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Autore: Redazione

Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore – Museo

Martedì 23 aprile 2019 

 

Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore

Cultura e turismoIl Sud che si salva da solo

 

Museo Archeologico e Parco Archeologico dell’antica Kaulon

Monasterace (Reggio Calabria)

Ore 17.30

 

Martedì 23 aprile 2019, alle ore 17.30, a Monasterace (Reggio Calabria), presso il Museo Archeologico e Parco Archeologico dell’antica Kaulon, verrà celebrata la Giornata  mondiale del libro e del diritto d’autore con una conversazione di grande respiro sul tema Cultura e turismoIl Sud che si salva da solo.

La Giornata  mondiale del libro e del diritto d’autore, nata nel 1996 sotto l’egida dell’Unesco, ha la finalità di promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la tutela del copyright.

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Roma: Kaos coinvolge Atac e Turismo una città che non funziona e una “sindaca” inadeguata

RACHELE MUSSOLINI (Lista Civica “CON GIORGIA”):DOPO FLAMBUS E METRO CHIUSE, ALTRA BEFFA PER ROMANI // RIAPERTURA SPAGNA? ENNESIMA PRESA IN GIRO PER ROMANI E TURISTI

«Schizofrenia a cinque stelle? Un male incurabile. Mentre il ministro Tonelli firma un provvedimento affinché il governo adotti il piano strategico per la mobilità sostenibile, per rinnovare il parco autobus per il trasporto pubblico locale con mezzi meno inquinanti e più moderni, si apprende che i bus presi a noleggio da Atac – e annunciati, come al solito, a gran voce dalla Sindaca Raggi – non entreranno mai in servizio perché non immatricolabili in quanto euro 5.

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Libia e Italia: è tempo di essere franchi, fare chiarezza anche sul colonialismo italiano

Durante gli anni del governo Berlusconi, in occasione delle visite del Colonnello Gheddafi a Roma, si è detto delle atrocità compiute in Libia, a partire dal settembre 1911, quando gli italiani sbarcarono per liberare i libici (osservazione geopolitica vista da italiani, del Regno d’Italia, e degli anni dei governi giolittiani). Libia, allora, infatti divisa in Tripolitania e Cirenaica, ancora sotto il giogo dei turchi ottomani.

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Fervicredo: 20 anni dell’associazione dei ferite e vittime della criminalità e del dovere

20 anni di “Fervicredo” (associazione dei feriti e vittime della criminalità e del dovere) .. convegno a Venezia il 12 aprile 2019.. il loro tributo..le famiglie… differenze nei riconoscimenti..

