Autore: Redazione
“Appello agli italiani di sostenere la nostra economia, acquistando prodotti e beni realizzati in Italia”
Roma, 4/03/2020 Riceviamo e pubblichiamo
Angelo Raffaele Margiotta, Segretario Generale della CONFSAL:
“Delusi da Conte, ma attenti alla tutela dei lavoratori e delle imprese. Serve un piano strutturale”
Il Segretario Generale Angelo Raffaele Margiotta ha preso atto che il Premier Conte ha deciso di non convocare la Confsal al tavolo di confronto con le parti sociali sull’emergenza Coronavirus. “È una scelta assolutamente ingiustificabile – dice Margiotta- atteso che la grande e certificata rappresentatività della Confsal (e la sua articolazione territoriale) la pongono sullo stesso piano delle tre sigle sindacali chiamate a Palazzo Chigi. Considero l’esclusione il prezzo da pagare per essere una voce fuori dal coro, una organizzazione indipendente rispetto a Governi e partiti”.
Ciò nonostante, la Confsal continuerà come sempre a dare il proprio contributo in termini di impegno sociale e di proposte costruttive.
“Riteniamo – continua Margiotta – che il piano da 3 miliardi servirà a malapena ad adottare misure tampone che non riusciranno a contrastare la crisi economica che si era manifestata nei dati Istat (meno 40.000 posti di lavoro) ancora prima dell’emergenza Coronavirus.
Ribadiamo quindi che occorre un piano straordinario, con risorse necessarie a varare misure economiche di tipo strutturale, a partire da una forte riduzione del costo del lavoro per le piccole aziende e per i settori produttivi più deboli, dove i lavoratori patiscono salari troppo bassi e le imprese sostengono oneri troppo alti”.
L’unica risposta all’altezza della situazione è, ad oggi, pervenuta dal mondo del lavoro, dall’impegno dei lavoratori dei settori pubblico e privato e, in particolar modo, dalla eccezionale professionalità di medici e infermieri che, con spirito di abnegazione, stanno dispiegando sforzi sovrumani.
“Sono certo – conclude Margiotta – che il nostro Paese è in grado di reagire e di superare anche questa emergenza, a patto però che gli sforzi dei lavoratori e delle imprese vengano supportati da condotte consapevoli della classe politica e da scelte coraggiose del Governo, senza le quali è forte il rischio che l’emergenza sanitaria sfoci in una catastrofe economica.
Rinnovo l’appello agli italiani tutti di sostenere la nostra economia, acquistando prodotti e beni realizzati in Italia”.
ROMA Master in “Tech Law & Digital Transformation” seconda edizione
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Già da tempo, il nostro Studio ha anticipato questo cambiamento confrontandosi con i nuovi imprenditori emergenti (start-up innovative) sviluppando soluzioni tecnico-giuridiche per il business del futuro.
Lo sviluppo dei servizi pubblici-municipali in Italia all’inizio del XX secolo
Arturo Labriola i socialisti e i risultati delle esperienze inglesi
Gestione del servizio pubblico necessaria a contrastare i monopoli
salvaguardare la libertà di concorrenza e l’equilibrio di mercato
Raffaele Panico
In Italia, il dibattito sulla necessità di un intervento delle Municipalità nella gestione dei pubblici servizi incomincia all’inizio del secolo e si sviluppa con la partecipazione di più correnti politiche. I socialisti, schierati ideologicamente per la municipalizzazione dei pubblici servizi, avevano trovato in Arturo Labriola la persona che voleva ottenere i risultati delle esperienze inglesi in Italia. I cattolici, ancora relegati dal non expedit papale, che impediva la loro partecipazione alla vita parlamentare nazionale, ma non a quella delle amministrazioni locali, si pronunciavano per il decentramento amministrativo, per l’abolizione dei dazi, per l’imposta progressiva e per la gestione dei servizi pubblici da parte dei comuni. Per i liberali l’origine della municipalizzazione derivava da premesse opposte. Infatti, il regime della concessione di pubblico servizio si configurava per loro come la condizione di monopolio che proprio la dottrina liberale rifiutava, considerato come l’aspetto perverso in un quadro di economia competitiva. Il ruolo del municipio nella gestione del pubblico servizio era, quindi, di contrastare i monopoli salvaguardando la libertà di concorrenza e l’equilibrio di mercato.
Il convergere di queste posizioni sull’azione delle municipalità, e le profonde trasformazioni in atto nella vita economica e sociale influirono sulla formulazione e sulla successiva attuazione del disegno di legge sulla municipalizzazione presentato da Giolitti l’11 aprile del 1902.
Per un “Buon Governo” a supporto del settore Turistico Alberghiero
CONSIDERAZIONI su una CRISI non solo SANITARIA,
ma fondameltamente ECONOMICA & ISTITUZIONALE
Nella difficile congiuntura di queste ultime settimane, la CONSUL PRESS – decisamente e coerentemente con la propria Linea Editoriale – intende riproporre e rilanciare l’immagine dell’Italia nei settori fondamentali dinamici e trainanti della nostra economia, fondata sulla propria laboriosità artigianale, imprenditoriale e professionale, nonché sul proprio patrimonio storico e culturale, vantando millenarie radici nella sua antica storica civiltà ed una sua forte proiezione nel futuro.
Correva l’anno 2007 si ripropone articolo già uscito in stampa “Pandemia influenzale”
Pandemia influenzale: l’OMS aveva denunciato l’insabbiamento britannico
https://www.salute.gov.it/portale/influenza/
Si confronti anche il link
https://www.epicentro.iss.it/focus/flu_aviaria/mondo
Raffaele Panico
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva organizzato il 10 giugno – e quindi siamo nel 2007 – scorso una videoconferenza di emergenza con i Ministri della Sanità dei paesi affetti dalla nuova epidemia influenzale, dopo che alcuni giornalisti avevano denunciato che la Gran Bretagna non dichiarava i casi e non metteva in atto controlli adeguati. La Direttrice Generale dell’OMS la dottoressa Margaret Chan aveva annunciato di aver convocato una sessione di emergenza con gli esperti influenzali. La storica decisione di innalzare il livello di allarme dalla fase 5 (“pandemia imminente”) alla fase 6 (“pandemia piena”) per la prima volta dalla pandemia influenzale di “Hong-Kong” del 1968, “forse sarebbe stata presa molto prima se l’OMS avesse avuto informazioni più precise sulla crescente ondata dell’influenza suina attraverso l’Europa”, ha detto la Dott.ssa Chan, lanciando così un attacco velato alla Gran Bretagna. Le autorità britanniche si erano opposte al passaggio alla fase 6, agli inizi di maggio, proprio mentre acquistavano gran parte dei farmaci antivirali e la produzione di vaccini per la loro popolazione, lasciando che i paesi più poveri contassero sulle donazioni caritatevoli.