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Autore: Redazione

Calendario seminari Danteschi

Calendario seminari Danteschi Fondazione Ernesta e Marco Besso

 

15 febbraio 2017 –  Alfieri e Dante

Relatore: Claudia Messina

 

1 marzo 2017 – Foscolo e Dante

Relatore: Luca Marcozzi

 

8 marzo 2017 – Leopardi e Dante

Relatore: Giuseppe Crimi

 

29 marzo 2017 – Pascoli e Dante

Relatore: Carla Chiummo

 

5 aprile 2017 – D’Annunzio e Dante

Relatore: Veronica Albi

 

12 aprile 2017 – Montale e Dante

Relatore: Ugo Fracassa

 

19 aprile – Luzi e Dante

Relatore: Paolo Rigo

 

3 maggio 2017 – Pasolini e Dante

Relatore: Paolo Falzone

 

8 maggio 2017 – Dante nell’arte

Relatore: Roberto Mulotto

 

15 maggio 2017 – Dante in America 

Relatore: Ted Cachey

 

22 maggio 2017 – Primo Levi e Dante

Relatore: Sonia Gentili

 

29 maggio – Dante nel Cinquecento

Relatore: Giuseppe Crimi

 

5 giugno 2017 – Monti e Dante

Relatore: Giuseppe Izzi

 

6 giugno 2017 – Dante nel Risorgimento (dalle 16.00 alle 17.00)

Relatore: Luca Marcozzi

 

7 giugno 2017 – Carducci e Dante

Relatore: Giuseppe Crimi

 

 

Musulmani e cristiani uniti nel chiedere ponti anziché muri

USA e migrazioni: musulmani e cristiani uniti nel chiedere ponti anziché muri

Il messaggio di COREIS e JRS (Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati) a seguito del bando di Trump

 

7 febbraio 2017 – In coincidenza con la celebrazione della Settimana mondiale dell’armonia interreligiosa istituita dalle Nazioni Unite, la Comunità Religiosa Islamica Italiana (COREIS) e il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS) interpretano l’Ordine esecutivo del presidente Trump sul tema dell’immigrazione e dei rifugiati come un affronto ai nostri comuni valori musulmani e cristiani e una negazione della nostra condivisa umanità. L’Ordine è chiaramente discriminatorio, e mette a repentaglio i rapporti cristiano-musulmani. Vìola un dovere fondamentale delle nostre comuni tradizioni religiose, ovvero di “Amare dunque il forestiero, poiché anche voi foste forestieri nel paese d’Egitto” (Dt. 10,19), e viene meno al fine stesso dell’esistenza del genere umano sulla terra, com’è inteso nelle parole del Corano “O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, affinché vi conosceste a vicenda” (Sura 49,13).
Diamo atto al dovere dei governi nazionali di proteggere i propri cittadini dalle situazioni di pericolo e di disciplinare le proprie frontiere a tutela della sicurezza nazionale. Vi sono, tuttavia, esigenze di ordine etico che trascendono i limiti dei confini nazionali, tra cui quella di assicurare protezione ai membri della famiglia umana che versano in situazioni di grave rischio. In un mondo quotidianamente ferito da violenze, ingiustizie, terrore e tirannia, le nostre tradizioni musulmane e cristiane ci chiamano a dare prova di coraggio e generosità, senza cedere alla paura o all’egoismo.
Papa Francesco ha parlato della migrazione come di un’occasione di grazia per tutti noi, ospiti e migranti senza distinzione: “In questo momento della storia dell’umanità, fortemente segnato dalle migrazioni […], chi emigra è costretto a modificare alcuni aspetti che definiscono la propria persona e, anche se non lo vuole, forza al cambiamento anche chi lo accoglie. Come vivere queste mutazioni, affinché non diventino ostacolo all’autentico sviluppo, ma siano opportunità per un’autentica crescita umana, sociale e spirituale?”

