Plinio il Vecchio il suo teschio è l’unica reliquia dell’Impero Romano? Lo storico dell’arte giornalista Andrea Cionci ha tagliato il nastro di un oblio che quasi attendeva la sinergia della ricerca multidisciplinare dopo “Cent’anni di solitudine”
ITALIA E RUSSIA A ROMA INSIEME CON ARTE E MUSICA
Roma, sabato 19 Gennaio scorso, nella prestigiosa Sala Verde dell’Istituto Nazareth in Via Cola di Rienzo, si è tenuto il concerto lirico di inizio anno per brindare al Capodanno Ortodosso e per riprendere le attività del Centro Culturale Italia Russia che eredita i principi e gli scopi del Centro di Cultura Russo in Roma fondato da Wanda Gasperovich fin dagli inizi del 2000, ormai 20 anni fa. L’Associazione Culturale ha come finalità promuovere e favorire in Italia, in Russia e in qualsiasi altro paese dell’Unione europea, gli scambi culturali, scientifici, economici e turistici tra l’Italia e la Federazione Russa. Inoltre, l’Associazione curerà tutte le attività finalizzate a divulgare l’arte e la cultura e a rafforzare i rapporti tra i due paesi Italia e Russia.
Pubblichiamo gli auspici del programma cuturale per
l’anno in corso a cura di
Era una guerra persa, fin da settembre scorso erano centinaia gli incendi che hanno devastato l’Australia, con almeno 29 persone morte, migliaia di edifici e case distrutte, ecosistema devastato, decine e decine di milioni di animali morti tra le fiamme.
La siccità, il caldo estremo i venti secchi, ora hanno lasciato il campo alla pioggia. Il cielo ha deciso di affiancare il lavoro dei vigili del fuoco per fare fronte comune contro l’emergenza epocale. A Melbourne, solo due giorni fa, si sono avute addirittura inondazioni.
Nel Nuovo Galles la pioggia è stata di fatto determinate nello spegnimento di numerosi incendi e in questo fine settimana sono previste altre piogge. Anche a Sidney si prevedono piogge almeno fino a domani, domenica.
Mostra di Enzo Mauri presso l’Ambasciata Argentina di Roma
“SCENE DI VITA QUOTIDIANA TRA ROMA E BUENOS AIRES” è il titolo della mostra di Enzo Mauri, curata del Prof. Egidio Maria Eleuteri, visitabile dal 14 gennaio fino al 4 febbraio presso l’Ambasciata Argentina (Casa Argentina) in via Veneto 7 a Roma (*1), come già annunciato anche dalla Consul Press.
L’eurozona, a partire dal 2008, vive una gravissima crisi economica, pari, per i drammi sociali che ha prodotto, solo a quella del 1929. Non ne siamo ancora usciti: gli indicatori dicono di una situazione di stagnazione, caratterizzata da una diffusa disoccupazione, da un aumento esponenziale del debito pubblico e privato e di una conseguente paralisi dei consumi. Il sistema capitalistico vive una crisi senza precedenti.
Dai documenti della Prefettura presso l’Archivio di Stato di Latina il capitano comandante della Compagnia di Latina, Ettore Bucciarelli, redige una pagina molto toccante dal punto di vista umano: il caso delle signore Nerina G. e Anna S.
Raffaele Panico
Il rapporto dei carabinieri redatto il 16 aprile 1947 al Prefetto di Latina[1 e 2] è molto toccante: “Le condizioni economiche e finanziarie delle sottonotate profughe, sono povere. Le medesime non dispongono di risorse e provvedono direttamente alle spese di vitto e alloggio con il ricavato della vendita delle masserizie, effettuate prima del loro esodo da Pola. A Cori non esplicano alcuna attività lavorativa. Sono in possesso del certificato di esodo da Pola” – seguono i dati anagrafici dell’intera famiglia. Nerina era vedova di Ghianda “grande invalido di guerra e da recente le è stata assegnata una pensione di £ 500 mensili, ma non ancora corrisposta. Ha a carico la figliola, Ghianda Giuliana, di anni 4. Il marito della Smerchar Anna, catturato dalla polizia di Tito, il 5/5/1945 e deportato in Jugoslavia, non ha dato più notizie di sé”.
Infine, dalle carte, è interessante notare che, i territori perduti col Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947 annessi alla Jugoslavia, e il Territorio Libero di Trieste – la zona B – posti sotto l’amministrazione jugoslava in base al Memorandum d’intesa di Londra del 5 ottobre 1954 erano segnalati ancora nell’anno 1968 senza tener conto della mutata situazione. In alcuni casi enti italiani si rivolgevano ad enti ed uffici situati nei territori ceduti alla Repubblica federale popolare di Jugoslavia con indicazioni non aggiornate, ad esempio, si richiedevano notizie di Casellario al sindaco di Fiume, o recavano formule e procedure in uso tra uffici italiani come ad esempio “alla Procura della Repubblica di Pola, o anche al comune di “Postumia, provincia di Trieste”. Pertanto il prefetto di Latina, Pignataro, il 18 febbraio 1968, scrive al presidente della Giunta provinciale di Latina e ai sindaci e ai commissari di comuni, “al fine di ovviare a tali inconvenienti, si richiama l’attenzione delle SS LL sulla necessità di richiedere o di trasmettere, esclusivamente tramite il Ministero degli Affari Esteri – Servizio Affari Privati, atti o documenti diretti alle autorità jugoslave”[3]. Indicazione da seguire – precisa il dispaccio, per gli atti e documenti da richiedere o trasmettere tanto agli uffici o enti situati nei territori ceduti alla RFPJ dal 10 febbraio 1947, quanto a quelli situati nel territorio posto sotto l’amministrazione jugoslava col Memorandum d’intesa di Londra del 5 ottobre 1954.