di Raffaele Vacca

Roma, 17 aprile 2019 – “Offrire attraverso il ricordo un tributo di riconoscenza a quanti in questo Paese hanno versato il loro sangue per difendere i cittadini e affermare la legalità in tutte le sue forme, e contribuire a trasmettere ai più giovani, attraverso la memoria viva di alcune vittime superstiti e familiari, la passione e la cultura della legalità”. È questo il duplice senso che “Fervicredo” ha voluto dare al convegno per celebrare la fondazione, nel maggio del 1999, dell’ “Associazione dei Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere“.
Mirco Schio, Presidente, ha ripercorso le motivazioni storiche che hanno portato alla nascita dell’associazione, con il duro tributo di sangue pagato dalle Forze dell’Ordine durante gli anni di piombo e la stagione del terrorismo politico ed eversivo. Un bilancio di 370 morti, 197 vittime di agguati terroristici, 38 caduti negli scontri, 135 persone dilaniate dalle bombe. Dati a cui si aggiungono più di mille feriti. E poi la stagione delle stragi, i 200 morti per mafia tra il 1990 e il 1995. Uomini e donne in divisa che hanno pagato un prezzo altissimo nella battaglia contro la criminalità, ma anche chi ha versato il proprio sangue per soccorrere le popolazioni colpite da calamità naturali come i Vigili del Fuoco. L’Associazione “Fervicredo“, partendo da una città come Venezia, ha voluto promuovere la memoria e il ricordo delle Vittime, ma anche sollevare la propria civile ma ferma protesta per rimettere in primo piano le Vittime e non i carnefici, o per denunciare le troppe disattenzioni da parte delle istituzioni e della politica.
Al convegno, sono intervenuti tra gli altri il Capo della Polizia Franco Gabrielli, il Magistrato Alfredo Mantovano, ex Sottosegretario e attuale Vice Presidente del Centro Studi Livatino, il sociologo Gianfranco Bettin, il capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Fabio Dattilo, il Vice Presidente Nazionale del sindacato Fsp-Polizia di Stato Franco Maccari, fondatore della Fervicredo, lo psichiatra e criminologo Alessandro Meluzzi.
Per Franco Maccari, da me ben conosciuto in Veneto quale validissimo sindacalista della Polizia e tuttora stimato, sono “ancora attuali le motivazioni che ci hanno spinto 20 anni fa a dare vita alla Fervicredo, ma soprattutto anche la determinazione, la rabbia in qualche caso. Molte cose sono cambiate, ma se abbiamo avuto bisogno di creare una associazione per cambiare la normativa o renderla realmente efficace vuol dire che la realtà è ancora difficile. Noi abbracciando tutte queste categorie ci accolliamo un onere non indifferente, quello di sostenere un uomo o una donna che spesso troviamo emarginati e soli davanti alle lungaggini burocratiche, costretti a rincorrere per ottenere un proprio diritto, intrappolati in questi meccanismi”.
“I criminali diventano un modello -ha evidenziato il criminologo Meluzzi – perché la società è profondamente malata, ma anche perché le autorità dello Stato spesso irridono i propri Servitori, anziché difenderli, risarcirli e valorizzarli”.
Per il Capo della Polizia Franco Gabrielli, che ha concluso i lavori del convegno, “..Bisogna affermare l’importanza della memoria, l’importanza di ricordare chi in nome dei valori di legalità e di giustizia ha sacrificato la vita o ha visto la sua vita particolarmente segnata da atti criminali…Ma soprattutto bisogna affrontare il tema delle risorse, perché al riconoscimento del danno possa seguire l’effettivo risarcimento. Su questa materia il legislatore deve mettere un po’ di chiarezza, perché credo che la cosa più oltraggiosa per chi si è distinto in gesti di eroismo o espressione di senso del dovere è quella di dover continuamente chiedere per vedere riconosciuti i propri sacrosanti diritti”.
Numerose ed emozionanti le testimonianze di Vittime del Dovere e di loro familiari, presentate dal giornalista Gianluca Versace.
Ad accompagnare i lavori del convegno l’Orchestra degli Studenti di Venezia “Marco Polo”.
Ora, come di consueto, un passo indietro e ricordiamo eventi noti e meno noti, attingendo a mie personali esperienze….
Su il Fatto Quotidiano di novembre 2012 in un articolo di Chiara Paolin abbiamo letto: “La tragedia di Nassiriya apre una ferita sempre nuova quando a parlarne è una delle vittime. Una di quelle che alla paura, al dolore fisico, alla vita sconvolta, deve aggiungere il disagio di vedere lo Stato che elogia chi quel 12 novembre 2003 aveva la responsabilità del campo mentre i militari che lì hanno perso la vita (o la serenità) si ritrovano nove anni dopo cooptati nel ruolo di comparse inutili, di soggetti senza tutela a margine di un rito istituzionale. C’era anche il Maresciallo Riccardo Saccotelli quella mattina nel campo base quando il camion esplose. Le ossa gli si spezzarono, le orecchie rimasero sorde, ma non poteva immaginare che un giorno così drammatico sarebbe diventato per lui il distacco totale dalla sua passione professionale, civile, e civica. Qualche settimana fa Saccotelli, scrive Chiara Paolin, ha ricevuto un’invito: cerimonia per l’Unità Nazionale il 4 novembre al Quirinale. Ma a quella lettera ha risposto con un messaggio in cui spiega al Presidente Napolitano perchè non ci sarà. Spiega, il Maresciallo, che non vuole esserci quando gli uomini che hanno comandato la missione vengono premiati con le massime onorificenze senza che si sia potuto stabilire chi ha avuto la responsabilità della strage”.
