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Autore: Sveva Marchetti

La moda italiana sul tetto d’Europa per valore aggiunto

L’Italia, con il 46,9% di valore aggiunto, si aggiudica il primo posto tra i Paesi europei nella top ten del Sistema Moda a dimostrazione di un comparto che si conferma come uno dei pilastri dell’economia nazionale, su cui pesa per il 9,5% sul valore aggiunto del manifatturiero e dà lavoro a circa 500 mila addetti. È quanto emerge dall’Industry Book, studio di settore condotto dal Corporate Marketing UniCredit secondo cui “qualità, export, innovazione e crescita dimensionale, unita allo sviluppo dei processi di integrazione della filiera, sono le leve capaci di tradurne le forti potenzialità in un business ancora più sostenibile e di successo”.

In base allo studio, presentato nel corso di un incontro organizzato da Centergross con il sostegno di UniCredit, tra il 2014 e il 2018 la produzione della moda italiana, “nonostante un contesto macroeconomico ancora debole e incerto, ha continuato a crescere, grazie al contributo favorevole di tutti i comparti e alla dinamica delle esportazioni. Le vendite oltre confine, dopo il rallentamento del 2016, tornano a crescere sostenute soprattutto dai mercati extra europei, Asia in primis. Il settore è caratterizzato da una forte propensione all’export, con oltre il 70% della produzione totale destinata ai mercati esteri. Pelletteria e calzature gli articoli più richiesti, insieme con quelli di concia e abbigliamento”. Inoltre, viene evidenziato nella ricerca, “aumentano i mercati di sbocco, in particolare verso Asia e Nord America, e si aprono nuove opportunità di sviluppo commerciale soprattutto in Cina, Paese verso il quale tra il 2008 e il 2018 si registra un crescita degli scambi dall’Italia superiore al 230%”.

Nel complesso, viene sottolineato nello studio, “per il comparto moda italiano, si riscontra un potenziale ancora da valorizzare in tema di business oltre confine, implementazione di organizzazione e capacità commerciale delle imprese, miglior collegamento con le catene produttive e distributive internazionali e promozione dei processi di integrazione della filiera”

 
articolo via ANSA. 

Il Graal della religione del minimalismo: la storia della t-shirt bianca

Dal genio trasformista di Coco Chanel alle “macchie” di valore di James Dean, compendio couture del capo più democratico al mondo, estensione della personalità di chi le indossa.

Dagli inizi nelle trincee di guerra ai tailleur di Chanel e al fast fashion: storia di un classico degli armadi, la t-shirt bianca, e dei marchi culto di ieri e oggi. Una tela, rigorosamente bianca, nella quale tutti si sono, indistintamente riconosciuti, da 60 anni a questa parte. Sulla t-shirt sono nate mitologie cinematografiche e personali, si sono stampati gusti musicali e messaggi politici, e si sono costruiti eserciti. Non si tratta qui di un’esagerazione, perché se il pezzo del guardaroba è diventato una divisa ideologica adottabile in massa, l’origine è proprio di stampo militare. La indossavano nel 1910 i soldati della marina americana, era una dotazione ufficiale del loro armadio, da portare a contatto con la pelle, sotto gli altri strati di abbigliamento richiesti dalla precisa, e rigorosa, regolamentazione. Ci volle il genio di Coco Chanel per tradurne la texture, quella del jersey di cotone, di solito utilizzata per l’abbigliamento intimo, in capi che si offrivano orgogliosamente agli sguardi, senza più nascondersi.

Considerato capo da relegare alla dimensione dell’infanzia, o al massimo della pre-adolescenza in tumulto ormonale, entra di diritto nella mitologia al maschile, però, come uniforme unica e indiscutibile della ribellione giovanile, di una rabbia che non riesce a trovare sfogo, di ideali che non trovano corrispondenza nel cinismo del mondo adulto, e che però si vestono tutti di quella maglietta. Le macchie sullat-shirt bianca diventano così medaglie al valore, sinonimo di una vita sporca e pericolosa (alla voce Marlon Brando in Un tram chiamato desiderio, o, ancoraJames Dean in Gioventù Bruciata). Un mito che all’epoca aveva un nome solo, quello di Hanes, marchio americano nato nel 1901, da cui si rifornivano entrambi gli attori.

