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Autore: Redazione

Quali scenari per l’Islam in Italia? Due letture per capire il punto della situazione

Quali scenari per l’Islam in Italia? Due letture per capire il punto della situazione

Si parla, si scrive e ci si interroga sempre molto sulla situazione dell’Islam in Europa e in Italia, sulle possibilità di Intesa, di riconoscimento, di regolarizzazione delle guide e luoghi di culto, sulla sicurezza. Ecco due nuove letture che consigliamo su Italpress e Italianieuropei

A seguito dell’incontro di lunedì 16 gennaio, quando il nuovo ministro dell’Interno Marco Minniti ha riunito le rappresentanze dell’Islam Italiano, vi segnaliamo due nuovi articoli del presidente della CO.RE.IS. Yahya Pallavicini che tracciano un quadro dettagliato della situazione attuale e dei possibili scenari futuri di collaborazione con le istituzioni e le comunità islamiche.

Il primo articolo, “La sfida dell’Islam cosmopolita con il Ministro Minniti”, pubblicato in questi giorni dal sito Italpress, presenta una relazione e commento sulla riunione al Viminale (foto sopra) con i rappresentanti delle comunità islamiche, durante la quale “il Ministro  sembra voler offrire alla eterogenea composizione dei vari rappresentanti dell’Islam Italiano una prova di “crescita e sicurezza”, sinonimi di maturità e ordine, ma anche di intelligenza nel “vincere insieme la sfida” di un “patto nazionale” con “luoghi di culto trasparenti”, imam istruiti e non “improvvisati” che sappiano far prevalere la ragione di prediche in lingua italiana, un “Islam cosmopolita” che esca dalle arene degli slogan televisivi “con il cervello e non con la pancia”.

Il secondo articolo, pubblicato sull’ultimo numero della rivista della Fondazione Italianieuropei (5/6 2016), dedicato ai temi della sinistra e l’Islam radicale, ospita diversi contributi tra i quali un approfondimento del presidente Yahya Pallavicini sull’Identità dell’Islam Europeo oltre gli stereotipi. La rivista è acquistabile anche on line (www.italianieuropei.it). Riportiamo a seguire un breve estratto dell’articolo.

“Purtroppo si fa fatica a coniugare religione, sacro, sensibilità spirituale, divinità con Islam. Dispiace vedere sempre l’Islam associato a qualcosa di altro: arabo, deserto, turismo esotico, orientalismo, tappeti persiani, ceramiche, datteri, danzatrici, oppure straniero, immigrato, clandestino, lavoratore senza contributi, maschilista, terrorista. Raramente si sente parlare dei musulmani come studenti o professionisti in regola, onesti marito e moglie, padre e madre, fratello e sorella, maestro e discepolo, persona che prega Dio, digiuna per Dio, aiuta i poveri per Dio, vive secondo giustizia ed è grato a Dio, cittadino di cultura europea che crede in Dio! Eppure la maggioranza delle persone musulmane in Italia e in Europa sono persone semplici, che corrispondono proprio a queste categorie, proprio come i fratelli e le sorelle della comunità cristiana ed ebraica continuano a esserlo da secoli”.
Il riconoscimento di un nucleo di Islam italiano ed europeo che sia caratterizzato dalla vocazione spirituale, dalla preparazione dottrinale teologica comparata e dalla coscienza profonda della cultura italiana e della filosofia occidentale (con il contributo persino dei sapienti musulmani!) può rappresentare veramente un passo importante verso l’orientamento e la realizzazione di un’armoniosa integrazione anche del credente musulmano tra i credenti e del cittadino musulmano tra i cittadini”.

“Fascisti Futuristi”

COMUNICATO STAMPA di CASA POUND

Un invito a raggiungerci sabato 21 gennaio alle ore 19.00 alla Festa del Tesseramento di CasaPound Italia per l’anno 2017 presso il CIRCOLO FUTURISTA a Roma in via degli Orti di Malabarba, 15/a. “Iscriversi a CasaPound – sottolinea il leader del movimento Gianluca Iannone – significa riappropriarsi della capacità di cambiare le cose, riprendersi il diritto a credere nella vittoria.”

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L’ARA COM’ERA dal 20 gennaio ANCORA PIù IMMERSIVO

L’ARA COM’ERA

Da venerdì 20 gennaio diventa ancora più immersivo il racconto del Museo dell’Ara Pacis .

Combinando realtà virtuale e aumentatariprese cinematografiche dal vivo, ricostruzioni in 3D e computer grafica, L’ARA COM’ERA consente al visitatore una completa immersione nell’antico Campo Marziosettentrionale dove sarà possibile assistere alla prima ricostruzione in realtà virtuale di un sacrificio romano. 

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MENINGITE: azzeriamo il “tasso di mortalità”

L’Associazione Culturale “Giuseppe Dossetti: i Valori – Sviluppo e Tutela dei Diritti” ONLUS è lieta di invitarLa al convegno:

Obiettivo Meningite:

azzeriamo il tasso di mortalità

del Ciclo “I Vaccini: sicurezza per i cittadini e risparmio per il SSN”

Mercoledì, 8 febbraio 2017        ore 8.30 – 14.00

SENATO DELLA REPUBBLICA
Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini” – Sala degli Atti parlamentari
Piazza della Minerva, 38 – 00186 Roma (mappa)

Per registrarsi all’evento cliccare sul seguente link e compilare il form di iscrizione.