Non entriamo in argomento per rispetto dei sentimenti del valoroso Maresciallo, ma diciamo solo che le responsabilità di quei bravi Comandanti, operanti nella più totale solitudine in contingenze tanto difficili e per questo meritevoli del più grande rispetto, sono state valutate dalla Magistratura..Come ricordiamo, alle 08:40 in Italia di quel maledetto 12 novembre, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti alla base MSU (Multinational Specialized Unit) italiana di Nassiriya, provocando l’esplosione del deposito munizioni e la morte di diciannove persone tra Carabinieri, militari e civili. Il tentativo degli attenti e reattivi Carabinieri di guardia all’ingresso della base “Maestrale” di fermare con le armi in dotazione i due attentatori suicidi riuscì appieno, tant’è che il camion non esplose all’interno della caserma ma sul cancello di entrata, altrimenti la strage sarebbe stata di ben più ampie dimensioni. I primi soccorsi furono prestati dai Carabinieri stessi, dalla nuova Polizia irachena e dai civili del luogo.
Ora, quel che voglio in questa sede trattare è quanto accordato dallo Stato ai Caduti di Nassiriya, cioè la concessione di quella “Croce d’Onore” che fu istituita ad hoc con legge n.207 del 14 ottobre 2005 (per chi sia “deceduto ovvero abbia subito una invalidità permanente pari o superiore all’80% della capacità lavorativa, per effetto di ferite o lesioni riportate in conseguenza di atti di terrorismo o di atti comunque ostili commessi in suo danno all’estero durante lo svolgimento di operazioni militari e civili autorizzate dal Parlamento”), vale a dire solo una attestazione commemorativa, assimilabile al Cuore Purpureo (Purple Heart) degli USA, maestri in tante cose… Fu così che nella ricorrenza dell’attentato, il 12 novembre 2005, il Presidente della Repubblica Ciampi consegnò ai parenti delle vittime la Croce d’onore. Tutto ciò ha lasciato ovviamente l’amaro in bocca sia ai Congiunti dei Caduti, sia ai loro Compagni d’armi, in quanto si riteneva più che giusta e adeguata ai tragici eventi una Decorazione al Valor Militare. E questo anche perché, come prima evidenziato, ci fu reazione armata nei confronti degli attentatori, presupposto necessario per tali ricompense.
Nella circostanza, lo scrivente, quale addolorato Comandante nazionale del NOE, quale primo riconoscimento, propose al grande Ministro dell’Ambiente Altero Matteoli, che sanzionò, la concessione della Medaglia d’Oro al Merito dell’Ambiente “alla Memoria”, che fu concessa con la seguente motivazione: “”L’azione qualificata ed incisiva svolta dal Tenente dei Carabinieri Alfonso Trincone, in servizio presso il Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente dal 23 agosto 1989 e, dal 1° giugno 1996, al Comando della “Sezione Inquinamento da Sostanze Radioattive” dello stesso Reparto, è risultata strumento di eccezionale valenza operativa nell’azione di salvaguardia e conservazione dell’ambiente in Patria e in occasione di difficili missioni all’estero””. Un anno dopo presso il Comando, il Ministro appuntò sul cuore della cara signora Anna Maria Zollo, vedova del compianto e valoroso Tenente Trincone, la decorazione in parola.. La riunione fu anche l’occasione per conferire l’Encomio Solenne del Comandante Generale dell’Arma Luciano Gottardo al Reparto Specializzato, per l’elevata professionalità e incisività nello svolgimento di indagini complesse sulle ecomafie.
Passando ad altro argomento di natura similare, ricordiamo che ben diversamente, lo stesso Stato si comportò nei confronti di Nicola Calipari, il valoroso funzionario della Polizia di Stato effettivo al Servizio Informazioni e Sicurezza Militare, cui fu giustamente concessa la Medaglia d’ Oro al Valor Militare alla memoria per la sua “altissima testimonianza di nobili qualità civili, profondo senso dello Stato ed eroiche virtù militari, spinte fino al supremo sacrificio della vita”. Calipari, come si ricorderà, assunse la direzione dell’ operazione volta a liberare la giornalista Giuliana Sgrena, sequestrata da terroristi in Iraq e, nel momento in cui l’ autovettura sulla quale viaggiava veniva fatta segno per errore di colpi d’ arma da fuoco ad un posto di blocco USA, con estremo slancio di altruismo, fece scudo alla connazionale con il suo corpo, rimanendo mortalmente colpito. Era la sera del 4 marzo 2005..
Altra vicenda…Il 14 luglio 2009, a Tarvisio (UD), quindi in tempi recenti, perché quella storia è stata nascosta e poi rivisitata molto dopo per motivi politici che non sto a raccontare perché i miei 25 lettori conoscono, sono state conferite le Medaglie d’Oro al Merito Civile “alla Memoria” ai 12 Carabinieri caduti. Perché Merito civile e non Militare…..? Ai posteri l’ardua sentenza… Si tratta dei Carabinieri uccisi nelle foibe nella lunga storia ampiamente trattata solo dagli sfortunati Italiani Giuliani e Dalmati, che la sera del 23 marzo 1944, vennero aggrediti da criminali partigiani comunisti titini mentre la Caserma era già circondata da altri complici, rimasti nascosti per raggiungere a tappe forzate Malga Bala, dove i militari vennero sterminati barbaramente, dopo essere stati incaprettati con filo di ferro..I cadaveri dei militari vennero rinvenuti casualmente da una pattuglia di militari tedeschi e recuperati per essere ricomposti presso la chiesa di Tarvisio tra il 31 marzo ed il 2 aprile 1944.
Concludo, considerando che a volte in questa “piccola”, non certamente dal punto di vista geografico, ma pur sempre per tradizioni di civiltà e cultura grande Italia, le burocrazie dei Palazzi e la modestia della politica non sanno o non vogliono, probabilmente per difetto di valutazione, riconoscere adeguatamente i meriti di propri Figli che con valore hanno rappresentato in armi la Patria lontani da Essa e che nulla hanno chiesto in vita se non il riconoscimento del proprio ONORE da morti!
Il risultato che ne consegue è sotto gli occhi di tutti, cioè malcontento e amarezza, tanta amarezza!
Concludendo, un rinnovato compiacimento a Fervicredo, l’ “Associazione dei Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere”..

