opinioni costruttive, con strappi di luce in un cielo grigio. Appare tutto questo come un inizio di bel tempo, una estate ancora timida ma dorata, nelle poesie di ANNA LEFEVRE, “Passo n.3.

Lo stile è quello espressionistico del l’improvvisa definizione, della frase gettata gridando, delle coloriture forti e sottolineate, ma questi pensieri sono la rievocazione di felicità, l’immagine di un’attesa, il finale roseo di un rapporto. Questo libro è la risposta gettata in mille frecce contro l’indifferenza, la dilaniante poca fede, ed induce al sotteso istinto artistico figurativo dell’Autrice nella scelta di frasi dove la luce, talvolta o spontaneamente trasfusa dall’impasto cromatico, traspare e si fa vincente.

Anna Lefevre è una signora del mondo colto, di quello che evidenzia la ricerca di sentimenti raffinati ed ubertosamente naturali, ed avvince il lettore che cerca, nel buio, la traccia della via veramente umana, che ci porta oltre.

 Marilù Giannone

La Cultura abbatte i muri

Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio

per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo

e l’Etruria meridionale

Per la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo

La Cultura abbatte i muri!

Laboratorio didattico

“AntiContemporaneo”

Domenica 8 ottobre 2017 ore 15.00-18.30

Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio

per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo

e l’Etruria meridionale

Per la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo

La Cultura abbatte i muri!

Laboratorio didattico

“AntiContemporaneo”

Domenica 8 ottobre 2017 ore 15.00-18.30

Anche quest’anno la Soprintendenza partecipa a F@Mu 2017, la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo. In collaborazione con l’Art Forum Würth, propone di osservare i muri antichi con occhi diversi gettando un ponte verso l’arte contemporanea per arricchirsi di nuovi significati.

Attraverso un breve laboratorio, che permetterà di toccare direttamente con mano reperti autentici, tirati fuori dai depositi del museo per l’occasione, si potranno ricostruire le varie fasi del processo di creazione a partire dalle materie prime utilizzate.

Oltrepassando un muro fisico-temporale, non solo immaginario, ci si sposterà nel vicino Art Forum Würth Capena per visitare brevemente la mostra “A.E.i.O.U- da Klimt a Hausner a Wurm- L’arte austriaca nella Collezione Würth”, per trovare opere ispirate al mito classico (la “Dea mediterranea” di Hoflehner rievocherà la dea Feronia da cui il percorso si è avviato) e concludere la giornata con una parte pratica presso gli spazi dell’Art Forum durante la quale ogni partecipante (adulto o bambino) potrà personalizzare un piccolo blocco/mattone di argilla, con la tecnica del bassorilievo, fissando le esperienze vissute in parole, segni e immagini.

Schola, vitiorum magistra

Vorrebbero molti, in merito alla decisione del Ministro Valeria Fedeli, come accenna il Corriere della Sera del venerdì 29 settembre, a firma di Giovanni Belardelli, fare due chiacchiere con lei, non per aggredirla, ma per darle una mano a districarsi nella foresta dell’Istruzione. Innanzitutto, prima di decidere sulla cultura, bisogna essere colti; e poi, per parlare di scuola, bisogna averla frequentata, a lungo, sennò non si sa affatto di cosa si parla e si rischia il futuro, non per i Ministri, in quanto essi arrivano al potere accordandosi, ma quello di una Nazione che è stata il faro della cultura, fatto con i propri talenti e questo deve continuare ad essere.

Se il Ministro suddetto clicca per fare le leggi, nessuna meraviglia che esse siano così strampalate: è colpa dello Smartphone, s’intende.

Mai stati seduti in cattedra? Bene: statale o no, e specialmente nei diplomifici alias Centri Studi, i ragazzi fanno un caos da emicrania a grappolo. Per convincerli ad un contegno decente, ci vogliono santi e diavoli: si truccano, cantano, accennano ad imitare il cantante o il calciatore preferito, s’ingozzano di panini o altro e, soprattutto, sono perfettamente ineducati, cafoni, apprendisti bestioni. Papino e Mammina li scusano sempre, tirando fuori articolati complessi con le lacrimucce, ma questo è niente: sono così incollati alla tettarella del Phone da reagire in modo schizofrenico se qualunque necessità o qualunque persona li chiama. Prima di fare una legge, quando si sa che è in gioco, per certi strumenti, la salute mentale, bisognerebbe informarsi da Psichiatri, Psicologi, eccetera, di quelli veri, non quelli dell’esame col voto di gruppo o il prosciutto al docente.

