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Autore: redazione di roma

Il Patrimonio Culturale Digitale

Il Convegno del CNR per promuovere la Cultura

Mercoledì 24 ottobre al CNR, piazzale Aldo Moro, 7, un convegno organizzato da CNR, ICCU, La Sapienza ed altre entità di ricerca del territorio ha fatto il punto della situazione sull’esito ed i benefici avuti dall’applicazione del digitale nella cultura e nella diffusione delle informazioni e comunicazioni nel campo sia umanistico che scientifico. E’ emerso che la digitalizzazione delle elaborazioni culturali è essenziale soprattutto per la preparazione di sviluppi ulteriori delle conoscenze.

Il Convegno è stato aperto da Vittorio Calaprice, del Patrimonio Librario Antico, il quale ha dato parola al collega Solimine, della Sapienza, in argomento. In particolare lo Studioso ha riferito che la Rete usufruisce del digitale per 30 milioni di volumi in 400 lingue diverse, cosa che favorisce sia il professore che lo studente occupato in ricerche. I corsi che si è potuto offrire per questo allargarsi della consultazione e della conoscenza sono 2700 da ben 2150 Università. I corsi preferiti sono quello di Archeologia e discipline artistiche. Si è poi trattato della valorizzazione del patrimonio, ad opera di Cristina Loglio, consigliere dell’On. Silvia Costa, che è riuscita a forzare la volontà dissuasiva di Juncker per la dichiarazione dell’ “anno europeo” , al fine di mettere in evidenza le diverse radici cultuali europee e comprenderne gli indici comuni. Tale iniziativa, approdata, ha convinto anche la Gran Bretagna e gli euroscettici in genere che, nel momento di crisi che si evidenzia, la cultura è un ottimo sostegno ed una risoluzione importantissima per l’Unione. Tanto è vero che, trascinati dall’idea, i Paesi tutti hanno celebrato l’anno con eventi e si è dichiarato che il Patrimonio Italiano intangibile è quello della musica, arte anche coreutica ed umanistica nel complesso. Elencando progetti particolari si è dichiarato che è imprescindibile curare il riconoscimento, sostenibilità, protezione, allontanamento del rischio (con particolare riferimento all’ISIS che assale i monumenti) della cultura europea.

Gino Roncaglia, dell’Università della Tuscia, ha sottolineato che la cultura è richiesta assolutamente come base nella formazione e soprattutto nel giornalismo. La creatività che la stimola e la completa è stata descritta da Marzia Santone del Mibact, anche se talvolta con qualche concessione in più al linguaggio che non deve essere “burocratese”, ma va rimarcato che ella usa moltissimo parole inglesi anche quando si possono evitare, facendo pensare a tendenza “global” e suggerisce dialoghi con migranti che, a ben vedere, sono improbabili, per eccessiva differenza.

Paola Calicchia , ingegnere, spiega in seguito cosa è la piattaforma web e questo rapisce l’attenzione di tutti, così come è interessante seguire le argomentazioni degli Avvocati Sandra Loreti e Diana Iovanna per il Diritto Digitale.

Un ringraziamento particolare, sentito ed elogiativo va al Comitato, soprattutto a Massimina Cattari del CDE/OPIB – ICCU.

Il Convegno ha chiuso con grandissima soddisfazione per il lavoro eccellente.

Marilù Giannone

La Matrix Europea ad Horafelix

Il “cartello” per governare il mondo globalistico

 

Un libro edito 5 anni fa e precipitosamente messo da canto, martedì 16 ottobre è stato ripresentato ad Horafelix dall’autore, Francesco Amodeo, giovane ricercatore partenopeo esperto in economia, con tutta la conoscenza di causa che possono possedere oggi i cittadini e pertanto accolto con favore.

Si tratta di uno studio sull’Europa coronata di spine nell’illustrazione, e vittima di chi ? di un “cartello” euroamericano gestito da un paio di istituzioni bancarie, una di esse Bildemberg, e l’altra che fa capo a Rockefeller, probabilmente Soros vi è compreso. Questa associazione non tanto segreta e per nulla proba costringe gli Stati che le si collegano a mantenerla come una grossa piovra, e godendo dell’appoggio di lacchè e scherani oltre Prodi, D’Alema, Monti, Amato, (quello del prelievo forzato il 2002 dai conti correnti italiani a mezzanotte) e molti, veramente molti altri della vecchia politica italiana e dal gallico Moscovici,  da Trichet, e da altri in Germania ed Europa, sparsi e nello stesso tempo coesi fra di loro, pronti ad ogni giro di governo europeo a “girarsi” le poltrone: sempre quelli, sempre gli stessi, come in Italia, dove per esempio si sono raccolti euro su euro dal sangue dei cittadini per sostenere Monte Paschi o qualche altra banca in sofferenza, dove si ha ignorato i terremotati per pagare più o meno i debiti della Grecia, e così via. “Quousque   tandem, cives?” non vi sarà chiaro che l’Italia è entrata in basso nell’euro perchè così hanno voluto, che hanno diviso il Ministero del Tesoro dalla Banca d’Italia per consegnarla a “privati” che fanno il bello ed il cattivo tempo, pagati a dollari e delinquenze, che è un dovere ribellarsi anche se costerà dolori: quale libertà, quale indipendenza, quale giustizia non si ottiene duramente?

