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Autore: Rossella Di Ponzio

Razzismo, immigrati, schiavitù: documenti storici-letterari di uomini che ancora oggi vivono una tragedia

Razzismo, immigrazione, schiavitù sono termini che sembrano rimandarci ad un passato lontano, ma in realtà sono le parole più usate e abusate dai mass media negli ultimi tempi. Sono diventate le parole magiche urlate da “molti” per ricevere consensi, depistando così la gente dal loro vero significato e dal concetto di rispetto che tutti dovremmo avere nei confronti  dell’altro senza distinzione di razza e di sesso.

La schiavitù e il razzismo, oltre ad essere parte integrante dell’odierna società, costituiscono il patrimonio storico-culturale-sociale di una fetta di mondo che urla ancora per i propri diritti. Esistono varie forme di schiavitù o di razzismo, e tanti modi di raccontarli attraverso il tempo.

Pertanto mi soffermerò in questo articolo sull’analisi letteraria delle radici di tale realtà che parte da uno studio dettagliato delle slave narratives, ovvero testi pubblicati prima della  guerra civile in America , autobiografie scritte dagli ex schiavi generalmente fuggiti al nord, che sono all’origine della cultura e della letteratura afroamericana.

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Alla scoperta dell’ISBEM, esempio illustre di innovazione scientifica, ricerca e medicina “made in Puglia”

Il viaggio conoscitivo della Consul Press fa una tappa a Mesagne, in provincia di Brindisi, per far emergere un Mezzogiorno che non dorme, che non resta in silenzio, che ha qualcosa da dire, ma soprattutto che fa cose belle nel campo dell’Innovazione sociale del Pianeta Salute, cioè un posto dove si integrano i saperi per fare medicina di eccellenza.

La stazione di arrivo è l’ISBEM (Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo) la cui mission è quella di aumentare i ricercatori e il tasso di ricerca applicata mediante progetti scientifici, corsi di formazione e servizi avanzati. Con il suo presidente Alessandro Distante, già docente di cardiologia a Pisa (Università e CNR), abbiamo ricostruito alcune attività svolte in 20 anni di esistenza, non privi di sofferenza ma ricchi anche di obiettivi raggiunti.

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Un esempio di eccellenza medica:
intervista al Prof. Vito Pansadoro

Il professore Vito Pansadoro racconta la storia e le attività della prestigiosa “FONDAZIONE PANSADORO”, Centro di Urologia Laparoscopica e Robotica  presso la Clinica Pio XI a Roma.

Continua il viaggio conoscitivo della Consul-Press alla scoperta delle eccellenze mediche del nostro paese; questa volta infatti vogliamo raccontare l’attività della “FONDAZIONE  PANSADORO attraverso la voce del Professor Vito Pansadoro, primario Urologo emerito dell’ Ospedale San Giovanni di Roma, che da circa 30 anni si dedica alla ricerca clinica in campo Uro-Oncologico. La Fondazione inoltre è tra i poli d’eccellenza della sanità italiana vantando un Centro di Urologia Laparoscopica e Robotica che ha sede presso la Clinica Pio XI a Roma.

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L’8 Marzo si celebra la festa della Donna: il perché e la storia di questa giornata

Mancano pochissime ore all’arrivo dell’8 marzo giornata dedicata alla donna. Come ogni anno in questo giorno si celebra la Festa della Donna. Ma è giusto chiamare questa ricorrenza festa? Più correttamente dovrebbe chiamarsi Giornata Internazionale della Donna.

Questa giornata porta con sé una storia importante costellata di conquiste politiche, sociali ed economiche delle donne, ma anche discriminazioni e violenze da loro subite. È bene conoscere il perché si ricorda questa giornata e qual è la storia che ha portato a celebrare le donne l’8 marzo. Scopriamo di seguito le tappe storiche di questa giornata.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale si è fatto per lungo tempo risalire la scelta dell’8 marzo ad una tragedia accaduta nel 1908, che avrebbe visto come protagoniste le operaie dell’industria tessile Cotton di New York, rimaste uccise durante un incendio. In realtà questo fatto non è mai accaduto, come si direbbe oggi si tratta di una fake news, e probabilmente è stato confuso con l’incendio di un’altra fabbrica tessile della città, avvenuto nel 1911, dove morirono 146 persone, 123 operaie e 23 uomini.

Il primo 8 marzo della storia è datato invece 1917, quando le donne di San Pietroburgo scesero in strada per chiedere la fine della Prima Guerra mondiale.

Il primo evento importante fu il VII Congresso della II Internazionale socialista tenutosi a Stoccarda dal 18 al 24 agosto 1907. Durante questo congresso si discusse della questione femminile e del voto alle donne. I partiti socialisti si impegnarono per riuscire ad introdurre il suffragio universale. Pochi giorni dopo, il 26 e 27 agosto 1907, si svolse invece la Conferenza internazionale delle donne socialiste, durante la quale fu istituito l’Ufficio di informazione delle donne socialiste.