Come organizzazioni musulmane e cristiane, affermiamo la nostra solidarietà nei confronti di tutti i rifugiati, a prescindere dalla loro rispettiva fede. Ogni tentativo di respingere rifugiati sulla base della loro fede religiosa è in contrasto con i valori cristiani e musulmani della dignità umana, della cura per i più deboli della società, e della libertà religiosa.
Un bando imposto di fatto a una moltitudine di rifugiati musulmani potrebbe essere motivo di risentimento settario, alimentare il radicalismo, e inasprire eventuali tensioni religiose.
Siamo seriamente preoccupati dalla sospensione temporanea del programma di accoglienza dei rifugiati siriani, proprio nel momento in cui quasi 5 milioni di siriani sono stati costretti a fuggire dalle violenze in atto nel loro paese. Siamo anche allarmati dall’annunciata politica che intende riconoscere priorità ai rifugiati che si dichiarino vittime di persecuzione religiosa in paesi in cui la loro fede è minoritaria. Considerato che i sette paesi ai cui cittadini è fatto divieto per i prossimi tre mesi di accedere agli Stati Uniti sono tutti a maggioranza musulmana, l’Ordine esecutivo è chiaro segno dell’intenzione di porre i rifugiati musulmani provenienti da quegli stessi paesi in fondo all’elenco degli aventi priorità.
L’Ordine esecutivo rischia di destabilizzare la protezione dei rifugiati in senso globale, in quanto riduce il numero dei luoghi di reinsediamento e sbarra l’accesso alle richieste di asilo. Chiediamo ai governi di opporsi al bando posto in atto dagli Stati Uniti, e di fare in modo che sia potenziata nella sua struttura la protezione dei rifugiati nei rispettivi paesi. Sollecitiamo, peraltro, quelli che potrebbero voler attuare politiche isolazioniste ad approfondire le cause strutturali che sono alla base dello sfollamento forzato, e a condividere in maniera equanime l’onere derivante dalla protezione data ai rifugiati.
Cristiani e musulmani appartengono a tradizioni religiose che affondano ambedue nell’esperienza dell’esilio e dell’ospitalità di Dio, che a Lui è propria. Atteggiamenti ostili nei confronti degli sfollati non trovano posto nelle nostre tradizioni religiose, semmai sono manifestazioni di un solenne fallimento sul piano morale. Le nostre fedi invitano tutte le persone di buona volontà a promuovere ovunque una più profonda cultura dell’ospitalità nei confronti dei migranti e degli sfollati. Sia dunque riconosciuta la dignità di ognuno e il diritto di ciascuno di vivere in sicurezza in questa che è la nostra casa comune.

Imam Yahya Sergio Yahe Pallavicini
Presidente della Comunità Religiosa Islamica Italiana (COREIS)

P. Thomas H. Smolich SJ 
Direttore internazionale del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS)

Tutela della salute e missione ecclesiale

GIOVEDI’ 16 FEBBRAIO 2017

Ore 9,00 @ Ospedale “F. Miulli” (Acquaviva delle Fonti)

TUTELA DELLA SALUTE E MISSIONE ECCLESIALE:
TRA SCIENZA, ETICA E LIBERTÀ

Si terrà nella giornata di giovedì 16 febbraio (ore 9,00), nella sala convegni dell’Ospedale “F. Miulli” di Acquaviva delle Fonti, il convegno dal titolo “Tutela della salute e missione ecclesiale: tra scienza, etica e libertà“, un evento di profonda analisi socio-sanitaria che vedrà la partecipazione di illustri personalità di caratura nazionale.