Non riescono, gli studenti, a prepararsi: ma l’uso dello Smartphone, settoriato, scarno come un’enciclopedia, gli argomenti nella quale sono indipendenti fra loro a contrasto di un qualsiasi tema da svolgere o tesi da sostenere, toglie loro il filo conduttore degli aspetti di qualunque materia: storia, e non sanno più analizzarla, letteratura, e non riescono a cogliere particolari e sfumature di un qualunque scrittore e di nessun libro (semmai leggono), lingue, e vanno a guardare Babel, con il risultato di errori astronomici e traslazioni pressappochistiche ed incomprensibili, non parliamo poi di materie scientifiche: si provi a chiedere ad uno studente a caso la tabellina, magari del cinque, che è la più semplice; ancora: nessun ragionamento sui rapporti matematici nella fisica, nessuna attenzione nelle reazioni chimiche, e si parla della base di queste discipline. Domani, che cosa saranno questi eserciti di ignoranti? Gli autori dei crolli, degli smottamenti, delle male sanità, dell’inedia psichica, perchè questa scuola, invece di e-ducere i ragazzi, e cioè educarli alla vita, rendendo il loro cervello autonomo portandolo fuori dalla nube dorata dell’in-fanzia (non fare, non sapere), dunque in grado di realizzarsi , li imbracano in un clic: i poveretti saranno schiavi del primo prepotente furbacchione, non sapranno niente di se stessi, saranno pazzi furiosi perchè phonedipendenti, pieni di vizi perchè la libertà assoluta, che Sinistra e Fedeli chiamano democrazia, non dà loro il minimo oggetto sul quale impegnarsi, alla faccia dell’evoluzione, e li consegna alla morte desertica e piatta nella quale consistono.

Marilù Giannone

 

Dove va l’arte ?

E’ la domanda che ha guidato, all’Eliseo, Venerdì 28 settembre, un convegno che, più che l’apertura di un nuovo anno di spettacoli, sembra una promessa, e, dato il tenore delle opinioni, assolutamente positiva.

Ad organizzare l’evento è stata la EIDOS, a parteciparvi molti esponenti della cultura artistica dalla quale però era curiosamente esclusa quella letteraria ed alla quale invece si era preferita un’altra arte, quella del vino e della“vinosofia”.

Stefano Chiodi, professore universitario di Roma 3, ha espresso i suoi dubbi sul fatto che l’arte si possa definire in modo certo, tanto più che l’arte è opera scoperta come tale da un critico, spesso legato ad un canone; il pittore Enrico Dicò dà molta importanza alla forma espressiva che rende riconoscibili, anche per la commerciabilità, legandosi a Stefano Velotti, anche lui accademico, che segna il mutare dell’arte da Teknè alla perdita del concetto schlegeliano di bello. Il Prof. Sergio Lombardo, ex Docente dell’Università di Mosca, ha giustamente osservato che è la storia, che concentra ambiente, sentimenti, accadimenti, a definire un’espressione come fatto d’arte.

L’opinione degli astanti è che arte è prodotto che dà messaggio dell’unione di vari messaggi di una data civiltà e non d’altre, alle quali può solo fare sporadico riferimento, com’è avvenuto per le “cineserie” ottocentesche o per l’amore verso il Medioriente espresso da Delacroix sulla falsariga degli avvenimenti storici del suo tempo, ma perso nei contemporanei. L’arte poi, anche quando sembra confusione o disordine, ha sempre una sua costante, irriducibile armonia, espressa dal profondo dell’artista, il valore del quale fa o nega l’opera come vera arte. C’è solo un Caravaggio, c’è solo un Michelangelo, un solo Dante: che piacciano o no, essi sono artisti, è un fatto di spiritualità. Non lo sono spesso quelli che si definiscono come tali, ma che non esprimono, non sensibilizzano, non emozionano, imbrattano e basta.