Nella manifestazione che il Partito Socialista Americano organizzò il 28 febbraio 1909 a sostegno del diritto delle donne al voto, le donne si attivarono sul tema delle rivendicazioni sociali e molte decisero di scioperare e scendere in piazza. Nel 1910, il VIII Congresso dell’Internazionale Socialista propose l’istituzione di una giornata dedicata alle donne, per dare ancora maggiore credito e importanza alla donna in quanto tale, ma anche come madre e lavoratrice.

Dal 1911 si diede la giusta rilevanza a questa giornata, proprio per l’incendio della fabbrica tessile dove persero la vita 123 donne. Cinque anni dopo, la ricorrenza cominciò a essere celebrata anche in Italia e, nel 1945, l’iniziativa divenne realtà. Nel 1946 tutta l’Italia partecipò alla Festa della Donna e si scelse la mimosa come pianta simbolo da donare alle donne.

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Questi passaggi storici devono rappresentare un punto fermo nella memoria delle donne in quanto protagoniste di questa giornata, ma devono essere anche ben fissati nella mente di chi gode di certi poteri o di chi governa paesi che continuano a trattare la donna come se fosse un essere inferiore, e in alcuni casi schiavizzandola e uccidendola.

La disparità e la condizione della donna non riguarda solo i paesi poveri, ma anche alcuni paesi occidentali e più industrializzati. Non lontano da noi, ci sono donne che indossano il burka che non possono frequentare scuole università, vivendo in condizione di clandestinità e di terrore.

In alcuni paesi come il Marocco o la Malesia l’emancipazione è concessa solo alle donne di rango superiore, nelle zone rurali l’inferiorità continua, così come il carico di lavoro che il genere femminile sopporta da tempo. A questo si aggiunge anche il dramma delle spose bambine, una piaga mondiale che tocca diversi paesi del mondo purtroppo, ma anche le donne vittime delle guerre e della povertà.

Tutta altra storia per le donne del nostro Bel Paese che fortunatamente godono di tutti i diritti civili e umani. Non mancano però altri problemi, le donne faticano a ottenere posizione di prestigio, non vengono aiutate nell’organizzazione del lavoro e la gestione della famiglia e non percepiscono stipendi giusti, patendo così una posizione di svantaggio rispetto agli uomini. Questioni certamente risolvibili se ci fossero leggi adeguate a favore delle donne.

Altra storia invece per i ripetuti episodi di femminicidio che accadono quotidianamente in Italia. La voce delle donne spesso non viene ascoltata, non vengono tutelate nonostante le continue richieste di aiuto. Le vittime aumentano, ma se pur appoggiate dalle organizzazioni e dalle strutture che salvaguardano i loro diritti, qualcuno forse fa finta di non sentire e sottovaluta la questione, giungendo così alla fine a stragi ripetute per mano di uomini “malati” e non fermati in tempo.

Tutto questo per dire che: va bene celebrare la giornata dell’8 marzo, ma facendolo nel modo giusto, senza dimenticare le lotte che hanno portato alla conquista di libertà, ma soprattutto senza abbassare la testa davanti a donne che ancora oggi vivono in condizioni disumane e non possono condurre una vita degna di chiamarsi tale.

Cosa è il Litecoin, valuta digitale cugino del Bitcoin

Chissà cosa direbbero i nostri nonni se potessero vedere che oggi si possono effettuare pagamenti con monete virtuali. Sembra assurdo immaginarli alle prese con calcoli e transazioni finanziarie  senza banconote di carta, ma oggi in molti usano questo strumento elettronico, infatti sono sempre di più le aziende commerciali che accettano questo tipo di moneta.

 Oltre ai Bitcoin è approdata sul mercato virtuale il Litecoin, considerato suo cugino. Entrambe le monete possono essere usate per acquistare beni reali, dai software alle automobili e non essendo emessi da una banca o un’autorità centrale, chi se ne serve può farlo direttamente, in qualunque paese del mondo, senza passare attraverso intermediari.

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Elezioni Politiche: la campagna elettorale virtuale

Con FACEBOOK …oramai Elezioni 4.0

Siamo nel vivo della campagna elettorale, con i riflettori puntati sui leader politici che ogni giorno sparano qualche promessa in più. È evidente la mancanza di progetti e di idee da tutte le parti, ma il 4 marzo per diritto conquistato con tanto coraggio alle urne si deve andare. Oltre che è un diritto è un dovere per ogni cittadino italiano. Ormai non si parla d’altro che di Industria 4.0, di Comunicazione 4.0, un mondo che spiega le vele sempre più verso il digitale. È notizia di poche ore che il social network più famoso del mondo, Facebook , ha lanciato in Italia nuovi strumenti proprio in vista delle elezioni politiche del 4 marzo.

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