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Vallini al Pertini per i 25 anni del nosocomio

La visita organizzata dalla cappellania nei 25 anni dell’ospedale. Il richiamo a riflettere sulla fragilità umana. Padre Vitrugno: «Grati al Signore per questo percorso»

La consapevolezza del limite e della fragilità umana, l’importanza del volontariato, l’annuncio dell’amore di Cristo in un luogo di dolore come un ospedale, l’atrocità dell’aborto: questi e tanti altri i temi affrontati dal cardinale vicario Agostino Vallini, che sabato mattina, 3 dicembre, ha celebrato l’Eucaristia nella cappella dell’ospedale Sandro Pertini, incontrando il direttore generale dell’Asl Roma 2 Flori Degrassi, i dirigenti, i medici, gli operatori sanitari e i volontari dell’ospedale. A tutti ha rivolto un invito: «Siate portatori della vita che Cristo risorto ci ha donato, Lui ci ha dato quella forza, coraggio e speranza che siamo chiamati a vivere con la nostra fede». La visita rientra nell’ambito delle iniziative organizzate per i 25 anni del nosocomio dalla cappellania ospedaliera, retta dal carmelitano padre Carmelo Vitrugno, coadiuvato nel suo lavoro dall’assistente spirituale padre Isaias Ramirez Acosta e dal Volontariato pastorale Sant’Elia profeta (Asvep).

vallini_pertini_2_3dic2016Accompagnato anche damonsignor Andrea Manto, direttore del Centro per la pastorale sanitaria della docesi di Roma, e da Rita Visini, assessore alle Politiche sociali, sport e sicurezza della Regione Lazio, il cardinale ha visitato il reparto di cardiologia, l’unità coronarica, la rianimazione, il nido del reparto di ostetricia e ginecologia. Ha salutato e scambiato qualche battuta con tutti gli ammalati, il personale medico e infermieristico, ha impartito benedizioni e non sono mancate parole di conforto ai degenti da lungo tempo.

Una paziente ha particolarmente commosso il porporato: «Visitando la rianimazione – ha raccontato – una signora mi ha fatto tanta tenerezza. Con un filo di voce mi ha detto che è consapevole di dover morire ma sa che Dio la ama. Questa è la fede semplice che descrive il senso vero della vita, della sofferenza e della morte. La fede è un dono ma anche un impegno perché significa vivere con la forza, la luce, la grazia e la bontà di Dio, quella che Gesù morto in croce ci ha regalato attraverso la sua resurrezione». Il vicario del Papa, che durante il suo ministero sacerdotale ha ricoperto il ruolo di cappellano per 10 anni, ha evidenziato che visitare un luogo di sofferenza come un ospedale richiama tutti a riflettere sulla fragilità umana. «Siamo fragili – ha detto – anche quando siamo in buona salute, anche se il corpo è ben curato e nutrito, perché siamo fragili nei pensieri e nei sentimenti. Spesso si litiga e non ci si comprende per cose banali, il contrasto nasce dall’astio che sarebbe facilmente superabile se solo ci si fermasse a riflette. Ma siamo limitati. Io sono convinto che nella vita una delle grazie più grandi che il Signore ci può fare è quella di riconoscere il nostro limite, così l’approccio verso gli altri sarebbe di rispetto e fiducia».

Padre Carmelo guida la cappellania dell’ospedale dal giorno in cui è stato inaugurato, 25 anni fa. Rappresenta un punto di riferimento importante non solo per i pazienti ma per tutto il personale. Per l’anniversario del nosocomio ha organizzato attività spirituali, di formazione, di solidarietà e culturali come l’evento dedicato alla figura dell’ex presidente della Repubblica al quale è intitolato il nosocomio: Sandro Pertini. «Abbiamo avuto la grazia di celebrare il 25° anniversario dell’ospedale proprio nell’anno del Giubileo straordinario della Misericordia – ha affermato -. Oggi come comunità cristiana vogliamo ringraziare il Signore per questi 25 anni trascorsi. In questi ultimi tempi sono cambiate tante cose e stiamo vivendo un momento difficile. Con il processo di aziendalizzazione i malati sono solo un numero e restano in ospedale brevissimo tempo. Questo complica il rapporto con gli operatori sanitari e con noi assistenti spirituali e personale dedito al volontariato».

Rivolgendosi proprio ai volontari il cardinale ha evidenziato che l’ammalato ha due modi di rapportarsi con il dolore: con la disperazione o con la fede. «È possibile svolgere volontariato in ospedale, essere annunciatori dell’amore di Dio, solo testimoniando la nostra fede nella semplicità e con un cuore generoso e comprensivo. Il resto è “semina” e non bisogna mai aspettarsi qualcosa in cambio. Noi siamo chiamati solo a seminare però nella convinzione che il bene è più forte del male».

