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Autore: redazione di roma

La frustrazione dei piccoli poteri

L’ignoranza che incorona re

Il disagio sociale, l’orribile esempio dei governi creati con furbizia e falsità, l’assenza totale di un’etica anche da parte del mondo religioso hanno profondamente inciso con i loro sporchi artigli l’individuo, ogni persona. Se già esistevano soggetti come questo che viene ora esposto, adesso sono sempre più diffusi, perfino dove è superfluo mostrare superbi un qualsiasi grado.

L’amore di prossimo è scomparso, con la genitorialità, con l’equilibrio, con la giustizia. I figli del tempo d’ora piangono per queste colpe commesse dagli anziani.

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Beati Paoli: ancora un mistero ?

Beati Paoli: salvezza della società o delinquenti ?

 SANTI O MAFIOSI ?  …E SE CREASSERO UN “MOVIMENTO” ? 

Sui Beati Paoli esistono molte e differenti voci popolari, ma non c’è una vera fonte precisa per indovinarne l’origine ed il loro operato. C’è chi li dice antesignani della mafia (Pitré), chi, tout-court, briganti, chi li addita, innamorato delle mode pruriginose d’oltreoceano o gothic, come dei supremi artefici di azioni stregonesche, esoteriche, dannate, dai grandi grandguignoleschi processi nelle buie cave siciliane.

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Regina Viarum si lascia scoprire

Un altro appuntamento con la sapienza

La più antica ed importante delle strade consolari, che hanno aperto al mondo intero, partendo dall’Italia, la Civiltà di Roma. Essa si snoda o corre diritta per varia campagna e per un numero forte e certamente attraente di ville suburbicarie, paesini, città piccole e storicamente notevoli. Chi percorre questa bella struttura, ormai solo di basolato, ma al tempo primo lisciata e ben connessa come un’autostrada, non può non restare incantato da ciò che la via Appia, la Regina Viarum offre, allo straniero che ama la terra italiana ed al cittadino suo, come testimonianza di ciò che è il nostro vero io, l’anima creativa e legiferatrice d’Italia.

Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio

per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo

e l’Etruria meridionale

Presentazione della guida

In Cammino sulla via Appia nel Lazio

Al passo con la storia tra Roma e il Garigliano

Lunedì 4 dicembre 2017, ore 10.00

Palazzo Patrizi Clementi, Via Cavalletti 2, Roma

La via Appia a portata di mano. La Soprintendenza presenta l’agile e approfondita guida “In cammino sulla via Appia nel Lazio”, uno strumento che diventerà l’insostituibile compagno di viaggio di quanti, assaporando con lentezza le bellezze del paesaggio in quel modo speciale che soltanto il cammino può offrire, scoprono le ricchezze storiche, culturali ed enogastronomiche dei luoghi che attraversano.

La Regina Viarum, la più nota e importante tra le vie consolari romane, con il suo armonioso ma vario percorso si presta nel modo migliore ad essere svelata attraverso tutti i sensi: è un susseguirsi, da Roma al Garigliano, di emergenze archeologiche, di ville storiche, di scorci suggestivi che incorniciano cittadine, campi e monti, è unoscrigno di vicende, di curiosità e segreti. La guida fornisce al viaggiatore, oltre a consigli pratici e informazioni utili al cammino (schede tecniche di ogni tappa, descrizione dei punti di interesse, box per approfondimenti e notizie particolari), mappe di facile consultazione disegnate a mano e contenuti sonori aggiuntivi facilmente fruibili tramiteQRcode. Ecco quindi che dalla viva voce di esperti e abitanti del territorio si animano opinioni, racconti e storie che superano il confine tra l’antico e il contemporaneo e tra il reale e il virtuale, per avvicinare il viaggiatore a ritmi nuovi, lontani dalla consueta frenesia.

Il progetto da cui la guida scaturisce prende avvio nell’ “Anno dei Cammini” (2016) e, grazie alla collaborazione con la Regione Lazio, che ne ha fortemente sostenuto e promosso la realizzazione, diventa una esperienza tutta da vivere… al passo con la storia.

Intervengono: Alfonsina Russo (Soprintendente SABAP-RM-MET), Saverio Urciuoli (Soprintendente SABAP-LAZ), Caterina Bon Valsassina (Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Mibact), Antonio Lampis (Direttore Generale Musei Mibact) Daniela Bianchi (Consigliera Regionale del Lazio), Pasquale Iacobone (Segretario Pontificia Commissione di Archeologia Sacra), Mario Tozzi (Presidente Parco Regionale Appia Antica), Rita Paris (Direttore Parco dell’Appia Antica), Sandro Caracci (Presidente Parco Regionale dei Castelli Romani).

Partecipano alla tavola rotonda: Maria Teresa Natale (curatrice della guida), Nicoletta Cassieri e Vincenzo Fiocchi Nicolai (Responsabili dello scavo archeologico del sito di Tres Tabernae).

Chiude l’Arch. Carla Di Francesco, Segretario Generale Mibact.

 

Un vanto della nostra arte: la Maiolica

       La Fondazione Marco Besso offre uno studio particolare sui falsi nella Maiolica

Un bel libro, arricchito di fotografie e con un testo esaustivo, Falsi e Copie nella Maiolica Medievale e Moderna, viene presentato alla Fondazione Besso giovedì 30 novembre, alle ore 17,00 dal Prof. Francesco Buranelli, Presidente della Commissione Permanente per la tutela dei monumenti storici ed artistici della Santa Sede.

