I Ministri della Pubblica Istruzione: dai Giganti ai Nani, ovvero dalle Stelle alle Stalle
un sintetico ma esaustivo “excursus”
a cura del Sen. RICCARDO PEDRIZZI
Nei giorni scorsi Galli della Loggia ha commentato su “Il Corriere della Sera” la proposta del Ministro della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina di far svolgere gli esami di maturità solo con un colloquio orale. Proposte del genere rappresentano vere e proprie sanatorie e sono il frutto, oltre che dell’ignoranza del singolo, della “bassa caratura che ha contraddistinto gli ultimi ministri ed in particolare quello attuale, di cui non voglio fare commenti”. A leggere l’editorialista del “Corriere” ed ascoltandolo in Tv mi è sembrato subito che avesse ragione, ma mi sono voluto documentare, per dare un giudizio fondato e non politico, andando a vedere il curriculum di questa (gradevole nell’aspetto, naturalmente, tanto da aver ricevuto tanti apprezzamenti nei social) signora. Ed inoltre, per poter effettuare un parallelo tra questo ministro ed i suoi predecessori e per sostenere (così asserito da Galli della Loggia) di “come siamo caduti in basso”, ho voluto ripercorrere la storia del ministero dell’istruzione, o della cultura nazionale come si chiamava un tempo. Vediamo cosa ne è venuto fuori.
In primis fu Luigi Di Maio,che destò meraviglia e qualche imbarazzo parlando del “vairus” che minacciava il mondo e anche l’Italia. Aveva osato trasformare perfino un termine latino come virus, veleno, in una parola pronunciata all’inglese, anzi all’americana. Ma dal suo punto di vista, come capo della Farnesina, aveva ragione lui: all’estero in tanti dicono “vairus”. E nella diplomazia internazionale, sempre più spesso si tende ad americanizzare perfino il latino. Come media, da molti pronunciato “midia”, anche dai giornalisti italiani.
….. E CIO’ SI DEVE FARE SUBITO, se vogliamo sperare in una Rinascita Nazionale
una tagliente analisi di RICCARDO PEDRIZZI *
La partita sui corona bond è ancora una volta rinviata, si va a dopo Pasqua quando si riuniranno i 27 capi di Stato dell’Unione Europea. Eppure tutti invocano decisioni rapide, concrete e soprattutto immediatamente operative.
Non bastano – si dice da più parti – né la liquidità della BCE né i finanziamenti previsti dal governo italiano, che a tutti gli operatori di qualsiasi settore merceologico appaiono insufficienti e difficili da ottenere e da restituire una volta erogati. In particolare quel che preoccupa sono la tempistica e gli adempimenti burocratici.
I gesti e le pubbliche manifestazioni di Matteo Salvini di mostrare la corona del rosario, di baciare il crocifisso, di invocare i santi patroni dell’Europa, di affidare la sua vita, quella dei suoi elettori ed il destino dell’Italia al cuore immacolato di Maria, al di là dell’opportunità o meno di utilizzare simboli cristiani in riunioni, in convegni di partito ed in comizi, ha suscitato, come era prevedibile, non solo prese di posizioni a favore e contro, ma un dibattito più o meno serio sul ruolo pubblico del cristianesimo che vogliamo riprendere, ora che gli animi si sono calmati.
di RICCARDO PEDRIZZI Presidente Nazionale del Comitato Tecnico Scientifico – UCID
Ha fatto clamore in Italia e nel mondo la pubblicazione del documento “Lo scopo dell’impresa” della Business Roundtable degli Stati Uniti d’America. Una tavola rotonda di 181 uomini d’affari e non come quella più nota e nobile di cavalieri senza macchia e senza paura al servizio del Re e della Chiesa. Questa Assise americana da lavoro a 15 milioni di addetti, fattura complessivamente 7 triliardi di dollari, vede al suo vertice Jamie Dimon della JP Morgan Chase e trai suoi firmatari AT&T, Amazon, General Motors, il fondo Black Rock, Apple, Pepsi, Walmart, Bank of America ecc. ecc.
“Il Sole 24 Ore” censura le critiche sulla Teologia della liberazione
La Redazione della Consul Press pubblica parte della risposta del Senatore Riccardo Pedrizzi ad un articolo del Cardinale Gianfranco Ravasi apparso nell’inserto della Domenica de “Il Sole 24 Ore” e che, sino ad oggi, la Redazione di tale quotidiano economico ha ritenuto non dover “ospitare”. Ciò, probabilmente, per non dispiacere all’ illustre Collaboratore fisso domenicale e con l’intento di non aprire (come era stato fatto pur presente al Direttore del quotidiano editato dalla Confindustria) un dibattito sulle varie sensibilità presenti nel mondo cattolico ma che, evidentemente, si vogliono ignorare per non “disturbare il manovratore”.