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Sinonimo di ribellione, e non più piegato ad estetiche zuccherose, torna ad esserlo negli Anni 80 e 90: chi lo indossa è un membro ad honorem della working class (Bruce Springsteen sulla copertina di Born in the USA) o è, sempre e costantemente, contro (Kurt Cobain su tutti). Una mitologia a cui fa l’occhiolino Karl Lagerfeld, direttore creativo di Chanel, che, avendo imparato a memoria la lezione della fondatrice del marchio, nel 1991 lo abbina ai tailleur in tweed, nel frattempo divenuti sinonimo dell’eleganza made in France. La combo, improbabile, ma, forse per questo, di grande successo, sfila addosso ad una delle top più raffinate che abbiano mai calcato le passerelle: Linda Evangelista. Sdoganata e amata dal fashion system che conta, da allora di t-shirt bianche se ne sono viste di tutte le versioni: in pregiato cotone fatto sbarcare direttamente dalla Sea Island – la versione più lunga esistente della fibra, di finezza e lucentezza senza pari – o in mischie preziose di cotone e seta.

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La filosofia di Nietzsche vista da Laura Langone

L’autrice, Laura Langone, laureata in filosofia alla Sapienza, con questo libro dedicato al tema della libertà nella filosofia di Nietzsche, delinea un percorso interpretativo attraverso una analisi dei principali testi del filosofo.
Partendo da “Così parlò Zarathustra”, ovvero da quelle tre metamorfosi dello spirito in cammello, leone e fanciullo, che inaugurano nuove esperienze per la soggettività, esperienze destinate a rimettere radicalmente in discussione l’esercizio della libertà, la modalità di vivere il tempo, le forme del linguaggio e della conoscenza, l’esperienza morale e religiosa, il rapporto mente/corpo e persino i fondamenti ultimi della realtà.
Con l’attenzione riservata a questi nuclei tematici di sottolineare l’importanza decisiva che in essa riveste l’atto creativo nell’esercizio pratico della libertà, si arriva all’annunciare , in questo quadro definito decostruttivo, la figura dello Übermensch, che Nietzsche propone come metafora di uno sguardo capace di rivolgersi verso la dimensione abissale dell’oltre.

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ALTAROMA – Pryvice tra ispirazioni cosmopolite e futuriste la visione di Paola Emilia Monachesi

 

Paola Emilia Monachesi si presenta anche quest’anno sulla prestigiosa passerella di ALTAROMA con la sua personale collezione PRYVICE che prosegue il suo cammino con l’immagine oramai nota del suo stile e concetto.

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ALTAROMA – Benedetta Paravia e la sua “Hi Dubai”

Press conference con Benedetta Paravia 

“La mia TV per parlare di Donne negli Emirati Arabi”

Sabato 6 luglio ore 10:00 – Palazzo Dama – Lungotevere Arnaldo da Brescia, 2 Roma

 

Sabato 6 luglio – ore 10:00 a Palazzo Dama, nell’ambito del Calendario IN TOWN di Altaroma, Benedetta Paravia, avrà il piacere d’incontrare gli organi di stampa, in un appuntamento esclusivo patrocinato dalla FIDAPA BPW ITALY Sezione Roma.

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ALTAROMA – la “Golden Hour” della Maison Celestino

CELESTINO

PRESENTA

“GOLDEN HOUR” A ALTAROMA

 

Domenica 7 luglio alle ore 19:30

Accademia Nazionale di Danza

Roma – Largo Arrigo VII, 5

 

 

Domenica 7 luglio alle 19.30, nell’ambito del Calendario Ufficiale di Altaroma e nella prestigiosa cornice dell’Accademia Nazionale di Danza, Maison Celestino presenta la sua arte alla “Golden Hour”, con una Preview della Collezione P/E 2020 ispirata alle magiche atmosfere del tramonto.