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La Spiritualità del Natale

                        Natale in Ungheria, senza materialismi  

 

COMUNICATO STAMPA

Natale ungherese con il gruppo folk KÁKICS

a Roma e a Napoli

 

1 dicembre ore 20.30 – Accademia d’Ungheria in Roma

                                                         2 dicembre ore 15.30- 17.30 – Spaccanapoli (Napoli)

 

 

Venerdì 1 dicembre, alle ore 20.30 presso l’Accademia d’Ungheria in Roma (Palazzo Falconieri – Via Giulia, 1) si terrà l’evento Natale ungherese – Concerto del gruppo folk ungherese KÁKICS.

 

Il giorno successivo, sabato 2 dicembre, tra le 15.30-17.30 nella città dei Presepi, gli interessati potranno assistere ad un flash mob del noto gruppo folk ungherese che percorrendo la via principale del capoluogo partenopeo (Spaccanapoli), li guiderà in un viaggio alla scoperta delle tradizioni natalizie ungheresi. L’Ungheria analogamente a Napoli è nota per la tradizione del presepe, anche vivente, questo ultimo chiamato ”Betlehemes játék”.

 

Il gruppo folk Kákics nasce nel 1997 a Székesfehérvár. Il loro repertorio comprende canti popolari tradizionali accompagnati dagli strumenti tipici, al giorno d’oggi piuttosti difficilmente reperibili dell’area di provenienza degli stessi canti (Transdanubio, la parte meridionale della Pianura ungherese, Moldavia, Transilvania). Il gruppo oltre che in Ungheria si esibisce regolarmente anche all’estero (Ecuador, Perú, Italia, India, Austria, Germania, Slovacchia, Norvegia e Svezia).

Musicisti: Evelin Varga (cetera, canto), Árpád Horváth (violino, canto), János Soós (contrabbasso, canto), Tibor Lendvai (flauto, zampogna, gironda, canto), Ákos Tárnok (viola, koboz, flauto, canto, danza), Ákos Tárnok J. (danza, canto). Collaboratori tecnici: Kamilla Tárnok, Ágnes Kovács

 

 

La Basilica della Meridiana

Uno scienziato tutto da scoprire

Venerdì 24 novembre gli “Incontri in Basilica” a S.Maria degli Angeli, ore 20,00 ,l’evento relativo alla Meridiana, come proposto dall’infaticabile don Franco, coadiuvato dall’Ing. Cinzia Longo, è stato veramente uno dei più interessanti dell’anno. Il Prof. Costantino Sigismondi ha messo in luce non solo la bellezza e la peculiarità della Meridiana, ma ha fatto conoscere agli astanti un numero notevole di scienziati italiani, purtroppo trascurati e tralasciati dalle didattiche e confezioni di testi vari per il nostro insopportabile e deteriore complesso di inferiorità verso lo straniero.

Infatti, come chiaramente disegnato dalle parole precise ed eleganti del professore, lui stesso un vanto della Nazione Italia, pochi sanno l’importanza dell’astronomo Francesco Bianchini ed i suoi studi condotti senza strumenti di precisione e senza computer, sulla sola base del calcolo e della magistrale intuizione scientifica, che hanno dimostrato come la Meridiana della Basilica fosse un sistema assolutamente eletto per annotare le incidenze dei solstizi solari, ma anche della Stella Polare e di altri astri. Bianchini ebbe perfino la capacità di segnare, oltre al punto di stasi del corpo celeste, anche il suo trascorrere nel moto della terra con un’approssimazione limitatissima. Tutto ciò, naturalmente, corretto ed osservato giorno per giorno fino alla fine della sua vita, perché tutto, come dimostrato da Giordano Bruno, nell’Universo e negli Universi è movimento oltre a sosta, e Bianchini lo seguì, in nome dell’amore per la scienza e per la fede, in quanto anche il momento del verificarsi del solstizio è quello per l’opera religiosa e la preghiera.

Francesco Bianchini da Verona, amico di molti illustri studiosi e stimato da Clemente XI°, anche lui coltissimo, aveva al suo attivo la scoperta di 3 comete ed una miriade di lavori di astronomia eccezionali quando il papa lo nomina cameriere d’onore e segretario della Congregazione del Calendario; nel 1701 gli commissiona la creazione di una meridiana nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. La commissione incaricata doveva verificare la validità della riforma gregoriana del calendario e determinare con esattezza la data della Pasqua, da celebrare la prima domenica dopo il plenilunio che segue l’equinozio di primavera.

La meridiana viene inaugurata da Clemente XI il 6 ottobre 1702: una linea di bronzo di 45 metri che si stende sul pavimento della crociera della basilica romana di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri; a destra della linea sono rappresentati i segni zodiacali delle costellazioni estive e autunnali; a sinistra quelli delle costellazioni primaverili e invernali, alle due estremità sono i segni delle costellazioni del Cancro e del Capricorno. Su di essa il sole proietta la luce attraverso un foro “eliottrico” di alcuni centimetri, all’altezza di venti metri sulla parete volta a mezzogiorno.

Secondo l’illustre astronomo che ha esposto la grande personalità del Bianchini, ancora gli effetti degli studi suoi e le applicazioni scientifiche della Meridiana sono in corso di scoperta: auguriamoci dunque che l’evento tenutosi venerdì 24 possa ancora ripetersi con nuove meraviglie, e grazie allalta preparazione del Prof. Costantino Sigismondi.

Marilù Giannone