via attualità.it

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CONFSAL il 1° Maggio a Napoli in piazza del Plebiscito Si rinnova la “sfida” con la piazza dei confederali

Dopo il successo registrato lo scorso anno, con una grandissima affluenza di partecipanti giunti da tutta Italia – con pullman, auto, aerei, navi e treni freccia rossa dedicati – la CONFSAL, quarta Confederazione sindacale italiana, quella autonoma, anche questo primo maggio celebrerà la Festa dei Lavoratori nella storica Piazza del Plebiscito di Napoli, rompendo il monopolio a lungo detenuto dalla triplice sindacale.

Si rinnova quindi la “sfida” a distanza tra la piazza confederale e la piazza della CONFSAL che, a detta di tutti i mezzi di informazione, si aggiudicò ampiamente il “duello” 2018. “L’intenzione – spiega il segretario generale Angelo Raffaele Margiotta – è di fare il bis, tenendo ben presente che la vera sfida non si combatte a colpi di manifestanti, ma con l’impegno quotidiano, con l’attenzione costante alle nuove esigenze dei lavoratori in un mondo in continua evoluzione e con la convinzione che il sindacato autonomo, che si ispira da sempre ai principi dell’indipendenza e del pluralismo, sia la risposta giusta in questa delicata fase politico-economica del Paese.
La scelta di manifestare a Napoli è chiaramente simbolica: significa avere ben presente che la rinascita del Mezzogiorno è una sfida che riguarda la crescita economica dell’intero Paese.
Avevamo riposto grandi speranze nel governo del cambiamento, prosegue Margiotta, ma purtroppo buona parte di esse è andata delusa”.

La manifestazione del 1° Maggio sarà l’occasione per ribadire la necessità di un nuovo Patto sociale per lo sviluppo, per la valorizzazione del Lavoro pubblico e privato, per la crescita economica e la ripartenza dell’occupazione, attraverso politiche del lavoro a misura della persona e politiche economiche a misura dell’impresa, a partire da un concetto d’Europa solidale. Esso richiede un’assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori del sistema Paese (governo, istituzioni e parti sociali) e cittadini.
Quindi, un Patto del lavoro fondato su una contrattazione collettiva di qualità, come leva strategica per eliminare qualsiasi forma di dumpingcontrattuale e assicurare un salario minimo garantito nella misura stabilita dai CCNL di riferimento. L’incremento del salario netto nel pubblico e privato impiego andrà perseguito attraverso la revisione delle aliquote fiscali.
I giovani saranno protagonisti della prima parte della giornata, lo scorso anno sul tema “I giovani nel futuro occupazionale”, quest’anno su “Destinazione lavoro, verso una nuova prospettiva”. Le nuove leve del sindacato affrontano due grandi questioni: il confine tra etica ed economia e il passaggio generazionale tra la solidarietà dei lavoratori e la condivisione del lavoro nella nuova era dell’intelligenza artificiale.