Infine, a chi chiedeva se fosse possibile realizzare in ospedale un Centro Aiuto alla Vita, il cardinale, offrendo la sua disponibilità e il suo aiuto per reperire informazioni in merito ed eventualmente approntare un progetto, ha precisato che il problema non è aprire un centro «ma avere un gruppo di persone disponibili a far maturare la coscienza del rispetto della vita umana, che si interessino cioè di difesa della vita. Tanti bambini si sono salvati solo per aver garantito aiuto e assistenza alle donne abbandonate per una gravidanza indesiderata. Io personalmente svolgo a Roma questa attività di sostegno alla vita e almeno tre bambini sono nati in questi ultimi mesi solo per aver garantito assistenza e aiuto alle mamme. Purtroppo oggi si fa strada la cultura che l’uomo non conta niente. Non si comprende che ognuno di noi è importante».

5 dicembre 2016

articolo di Roberta Pumpo via www.romasette.it

Gruppo romano SAE – Conferenza domenica 19 febbraio 2017

S.A.E. Segretariato Attività Ecumeniche

Gruppo romano

Domenica 19 febbraio 2017 alle ore 16:00

presso la Casa generale delle Suore francescane missionarie di Maria,

Via Ferruccio 25,  nei pressi di Piazza Vittorio – Roma

(un accesso diretto alla sala, dove si terranno gli incontri, è dal portone al n. civ.19 di via Ferruccio)

Conferenza sul tema

“Chiese in uscita e testimonianza comune”

Intervengono:

Sergio Tanzarella, Ord. di Storia della Chiesa, Facoltà Teol. dell’Italia Meridionale – Napoli

Giovanni Traettino, Pastore evangelico, Chiesa della Riconciliazione – Caserta

SAEromano_Programma 2017

17-2-2017 a Campobasso: incontro culturale “Immagini tra Etica e Cittadinanza da Caravaggio a Warhol”

Venerdì 17 Febbraio 2017, alle ore 17:30, presso la Sala Congressi dell’Hotel San Giorgio di Campobasso, si svolgerà l’incontro culturale dal titolo “Immagini tra etica e cittadinanza da Caravaggio a Warhol. Percorsi di lettura di segmenti di arte contemporanea”.

Organizzato dalla SIPBC ONLUS-MOLISE e con il patrocinio del Comune di Campobasso, l’evento sarà introdotto da Isabella Astorri e sarà relazionato dal sociologo-critico d’arte Maurizio Vitiello. Interverrà all’incontro il critico teatrale Pino Cotarelli. Nell’occasione saranno presentate le edizioni 2014, 2015 e 2016 di “Percorsi d’Arte in Italia”, Rubbettino Editore.

Afferma il sociologo Maurizio Vitiello: «Le opere d’arte sono veri e propri strumenti per esplorare “l’identità del mondo”, per inseguire la verità. E l’arte è strumento fondamentale. Ogni lavoro artistico mira all’impatto sociale, per offrire interpretazioni ed eventuali soluzioni a favore di cambiamenti in positivo. Alimentare il circuito comunicativo tra istituzioni e pubblico, anche nell’ottica di rendere fruibile a tutti l’arte e il suo portato culturale, sia attraverso ricerche sociologiche, sia tramite concrete letture, significa educare all’arte; il che vuol dire quindi offrire a ognuno, attraverso una coscienza analitica, la possibilità di sviluppare la propria sensibilità e raggiungere autonomia e capacità critica nell’osservare, leggere e trasformare il mondo circostante. Per un equilibrio della mente la bellezza può intervenire come coadiuvante dote umana e proiettarsi come calamita calmante. L’etica della bellezza prevede una messa in moto di una teoria di processi dinamici, che attiva circuiti di relazioni per uno scambio di interconnessioni dialogiche.»