Il libro è stato ampiamente spiegato dall’autore per poter permettere una totale comprensione data la lingua tecnica che lo forma, per questo si è fatto uso anche di slides che riportavano fotocopiati articoli di testate per ogni problema citato. La limpida cura con la quale è stato steso, e l’italiano diretto e semplice, con una sottilissima vena di arguzia, lo rendono piacevole al di là della tormentosa documentazione nella quale consiste.

Non può mancare nessuno di leggerlo e farne tesoro: la conoscenza è anche questo, è lotta, è salvaguardia della propria casa.

Marilù Giannone

Denunciati alla Procura della Repubblica, a Roma, Moscovici e Oettinger

Oettinger  e  Moscovici, i due bravi Euro-Burocrati della Austerità

Da parte della AGENPARL – Agenzia parlamentare per l’informazione politica ed economica, la più antica agenzia di stampa parlamentare Agenzia, attualmente  diretta da Luigi Camilloni oggi mercoledì 24 ottobre, ci è pervenuta in Redazione la notizia che è stata presentata una denuncia contro i commissari europei Pierre Moscovici e Guenther Oettinger per manipolazione del mercato in relazione alle loro dichiarazioni sulla manovra del Governo italiano. Tale denuncia è stata presentata questa mattina presso la Procura della Repubblica di Roma da due giornalisti Francesco Palese e Lorenzo Lo Basso.

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Mafia e Massoneria: l’improbabile legame

LA LIBRERIA ASEQ (Via dei Sediari, 10 – zona Corso Rinascimento, Roma)

D’INTESA CON IL SERVIZIO BIBLIOTECA DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA ORGANIZZA

Martedì 20 novembre 2018 alle ore 20.00 la presentazione dei volumi

MASSOFOBIA. L’ANTIMAFIA DELL’INQUISIZIONE del GRAN MAESTRO STEFANO BISI (Tipheret)

Il volume racconta la complessa ed articolata vicenda dell’indagine dell’Antimafia sulla Libera Muratoria associata alla mafia, del sequestro degli elenchi e delle iniziative legali a livello europeo.

Magda Szabò e Deszò Kosztolànyi all’Accademia Ungherese

Il passato recente europeo attraverso l’Ungheria

‘Accademia Ungherese ha offerto, martedì 4 ottobre, la presentazione di un grande classico della letteratura, un testo che è d’obbligo conoscere se si vuole apprezzare ulteriormente la creatività di una grande Nazione.

Anna Edes, di Deszo Kosztolànyi, non è sufficiente definirla un’ opera esistenzialista, perchè è contributo dato da una delle voci migliori per la sofferta visione dello scorso secolo europeo fra le due guerre e, nella riproduzione cinematografica di esso, è l’eccellenza artistica di un regista e scenografo fra i migliori, Zoltàn Fàbri . Notissimo in Ungheria, Anna Edes si diffonde al pubblico romano ed italiano grazie alla traduzione particolare di Mònika Szilàgyi con la quale il romanzo coinvolge già alle prime righe il lettore, preso dallo stile rapido ed a brevi frasi incisive e dalla scelta realistica ed elegante dei termini che scorrono quasi come una linfa entro di lui.

Non si chiede mai abbastanza, alle Case Editrici nazionali, di prendere contatto con altri ottimi traduttori per poter apprezzare com’è giusto il corpus letterario della nazione magiara e non restare deprivati del suo panorama così incantevole, dalla poesia al romanzo o al saggio , grazie anche al metodo che la stessa Mònika ha messo a punto vista la peculiarità della sua lingua.