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ALTAROMA – Accademia Altieri Moda e Arte “Power of Nature”

In scena “Power of Natureil Final work di Accademia Altieri Moda e Arte inserito nel calendario ufficiale di AltaRoma. Una giuria di eccellenza, composta da stilisti e giornalisti del settore, ha decretato vincitore dell’edizione 2019 Giorgia Maggi. Creatività, artigianalità e originalità, anche non convenzionale, protagonisti indiscussi della serata. In un mondo dove l’attenzione alla salvaguardia dell’ambiente è il tema principale del dibattito internazionale si inserisce il tema affrontato dagli allievi stilisti del 3° anno: la natura nella sua meravigliosa purezza e semplicità.

Ad aprire la sfilata in scena un abito/costume che rappresenta tutte le varie specializzazioni offerte dall’Accademia Altieri: stilismo, modellismo e sartoria, vetrinista&visual, trucco ed acconciatura. La collezione in passerella si caratterizza per le sue linee avvolgenti e protettive che danno vita ad abiti delicati. Una femminilità sensuale, ma al tempo stesso moderna ed internazionale, con elementi floreali tridimensionali dai colori leggeri ma luminosi che, in qualche caso, sfumano nelle trasparenze.

Grande attenzione per il lavoro dagli studenti del 2° anno che prendono spunto dalla zip, un accessorio piccolo ma indispensabile, trasformandola da elemento funzionale in elemento decorativo. Il progetto è stato portato avanti grazie alla partnership con la storica azienda “Lampo”, fondata nel 1887, di Giovanni Lanfranchi. Spazio anche per gli studenti del 1° anno che invece propongono outfit dove reti, trasparenze, macramè dorato e argentato si accompagnano ad applicazioni in pelliccia bianca, rossa e nera. Linee leggere e dinamiche caratterizzano le loro creazioni. L’Accademia Altieri, per questa edizione, vanta una preziosa partnership con il Maestro Sileno Cheloni di Firenze. Il profumiere-esploratore che miscela materie prime naturali rare, essenze e fragranze in una sinfonia alchemica del tutto personale e personalizzabile.

Crediti: Brunella Iorio Studio 

Centro Studi Machiavelli: Sea Watch, conformismo, giovani sovranisti

I temi di questa settimana di cui si è trattato al Centro Studi Machiavelli: Sea Watch – Conformismo – Giovani

CAPEZZONE: Salvini impugni il vessillo della libertà

Matteo Salvini non ha davvero bisogno di consigli: il suo successo è così esteso per dimensione e così profondo per radicamento, da rendere patetica la pretesa di chiunque di dare “spiegazioni”. Dunque, nessun consiglio, ma – questo sì – un doppio auspicio

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ALTAROMA – “memorabilia: guardaroba impossibile”

Credo di poter dire che il mio stile senza l’Oriente sarebbe stato profondamente diverso.

– Gianfranco Ferré

L’Ambasciata Indonesiana in Italia e l’Accademia Koefia, per celebrare il 70° Anniversario dei Patti Bilaterali tra Indonesia e Italia, presentano l’anteprima della collezione MEMORABILIA: GUARDAROBA IMPOSSIBILE.

La sfiata si terrà domenica 7 luglio 2019 alle ore 21.00nell’ambito del calendario di ALTAROMA  (PratiBus District – Viale Angelico 52), la cerimonia ufficiale si svolgerà mercoledì 10 luglio alle ore 18.30 presso la sede dell’Ambasciata Indonesiana di Via Piemonte 129, alla presenza dell’Ambasciatore Indonesiano in Italia S.E. ESTI ANDAYANI, e del Direttore dell’Accademia Koefia GIOVANNI DI PASQUALE e delle più importanti rappresentanze e cariche diplomatiche internazionali.

 

Protagonisti della collezione saranno le 48 creazioni degli studenti del III° anno, realizzate a mano come nella storica tradizione dell’Accademia, utilizzando il Batik, dichiarato dall’Unesco Bene Intangibile patrimonio dell’Umanità nel 2009, e i tessuti d’Oriente, donati per l’occasione dall’Ambasciata, provenienti dalle più importanti province indonesiane che ne curano la storica tradizione.

I capi sono stati elaborati, scansionati e, con dovizia di minuzia, il batik è stato inserito nell’abito occidentale, trovando con esso un equilibrio possibile e significante, nel rapporto di interscambio tra le due culture.

