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Autore: redazione di roma

Ricerca sui revival dell’estrema destra nell’inserto del “Corriere”

La rabbia che sale

Nell’inserto del Corriere della Sera del numero 1 di gennaio 2018 il dottor Andrea Rossi, intitolando l’articolo “La Rabbia”, compone un affresco ottimo su alcuni aspetti della politica alla soglia delle prossime elezioni. Dopodiché egli evidenzia con chiarezza gli aspetti esteriori come anche gli slogan che caratterizzano certi focolai di recrudescenza di pensieri e convinzioni che – sembra, se non si tiene conto che ormai sono passati circa ottanta anni dal Fascismo – siano del tutto ripetitivi del famigerato “ventennio”, e mettano paura all’opinione pubblica e soprattutto a diversi onorevoli o deputati.

Si ha insomma un timore tanto profondo quanto immotivato, data la differenza e la vetustà del Fascismo, che il “ventennio” possa tornare.

Spiacente per Vico, che indulgeva sulla certezza, anche se non matematica, dei corsi e ricorsi storici, si sa che qualsiasi idea si possa riproporre non è e non può essere mai eguale a se stessa: c’è quel “quid” pari alla dimensione aurea, incommensurabile e sconosciuta, che inevitabilmente rende molto differente l’idea dal suo primo stadio di affermazione. Inoltre, e qui è il punto, si parla un poco tutti di Fascismo, ma nessuno più sa con sicurezza che cosa sia. Il nostro giornalista inoltre sembra non conoscere che la Patria è la Nazione sono, da secoli, e semplicemente, la casa dei cittadini della Penisola, e che i due termini sono stati usati da molto tempo e da quando il Risorgimento l’ha resa una e con la stessa bandiera. Non sembra che Amatore Sciesa o i Fratelli Bandiera, per finire a Garibaldi, fossero fascisti.

Andrea Rossi espone con ricchezza atti di violenza trascorsi con quelli che si teme possano manifestarsi ancora e soprattutto sostiene che essi sono frutto della “rabbia” data dalla sfiducia nelle istituzioni. Giustissimo: ma illustra i motivi di questa sfiducia? rileva che è da più di trent’anni che l’Italia è appesa ad un filo, che rischia un commissariamento, un fallimento? E delinea i perché e gli errori di queste passate istituzioni che hanno giocoforza portato i cittadini a ritenere validi sistemi di governo diversi dai loro anni bui ? Direi di no. Forse egli lascia questo compito, spontaneo, immediato, incontestabile, all’evidenza dei fatti vista dal lettore e dal cittadino.

Marilù Giannone

Nosferatu a Palazzo Chigi e dintorni

Si ricomincia il giro di giostra:  non si resti abbacinati !

Il governo non-votato, che ha per assonanza “nosferatu”, è finito. Chiuso. Fatto salvo il conte Gentiloni, al timone, incerto, solo sul bastimento che nessuno abita, solo nel loculo dove l’esito delle prossime elezioni entrerà per nutrirlo ancora del sangue degli Italiani o per mettere un palo nel cuore sinistro di altri vampiri suoi e no scelti senza elezione negli ultimi anni, KjengeMonti, Boldrini, Fedeli, la “coccodrilla” Fornero, ed altri, con il bieco contorno di Fiano, Emiliano, quelli con le mani nel sacco di truffe e legami con ambienti delinquenziali, con Ong assetate di soldi, con cosiddetti religiosi sporchi, i figli di papà come Boschi e Renzi, i budini tremanti davanti all’Europa come altri.

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Il Museo di Valle Giulia per la Storia Italiana

Un ciclo indispensabile di conferenze ed iniziative 

Quando gli Indeuropei hanno conosciuto la nostra Penisola, si sono incontrati con i Villanoviani, in fase di evoluzione, e questo incontro è stato il più significativo per la formazione della Civiltà Romana, e per tutta la storia del Mediterraneo.

L’Italia è indubbiamente l’athanor dei popoli, e non vale rovesciare sottosopra la verità storica per una piaggeria filoestera. Prendiamo nota di questa rilettura che nulla nega dei lavori passati, ma che apre una finestra più ariosa alla nostra via di conoscenza.

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I “nostri malati” a casa! Degenza in Ospedali per immigrati !

Condannati a morte

Un articolo di Marco Pili su Il Giornale del 16 dicembre scorso riporta un perentorio ordine agli ospedali sardi, a Cagliari, a firma Ortu – Dirigente del Presidio Sanitario – per comunicare ai vari centri di mandare a casa i pazienti “dimettibili” per far posto ai migranti in arrivo con stato di salute presumibilmente danneggiato.

Un rapido pensiero all’intera situazione medica ed assistenziale italiana, affetta da malasanità, e l’oscuro termine esitante “dimettibile” danno la misura e la paura a chi assume la notizia di una sorta di sorda condanna agli italiani: dopo essere comprati quanto ad industrie e centri di produzione, dopo essere ridotti a frugare, anziani, nei cassonetti, dopo essere irrisi e presi in giro dalle istituzioni e dai cittadini europei, invasi da mendicanti, ci mancava questa!

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I Santi Quattro Coronati: un'idea

I Santi Quattro Coronati: un’idea

Un poco di filosofia non guasta

La nostra religione, sempre riempita di santi e martiri, non si ferma più di tanto a considerare il significato delle quattro figure dei Santi Coronati, presenti in tutte le epoche presso tutte le produzioni artistiche delle varie civiltà. Se è vero che il nostro Creatore ha voluto gli universi e le vite tutte, ha armoniosamente impiegato gli elementi che Egli ha voluto: Acqua, Aria, Fuoco, Terra. Così è l’umile ed incantata meditazione dei saggi di ogni tempo, che per questo hanno rispettato ciò che essi vedevano e che parlava loro della grandezza della loro Origine Creatrice. E questi sono i quattro del “titulus” confusi ed incerti nei nomi e nel numero che l’Agiografia ha tentato penosamente di attribuire loro.