Come antecedente di Anna Edes, infatti, la Casa Editrice di Mònika Szilàgyi, Anfora, ha ampiamente offerto l’insieme delle opere migliori di Magda Szabò, non giustamente qui conosciute, le quali, pur differenti, come è naturale, da Anna Edes, lasciano però intendere benissimo l’apporto narrativo, stilistico, e realista che la scrittrice detta ha fornito al Kosztolànyi, preparando spesso esiti di fatti con la stessa chiara e dolorosa evidenza. Si consiglia vivamente la lettura di Abigail, di Creuseide, se si vuole prendere in mano la lancia a difesa del femminile senza il grottesco dell’estremismo, di Affresco, se si ha intenzione di conoscere il lato ironico della letteratura ungherese presente in un lungo racconto, ma soprattutto è capolavoro il Per Elisa, incentrato sulla vita dall’infanzia alla giovinezza della stessa Szàbo, fra oscuri limiti religiosi della società ungherese prima del secondo conflitto e con un velo opportuno fatto da un altro nome ed altre momentanee situazioni che non nascondono la scrittrice, anzi la vivificano ancora di più, con l’ottima inserzione della sorella che non è altri che l’alter ego della protagonista.

Affiora nel romanzo la protervia politica, la violenza degli invasori del Trianon, la forte anima magiara che non si abbatte per esse e ne rende visibile l’ignoranza spesso delinquenziale, così come la piccineria o l’incomprensione dei piccoli borghesi rese in mobbing sono scoperte con una sorta di disprezzo. La Szàbo ha una profondità meditativa che non carica lo stile ed è senz’altro maggiore di quella del Kosztolànyi, che preferisce affidarsi all’uso della semplice verità anche se amara . Se è il narrare dei fatti esplicati da considerazioni il fascino, sempre realistico, della Szàbo, spesso arricchiti di accenni del dopo, è l’immediatezza dolorosa del male, portata con una sorta di angustiata espressione ed attraverso brevi frasi, il legame del lettore all’opera di Kosztolànyi .

Ma l’essenziale è il trascorso del 1900 ungherese e, meno continuamente citato, quello europeo, fra la crescita postbellica del marxismo e l’incertezza dolente, rovinosa, degli altri Paesi verso il secondo conflitto al quale, osservando attentamente il contenuto di queste opere incantevoli, si dice che , per la erronea condizione umana e l’incompletezza di una pace rabberciata, esso si è dimostrato inevitabile.

Marilù Giannone

Roma in Stampa

Riviste di Cultura Romana oggi

Giovedì 18 ottobre presso la Sala del Chiostro di S.Maria sopra Minerva si è svolto un evento particolare, per nutrire una cultura di élite che ha Roma come punto focale: “Roma in Stampa”. Organizzato da editrici specializzate in argomento, Pagine ed Editalia, l’incontro ha avuto un buon numero di pubblico ed argomenti.

Si è evidenziata la presenza di diverse riviste che si occupano di arte, storia, archeologia, vita quotidiana, personaggi illustri della Capitale in Italia ed anche fuori dai confini :Voce Romana, Forma Urbis, Archeoroma, Lazio ieri ed Oggi, ed altre ancora di pari interesse, ognuna con propositi nuovi e consuntivi dei traguardi raggiunti. 

In particolare è stata seguita l’esposizione di Forma Urbis per la pubblicazione differenziata di temi prettamente romani ed altri di storia ed arte extraitaliane, la grande diffusione di Voce Romana, con una veste tipografica tradizionale ed attualissima nel contempo, secondo i canoni del fondatore Giorgio Carpaneto e dell’attuale poliedrico direttore Sandro Bari, coadiuvato da Francesca di Castro, esperta in eccellenze romane più o meno nascoste. A questi due nomi è dovuta l’attuale scoperta del secondo Ponte Milvio che Massenzio costruì per motivi strategici, e la descrizione di tutto ciò che di quel tempo gli stessi hanno trovato lungo le due rive del Tevere al Flaminio.

Si è notato l’aggiornamento di Lazio ieri ed oggi più focalizzato sull’Urbe, e la forza delle più antiche testate informative come Archeoroma ed il 996.

Non poteva mancare la Strenna dei Romanisti che raccoglie ogni anno, con una festa, i contributi di ricerca e di cultura su note ed aspetti insoliti o poco evidenziati della Città Eterna. E’ una ricorrenza a buon diritto attesa e onorata come una primadonna. Commenti sono stati ampi e svariati, alternati a doviziosi assaggi di una meravigliosa porchetta innaffiata da vino di Marino: un’agape rustica e soddisfatta dalla bellezza delle riviste e dall’eccellente atmosfera di amichevole cordialità perfusa ed encomiata dall’ideatore dei Salotti Romani, Frate Angelo di Marco.

Marilù Giannone