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Autore: Redazione

22 maggio … in ricordo di Giorgio Almirante

ALMIRANTE – 30 anni dopo

IL 22 Maggio alle ore 19.30, presso la Basilica di Santa Maria in Montesanto in  Piazza del Popolo a Roma (Chiesa degli Artisti) – come di consueto ed anche quest’anno –  si terrà la Santa Messa in ricordo di Giorgio Almirante, a cura della Fondazione che porta il nome dell’indimenticabile Segretario del Movimento Sociale Italiano. 

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Verona in festa per la liberazione di Farah

CONTRASTARE LE NUOVE  SCHIAVITU’

LA LIBERAZIONE DI FARAH, gazie anche ad un intervento dell’ ITALIA

 > un comunicato stampa della Senatrice ISABELLA RAUTI  (F.d’I.)

Verona, 18 mag. (AdnKronos) – ”Si apprende da fonti ufficiali che Farah, la ragazza pakistana di 19 anni costretta ad abortire, è stata liberata ed è una buona notizia la risposta tempestiva alla sua disperata richiesta di aiuto inviata al fidanzato. La ragazza pakistana, che vive e studia a Verona da una decina di anni, è stata resa prigioniera dalla sua stessa famiglia nel Paese d’origine.

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C.I.L.I – Italia: Dialogo tra Religioni

Rafforzamento del DIALOGO INTER-RELIGIOSO, 

con la elezione di 5 Presidenti di diverse Religioni  

La Confederazione Internazionale Laica Interreligiosa CILI-Italia, alla fine della fase costituente – coincidente, per i musulmani,  con l’inizio del mese del Ramadan – (dopo aver già  raccolto migliaia di adesioni l’11-12 settembre 2016 con l’evento #Cristianinmoschea e, dal 1° all’ 11 settembre 2017, con le #FestedelDialogo) conferma insieme, nel suo organigramma, 5 Presidenti di religioni diverse, che continueranno a impegnarsi a favore del dialogo oltre i confini e oltre i muri della paura, fisici o mentali.

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Un Caffè con la Signora… in Noir!

Quattro chiacchiere – davvero ispiratrici – con la scrittrice Daniela Alibrandi

di Marilù Giannone & Walter De Turris

Una bella giornata di Sole, mediterranea, così come le fattezze della signora che incontro: due grandi occhi ridenti, l’accordo per un caffè. Il suo nome è Daniela Alibrandi, scrittrice. Non le chiedo date o luoghi, lasciando che sia lei a dirmeli. Faccio sempre così, è rilassante e predispone meglio al dialogo.

Mi dice che è “romana di Roma”, ma che ha vissuto per molto tempo negli Stati Uniti d’America, vicino al confine con il Canada, presso un fiume piccolo e calmo che si chiama Merrymac, e che l’inverno gela, creando una lastra in superficie. Non ha voluto restare in quel luogo, le mancava troppo l’Italia e viveva dei difficili rapporti familiari.

Mi racconta dei suoi studi universitari e della sua carriera lavorativa, che ha iniziato con grande impegno: sforzi, tutti ripagati da un giusto riconoscimento al Ministero per l’Istruzione! Qui gestiva il settore per i contatti con l’Estero grazie anche alla conoscenza della vera (ci tiene a precisare) lingua inglese, lontana dallo slang.

Ma d’un tratto, una fatalità: un incidente interrompe questo sereno procedimento professionale costringendola a letto, fasciata, quasi immobile. Ed allora, nelle sere di silenzio trascorse nel luogo di cura si evidenzia una potente richiesta dalla sua coscienza, quella di lasciar tutto e di scrivere, di scrivere tutto ciò che sente e che immagina.

Sorride, mi comunica che dopo ha cominciato a scrivere con la mano sinistra, piano piano, ma certa di ciò che faceva, e da allora non ha più cessato di produrre libri, oltre dieci, racconti brevi e lunghi, poesie: editi in maggior parte e presso Case editrici di pregio, ed altri inediti, in corso di “limatura”.

Lavori per la maggior parte premiati e segnalati. Giorni, mesi, anni dietro la penna, innamorata dei suoi protagonisti. Chiedo di cosa trattino e la risposta è meditata: afferma quindi che sono romanzi neorealisti, che scivolano anche nell’espressione cruda o violenta, possedendo una trama gialla o noir.

I titoli, apparentemente, sono di semplici romanzi, qualche volta immaginifici, o addirittura poetici, ma si contraddistinguono per una trama sempre “forte” ed immersa in realtà di storia contemporanea di cui spesso non si parla: “Nessun segno sulla neve”, un thriller psicologico ambientato durante il ’68 romano, “Una morte sola non basta”, una storia di violenza nella cornice della Roma semplice degli anni ’50, “Quelle strane ragazze”, ambientato nel quartiere romano Coppedè o Magico subito dopo la caduta del muro di Berlino. Quest’ultimo romanzo ha ricevuto nel 2014 il Premio Letterario “Perseide”.

