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Autore: redazione di roma

Importante “inedito” pubblicato dalle Edzioni Pagliai

Ancora un inedito da non perdere dell’ EDITORE PAGLIAI, sempre alla ricerca di “Perle Editoriali”

“Documenti: inediti sulla Grande Guerra” con introduzione di Franco Cardini

Trattasi di interessante reportage della Grande Guerra, corredato da immagini insolite e commentato con l’icastico e preciso stile di Gherardo del Lungo –

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Evento al Conservatorio di Roma

L’innata arte del bene e della vittoria

La Musica come Arte Teraupetica 

Lunedì 14 maggio, fra rapido e rumoroso riordinare di sedie e banchi, un accordare attento di strumenti come sottofondo all’attesa: alle ore 18,30 il Conservatorio di via dei Greci a Roma ha ospitato una rassegna con l’Università di Roma Tor Vergata, che come oggetto ha avuto l’azione della Musica nella vita. Questa proposta è stata evidenziata dal testo, presentato per l’occasione ed avente come titolo PRELUDI, scritto da MARCO MARZIALI, medico e musicista.  

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Grottelle e trogloditi

Italia bella, non mostrarti gentile

Giovedì 10 maggio alle ore 17,00 era stato concesso, per un accordo informale, di poter visitare il singolare resto di una costruzione probabilmente avente carattere religioso, detto “La Celsa”, poco più a nord di Labaro.

Il rudere, imponente e costruito su un basamento ottagonale a blocchi, ed avente forma circolare, era rimasto quasi indenne fino all’età medievale, quando, secondo gli sfasci prima cristiani poi stranieri, i signorotti della tenuta non avevano ritenuto opportuno farne una postazione difensiva.

La zona dove esso sorge è costituita da un lungo ed alto muro roccioso nel quale, più in basso del monumento, si aprono una diecina di cavità più o meno naturali, alcune corredate di correzioni lapidee o di mattoni per uniformare le aperture formate dai regimi anche condotti di acque che raggiungono prima il Cremera ( sul quale, poco più a sud, sotto gli incroci del Raccordo, si vede un ponte arcaico rimaneggiato per volere di Augusto per raggiungere la Villa di Livia) e quindi il Tevere. Le grotte, o grottelle, come vengono registrate sulla pianta, hanno la veneranda età della formazione territoriale vulcanica del Lazio Nord e sono state abitate dal Paleolitico. A questo periodo sono da attribuire incisioni e pitture che si potrebbero vedere normalmente se il sinistro buonismo non avesse concesso a nomadi e trogloditi attuali di infilarcisi dentro e soggiornare fra sporcizia, refurtive e modifiche indegne.

A parte la carità pelosa delle cosiddette Associazioni umanitarie e religiose, queste con l’ennesima loro tipica bugia dell’ “hoc signo vinces“, che nel loro linguaggio è quello del denaro, ed al di là dell’apprezzamento artistico, che nei nostri tempi sgangherati ha parametri confusi e da sei politico, evidentemente non capita, anche per caso, nella flebile mente di chi amministra e governa, che i tre ordini di caverne sono ottimi rifugi, specie quelli seminascosti da cespugli, di malavitosi, di refurtive, e, molto peggio, anche di armi e di individui che, lasciati in pace dalla italiana indifferenza, potrebbero creare seri guai o anche attentati ed ” operazioni” di delinquenza organizzata.

Sembra che ci voglia una disgrazia per impedire un danno che appare alla normale logica come disastroso , e che la prevenzione non sia salvezza, ma qualcosa di “paranoico” o di “fascista”.

Le memorie sono cultura, sono civiltà, che ignoranti ritengono superflue a vantaggio di un beota “presente”: essi non si accorgono che il presente è il passato e che è il futuro. Il presente, tagliato con l‘accetta dell’ipertecnica è l’arma migliore per squagliare il carattere di un popolo in un nebbioso nulla, per potergli stringere la catena al collo e farlo schiavo di pochi principi delle tenebre. Si intervenga, per ripulire quell’antichissima e pregevole località, si lasci all’Italia il fulcro del voler scoprire, conoscere, creare.

Bisogna risolutamente impedire ai Principi delle Tenebre, con ogni segno di Conoscenza, di vincere .

Marilù Giannone

Premio Beato Angelico al Salotto Romano

Come sempre, il Premio Beato Angelico raccoglie Autori ed Artisti nella Sede del Salotto Romano di Santa Maria Sopra Minerva.

Organizzato da Voce Romana, grazie a Francesca di Castro ed a Sandro Bari,  il prestigioso evento avrà luogo alle ore 18,00 di Giovedì 3 Maggio, presso il Palazzo dei Domenicani.

il Premio è alla sua IV edizione, attesissimo: a tale scopo si consiglia di recarsi al Palazzo con anticipo, assistendo anche ai “Puntini sulle -i- del Prof.Romolo Staccioli ed ascoltando gli elaborati poetici di alcuni soci.