Un’arte nuova, inventata da un enologo e viticultore, Franco D’Eusanio, che si definisce “vinosofo”, è quella del vino, coltivato con amore, prodotto con sfumature tali da influire e determinare l’umore di chi lo beve. Lo studio dell’effetto di queste particolari varietà di nettare divino è seguito a tutt’oggi dall’Università per lo studio delle reazioni cerebrali. Tutto è possibile. Non resta che encomiare, d’accordo con il coro dell’Antigone, la meraviglia sconfinata della creatività umana.

Marilù Giannone

I Massoni, questi sconosciuti

 

 

 

Un breve acquarello su una Corporazione maltrattata

 

Spesso si parla di Massoneria in termini assolutamente entusiasti, così entusiasti da fuorviare chi legge e lasciargli la trista impressione che lo si prenda in giro, oppure la si descrive come una rediviva creatura malefica tornata da chissà quale orrenda cavità da inferno dantesco. In entrambi i casi, si è in forte errore.

Massoneria, in termini linguistici, è l’Associazione di Costruttori di Templi. Massa, nelle lingue arcaiche europee, era il materiale solido, da lavorare, per costruire un luogo riparato: si veda il termine inglese “mason”, il francese “maison”, passato nell’italiano “magione”, il tedesco “Mass” ,misura.

Perchè Associazione di Costruttori? Perchè fin dall’antichità, sono i lavoratori d’eccellenza, gli autori di costruzioni dove si ricoverava la vita umana o dove si poteva sentire la presenza delle divinità. E’ certo che l’antico Egitto già aveva le Corporazioni di Costruttori, agli ordini dei Faraoni, che facevano erigere, come svolgimento precipuo della loro qualità di Figli di Ra, templi e sepolcri per la vita, divina, oltre la morte. E’ certo che i paesi vicini, semprechè fossero civilizzati, avevano anche loro la Corporazione di Muratori, che talvolta si prestavano a lavorare per gli altri: David e Salomone chiamarono una Corporazione dalla Fenicia, per il Tempio nel quale si sarebbe dovuta ospitare l’Arca. Nella Corporazione si scambiavano conoscenze tecniche per costruire, e regole geometriche che si mantenevano segrete.

La consuetudine si approfondì nel Medioevo, comprendendo anche i decoratori lapicidi, quali i Cosmati: le più belle costruzioni sacre sono state composte da Maestri Costruttori, dietro la guida di un Architetto. Per chi vede solamente una ripartizione di attività di lavoro, si fa presente che erigere un edificio sacro voleva dire imitare Dio, che ha costruito l’Universo con tutti gli ordini gerarchici e con l’essere umano, che s’impegna a mantenerlo equilibrato.

Questo avvolge di una particolare aura i Maestri Costruttori, e questa è stata la base per trasmettere arte ed idee con lo scambio di varie Corporazioni e dei suoi componenti. Il famoso segreto dei Massoni, tanto assurdamente temuto, non è che la via personalissima di ognuno per raggiungere Dio.

Era Maestro anche San Giuseppe, falegname è cattiva traduzione, ed era benestante come tutti i Maestri Edificatori.

Dov’è il male che tante menti tremebonde esprimono a proposito della Massoneria? Dov’è la minacciata distruzione del mondo paventata da Paolo Gulisano in “Domus Europa” del 21 giugno scorso? Ricordiamo che se si parla di distruzioni di civiltà, di uomini , di nature, questo è da ascriversi al Cattolicesimo, non alla Massoneria: chiunque non segua le sue idee, viene brutalmente eliminato, dove il Massone è solo un artista e poi un guerriero che, a norma della Regola di San Bernardo, doveva difendersi senza accanirsi, anzi, evitando inutili stragi; doveva correre in aiuto ai deboli, come nella battaglia di Hattin, quando i Templari difesero i Crociati, morendo per loro.

La prosecuzione dei Maestri Edificatori nella storia sono infatti i Templari, con opportune differenze dovute ai diversi ambienti e secoli, sterminati quasi tutti da un debole Clemente Papa e da un protervo, sanguinario Filippo il Bello re, gelosi, invidiosi del favore del quale i Monaci Guerrieri erano oggetto e della ricchezza che essi, sempre per la Regola, amministravano saggiamente ed in nome della Carità . Le lettere di credito romane erano state ripristinate, create nuove forme economiche, favoriti i viaggi.

