Skip to main content

Autore: Redazione

23 Luglio 2019, nel XVIII Anniversario,
in ricordo di GIAMPIERO ARCI

MARTEDI’ 23 luglio 2019 alle ore 19.30 nella Basilica di San Marco Evangelista a Piazza Venezia, verrà celebrata una Santa Messa in ricordo di  Giampiero Arci, nel XVIII Anniversario della sua dipartita.
La Cerimonia viene promossa, come ogni anno in tale data, dall’ Associazione Giampiero Arci presieduta dalla sorella Enrichetta per ricordare  il suo  esempio e per perseguire un impegno mai accantonato in ambito politico, culturale e sociale.
L’ Associazione infatti promuove annualmente l’assegnazione di alcune Borse di Studio – con il contributo e il patrocinio della Regione Lazio –  destinate a laureati con Tesi di Laurea su un tema di Diritto dell’Unione Europea.

Continua a leggere

La Milanesiana a Gardone Riviera

Domenica 21 luglio alle ore 21.00 La Milanesiana sarà al Vittoriale con “La conquista della luna (50 anni dopo)”; l’introduzione di Giordano Bruno Guerri, le letture di Nuccio Ordine e Luigi Pizzimenti e, per concludere, la potente voce di Al Bano in concerto.
Una serata “spaziale” per ricordare i 50 anni dall’allunaggio.

Continua a leggere

ArenAniene – Estate Romana la rassegna cinematografica al Parco di Ponte Nomentano

ArenAniene

3ª Edizione

30 luglio – 3 settembre

Parco di Ponte Nomentano

Si aprirà martedì 30 luglio 2019, presso il Parco di Ponte Nomentano, la 3a edizione di ArenAniene, rassegna di film, iniziative culturali e ambientali organizzata da Mediterranea Production con la direzione artistica di Patrizia Di Terlizzi e quella organizzativa di Giulio Gargia, in collaborazione con Lega Ambiente/Mondi Possibili.

Continua a leggere

Il Buono e il Cattivo governo in Italia e in Europa

Dallo Stato politico-sociale al mercato globale i bisogni reali dei popoli e delle persone

 

 

Raffaele Panico

 L’arena nel corso degli anni Novanta del secolo scorso si è allargata. Arena in quanto la tanto magnificata globalizzazione ha fatto riemergere logiche più simili alla decadenza dell’impero romano d’Occidente: tratta di essere umani, salari da poche manciate di euro, insicurezza, il ritorno di malattie infezioni già debellate, massiccia immissione di sostanze stupefacenti. Problemi igienico-sanitari, le scuole fatiscenti… Basta anche vedere i marciapiedi di Roma, i rifiuti sotto il sole d’estate, anche in strade di riferimento turistico e nelle periferie, la prostituzione di ogni genere. Durante il regno d’Italia si citava per la saggezza quotidiana, la pratica della casalinga di Voghera “la pratica rompe la grammatica” si diceva, per sostenere il buon senso e di riflesso il Buon Governo. Troviamo nella storia degli italiani i famosi dipinti medioevali l‘Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo, sono affreschi di Ambrogio Lorenzetti, conservati nel Palazzo Pubblico di Siena, databile tra il 1337-1340.

Continua a leggere

Così si scrive il futuro – intervista a Mauro Mazza

 

“Soltanto se la politica saprà individuare e vivere principii e valori di riferimento, ispirando a questi programmi e progetti, un’affermazione elettorale non sarà un successo precario, ma la prima pagina di un domani impegnativo e avvincente”. Pensa alla politica ad ogni latitudine Mauro Mazza, ma soprattutto alla destra, quando dice: “Se ci sarà un’altra occasione, e tutto lascia immaginare che sia così nel prossimo futuro, si dovrà fare tesoro degli errori del recente passato. Chi è maggioranza elettorale ha il dovere di agire nel profondo, di segnare il tempo della propria responsabilità, di far discendere le scelte dalla cultura che dà fondamento all’azione politica”.