 

Marilù Giannone

 

Associazione culturale “Roma Tiberina”

 

Salotto Romano

(a cura di Sandro Bari e Francesca Di Castro)

Programma di Giovedì 3 maggio 2018

 

Sala Capitolare -Palazzo dei Domenicani – piazza della Minerva 42 (Pantheon)

 

Ore 16,30 – L’incontro prevede in apertura l’usuale rubrica di precisazioni storiche, archeologiche e letterarie “I puntini sulle i” del prof. Romolo Augusto Staccioli, presidente dell’ArcheoClub di Roma.

 

Ore 17,15 – A seguire, i poeti ospiti presenteranno le loro composizioni in versi.

 

Ore 18,00 –

IV Edizione del Premio di Arti Sacre Beato Angelico

 

Il presidente Carlo Piola Caselli consegnerà il Premio per le Arti Sacre Beato Angelico 2018 all’artista Veronica Piraccini, ideatrice del metodo di pittura “impercettibile” che ha la proprietà di apparire e scomparire, per l’opera “Dall’impronta di Gesù”, perfetta immagine speculare della Sacra Sindone riprodotta su telo di lino, opera ormai conosciuta in molte parti del mondo.

Seguiranno i commenti critici di Francesca Di Castro vicepresidente dell’Associazione culturale Roma Tiberina, Marco Bussagli, noto storico dell’arte e pittore, titolare della cattedra di Anatomia Artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, e Sara Pizzeigiornalista ed esperta di comunicazione.

L’artista spiegherà la storia di quest’opera e della particolare tecnica dell’esecuzione attraverso la proiezione di foto, e concluderà la serata offrendo al pubblico l’esperienza in sala della rivelazione dell’opera “Dall’impronta di Gesù”.

 

Ingresso libero

 

Il Futurismo: non è il nostro passato

Una Galleria lungimirante; Futurism&Co

                                                                             PREVIEW  Art    Littoria– Sibò

Dal 10 maggio una nuova esposizione di livello e ricca di messaggi ottimisti e positivi

Futurism&Co Art Gallery Roma
Via Mario de’ Fiori, 68 – Roma, Italia
+

 

Marilù Giannone

Maestri del Lavoro

Il lato nobile della festa dell’1 Maggio

Come tutti gli anni, il primo di maggio, essendo ricorrenza festiva del Lavoro, tutti gli italiani che si sono distinti per meriti speciali nel riguardo del sostegno, miglioramento, eccellenza nelle loro professioni o attività vengono insigniti del grado di Maestro e di Cavaliere. Quando uno di essi è un amico, un uomo che si è sempre messo in luce nel completo dono di sè, ottimizzando ogni possibilità volta al bene di chi lavora, ci si rallegra e ci si entusiasma.

È con gioia che si comunica che oggi all’amico Vincenzo D’Angelo, ottimo lavoratore e magnifico organizzatore di uomini ed imprese, è stato donato il premio al merito di Stella del Lavoro dal Presidente della Repubblica Mattarella: un poco commosso e fiero di sé, giustamente, egli ha riassunto durante l’evento, ripreso dal TG 1 RAI delle ore 11,00, il suo molteplice impegno, dal campo dell’amministrazione fino all’organizzazione di viaggi, di eventi culturali presso la Regione Toscana, di informazioni intorno al campo fiscale e pensionistico di ogni tipo. È sua inoltre l’idea del Premio “Una Poesia per la Vita”, di quello “Libera Fantasia” presso la Galleria Mentana di Firenze, di quello “Una Perla”, la diffusione della Rivista “Esperienza” in accordo con l’Associazione ANLA, Organizzazioni di Feste, visite di Musei e Mostre, passeggiate culturali, Viaggi in Italia ed all’Estero per i quali ha speso ogni sua capacità e sagacia. La dedizione, insomma, al mondo del lavoro, con un occhio particolare ai congedati ha visto Enzo – come è chiamato dagli amici – sempre all’avanguardia e sempre esaustivo in ogni piccolo ramo del suo immenso albero di generosità verso gli uomini.

La lettura di un breve foglio che elenca le applicazioni di quel suo spirito dedito al benessere altrui e alla nobiltà del lavoro ha spiegato il fil rouge del suo muoversi: l’accordo generazionale, che ha raccomandato al Presidente, e cioè l’unione, la mano tesa, l’importanza di ogni soggetto familiare, dall’avo al nipote, per una Nazione sicura ed efficiente. Giovani e meno giovani sono indispensabili per l’esito di uno Stato felice che si basi sul lavoro.

Un titolo meritato, dovuto, perché ciò che Enzo ha in dono è la luminosità percettrice del riconoscere cosa è l’essere umano e cosa sia, in ogni estensione, amore.

Marilù Giannone