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Autore: Sveva Marchetti

Tessitura Lazzati – i tessuti ecosostenibili dell’azienda di San Vittore Olona

La pandemia non ferma la richiesta di prodotti ecosostenibili. Il caso della Tessitura Lazzati con Filati di poliestere e nylon riciclati post-consumer e finissaggi eco-friendly utilizzati dall’azienda di San Vittore Olona (MI) tracciano la strada del settore tessile. «L’attenzione per l’ambiente è ormai una scelta imprescindibile»

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Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio Conversazione Costantiniana con Raffaele Cantone

Il Dott. Raffaele Cantone, Procuratore della Repubblica in Perugia, sarà ospite relatore di una Conversazione Costantiniana sul rapporto tra la Fede e la Legalità, curata dalla Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, che si svolgerà online martedì 19 gennaio 2021 alle ore 17.00.

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Rider: l’algoritmo di Deliveroo dichiarato discriminatorio

Si chiama Frank, l’algoritmo di Deliveroo che valuta i rider e assegna loro le consegne da effettuare. Il tribunale di Bologna con una sentenza che può essere definita storica per il mondo del delivery lo ha valutato discriminatorio.

La sentenza arriva dopo il ricorso promosso congiuntamente da NIdiL Cgil, Filcams Cgil e Filt Cgil a dicembre 2019, la cui denuncia sosteneva proprio che questo algoritmo si basasse su parametri discriminatori.

Parliamo di un sistema nel quale se non fai un turno di lavoro, perché magari stai sciopererando o perche semplicemente stai male, si “vendica” facendoti avere meno opportunità di lavoro nelle settimane successive”, scrive su Facebook Yiftalem Parigi, Rappresentante per la sicurezza RLS dei riders per NIdiL CGIL Firenze, commentando la sentenza. “Questo vale per Deliveroo, ma in realtà anche per tutte le altre società di delivery che fondano il loro modello di organizzazione del lavoro su un sistema che assegna turni e consegne sulla base di un algoritmo”.

In sostanza più si lavora e più si è bravi, quindi l’algoritmo ti premia, facendoti lavorare sempre di più, senza però tenere conto  conto delle singole situazioni o del contesto. Così poterebbe accadere, anzi accade, che magari venga penalizzato chi si è incolpevolmente ammalato, o si premi chi lavora senza sosta.

 

Il ranking reputazionale – spiega anche la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti – declassa alla stesso modo, senza alcuna distinzione, sia chi si assenta per futili motivi, sia chi si astiene dalla consegna per malattia o per esercitare il diritto di sciopero”.

Il tribunale ha stabilito questo modello di valutazione “miope”  frutto di una precisa scelta dell’azienda nel privilegiare e premiare la disponibilità dei rider, a prescindere dalle singole casistiche. Anche perché, spiega Scacchetti in una nota, “quando vuole, la piattaforma puo’ togliersi la benda che la rende ‘cieca’ o ‘incosciente’ rispetto ai motivi della mancata prestazione lavorativa da parte del rider e, se non lo fa, è perché lo ha deliberatamente scelto”.

Una decisione importante che segna anche un maggior riconoscimento del lavoro dei rider, che quest’anno hanno finalmente visto la concretizzazione di un contratto di lavoro secondo un inquadramento nazionale (altra importante sentenza quella del Tribunale di Palermo che ha imposto a Glovo di assumere un rider fino ad allora pagato a consegna).

Con quest’ultima sentenza è stato aggiunto un altro tassello ai diritti di lavoratori che iniziano a far sentire con sempre maggiore forza la loro voce, complice anche il ruolo fondamentale che le consegne a domicilio hanno assunto quest’anno per la salvaguardia del settore della ristorazione. “Per la prima volta in Europa – spiega Tania Scacchetti soottolineando l’importanza della sentenza – un giudice stabilisce che ‘Frank’ è cieco e pertanto indifferente alle esigenze dei rider che non sono macchine, ma lavoratrici e lavoratori con diritti”.

 

Mulino Bianco – gli Abbracci vestono di azzurro per un’edizione dedicata agli infermieri

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Bottega Veneta abbandona i social il brand va controcorrente dicendo no ai social network.

Potrebbe sembrare strano che un marchio del genere decida di scomparire del tutto dalla piattaforme soprattutto in un momento, come questo, che vede sempre più protagonista la comunicazione digitale veicolata attraverso i social network. Martedì scorso, invece, il marchio del gruppo Kering ha detto addio ai propri account Instagram, Facebook e Twitter oltretutto senza nessuna spiegazione da parte della direzione creativa affidata all’inglese Daniel Lee.

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Villle abbandonate in Italia – le foto di una bellezza decadente

 

 

Thomas Jorion, classe 1976, è un urbex photographer di Parigi che da più di vent’anni gira il mondo alla ricerca di case estive ed edifici abbandonati, ha fotografato palazzi e ville estive in cui non si penserebbe mai di andare né di giorno né di notte.

È un piacere per me condividere queste immagini, ma ovviamente il piacere più grande resta visitare i luoghi che rappresentano. Sentirli, scoprirli e poi fotografarli.

Nella prima parte della sua carriera Jorion si è dedicato ai palazzi risalenti al periodo coloniale francese in Vietnam, Cina e Madagascar, il cui risultato è sintetizzato nel progetto Vestige d’Empire; nella seconda parte, protagonista del suo lavoro,  è stata l’Italia. La sua esplorazione, prolungatasi per un decennio, lo ha portato a scattare scorci di dimore del diciottesimo e diciannovesimo secolo in tutta la penisola, riunite nel libro Veduta edito da Éditions de La Martinière.

Nel 2009 ho fotografato per la prima volta dei palazzi in Italia, e sono rimasto affascinato dai loro colori e affreschi, molto diversi da quelli francesi. In seguito sono tornato più volte, intensificando le visite dal 2016, quando ho intuito ci fossero ancora molti altri luoghi da visitare.”

Questi luoghi sono stati individuati da Jorion tramite un’attenta analisi delle vedute satellitari e l’aiuto delle persone incontrate lungo il suo viaggio. Al momento degli scatti il fotografo ha sempre utilizzato la sua “fotocamera di grande formato, negativi 4×5,” e sfruttato la luce naturale affermando il volere di condividere  “la bellezza di questi palazzi italiani così come sono. La ricchezza delle decorazioni e la diversità delle architetture tra il nord e il sud dell’Italia”.

Nelle didascalie di accompagnamento alle 150 foto contenute nel libro Veduta vengono indicati l’anno di realizzazione dello scatto e la regione italiana in cui si trova il luogo. Non viene mai indicata, invece, la sua esatta posizione o il nome, sostituito da una parola evocativa. Del resto, come ogni urbexer che si rispetti, Jorion non è molto incline a rendere noti i dettagli dei luoghi che ha fotografato.

 

luoghi abbandonati italia foto

PIRITE, LOMBARDIA, 2020.

 
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NOTTURNO, PUGLIA, 2018.

 
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L’ARCANGELO, SICILIA, 2019.

 
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CORTIGIANA, SICILIA, 2020.

 
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AQUILONE, EMILIA-ROMAGNA, 2019

 
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SFURIATA, TOSCANA, 2019.

 
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VEDETTA, LIGURIA, 2018.

 
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SERPENTINO, LOMBARDIA, 2016.