Italia ingrata: la “Giornata della solidarietà con il bambino profugo giuliano”, era domenica, 7 dicembre 1947
I giuliani, i dalmati e gli italiani del Regno arrivano in terra pontina. Uno studio sui documenti della
Prefettura di Latina anni 1936-54: dalla proclamazione dell’Impero Italiano al ritorno di Trieste all’Italia
Raffaele Panico
Presso il Fondo Prefettura dell’Archivio di Stato di Latina[1] sono conservati documenti che consentono di esaminare l’opera del Governo italiano nei confronti dei profughi giuliano-dalmati in arrivo.
Le note sono particolareggiate per ciò che concerne l’assistenza ai connazionali rimasti fuori dai nuovi confini imposti dal Trattato di Parigi del 10 febbraio 1947.
La documentazione evidenzia un’attenzione “di basso profilo” da parte della gerarchia ecclesiastica nei confronti della cerimonia di accoglienza ai profughi, sia per quel che riguarda la Diocesi di Gaeta [2], sia per ciò che concerne la Curia di Velletri e la Diocesi di Terracina [3]. Nel dopoguerra la stampa locale del Lazio prefigurò la fondazione di una sesta città (battezzata Giuliana) per dare sistemazione ai profughi giuliani e dalmati.