Cristo era il loro vessillo, quel Cristo Vero, diverso dall’edulcorato fumetto buonista che si propina a grandi e bambini al catechismo, e su Cristo si fonda, dove altri si fondano sulla falsità di patrimoni e lasciti, sulla ignoranza di interpretazioni di traduttori improvvisati, sulla manipolazione della Novella esitata dagli ottanta ai quattrocento anni dopo la Ascensione.

Accusati di avere rapporti con il diavolo, dove i cattolici hanno rapporti esecrabili e violenti con i bambini; accusati di avere con le donne un contegno paritario accettandole come Dame, dove i papalini le considerano tuttora poco meno che merce d’uso, basta aprire un giornale. E così fino ad ora, dove permane la diceria incivile della dedica all’esoterismo, che è tutta una favola per spaventare le genti volutamente lasciate nell’ignoranza: non esiste la magia nera, è cosa buona per i romanzi, per mascherare la distorsione mentale nel gusto della violenza e nei confronti del sesso, demonizzato, con tutto l’orrore che ne consegue, dai cattolici: bugie per sottomettere e fare schiavi, menzogne per sfruttare e portare a complessi, suicidi, dolori, cattive scelte di vita, rapporti umani ridicoli e folli .

Attualmente, la Massoneria resta nel suo nucleo formante, ciò che è stato secoli fa: ricerca del Sé e vicinanza del prossimo, risalita verso il Creatore attraverso la conoscenza: parola che i cattolici preferiscono sostituire con pensiero unico, occhiuto controllo del dato stabilito – come avveniva nelle scienze, si veda Galileo, Bruno, e nelle scienze umane con la Censura religiosa,- il dubbio o i limiti alle ricerche anche archeologiche: quale bene vuole il Cattolicesimo ? Bugie: santa Cristina copre Voltumna; santa Margherita, visto che è donna e Dea Madre di Cortona, è una prostituta ravveduta, a san Gennaro nessuno ha esaminato il sangue, se ne avrebbero delle belle. E tutto ciò detto senza malanimo: ci sono anche persone deliziose fra i Cattolici, e carogne fra i Massoni, ma per conoscerli davvero non sono utili le chiacchiere, o le voglie di voto che porta Rosy Bindi ad attaccarli: la Massoneria si conosce e si giudica dal suo interno. I migliori dei suoi iniziati hanno dentro una cosa che gli altri forse non hanno più o non hanno il coraggio di avere: il fuoco segreto, cioè la capacità di amare.

Marilù Giannone

L’Ungheria riapre i suoi lavori

  L’Accademia di Cultura ungherese torna a ricevere ed ospitare eventi di vivido interesse.

                                                                                        Inizia a sedurci stuzzicando il nostro navigatissimo palato

 

GastroCult Festival

L’Ungheria tra sapori e cultura

Data: 29-30 settembre 2017

Luogo: Accademia d’Ungheria in Roma

(Palazzo Falconieri – Via Giulia, 1)

Dal 29 al 30 settembre p.v. presso l’Accademia d’Ungheria in Roma si terrà il GastroCult Festival “L’Ungheria tra sapori e cultura”, un viaggio gastro-culturale alla scoperta dei sapori e della cultura ungheresi da mille tradizioni.

 

Il Festival, ad ingresso gratuito, prenderà il via venerdì 29 settembre p.v. alle ore 18.00 con la presentazione e la degustazione di uno dei piatti tipici della campagna magiara, del cosiddetto spezzatino di maiale mangalica con lo slambuc (pasta con le patate, piatto tipico dei pastori), cui seguirà una degustazione di prodotti tipici ungheresi (formaggi, affettati, salcicce, lardi,  marmellate, creme di verdure grigliate). Il tutto accompagnato da una selezione di vini provenienti dalla regione vitivinicola di Csopak (comune di Veszprém, lago Balaton) e musica & danza popolare dal vivo.

La serata si concluderà con la proiezione in ungherese con sottotitoli in italiano del ”gulash western ungherese”:” Talpuk alatt fütyül a szél”(1976, ’87- The Wind is whistling under their feet) del regista György Szomjas.