Nel suo recente saggio “In Coscienza” (Pagine editore, 2019, pagg. 212, € 18,00) l’analisi dello studioso si sovrappone all’esperienza del giornalista. Marco Marconi ha intervistato Mauro Mazza, già direttore Rai e autore di una decina libri, tra saggi e romanzi.

Al centro della sua riflessione, in questo libro, figura una politica oggi in evidente affanno, incapace di coinvolgere le nuove generazioni nell’impegno e nell’azione. Da dove nasce questa crisi?

Mi sono convinto che la crisi della politica sia cominciata quando si sono affievoliti, fino a scomparire, i riferimenti culturali, i valori e i principii, l’ambizione di cambiare il corso delle cose. Quel bagaglio dava ai partiti il senso di un essere comunità. Per le generazioni del dopoguerra la politica era attrattiva, chiamava all’impegno, alla militanza. Riusciva a calamitare la “meglio gioventù”. Oggi non è più così. I giovani migliori sono indifferenti alla politica, con poche eccezioni. Preferiscono altre forme di partecipazione. Direi che, con il venir meno delle ideologie, non si è saputo né voluto riempire quel vuoto. Ci si è accontentati di conquistare un consenso precario e volatile con forze politiche destinate a breve vita, talvolta a travolgenti successi e a rovinose, rapidissime cadute.

– Pensiero gender, superstizione, tecnocrazia, predominio dell’economia e della finanza sulla politica. Le gerarchie morali della tradizione – scrive nel suo libro – appaiono sovvertite. Cosa stiamo perdendo in questo processo? E cosa servirebbe per correggere la rotta?

Oggi la politica è soggetta all’economia e questa alla grande finanza. Per secoli non è stato così. La superiorità della morale della politica, l’interesse di una parte, era accettata dall’economia, la cui morale era l’utile. Sopra tutto era però la morale religiosa, il bene comune, la consapevolezza di cosa fossero il bene e il male, il vero e il falso. Come si può correggere la rotta? Forse individuando temi che uniscano, impegni comuni, battaglie condivise. Sarebbe un segno molto importante se, ad esempio, le culture più attente e sensibili – cattoliche o laiche, cristiane o realmente “illuminate” – si unissero nella condanna dell’aberrante pratica dell’utero in affitto: una forma disumana di schiavitù, un’offesa della dignità della vita umana, un sopruso nei confronti di donne deboli, povere, disperate. Sarebbe una buona battaglia, da condurre nel Palazzo di Vetro, a Strasburgo, nei parlamenti nazionali.

Nel libro molte pagine sono dense di ricordi della politica italiana nella Prima Repubblica. Con particolare attenzione al percorso della Destra, dal “ghetto” al governo. Cosa ci può essere dietro l’angolo per questo versante della politica?

La Destra italiana ha avuto diverse espressioni. In un certo senso, la storia della Democrazia cristiana è stata anche quella di un partito che convogliava un consenso certamente moderato, di destra, per seguire quasi sempre politiche di apertura a sinistra. Poi è venuto Berlusconi, che segnato un’epoca. Ha portato Il MsI-An al governo, ha impedito che sulle macerie del vecchio sistema prevalesse la sinistra post-comunista. Ma non è riuscito a realizzare la promessa “rivoluzione”. Colpa di una coalizione sui generis, ma anche della disattenzione alla cultura politica che avrebbe dovuto guidare le scelte. Le tv berlusconiane e le case editrici controllate dal suo gruppo non hanno accompagnato né sostenuto l’avventura. Ora tutto lascia prevedere che ci possa essere una nuova opportunità per la Destra. Ma soltanto con un’ispirazione politico/culturale precisa, con una classe dirigente selezionata per competenze e per rigore etico, si potrebbe sperare in un esito diverso e migliore.

 

Continua a leggere