“Un’ombra sul fiume Merrymack”, anche questo un noir come i precedenti, che la scrittrice Alibrandi definisce “un noir di passaggio”, perché ricco di spunti eterogenei e di evoluzioni particolari; ambientato negli Stati Uniti, la storia è ambientata durante la Guerra del Vietnam, periodo prediletto dall’autrice che ama appunto “soffermarsi” tra gli Anni Cinquanta e quelli della Contestazione. Il noir ha ricevuto inoltre il Premio “Novel Writing” nel 2012.

Sempre legato alle grandi battaglie di quel particolare periodo storico, vi è “Il bimbo di Rachele”: uno studio profondo sul femminismo, analizzato in maniera apolitica e che considera  dall’autrice come fenomeno disgregatore di ogni rapporto umano. Tre dei suoi lavori sono stati stampati in lingua inglese ed i primi due romanzi sono in catalogo presso l’Italian & European Bookshop di Londra. Un successo dopo l’altro, tanto che anche recentemente ha conseguito un più che decoroso risultato al Salone del Libro di Torino… ma ritorniamo alla vera protagonista del nostro articolo-intervista.

Daniela Alibrandi non sembra essere particolarmente disposta ai saggi, prediligendo invece racconti brevi, raccolti in Antologia, e li cita con tono appassionato o meditativo. Non tralascia nulla quanto a tematica: Pegaso, la Natura, la Memoria, ma l’obiettivo principale del suo narrare è l’Uomo preso nella quotidianità e con i fardelli del vivere, pesanti talvolta, da far inciampare, da provocare brusche variazioni al cammino, non previste, come – in fondo – è stata la sua vita, nella quale ha dovuto lavorare duramente per pagarsi gli studi.

Ciò le lascerà traccia, quando le affidano l’Amministrazione delle scuole, per comprendere le persone, e traspare, come altri temi che mi elenca, nell’espressione subitanea e pensosa del viso, nel gesto che da allegro si fa pacato, risolti in un luminoso sorriso.

Non fa meraviglia che il marito l’adori, e da molti anni: un uomo del suo livello, che l’asseconda nel suo cammino creativo e non si sente lasciato da canto, non alza le sopracciglia sdegnato se una donna è colta ed intellettuale, tanto da vincere 7 premi nazionali, con largo commento al Campidoglio, ed uno internazionale in poco più di un decennio.

Ammette che è sempre occupata, ma che non ha mai trascurato il marito, né i figli, sostiene che rispetto alla vita da Dirigente, la sua vera Vita – lo scrivere – è quello da cui trae la soddisfazione umana più grande. Vorrei che tante artiste anche brave la sentissero, che l’ascoltassero tanti soggetti del mondo della cultura spesso apparente.

Nella sua “crudezza”, fra frasi spesso spinose, ma dominate da un profondo senso della tenerezza del nostro prossimo, come qualsiasi suo particolare noir irradia, Daniela Alibrandi è una vera scoperta, nelle valve nere e sporche dell’entourage di celebrità appare limpida e lucente come una vera ed autentica perla!

Ed anche la ricetta del “suo” noir sembra essere vincente: forse è la pietra per risalire il monte dal quale si è rovinati e, con il ripensamento degli oscuri errori commessi, cioè lo svolgimento del racconto, poter rimediare, risalire, tutti insieme.

Per maggiori informazioni sull’autrice e per conoscere meglio le sue attività, potete visitare il suo sito ufficiale: danielaalibrandi.wordpress.com

Unione Europea: sfide in ambito fiscale ed economia digitale

Comunicato stampa pubblicato sul sito della Fondazione (www.fondazionenazionalecommercialisti.it ) il lavoro dell’area “Attività Internazionale”

INFORMATIVA PERIODICA DEL CONSIGLIO E DELLA FONDAZIONE NAZIONALE DEI COMMERCIALISTI

Roma 16 maggio 2018

Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato la informativa periodica “Attività Internazionale”. Uno strumento incentrato sulle novità e gli sviluppi in ambito internazionale, con riferimento alle attività su cui si è focalizzata maggiormente l’attenzione e l’analisi. 

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L’Aquila: integrazione, sviluppo e cultura – convegno 18 – 19 maggio

Venerdì 18 e sabato 19 maggio

convegno

“Integrazione europea, sviluppo locale e patrimonio culturale:
il caso dell’Abruzzo”, L’Aquila, 18-19 maggio 2018”

ideato dalla Fondazione Manlio Resta e promosso in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, la Cassa depositi e prestiti, l’Università degli studi dell’Aquila – Laboratorio GISLAB, e il Gran Sasso Science Institute

Auditorium del Parco – Viale delle Medaglie d’Oro, l’Aquila

dalle ore 9.30

Programma dei lavori