LA “CAPACITA’ DI PRESA IMMEDIATA” di GIGI PROIETTI*
Se n’è andato in concomitanza del suo ottantesimo compleanno. Il 2 Novembre. Chiamato dagli antichi romani Commemoratio Omnium Fidelium Defunctorum. Su Whatsapp gira la battuta che nascere e morire lo stesso giorno è un’impresa che poteva fare soltanto Mandrake. L’indimenticabile soprannome dell’incallito scommettitore interpretato dal compianto Gigi Proietti nel cult movie autoctono Febbre da cavallo di Steno.
Girare un kolossal di fantascienza in Italia capace di congiungere i coefficienti spettacolari alle inquietudini filosofiche insite nell’aura contemplativa costituisce una sfida foriera di stimoli. Ma anche colma d’insidie. Il rischio di cadere dalle stelle alle stalle, in relazione all’arduo confronto con i capostipiti d’oltreoceano, non ha impedito all’arguta ed energica Eleonora Fani (nella foto) di andare avanti per la propria strada. Affrontando le multiple incombenze di produttrice, sceneggiatrice e attrice protagonista sulla scorta del peculiare mix di dedizione, estro ed entusiasmo. Il lungo processo d’incubazione che ha portato Creators – The Past nelle sale cinematografiche, in un momento storico a dir poco incerto per il mercato primario di sbocco della Settima Arte, le ha insegnato a trarre linfa persino dagli imprevisti sorti durante un intenso work in progress.
IL FUTURO DEL MERCATO PRIMARIO DI SBOCCO DEL CINEMA
Il mercato primario di sbocco del cinema, rappresentato dal rito collettivo della sala che emana sul grande schermo la magia dell’irrinunciabile sospensione dell’incredulità nel buio illuminato dal getto d’incisive ed emozionanti immagini, patisce ormai da anni l’accanita concorrenza dell’home video. Il mercato secondario di sbocco col profluvio delle piattaforme on demand genera un fatturato tale da convertire il consumatore cinematografico in consumatore filmico preferendo i luoghi domestici al circuito collettivo.
NORME ED EMOZIONI DI UN’ARTISTA CHE GUARDA AL PASSATO E PENSA AL FUTURO
Una conversazione con Massimiliano Serriello
La norma è percepita in maniera negativa dai frivoli seguaci dell’inane divismo. Convinti che il prestigio delle cosiddette star mitighi i supplizi, indichi il tragitto da seguire, per realizzare i sogni nel cassetto, sconfigga le ingiurie quotidiane, renda pan per focaccia ai guastafeste.
IL SENSO D’APPARTENENZA DI UNA CORIACEA ARTISTA CHE VIVE DI VERITÀ
Una conversazione con Massimiliano Serriello
Domani – 25 luglio – Elena Bonelli (nella foto) presenterà il suo ultimo libro a Forte San Gallo di Nettuno, dopo averlo disquisito alla Feltrinelli di Euroma2. Certamente non ci si annoierà. Poco ma sicuro. Premere sull’acceleratore non le serve. Né l’interessa. Anziché mordere il freno, in cerca di confortanti ed ennesimi consensi, lei guarda con serafica tranquillità alla forza della tradizione. La calma delle persone forti come la cantante romana de Roma, divenuta legittimamente ambasciatrice della Città Eterna in giro per l’intero globo, non esclude i palpiti della commozione e l’indomabile grinta della goccia capace di bucare l’ostica roccia sulla scorta dell’indefessa ostinazione.
L’economia cosiddetta circolare costituisce un antidoto contro le slogature dell’economia sommersa? La risposta è decisamente no. Fare di necessità virtù, trasformando un beneficio ambientale in un’utilità finanziaria, non basta a tirare fuori, come si suol dire, le castagne dal fuoco.
Occorre condividere, sburocratizzare, allestire progetti collettivi d’ampio respiro, portando ciascuno il tratto distintivo del peculiare contributo, anteponendo al profluvio degli uffici tecnici e commerciali il rafforzamento delle competenze specifiche.