Coronati perché creature di Dio, partecipi e non martiri di nessun bieco paganaccio. L’uomo non ha iniziato la fede dall’organizzazione cattolica, ma ha sempre rivolto gli occhi intorno, comprendendo che c’era un Superiore assoluto che lo incitava o lo limitava, secondo la Sua saggezza. Ha sbagliato, ha sofferto, ha imparato. Un grande filosofo greco, di Samo, ha spiegato che la filiazione, il Tre, ha applicato il suo amore per lo Spirito disegnando un quadrato. Il quadrato è il mondo secondo le sue Leggi, che Egli ha affidato all’uomo lasciandolo sbagliare per farlo venire a Lui.

Il sito dei Quattro Coronati, già presente in età remota come luogo sacro, è stato mutato in chiesa cristiana nel 499 d.C., collegandola in un complesso esteso alla zona di una residenza sulla via Tuscolana, dal nome Aemiliana, e fortificandolo nel IX secolo. La chiesa ha potuto anche comporre il monastero comprendente cripta, cortili, palazzo cardinalizio, danneggiato tutto al tempo di Roberto il Guiscardo, che gli dette fuoco. Il 1084 l’insieme fu ricostruito, con modifiche e l’uso abbondante di materiali di spoglio.

Pasquale II lo volle collegato come presidio all’Abbazia benedettina di S. Croce presso Foligno. Il complesso religioso, più volte restaurato, fu lasciato decadere quando il papato si spostò dal Laterano al Vaticano. L’interno è ricco di affreschi del XII secolo, la pavimentazione è più antica, in opus alexandrinum, a sinistra una porta conduce ad un silenzioso chiostro a colonnine ed arcate e, all’uscita di questo, si trova l’oratorio di Papa Silvestro, così pieno di affreschi da essere definito simile alla Cappella Sistina, e così pieno di enfasi nel rimarcare la Donazione di Costantino da dare l’evidenza del falso. Più figurativamente interessanti gli affreschi cinquecenteschi nel presbiterio e più pregni di significati storici ed artistici i due oratori di S. Nicola e di S. Barbara.

All’entrata del chiostro, fra due colonne, una lastra marmorea incisa riporta una tavola numerica considerata un calcolatore. È molto probabile, vista l’indispensabile presenza dei numeri in architettura, spiegata su più fronti data la collocazione della lastra fra colonne portanti in numero di due, e vista l’equivalenza di somme e sottrazioni con significati filosofici e religiosi, un esempio è trovabile nella Bibbia, per la costruzione del Tempio di Salomone.

Ma ancora più attraente è ciò che si trova inciso in una parete del chiostro, una “triplice cinta” che si trova anche in altre chiese tardoantiche (S. Stefano Rotondo) e diffuso, come una forma di moda, fino a tutto il Trecento, tanto da far pensare al punto di partenza di simili incisioni templari nelle Cattedrali. Si fa riferimento, invece, a S. Francesco, quando parla di “nostra morte corporale” e di “secunda morte”: queste espressioni del Santo spiegano che l’uomo ha tre elementi compositivi: il corpo, che qui sarebbe la prima cinta; l’anima, che qui è il secondo giro ; ed il terzo, più alto nel cielo, è lo Spirito, che ci lega allo Spirito di Dio, finendo, in ipotesi non tracciata, un unico punto al centro della terza cinta, Uno, la Corona. Simile ancora a questo quadrato è la scala a chiocciola leonardesca, che si può immaginare tangente ai lati dei quadrati e, mediante la sezione aurea, in salita. E dunque è un concetto ben diverso di quello, sanguinolento, del martirio di quattro o cinque probabili lapidari, che non si sa bene come si chiamino, né di quale paese siano, se della Pannonia o provenienti da altri luoghi.

Gli artisti della pietra, scalpellini, cavatori, muratori, erano riuniti in Collegia già nell’Alto Medioevo o prima ancora, ed erano considerati sapienti, studiosi della Conoscenza. Costruire secondo ordine ed armonia voleva dire creare come la divinità ha creato, seguendo quel poco di luce che l’architetto poteva avere più degli altri suoi collaboratori. La bruttura grandguignolesca e falsa di oscure agiografie con genti sbudellate, tagliuzzate, scapitozzate, non è nella bellezza comunicativa e comunicatrice di un gruppo di uomini al lavoro, che hanno sacrificato la loro vita nell’opera. Ed è per questo che la chiesa, articolata in armonia nonostante parti compositive differenti, è il luogo sacro che celebra tutte queste abili mani di lavoratori, fedeli e gioiosi come gli angeli imperituri del cammino umano.

Dalla Nikolajewka al Paradiso degli Eroi

SILVANO LEONARDI  È  ANDATO AVANTI ! 

Un coraggioso guerriero fra le schiere di S. Michele Arcangelo 

un ricordo redatto da SANDRO BARI *

Egregi, vi comunico la spiacevole notizia della scomparsa di Silvano Leonardi, l’Artigliere da montagna che, tra le tante iniziative benemerite in difesa del sentimento di Patria, ha ideato e condotto il Comitato NIKOLAJEWKA – per non dimenticare, in ricordo dei nostra Caduti e Dispersi in Russia.

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