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Autore: Massimiliano Serriello

L’ironia di Franco Zuccalà:
un decano del giornalismo nato con la camicia

Franco Zuccalà ha svolto con classe ed entusiasmo una professione con cui poter dare l’acqua della vita all’uso dei luoghi comuni della lingua italiana. I luoghi dell’anima, congiunti al senso etimologico della parola topofilia (dal greco topos, “luogo”, e philia, “amore”), hanno invece caratterizzato la sua seconda giovinezza. Contraddistinta da un’ombra di malinconia in più rispetto allo smalto degli anni verdi, trascorsi sulla carta stampata ad apprendere il mestiere.

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“Win the Bank”…. Valerio Malvezzi e Massimo Bolla

LA CHIAREZZA D’IDEE DI MASSIMO BOLLA:
UN ESPERTO CHE BADA AL SODO E PUNTA IN ALTO

MASSIMO BOLLA a colloquio con Massimiliano Serriello 

Valerio Malvezzi ha stigmatizzato l’attitudine del neoliberismo a produrre inutili pezzi di carta ai danni delle sane aziende agricole. Massimo Bolla – suo partner associato, che per il corso “Win the Bank” costituisce l’anima del processo d’individuazione e creazione di valore, senza cui le competenze tecniche vanno a farsi friggere, la pensa uguale. E non le manda a dire.

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Manuela Tempesta in una intervista a 360°

LA SANA PACATEZZA DI MANUELA TEMPESTA: UNA REGISTA CON L’ARGENTO VIVO ADDOSSO E IL CARATTERE D’INGEGNO CREATIVO NEL CUORE

È una regista dai modi pacati, Manuela Tempesta, ma con l’argento vivo addosso. La laurea conseguita al D.A.M.S. di Roma Tre le ha affinato la passione per il cinema. Che ama a trecentosessanta gradi, conoscendo e applicando anche le regole del mercato. Lo dimostrano i soggetti, con l’indicazione dei personaggi e degli indispensabili luoghi, prima redatti, poi venduti secondo i noti criteri di appetibilità. Al pari delle sceneggiature e dei tanti documentari, frutto del carattere d’ingegno creativo. Ben lungi però dal dare un colpo al cerchio dell’autorialità e l’altro alla botte dei colpi di gomito. Nel suo primo film di finzione, con attori professionisti, “Pane e Burlesque”, Manuela ha tratto partito da compositi numi tutelari lasciandosi guidare nei cortocircuiti poetici dall’intima idea di aura contemplativa. Difatti quando descrive il paese del sud sconvolto dal ritorno a casa di Mimì La Petite, esce il mestiere, col bozzetto umoristico; quando contempla l’evolversi della trama, con le donne che fronteggiano la crisi, è la poesia ad animarla.

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Gianni Brera, Beppe Viola, Franco Zuccalà ed Italo Kunhe ….. Il “Giornalismo d’ Autore” e i Campioni del Football

I GENTILUOMINI DELL’INFORMAZIONE CON IL “CALCIO” SUI MACCHERONI

Laudatores temporis acti. Persino uno scrittore della levatura di Cesare Marchi,  così affezionato  ai valori ereditati dalla tradizione da dedicare un bellissimo libro al prode Giovanni dalle Bande Nere, morto per un colpo di falconetto, frutto dell’empio progresso, stigmatizzava  il  rimpianto  brontolone. La questione, tuttavia, non è semplice al punto da liquidarla con una battuta. Sia pure indovinata. Il “sentimento presbite”, che  vede il bene solo nelle cose lontane, merita comunque rispetto. La capacità di toccare il cuore nell’ambito  della comunicazione viene trasmessa di generazione in generazione. E non avviene esclusivamente con opere  snob ritenute di particolare pregio culturale.

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Gianluca Vialli e le sue “98 storie + 1”

“98 STORIE + 1 PER AFFRONTARE LE SFIDE PIÙ DIFFICILI”: LA CENTESIMA STORIA CHE CHIUDE IL CERCHIO ALL’INSEGNA DELL’AMICIZIA

…….QUI SEGUE Il CENTESIMO RACCONTO 

 

È UN’IMPRESA ARDUA, BENCHE’ POSSIBILE, ‘ROVESCIARE’ PRONOSTICI SFAVOREVOLI ALLA VIGILIA O TIRANNI INDESIDERATI. ‘ROVESCIARE’ IL MALE IN BENE SEMBRA UN’UTOPIA, INVECE…. Tuttavia, la “rovesciata” resta il gesto più spettacolare del gioco del calcio. Era l’assoluto tratto distintivo di Gianluca Vialli.

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Pietrangelo Buttafuoco e la magia delle “Uova del Drago”

“LE UOVA DI DRAGO”: UN’OPERA DI POESIA PIÙ FORTE DEL DIKTAT DELLA LOGICA

una analisi “politicamente scorretta” di MASSIMILIANO SERRIELLO * 

“Non ho sogni nel cassetto, preferisco metterci la biancheria”. Probabilmente il compianto attore palermitano Pino Caruso stemperava nel gusto della battuta l’attitudine ad aggiungere sentimento al sentimento. Tuttavia non si paga dazio a nessun tipo d’ipertrofia sentimentalista nel coltivare i sogni nel cassetto. In cima alla lista per chi ama appunto la fabbrica dei sogni, il cinema, allo stesso modo dei legami di sangue e di suolo, la più fulgida delle speranze risiede nel veder realizzare un film in grado di mettere pienamente in luce le zone d’ombra dell’atroce guerra civile, la cui prima vittima resta il senso di fratellanza tra italiani.

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