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Autore: Redazione

ITALIA VA PRESA SUL SERIO! Roma: 9 euro per una mascherina illegale

PORTA CAVALLEGGERI. RIVENDITA ILLEGALE SCOPERTA DAI CARABINIERI A DUE PASSI DA SAN PIETRO

LEGIONE CARABINIERI “LAZIO”

Comando Provinciale di Roma

Comunicato Stampa

DENUNCIATI GESTORE E UN DIPENDENTE “IN NERO” 

ROMA – Tra frutta, verdura e detersivi, vendeva anche le tanto ricercate mascherine per proteggersi dal virus, chiedendo 9 euro per un dispositivo privo di marchio CE e sul quale erano stati artatamente inseriti un filtro posticcio e un noto marchio di fabbrica. E’ quanto hanno scoperto i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma San Pietro in una rivendita di via di Porta Cavalleggeri gestito da un cittadino del Bangladesh di 25 anni, incensurato. Oltre alle mascherine, vendute con un rincaro di circa il 750% sul normale prezzo di vendita, il commerciante è finito nei guai anche per aver impiegato un lavoratore “in nero”. Nell’attività, infatti, è stato trovato anche un connazionale di 55 anni, che, essendo decaduta la sua “giustificazione” lavorativa per rimanere fuori dalla sua abitazione, come previsto dalle misure adottate dal Governo Italiano per il contenimento della diffusione del Covid-19, è stato denunciato per inosservanza delle prescrizioni dell’Autorità. Il suo “datore di lavoro” invece, è stato denunciato a piede libero per immissione sul mercato di prodotti pericolosi, manovre speculative su merci e contraffazione, alterazione o uso di marchi, segni distintivi ovvero di brevetti modelli e disegni; per lui, inoltre, è scattata una sanzione amministrativa di 1.800 euro per aver impiegato un lavoratore sprovvisto di contratto.

 

ULS proteggere di più gli operatori sanitari dal covid-19

UFFICIO STAMPA
COMUNICATO STAMPA
Sanità, Lazio ULS: “Bisogna proteggere maggiormente gli operatori sanitari dal Covid-19”

Non riusciamo a comprendere il motivo per cui esistano discrasie tra le misure di protezione adottate a livello nazionale dal Ministero della Salute per l’utilizzo dei DPI degli operatori sanitari e quelle applicate nella Regione Lazio – dichiarano Anna Rita Amato e Antonino Gentile del Direttivo ULSUnione Lavoratori Sanità Roma e Lazio. Infatti le indicazioni emanate dal Ministero della Salute e ribadite nella circolare prot. n. 0005443 del 22/02/2020 riguardo all’ utilizzo dei DPI per il contatto con un caso sospetto/confermato di Covid-19 contrastano con quelle della Regione Lazio che prevede solo l’uso della mascherina chirurgica al posto delle maschere FFP2 e FFP3.
Quanto raccomandato a livello regionale nel Documento dell’ 11 marzo 2020 “Raccomandazioni per la prevenzione o limitazione della diffusione del Sars-CoV-2 e della patologia correlata (Covid-19)” limita incredibilmente alla semplice mascherina chirurgica il livello di precauzione aerea da Droplet per tutte le procedure da contatto con Covid-19 tranne che per quelle che generano aerosol (broncoscopia, intubazione e manovre rianimatorie) in cui è possibile per l’operatore sanitario proteggersi con un filtrante facciale FFP2. Diversamente – continuano dal Direttivo ULS – si è previsto a livello nazionale grazie al Ministero della Salute che ha stabilito “Il personale sanitario in contatto con un caso sospetto o confermato di COVID-19 deve indossare DPI adeguati, consistenti in filtranti respiratori FFP2 (utilizzare sempre FFP3 per le procedure che generano aerosol), protezione facciale, camice impermeabile a maniche lunghe, guanti.”
Purtroppo i limiti attuali di risorse e di personale nella Sanità laziale non consentono il lusso di far ammalare chi sta in trincea. In Assessorato Salute andrebbe imposta una seria riflessione sulla ratio per cui in un momento così delicato nella lotta per il contenimento del contagio si emanano direttive che diminuiscono il setting di protezione. Non riteniamo accettabile che la Regione Lazio, nonostante le raccomandazioni nazionali prevedano un livello alto di precauzioni, adotti un documento che va in una direzione pericolosa e non adeguata a salvaguardare completamente la salute di Infermieri, Medici, Oss impegnati a contenere il diffondersi dell’infezione nelle strutture sanitarie e nei pronti soccorso. Riteniamo – concludono Amato e Gentile – che sia più logica un’omogeneità di elevate misure precauzionali da applicare in tutte le strutture sanitarie di Roma e Lazio per scongiurare che chi dovrebbe curare e assistere rischi a sua volta di rimanere contagiato.

Roma, 13/03/2020
Il Direttivo ULS Roma e Lazio
www.sindacatouls.it

L’Iran, la Cina e l’Italia nella sfida mondiale al covid-19

L’Italia, per posizione geopolitica, per i suoi millenni di storia, i suoi primati per Siti UNESCO Patrimonio dell’umanità, i prodotti unici e le biodiversità, il patrimonio culturale è, in termine breve, dagli anni Settanta centrale nei rapporti internazionali. Solo per alcune questioni politiche, come l’eurocomunismo e le “convergenze parallele”, l’Italia risultava, senza tema di dubbio, nel panorama delle relazioni internazionali uno dei più grandi riferimenti mondiali per altri popoli e culture anche con molti punti interrogativi interessanti.
In queste settimane lo è ancor più.  È un Paese anticipatore, un laboratorio di idee, punto di osservazione, riflessione e riferimento importante dal Mondo Antico fino all’ultimo nostro Cinquantennio…

Raffaele Panico

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Si riporta qui di seguito un Comunicato Stampa della Repubblica dell’ IRAN, pervenuto alla Redazione della Consul Press  tramite l’ Ambasciata di Roma per l’Italia

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Coronavirus. Il mondo in ginocchio a causa dell’economia selvaggia 

L’epidemia mette in luce una verità storica:
la “Centralità della Persona” in ogni ambito della vita umana 

di Biagio Maimone *

Il coronavirus ha tragicamente evidenziato come la globalizzazione possa determinare forme di economia selvaggia, tale in quanto fondata sul solo arricchimento, (*1)  che non seleziona i processi economici eticamente validi da quelli non percorribili, in quanto non sorretti dal principio della sicurezza, dal principio della selezione dei prodotti e delle tecniche non pericolose ai destinatari dei processi, che sono sempre e solo le persone. 

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“Il Giornale di Cefalù”: le interviste a 7 sindaci

“Il Giornale di Cefalù”  – 7 Sindaci in emergenza

“Emergenza sanitaria ed economica”  – su questi temi sul “Giornale di Cefalù”, diretto da Carlo Alberto Biondo, sono stati intervistati 7 Sindaci della zona limitrofa; tutte le notizie, le rispettive interviste e servizi possono essere seguite su:

federicocammaratatv, facebook (adrianocammarata), link murialdosicilia 

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