La conversazione tratterà un approfondimento sui sentieri dell’arte contemporanea. Si guarderà all’indietro al grande Caravaggio per sottolineare la sua moderna caratura e si segnaleranno i primati di Picasso, Klee, Burri, Fontana, Klein, Manzoni, maestri indiscussi dell’arte del secolo scorso, in una sorta di continuità ideale. Inquadrature, segnature, sottolineature, incisioni e luci saranno vagliate con perspicace indirizzo critico per raccogliere esempi e vertigini di una creatività di questi ultimi secoli. Il relatore considererà, con un particolare taglio di riflessione, il tema indicato e preciserà, con un´angolazione nuova, motivi e ragioni dei contributi degli artisti segnalati. Seguirà un percorso tra critica dell’arte contemporanea e psicosociologia dell’arte per sottolineare la creatività di forte respiro di questi protagonisti. Lavori di queste personalità saranno presentati con immagini jpg. [slides] da dvd e commentati seguendo nuove piste di ricerca critica per una lettura della produzione di alto profilo qualitativo di queste note figure. Verrà, altresì, considerato il contributo di questi artisti sull’arte odierna nelle diverse declinazioni. La psicosociologia permette di conoscere, attraverso una pluralità di prospettive, un ventaglio del mondo e l’arte aiuta a conoscere sempre forme nuove e caratteri del reale in modo creativo e originale. Con la psicosociologia e l’arte possiamo operare analisi sul mondo circostante e su noi stessi. L’arte ha sempre, ovviamente, nei capitoli alti dei capolavori, una forte valenza sociale dati i riflessi che nutrono la coscienza individuale e collettiva. L’arte può attivare la capacità di stimolare la parte sensitiva e istintiva delle persone e aumentare la sensibilità mentale della lettura critica. La base interpretativa del fenomeno artistico deve legarsi all’analisi del contesto sociale. Ogni lavoro artistico mira all’impatto sociale per offrire interpretazioni ed, eventuali, soluzioni a favore di cambiamenti in positivo. Alimentare il circuito comunicativo tra istituzioni e pubblico, anche in ottica di rendere fruibile a tutti l’arte e il suo portato culturale, sia attraverso ricerche psicosociologiche, sia tramite concrete letture significa educare all’arte; il che vuol dire quindi offrire a ognuno, attraverso una coscienza analitica, la possibilità di sviluppare la propria sensibilità e raggiungere autonomia e capacità critica nell’osservare, leggere e trasformare il mondo circostante. Comprendere, cioè prendere insieme e con sé, grazie ai sensi e al pensiero, vissuto estetico e, nel contempo, sociale suggerisce un percorso creativo volto a rinnovare, se non a riformulare, la capacità interpretativa del proprio sguardo verso la realtà circostante. Le giovani generazioni miglioreranno se saranno sensibili al proprio patrimonio, tanto da proteggerlo, custodirlo e valorizzarlo. Se saranno stati dotati di adeguate chiavi di lettura e comprensione e di strumenti critici e operativi potranno “vivere la bellezza”. Aiutare i giovani a sviluppare sensibilità nella lettura delle opere d’arte contemporanee, una volta divenuti adulti, consentirà loro di essere cittadini consapevoli e attenti al proprio patrimonio culturale, alla contemporaneità artistica, alla conservazione dei beni culturali e alla bellezza. Comprendere l’arte significa “stringere” la vita. Viviamo in una società sempre più complessa, dove tutto è amplificato e dove le informazioni si moltiplicano senza fine, cerchiamo sempre lo straordinario e non badiamo più al quotidiano, non riusciamo più ad interrogare l’abituale, non sappiamo più meravigliarci, né stupirci. La didattica dell’arte, attraverso la psicosociologia dell’arte e la critica dell’arte, quindi, diviene un viaggio alla scoperta del mondo, oltre a essere una disciplina utile a far acquisire contenuti di conoscenza. Le opere d’arte sono veri e propri strumenti per esplorare “l’identità del mondo”.