Nello specifico, i tessuti utilizzati sono i Batik provenienti da Madura e da Jombang (Giava orientale) e da Semarang (Giava centrale) con il caratteristico giallo che li distingue per l’uso mattina e sera. E ancora il Tenun proveniente da Nusa Tenggara Barat (Nusa Tenggara Occidentale) e da Nusa Tenggara Timur (Nusa Tenggara Orientale), tinto con un colore naturale derivato dalla corteccia degli alberi e poi quello caratteristico di Padang e di Buton, sud-est Sulawesi, tessuto in fili metallici e indossato per i matrimoni.

Questi tessuti, mischiati al lino, al cotone, alla seta, al tulle, e ai tessuti naturali e stampati con i motivi dei Batik, quasi a confondersi, rendono la collezione originale, come nel capospalla (foto allegata), che si ispira al Costruttivismo russo, o ancora nel cappottino britannico Husky, nato negli anni Sessanta, contaminato dal tessuto Batik plastificato e trapuntato, per adattarsi perfettamente al suo nuovo habitat.  E infine il Batik intagliato e ibridato con tessuti presi in prestito dalla sartoria maschile sulla modellatura della Norfolk Jacket da caccia di fine Ottocento, oppure il tessuto indonesiano, manipolato e camuffato, che diventa l’inaspettato protagonista della tuta 80s da nightlife metropolitana.

Sarà quindi evidente che il nostro tuffo nella Memorabilia della Moda, con l’intento di ricercare nuove vie alla contaminazione culturale, è riuscito a trasformare un guardaroba tipicamente occidentale o orientale, dipende dal punto privilegiato di osservazione, in un nuovo guardaroba vivo, attuale e, per di più, nel quale due culture, apparentemente distanti, sono invece riuscite a contaminarsi e rigenerarsi reciprocamente.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ALTAROMA – International Couture ospita gli stilisti che hanno attraversato il Mediterraneo

Venerdì 5 luglio
 
Terza edizione della sfilata “International Couture” inserita in ALTAROMA FASHION HUB
 
Pratibus district
ore 21.00
 
 
International Couture presenterà le creazioni di stilisti che hanno attraversato il mediterraneo come MISSAKI dal Libano, A HUMMING WAY dall’India, PATRICK PHAM da Parigi e dai Paesi Bassi. I gioielli principeschi di BAROQCO abbinati agli abiti della designer Polacca NATASHA PAVLUCHENKO, A’BIDDIKKIA dalla Sicilia e dalla capitale Roma EMMEALCUBO accompagnata in passerella dalle borse artigianali di PATTY B.
International Couture è organizzata, con il Patrocinio dell’Ambasciata del Libano in Italia, dall’Istituto Culturale Italo-Libanese (ICIL) che rivolge una particolare attenzione alla moda e all’arte e soprattutto a stilisti emergenti selezionati con cura grazie all’originalità delle loro creazioni e soprattutto alla scelta delle stoffe, dei materiali preziosi e alla cura con la quale i loro capi vengono realizzati.

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ALTAOROMA – Bijou Green i gioielli sostenibili

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Bijou Green…Verso un mondo migliore”

Gioielli e sostenibilità ambientale nel nuovo progetto dell’Associazione OTP

Jewelry exhibition presso la Galleria PLUS ARTE PULS

Viale Mazzini 1, Roma

Opening venerdì 5 luglio, dalle ore 15.00 alle 21.00

Visitabile fino a domenica 7 luglio

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ALTAROMA tra formazione, creatività e Made in Italy

Al via da domani,  fino al  7 Luglio, la Settimana della Moda di Roma, che accoglierà oltre 100 designer italiani e internazionali e circa 400 studenti delle accademie di moda all’interno del distretto industriale del PratiBus, lo spazio polifunzionale frutto della riqualificazione di una porzione dell’ex deposito Vittoria dell’ATAC. 

Grazie al sostegno dei Soci (Camera di Commercio di Roma, Regione Lazio, Risorse per Roma, Città metropolitana di Roma Capitale) e al supporto determinante del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Agenzia ICE si consolida il corso di Altaroma incentrato sull’ampliamento del raggio d’azione a sostegno dei talenti emergenti e dei valori del Made in Italy, estendendo l’attenzione internazionale sulle proprie iniziative.

