Questo libro”Il denaro non governa. Politica economia ambiente nel pensiero sociale di Papa Francesco” ha il merito di far parlare il Papa attraverso i documenti: le encicliche, le lettere pastorali, le esortazioni apostoliche, i libri scritti da lui, i suoi discorsi ufficiali.
I due autori, Andrea Tornielli e Pier Paolo Saleri, quindi, non interpretano, non suppongono, non ricostruiscono, non immaginano quello che direbbe o potrebbe pensare il Pontefice. In pratica riportano il pensiero autentico di Francesco e non lo falsano, come ha fatto recentemente Eugenio Scalfari su “Repubblica” che tra virgolette gli ha fatto dire che l’inferno non esiste e che le anime non sono immortali.
In occasione delle celebrazioni per i 500 anni della Riforma protestante i molti articoli apparsi sui maggiori quotidiani italiani possono rappresentare l’occasione per fare una riflessione su Lutero e la sua riforma che vada al di la della polemica, che muova dalla verità storica del personaggio ed affronti l’aspetto dottrinario della questione. Questi articoli, tutti a firma di autorevoli esponenti della gerarchia cattolica, di fatto tendono a propagandare una storia che non è mai esistita con l’evidente obiettivo “politico” di creare, a posteriori, una memoria storica falsata.
E la minaccia per la libertà economica e gli scambi commerciali sarebbe stato il Presidente degli USA, Ronald Trump? Ed il pericolo per la circolazione delle idee e per internazzionalizzazione della cultura sarebbe il Premier ungherese Viktor Orbán?
La quarta rivoluzione industriale troppo spesso viene affrontata, come era avvenuto nel passato per le altre rivoluzioni industriali, unicamente dal punto di vista delle novità tecnologiche e della politica industriale. La quarta rivoluzione industriale, a differenza della precedente rivoluzione industriale nella quale la tecnologia si affiancava all’uomo per migliorare e rendere più produttive le sue prestazioni, si propone invece come modello di società che, per talune attività si sostituisce all’uomo. In questo caso il cambiamento tecnologico va ad influire anche sui rapporti sociali ed economici, cambiano completamente i modelli di business e la qualità della vita delle persone, i rapporti tra imprese e consumatore ed utente finale, come tra lavoratori e processi produttivi, tra tempi di lavoro e tempo libero, cambia la vita delle famiglie. Si tratta di temi e di problemi che, salvo la specificità delle nuove tecnologie, sono stati sempre oggetto dell’attenzione della Chiesa, che ha guardato con attenzione ai problemi sociali ed alle questioni che di tempo in tempo si presentavano nell’ambito della vita sociale.
Gruppo Giovani dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (UCID) Lazio e i Giovani Imprenditori di Unindustria
organizzano il convegno
“Impresa, vocazione creativa per il bene comune – Verso una alleanza tra libera iniziativa privata e giustizia sociale”.
Sala Santa Maria in Aquiro del Senato della Repubblica, Piazza Capranica n.72, Roma
PARTECIPANO AL CONVEGNO: Dr. BENEDETTO DELLE SITE e Dr. PIERLUIGI GERMANI, rispettivamente Presidenti Gruppo Giovani UCID-Lazio e UCID-Roma; Dr. MICHELE THEA, Presid. Nazionale Giovani UCID; Sen. RICCARDO PEDRIZZI, Presid. UCID-Lazio; Dr. FILIPPO TORTORELLA e Dr.ssa SABRINA FLORIO, rispettivamente Presidente e V.Presidente UNINDUSTRIA; Dr. FAUSTO BIANCHI, Presid. Gruppo Giovani Imprenditori UNINDUSTRIA; Dr. GIANCARLO ABETE, Presidente A.BE.TE s.p.a.; Dr. FLAVIO FELICE, Presidente Centro Studi e Ricerche TOCQUEVILLE – ACTON; Dr. ANDREA PICARDI, Gruppo Editoriale LE FORMICHE
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ai fini organizzativi si prega segnalare anticipatamente i nominativi dei partecipanti al n. 06.84499408 o via mail a: segreteriaggi@un-idustria.it
_______________Intervento a cura del Senatore RICCARDO PEDRIZZI *
Ci sono degli stereotipi, delle leggende metropolitane delle e sulle imprese familiari che facilmente possono essere smontati. Si dice che sarebbero tutte piccole, che durerebbero di meno nel tempo, che non crescerebbero, che mancherebbe la meritocrazia, che avrebbero una bassa capitalizzazione.
Invece l’impresa familiare è fortissima per i valori che incarna. Perché ha un azionariato più stabile e da più garanzie sul lungo termine; perché non è legata ai valori di borsa e perché è fortemente legata al territorio d’appartenenza.