Scheda convegno e Iscrizione

 

 

Meningite, vaccini, nuovi Lea: siamo di fronte ad una svolta positiva per la sanità pubblica? Oppure in questo periodo di emergenza ai proclami seguiranno ancora una volta i ricatti economicisti dei “ragionieri della salute”?

Su questi temi l’Associazione culturale “Giuseppe Dossetti: i Valori – Sviluppo e Tutela dei Diritti” propone il suo primo evento per il 2017, ben conscia dell’importante punto di snodo di fronte a cui si trova la sanità pubblica proprio nei giorni in cui il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (Pnpv) 2016-2018 allegato ai Livelli Essenziali di Assistenza, arriverà giovedì prossimo in Conferenza Stato-Regioni.

Ma facciamo un po’ di storia: 2009 – 2017. Sono trascorsi 8 anni dal convegno tenuto dall’Associazione in tema di prevenzione vaccinale.

Purtroppo da allora contro il rischio meningite si è fatto ben poco e le impietose cronache delle ultime settimane lo confermano, con decessi nella popolazione sia adulta che infantile.

All’epoca del primo convegno dell’Associazione scegliemmo, come titolo del convegno, “I Vaccini – Sicurezza per i cittadini e risparmio per il S.S.N.” proprio per sensibilizzare gli stakeholder della sanità alla nostra proposta di prevenzione su larga scala. Il risultato dei nostri lavori divenne un Ordine del Giorno Parlamentare, ma la risposta elaborata dalle Istituzioni da quei giorni non è stata che un debole Piano Nazionale delle Vaccinazioni che, citiamo, “consiglia fortemente” la vaccinazione per il meningococco C nel primo anno di vita. Ma cosa ne è di tutti i cittadini che, non rientrando nella fascia d’età 0-1, non hanno accesso ad una vaccinazione salvavita pur essendo a rischio contagio?

È per questi cittadini che la nostra realtà associativa torna, ancora una volta, in prima linea a favore della diffusione di una cultura nazionale della prevenzione verso il batterio responsabile della terribile malattia ed è, sempre per questo, che da anni ci ostiniamo a voler tutelare il dettato costituzionale laddove, all’art. 32, stabilisce che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.

Il nostro obiettivo oggi va consapevolmente nella direzione del superamento del mero concetto di dato statistico. Oggi più che mai la meningite fa paura, non solo per il suo rischio letale, ma anche per la risonanza mediatica che determina e, probabilmente, per una volta, quest’ultimo aspetto potrebbe paradossalmente giovare alla salute degli Italiani.

Il sentimento di diffuso allarmismo verso questa patologia – che nella sola Toscana ha portato a sette decessi negli ultimi due mesi – potrebbe finalmente spingere le Istituzioni a far fronte alla cosidetta “evasione vaccinale”. Ricordiamo infatti che vi sono infezioni meno eclatanti, ma non meno gravi e letali, che vengono “snobbate” – parliamo di poliomielite, difterite, morbillo, parotite, rosolia, varicella – per le quali in Italia la copertura vaccinale è ormai da anni al di sotto del livello minimo di sicurezza del 95% questo perché le vaccinazioni una volta “obbligatorie”, sono ormai lasciate “a libera scelta” dei genitori, in nome del rispetto della libertà individuale.

Oggi, sulla scia dei fatti di cronaca che annoverano ogni giorno nuovi allarmi, vogliamo riproporre – attualizzandolo – il nostro modello di prevenzione, già illustrato e discusso a Palazzo Marini 8 anni or sono, che individua, come unica strategia possibile, una soluzione vaccinale gratuita, su tutto il territorio nazionale, per tutte le fasce della popolazione a rischio. Perché la soluzione c’è, esiste e funziona, ma, in un’ottica di bilancio, la prevenzione è ancora vista dai “ragionieri della salute” solo come una spesa e non come un investimento a breve e lungo termine per il benessere psico-fisico dei cittadini.

Ad oggi non ci sono altre soluzioni possibili se non quella di puntare tutto sulla prevenzione attraverso un Piano nazionale di vaccinazione che renda obbligatorio e gratuito su tutto il territorio nazionale, non solo la vaccinazione contro il meningococco (A, B, C, Y, W135) e gli altri batteri portatori di questo male ma anche le vaccinazioni infantili per le malattie infettive come poliomielite, difterite, morbillo, parotite, rosolia e varicella.

Le recenti dichiarazioni del ministro Beatrice Lorenzin fanno sperare che questo momento sia utile per intraprendere questa strada, ma temiamo che il passaggio del Piano nella Conferenza Stato-Regioni – che deve dare il suo assenso – si trasformi in un nuovo tavolo di contrattazione economica.

Per questo il prossimo 8 febbraio, presso la Sala degli Atti parlamentari della Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”, l’Associazione “Giuseppe Dossetti: i Valori- Sviluppo e Tutela dei Diritti” aprirà un dibattito ad hoc sul tema della copertura vaccinale.

Il nostro obiettivo è molteplice e non si esaurisce nella risposta emozionale: puntiamo ad una copertura nazionale, nonché alla definizione di nuova carta vaccinale, ed all’avvio di una campagna di temi e valori che punti a radicare nuovamente nel nostro Paese la cultura della sicurezza e dei vaccini. Il tutto lanciando un messaggio esplicito a chi continua a progettare tagli ai servizi ed alla sanità pubblica anche in situazioni di emergenza: giù le mani dalla sanità italiana.