 

Sabato 30 settembre p.v. alle ore 18.00 il pubblico potrà assistere ad una seconda degustazione di prodotti tipici ungheresi a cura dell’azienda Nánási portéka, nonché ad una degustazione di vini provenienti sempre dalla regione vitivinicola di Csopak (comune di Veszprém, lago Balaton).

 

Il GastroCult Festival – organizzato dall’Accademia d’Ungheria in Roma in collaborazione con il comune di Hajdúnánás, Csopak,  Panyola, Mátraderecske, l’Associazione di Città e villaggi (Városok, Falvak Szövetsége) – si concluderà a suon di musica & danza popolare dal vivo.

 

 

 

Vedere l’invisibile

La Tomba dei Demoni Azzurri a Tarquinia

Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio

per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo

e l’Etruria meridionale

VEDERE L’INVISIBILE

Immagini da un “bestiario” etrusco del V sec.a.C. nella Tomba dei Demoni Azzurri a Tarquinia dall’imaging multispettrale

Mercoledì 27 settembre 2017 ore 16.30

Palazzo Patrizi Clementi, Via Cavalletti n.2, Roma

La scoperta della tomba dipinta dei Demoni Azzurri a Tarquinia risale al 1985, in occasione delle ricerche preventive ai lavori per la posa in opera dell’acquedotto comunale avviate dalla Soprintendenza e diretti dall’allora Soprintendente Paola Pelagatti.

Le indagini archeologiche dell’ipogeo e dell’area immediatamente circostante si conclusero nel 1997 e nel maggio scorso il sepolcro è stato finalmente aperto al pubblico dal Soprintendente Alfonsina Russo e da Flavia Trucco responsabile dell’area. Lo straordinario contesto archeologico, databile tra la metà ed il terzo venticinquennio del V sec. a.C., costituisce un importante punto di riferimento per tutta la pittura etruscadel V secolo ed è stato oggetto di numerose pubblicazioni scientifiche.  Nell’ambito del più ampio progetto di studio multidisciplinare in corso, allo scopo di verificare la lettura delle pitture nelle aree più degradate delle superfici dipinte, nel 2007 l’équipe di studiosi cui si deve lo scavo dell’ipogeo- Maria Cataldi, Gloria Adinolfi e Rodolfo Carmagnola- ha avviato un progetto di imaging multispettrale insieme al fisico Luciano Marras, con interventi a più riprese e tuttora in corso. In questa sede saranno presentati gli eccezionali risultati relativi all’applicazione del metodo nell’analisi della complessa scena di caccia dipinta sulla parete di ingresso dell’ipogeo, per la quale ci si è avvalsi anche delle specifiche competenze dello zoologo Marco Masseti del Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze. Le indagini hanno evidenziato un’articolata scena di caccia, con una straordinaria resa naturalistica e con richiami alle conquiste della grande pittura greca contemporanea.

Informazioni : 06/67233020

Un incontro per ritrovare l’umanità

#Neurosciences #Hakathon #3Dprinting #NanoSciences #IoT #BigData #Medicine #NewSkills #AR #Doctors #4P_Medicine

        29 e 30 Settembre alla Leopolda di Firenze il Forum di Antropologia della Mente

Prof. ALESSANDRO BERTIROTTI

“La capacità di comprendere prima di vedere è il cuore del pensiero scientifico.”

cit. Carlo Rovelli da “L’Ordine del Tempo”

 

Carissimi Futuristi, Anticipatori, Visionari e aspiranti tali, questa edizione della Sessione Futuro del Forum Nazionale delle Opportunità nel settore della Salute di Firenze, sarà dedicata a celebrare l’innovazione nel settore dell’Healthcare e della Life Sciences.

Futuro” è un viaggio tra conferenze, workshop, interactive Labs ed eccellenze per definire le nuove rotte di domani.

 

L’evento, a sostengo della sostenibilità, delle tecnologie e della rivoluzione terapeutica, affronterà i principali trend del settore; si parlerà di Neuroscienza, Digital Transformation, SuperHumans, Cybersecurity, Future Trends, Longevity.