Per approfondire gli aspetti di maggior rilievo legati alle iniziative previste per il 1° maggio:

CONFERENZA STAMPA CONFSAL
Roma, 29 aprile dalle 11 alle 12
presso la Sala conferenze del Senato “Caduti di Nassirya”

È possibile accreditarsi inviando una mail a: ufficiostampa@confsal.it

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“La Babele dell’era Bergoglio. Crisi nella Chiesa, crisi nella società”

Una guglia in fiamme che crolla, secoli di Cristianità simbolicamente ridotti in cenere, nel cuore di una Francia che da madre del multiculturalismo europeo diviene sempre più caotica ed indecifrabile.

Un Papa emerito che scrive un enigmatico documento conservatore, quasi a fare da controcanto al Papa in carica. ​
Due Papi? Il Cattolicesimo è diventato solo una questione di identità?

Situazioni inedite, una Babele di fatti, di interpretazioni, di voci, che ci frastorna.

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“Il Segreto di Italia”: Il film di Belluco a Horafelix

Giovedì 25 aprile 
proiezione del  Film

“IL SEGRETO DI ITALIA”

per la Regia di ANTONELLO BELLUCO  
Interpreti Romina Power, Giovanni Capalbo, Gloria Rizzato, Fabrizio Romagnoli

Uno tra i più efferati eccidi compiuti da partigiani dopo il 25 aprile 1945 nel paese di Codevigo in provincia di Padova
e pagina storica per lo più sconosciuta.

 

Libreria Horafelix 

via Reggio Emilia, 89 – Roma

ore 19.00

 

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Camera Musicale Romana: Gruzzolino – una favola musicale

 

Sabato 27 aprile ore 11:00 

 

“Gruzzolino”

 

favola musicale con pupazzi animati per voce recitante e quintetto di flauti

 

testo e musiche originali di Clara Lombardi. 

Esegue:

Melissa Conigli, voce recitante

Millennium Flute Ensemble, quintetto di fiati

 

CAMERA MUSICALE ROMANA

Convento dei SS. XII Apostoli – Sala dell’Immacolata

Via del Vaccaro, 9 – Roma

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Le Medaglie d’Oro dell’arditismo italiano

La leggenda degli Italiani in guerra, per l’Italia di domani

Il 15 Aprile 2019 è uscito il volume Le Medaglie d’Oro dell’arditismo italiano 1915-1945, diciassettesimo tomo del ricercatore nettunese Dott. Pietro Cappellari, scritto in collaborazione con Leonardo Romano. Lo studio raccoglie le motivazioni delle 242 Medaglie d’Oro riportare sul labaro nazionale dell’Associazione Nazionale Arditi d’Italia. Non a caso, ospite d’onore della presentazione è stato Bruno Sacchi, Comandante del Reparto “Pierino Maruffa” dell’A.N.A.I. di Nettunia.

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“Li chiamarono… briganti” – Il 16 aprile la prima del Cineforum “Il Sud nel cinema”

“Il Sud nel cinema”- undici film per l’identità meridionale, dal 16 aprile al 27 giugno

Martedì 16 aprile 2019, alle ore 21, presso il Centro Studi Pietro Golia, in via Renovella 11 a Napoli, ci sarà la prima serata del Cineforum “Il Sud nel cinema” con il film cult di Pasquale Squitieri “Li chiamarono… briganti”.

Presentazione di Luigi Branchini, Gino Giammarino e Nando Dicè.

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Successo a Milano per l’ultima tappa di Etica delle Professioni: focus sul GDPR

ETICA –  PROFESSIONALITA’  –  RESPONSABILITA’ 

una sintesi del Cnvegno a cura di GIAN PAOLO MENEGHINI 

Grande successo per il convegno “Etica, responsabilità e privacy dei dati: una nuova sfida per le professioni a un anno dall’entrata in vigore del GDPR”, svoltosi a Milano lunedì 8 aprile. L’evento, che ha avuto luogo presso Palazzo delle Stelline in Corso Magenta, è stato la quindicesima tappa del roadshow di Etica delle Professioni, che ha toccato negli anni passati anche le città di Roma e Napoli.

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Sovranità Popolare:
la rivista del Popolo Sovrano

NASCE LA RIVISTA del POPOLO SOVRANO 
che si racconta, riflettendo su sé stesso

Indipendenza, libertà e pluralità dell’informazione sono irrinunciabili in un cammino di progresso sociale. Eppure, il controllo che il grande capitale privato esercita su bona parte del sistema mediatico rischia di soffocare questa esigenza. In risposta, un piccolo gruppo di amici un po’ folli ha deciso di lanciare un ambizioso progetto editoriale con l’intento preciso di condividere gestione e responsabilità con il numero più ampio possibile di partecipanti.