Altaroma qualifica la propria identità rivolta a supportare i giovani talenti e i brand indipendenti del segmento Moda con un’attenzione particolare alla formazione, consolidando il suo ruolo di piattaforma di incontro dove esplorare i nuovi trend, proponendosi come vetrina e incubatore di idee e progetti e che mantiene al contempo un legame con la tradizione storica e artigianale per diffondere la cultura del Made In Italy.

Esempio rappresentativo della vocazione a incoraggiare la creatività emergente è la giovane illustratrice Anastasia Chernyavska, autrice dell’immagine ufficiale. Scoperta grazie a Portfolio Review – progetto realizzato in collaborazione con Vogue Italia, è stata scelta grazie al suo stile singolare e vivido, dalle linee delicate e al tempo stesso espressive.

DassùYAmoroso, fondato da Stefano Dassù e Pasquale Amoroso, dopo aver partecipato a Showcase, in questo programma si troverà in passerella con la sua collezione P/E 2020 “I Am What I Am”,ispirata alla cultura punk e che promette di trasmettere una scarica di adrenalina al pubblico con vestiti fatti in nylon fluo e vernice.

Italo Marseglia fa dell’upcycling la chiave del suo percorso estetico e stilistico: usando tessuti riciclati, materiali dagli archivi di diverse aziende e utilizzando nuove tecnologie per la loro lavorazione, il designer crea una nuova silhouette, che combina la lingerie vittoriana con simboli del mondo fetish e dark.

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Making the Cut – il talent show di Amazon Prime

Amazon Prime Video è pronto a scendere in passerella. La piattaforma di streaming trasmetterà Making the cut, talent show dedicato agli stilisti emergenti, online dal prossimo anno. Al timone del programma due veterani del settore, Heidi Klum e Tim Gunn, volti storici di Project Runway, che non si limiteranno a condurre ma produrranno anche il talent.

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La “monnezza” romana diventa social e sbarca su Facebook

La monnezza più bella è un concorso fotografico per la foto più significativa, con la miglior composizione sia di sostanza che grafica.  Possono partecipare tutti.  Le foto più belle saranno esposte in una mostra, dove sarà presente una giuria che voterà la miglior foto della monnezza Romana”. 

Esordisce così la pagina social della spazzatura di Roma. I cittadini sono invitati a postare le foto indicando semplicemente il nome della strada e l’ora ed ecco allora una carrellata di tutti i nostri cassonetti, bellissimi e trasbordanti. Sacchetti colorati, oggetti di uso quotidiano ma anche oggetti strani e c’è addirittura chi ha buttato una macchina.

Una silenziosa e maleodorante invasione, non c’è quartiere che non abbia i suoi cumuli, dal centro alle periferie passando per la Roma bene, la monnezza si sa è democratica e non fa distinzioni. 

Roma è la città più bella del mondo e di conseguenza ha anche “la monnezza più bella”.

 

foto via facebook

Louis Vuitton sfrutta WeChat per il mercato cinese

Dopo Bulgari e Cartier adesso è il turno di Louis Vuitton che va alla conquista delle frontiere della “nuova” Cina sfruttando le potenzialità del social network WeChat. La forte accelerazione dei cambiamenti dei consumi cinesi, infatti, sta rivoluzionando anche le modalità di approccio dei brand de lusso e questo perchè l’asse dei consumi si sposta verso la Cina più interna; quindi il dialogo con l’intero territorio diventa cruciale.

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Christie’s: all’asta i tesori di Maharajas & Mughal Magnificence

Christie’s si prepara a un nuovo record per la vendita di una collezione di private jewelry. Saranno infatti battuti all’asta domani, a New York, i tesori di Maharajas & Mughal Magnificence, selezione di preziosi (circa 400 pezzi di alta gioielleria) appartenuti alle famiglie più importanti della società indiana e del Middle East, raccolte dallo sceicco Hamad Bin Abdullah Al Thani, membro della famiglia reale del Qatar.

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