 

Un grande classico che va riletto

 

QUANDO SI COSTRUI’ IL FEDERALISMO

 

DISCORSI ALLA NAZIONE TEDESCA

Fichte, Johann Gottlieb

Edizioni di Ar, 2009

 

Con i Discorsi alla nazione tedesca di Fichte ci troviamo di fronte ad uno strano connubio fra i diritti del 1789 e la visione etnica della nazione; la ragione pratica ed i principii della Rivoluzione francese sembrano potersi radicare solo in un tipo umano, etnicamente determinato. Pronunziati nel 1807-8, a ridosso della sconfitta di Jena, essi partono dalla desolante constatazione che l’epoca moderna è l’età dell’egoismo. La disfatta della Prussia è da imputarsi interamente all’egoismo, per superarlo occorre una nuova educazione nazionale per i Tedeschi, che ne galvanizzi la volontà ad operare per il bene; anche la religione può essere d’aiuto per questo fine, il cristianesimo stimolando l’azione intenzionata al bene puro. Gli uomini vanno guidati a sentirsi parte di un tutto comunitario, anziché atomi staccati agenti per il proprio benessere; al senso di appartenenza etnico va aggiunto quello etico-politico. Questo nuovo piano educativo deve essere realizzato dallo Stato prussiano, senza tendenze all’espansione; infatti solo terre di lingua tedesca possono dar voce alla nazione germanica; terre dalla stessa lingua sono intimamente connesse per modo d’agire e di pensare. La Germania sarà la nazione riordinatrice del mondo; quello tedesco sarà il popolo-guida nel rinnovamento spirituale dell’Europa, ad esso appartiene il dominio sul progresso morale.

Ugone de’ Pagani, Cavaliere Templare, nuovo Beato nella Chiesa Ortodossa

 Con il SOLE sull’ ABBAZIA, ELEVATO ALLA GLORIA dell’ ALTARE   

 un Cavaliere Templare:  SANT’ UGONE de’ PAGANI

Le nuvole si sono aperte, nonostante il cielo cupo approvasse previsioni negative, quando Abati, Monaci e Sacerdoti della Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala si sono riuniti sabato 16 settembre alle ore 11 nell’Abbazia di San Martino, presso Petroro nelle vicinanze di Todi. Insieme a loro anche molti fedeli, neofiti ed amici, nonché Cavalieri e Dame appartenenti ai Templari della “Confraternita Ugone de’ Pagani”. Aria di estate nei suoi raggi finali, aria di spiritualità che nel mondo attuale sembra cedere a profitti e materialismo e che ritrova pienezza nella ragione di questo incontro, la Glorificazione del nobile Templare Ugo de’ Pagani, o de Payns in lingua francese medievale.

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Ciò che l’Europa finge di non vedere

 11 settembre 1683, VIENNA  –  11 settembre 2001, NEW YORK 

L’11 Settembre 1683, dopo un durissimo assedio che concludeva l’ invasione sanguinosa delle terre danubiane, l’esercito agguerritissimo e determinato del Sultano Solimano subiva una pesante sconfitta a Vienna, che terminò radicalmente le volontà aggressive del principe islamico: la fuga rovinosa ed umiliante del suo Vizir Kara Mustafà fece trarre all’Europa intera un gran respiro di sollievo.

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Ricordando l’Inno del Piave ….”va fuori, straniero !”

UN’ ITALIA SENZA FUTURO,

perché priva di memoria verso i propri “Ricordi”

GRAZIE AD UNA INDEGNA CLASSE POLITICA ed AMMINISTRATIVA CHE ATTUALMENTE CI GOVERNA  

ROMA TODAY –  Quotidiano online della Capitale del 6 settembre, mercoledì, ha pubblicato la foto sgargiante e sgangherata di un “fratèlo” ospite che urina vistosamente su un monumento alla memoria. Il monumento si trova sulla via Cassia, è quello dedicato ai Caduti , a tutti i Caduti di Tutte le Guerre, a pochi passi da quello ai Caduti di Nikolajewka.

Così come nel quartiere Dalmata i monumenti ricordano l’esodo di Fiume, le Foibe: insomma entrambi i quartieri ed i monumenti in essi contenuti sono semplicemente sacri, si tratta di memorie dei militari e degli altri nostri fratelli che hanno sacrificato la loro vita per tutta l’Italia che, a questo punto, si mostra indegna, abbandonandoli a qualsiasi sfregio.

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