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Cresce “la Casa di Italia Madre”

PROSEGUE LA RADICALIZZAZIONE SUL TERRITORIO

La Presidente di ITALIA MADRE Irene Pivetti, sentito il Coordinatore regionale pugliese del partito, Donato Tragni, ha conferito a Fabio Modesti l’incarico di coordinatore provinciale e cittadino di Bari, ritenendo che in Puglia “vi siano tutte le premesse per concretizzare gli obiettivi di ITALIA MADRE, ossia creare una classe politica competente e capace di ascoltare i territori promuovendo attività ed iniziative all’insegna della pragmaticità e della correttezza.

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MAZE #3 – Torino – Festival di Streetwear and Streeculture

MAZE #3  – 7-8-9 giugno 2019

 il più innovativo festival di Streetwear and Streetculture   
Torino, Piazzale Valdo Fusi * Ex Borsa Valori via San Francesco da Paola 28

a cura di Gian Paolo MENEGHINI  

Dopo il successo delle precedenti due edizioni, dal 7 al 9 giugno ritorna MAZE, il festival dedicato al mondo dello Streetwear e della Streetculture ad ingresso totalmente gratuito che si tiene a Torino in Piazzale Valdo Fusi e all’Ex Borsa Valori in via San Francesco da Paola 28.

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7 aprile 1979: quarant’anni fa l’inchiesta su intellettuali di sinistra e gruppi armati

UN’ APPROFONDITA ANALISI DEL GEN. RAFFAELE VACCA SUGLI “ANNI DI PIOMBO”, prendendo spunto da un articolo di Antonio Ferrari apparso sul Corriere della Sera 

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Roma, 9 aprile 2019 – Sull’argomento leggiamo un interessante articolo su “Il Corriere della Sera” di Antonio Ferrari che seguì per quel giornale i grandi fatti di quell’epoca..

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Macerata Racconta – festa del libro

Sabato 13 aprile

conferenza stampa

FESTA DEL LIBRO MACERATA RACCONTA

 ristorante VERE ITALIE

via Crescimbeni, 19 – Macerata

ore 11.00

 

 

Sarà presentata l’edizione 2019 del festival Macerata Racconta. La manifestazione è giunta alla nona edizione e oltre ai numerosi incontri letterari con ospiti nazionali, prevede mostre, spettacoli, la Fiera Marche Libri e il Premio Macerata Racconta Giovani.

Saranno presenti

Giorgio Pietrani, “Direttore artistico del festival”
Stefania Monteverde, “Vicesindaco del Comune di Macerata”
Daniele Salvi, “Capo di Gabinetto del Consiglio della Regione Marche” – Francesco Adornato, “ Magnifico Rettore dell’ Università di Macerata”

Scheda-Informativa-MCR-web

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Uno degli ultimi misteri della guerra: le fosse di Katyn

Per trovare verità e menzogna politica all’Horafelix

MERCOLEDI’  10  APRILE  ore 19  per gli appuntamenti  di  ‘Sapere e Sapori’
tagliere di formaggi e salumi con birre polacche. A seguire proiezione del film
di Andrzej Wajda  KATYN – Il mistero di un crimine mai raccontato-
Circa 22.000 ufficiali polacchi assassinati e poi ritrovati nell’aprile 1943 nella foresta di Katyn.
Contributo alla serata 10e.  Info e prenotazioni:3711278745
 
GIOVEDI’  11  APRILE  ore 18 presentazione del periodico per una 
democrazia partecipativa  ‘Sovranità Popolare’.  Illustrerà le finalità Guido Grossi
 
VENERDI’ 12  APRILE ore 18.30 La cinematografia di fine ‘900.
Conversazione sul libro di Giuseppe del Ninno “Piombo,sogni e celluloide:gli anni ’70. ’80 e ’90 al cinema”
parte cipano Maurizio Cabona, Luciano Lanna e Massimiliano Serriello
 
SABATO 13 APRILE ore 18  per gli incontri Insieme per la Cultura presentazione del volume 
di Maria Grazia Ferraris  “Marina Cvetaeva, ma non è anche l’amore un sogno?”
 
DOMENICA  14 APRILE ore 17.30  Aperitivo in musica – concerto dell’ ALSIUM ENSEMBLE 
saranno eseguiti brani di Albeniz, Joplin, Fabbri, Bontempi, de Abreu e Williams
 
 
HORAFELIX Caffè Letterario
 via Reggio Emilia 89 – 06 45618749
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