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Autore: Redazione

I Virus e la storia degli Uomini: tra pandemie e cicli della storia ora c’è di mezzo l’Audience. Esiste un giudice a Berlino!

Il vitalismo è essenziale a un relativismo di parte dell’informazione 

Raffaele Panico

Prologo

Informazioni appaiono in rete da testate giornalistiche, agenzie stampa nazionali o estere, o da blogger indipendenti, e da professionisti, medici, storici della medicina, paleopatologi ed altri ancora studiosi afferenti al tema della attuale pandemia. Quelli che al tempo dei Lumi erano definiti uomini del libero nel pensiero non omologati alle corti regnanti, oggi Mainstream o pensiero dominante.

La storia in tema di virus e pandemia ha dei cicli storici che si sono ripetuti innumerevoli volte. Sulla scena la “dialettica” è apparsa agli albori delle società umane primitive, dal tempo dell’addomesticamento degli animali e il possibile salto epidemiologico tra animale e uomo dell’agente patogeno. È il campo e oggetto di studio del paleo-virologo o paleopatologo. La pandemia appare vieppiù nei grandi quadri urbani delle città e delle civiltà, dove troviamo la stessa sceneggiatura ma in scala maggiore, gli stessi primi attori passivi e attivi in scale economico-sociali differenziate e specializzate; le stesse reazioni di paura e pànico, isterie e stress collettivi, insomma reazioni stereotipate alla paura della malattia financo al decorso mortale…pertanto i cosiddetti additati e forse anche in una certa dose gli adulatori, ossia gli untori e gli speculatori.

Atto I

La frase riportata nel titolo è di un’opera di Bertold Brecht: “ci sarà un giudice a Berlino”. È la storia di un suddito -scusate! Un cittadino – che lotta da tempo con caparbia e tenacia contro un abuso che vuole sia riparato proprio dal suo imperatore.

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Festa nazionale del Kuwait: ambasciatore Al-Sabah, “gratitudine all’Italia e al suo popolo”

In occasione della 60° Festa Nazionale e del 30°anniversario della Liberazione del Kuwait, l’Ambasciatore Sheikh Azzam Mubarak Al-Sabah ha organizzato nella sua residenza un evento celebrativo riservato alla piccola comunità kuwaitiana in Italia.

“Esprimiamo il nostro sincero ringraziamento e gratitudine al popolo italiano amico, al suo governo e al suo coraggioso esercito che hanno contribuito a sostenere il diritto del Kuwait di liberare le sue terre e ripristinare la sua sovranità, e questo è ciò che il popolo e il governo del Kuwait non dimenticheranno”, ha affermato l’ambasciatore intrattenendosi con i pochi ospiti presenti all’evento, fortemente selezionati per rispettare le norme nazionali anti-covid.

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Sezze è tornato all’antico splendore l’Anfiteatro o il “Teatro Sacro Italiano”

Sezze, tra i più antichi centri del Lazio meridionale, non si è mai fermato in questi ultimi difficili mesi

Raffaele Panico

Sezze, uno dei 33 comuni in provincia di Latina, è tra i più antichi del Lazio meridionale. Vanta una nota lodevole e di ribalta nazionale. Dopo 64 anni di buio e di polvere, la città di Sezze è tornata a riappropriarsi e ad ammirare alcuni dei luoghi storici e più caratteristici di un sito che da sempre appartiene alla memoria, alla storia e alla cultura del centro lepino. È il Teatro Sacro Italiano comunemente chiamato “Anfiteatro”. Un recupero dovuto all’opera meritoria dell’Associazione della Passione di Cristo di Sezze che, dal 1933 organizza la Sacra Rappresentazione del venerdì santo. L’evento è noto in tutta Italia e anche a livello internazionale.

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Sergio Potenzano, artista siciliano, oggi nominato socio onorario dell’Ordine dei Figli d’Italia in America

PARTE  d’una “GRANDE ITALIA…..OLTR’ ATLANTICO 

___________________di  RAFFAELE  PANICO 

Attestati di merito sono da sempre una significazione di rapporti di amicizia, di stima e anzitutto di lontane origini e legami tra la Madrepatria, l’Italia, e la nuova, l’America. Rinsaldano vicinanza e lontane origini che hanno legato, e legano, la terra in mezzo al mare Nostrum alle terre d’oltr’Atlantico.
È dai tempi dei grandi navigatori, Cristoforo Colombo, Giovanni Caboto, i fratelli Verrazzano e molti altri navigatori minori ma, pensiamo tra i nominati, ad Amerigo Vespucci da cui, alcuni anni dopo la scoperta del Nuovo Mondo si volle battezzarla la nuova terra a suo nome.

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La pagella del Sole 24 Ore sulla qualità della vita delle province italiane nel 2020

LA QUALITA’ DELLA VITA vita ai tempi del covid:
l’indagine de “Il Sole – 24 Ore”

Un’analisi della indagine del Sole-24 Ore e un raffronto con quella di Italia-Oggi, i due Quotidiani Leader dell’informazione economica e tributaria, sintetizzata da  Francesco Leccese

Dal 1990, il Sole 24 Ore pubblica un’indagine annuale sulla qualità della vita nelle province italiane. Trascendendo dall’amore e dall’attaccamento che quasi tutti proviamo per la nostra città di nascita o di adozione, l’indagine si basa su 90 indicatori riguardanti sei gruppi tematici: ricchezza e consumi – affari e lavoro – ambiente e servizi – demografia e salute – giustizia e sicurezza – cultura e tempo libero. In tempi di crisi economica e sanitaria, sono state introdotte delle novità nella classifica 2020. Per stabilire dove si viva meglio, 60 indicatori su 90 sono stati aggiornati al 2020 e, di questi, ben 25 riguardano l’impatto del Coronavirus sull’economia e la società. Per fare un esempio, è stato introdotto un indicatore sul rapporto tra il numero dei contagi sul totale della popolazione: questo parametro peserà il doppio rispetto agli altri.

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Dal capitolo “Comunicazione e media” (54° Rapporto Censis)

COMUNICAZIONE DIGITALIZZAZIONE  MEDIA 

Mappando il 54° Rapporto Censis (dicembre 2020) vediamo, nel dettaglio, il trend dei consumi mediatici, dei fattori di identificazione, della capacità pervasiva dei social network e della digitalizzazione. Digitalizzazione che, per quanto non adeguatamente sostenuta da una politica oculata di investimenti diretti a favorirne l’implementazione, mostra di attrarre un numero crescente di utenti, in parte per interesse e in parte per necessità di lavoro.
Il presente Rapporto evidenzia inoltre come la famiglia rappresenti un potenziale capace di imprimere una fortissima selezione nelle facoltà di scelta e come alcuni settori appaiano irreparabilmente mummificati a vantaggio delle nuove frontiere delineate dalla digitalizzazione. Per esempio, la televisione e la radio mantengono stabilità mentre crolla la simpatia per la carta stampata (media e libri); se in Italia l’informatizzazione è al di sotto della media europea, l’utilizzo di computer, audiovisivi e cellulari coinvolge un pubblico ludico/logorroico sempre più vasto. 

Presentiamo di seguito un estratto dal capitolo “Comunicazione e media” (54° Rapporto Censis).

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