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Autore: Sveva Marchetti

Babbo Natale, cosa lasciargli la sera della Vigilia

Caro Babbo Natale, quest’anno visto che sono stata molto brava vorrei…“. Noi abbiamo sempre delle richieste, ma qualcosa a chi, in una sola notte, riesce ad andare di casa in casa a consegnare i doni a tutti i bambini, gli andrebbe lasciata almeno per rifocillarsi dalla fatica!

E quindi cosa piace a Babbo Natale? E cosa gli viene lasciato sotto l’albero o accanto al camino? Ogni paese ha una sua tradizione e questo è un piccolo giro nel mondo per scoprire le usanze di una delle notti più magiche dell’anno.

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Atreju può dare una svolta alla politica europea?

articolo di Terenzio d’Alena

Si è conclusa trionfalmente la kermesse politica di Atreju, organizzata quest’anno in maniera più celebrativa a Roma  in piazza Risorgimento, che qualcuno ha tentato di ribattezzare “piazza Miki Mantakas” in onore del giovane greco aderente al FUAN ucciso in circostanze ormai chiare nel 1975. Il numeroso e correttissimo pubblico ha apprezzato relatori ed intervistati capaci di parlare  fuori dei denti, una volta tenuto volontariamente lontano il politicaly correct. Passeggiando lungo la location non priva di stand di sapore natalizio, fra piste di pattinaggio e presepi viventi, alla fine tutti si sono rivelati ampiamente soddisfatti del successo di pubblico e degli stimoli culturali, con la ciliegina finale della relazione di Giorgia Meloni, come al solito capace di dare il meglio di sè quando gioca in casa. Dunque una organizzazione curata e fantasiosa, ma imperfetta se solo si pensa alle polemiche suscitate dai controllori dei green-pass, oberati di lavoro all’ingresso del megapadiglione assembleare (anch’esso disegnato e allestito con gusto), però pronti a favorire l’amico dichiarato o il sedicente senatore nonostante i precisi ordini di chiusura per fine capienza.

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Profeti inascoltati del Novecento: i ritratti delle personalità della cultura e dall’arte a Genova

I ritratti di 48 personalità della cultura e dell’arte che si sono distinti per analisi fuori dagli schemi dell’età contemporanea, da George Orwell a Ingmar Bergman, da Hanna Harendt a Oriana Fallaci, opera degli artisti genovesi Dionisio di Francescantonio, Sergio Massone, Vittorio Morandi e Lenka Vassallo, saranno in mostra con Profeti inascoltati del Novecento, dal 17 dicembre 2021 al 16 gennaio 2022 nei Saloni delle Feste di Palazzo Imperiale a Genova.

La rete di associazioni Domus Cultura ha organizzato la mostra, ideata e curata dalla scrittrice e organizzatrice culturale Miriam Pastorino e dall’editore e saggista Andrea Lombardi. “La nostra speranza è quella che la rassegna da noi presentata serva a leggere con maggiore lucidità la storia del Novecento, guardando negli occhi e nell’opera di 48 personalità – afferma in una nota il presidente di Domus Cultura Rodolfo Vivaldi – magistralmente ritratte da quattro artisti genovesi, e scandagliate nel catalogo della mostra, con prefazione del critico d’arte Vittorio Sgarbi, dalle schede biografiche e critiche redatte da molti nomi di rilievo della cultura italiana, che furono, in maniera diversa, protagoniste del pensiero e dell’arte del secolo che sempre più si allontana dietro le nostre spalle”. 

“La rassegna – afferma Sgarbi che ha curato la prefazione del catalogo della mostra – ha favorito l’incontro tra quattro artisti genovesi che nel recente passato avevano preso parte alla mostra ‘Mai perdute forme del mondo. La persistenza del figurativo in alcune esperienze contemporanee’ in Palazzo Ducale. Visioni di vita diverse, modi di pensare anche molto lontani, che hanno in comune, oltre alla pratica del disegno e della pittura, una vera curiosità culturale. L’arte pretende quella libertà di espressione che personaggi scomodi come Louis-Ferdinand Céline, Hannah Arendt, Filippo Tommaso Marinetti, il cardinale Giuseppe Siri, hanno coraggiosamente e diversamente testimoniato, anche divisi dalle violentissime vicende storiche del Novecento”.

[Fonte ANSA]
   

Gli SKAUPAZ TOIFL a Camposampiero

Al via a Camposampiero, nel Padovano, il Christmas Village dal 4 al 24 dicembre nelle piazze Castello e Vittoria. Tra le tante attrazioni, sabato 18 in esclusiva veneta arrivano decine di demoni Skaupaz Toifl con uno spettacolo ricco di emozioni per grandi e piccini. La manifestazione è totalmente gratuita

Dal 4 al 24 dicembre le piazze Castello e Vittoria di Camposampiero, nel Padovano, si vestono di magia natalizia, apre infatti tutti i sabati e le domeniche fino alla Vigilia il “Camposampiero Christmas Village“. Un luogo incantato dove i bambini incontreranno Babbo Natale con i suoi animaletti e gli elfi e si potrà ammirare il maestoso albero di Natale illuminato dalle splendide luminarie. La manifestazione, totalmente gratuita, è organizzata dal Comune di Camposampiero in collaborazione con Lobby Agency di Riccardo Checchin e Thomas Visentin.
Il programma è ricco di attrazioni con artisti di strada ed esibizioni emozionanti come la magia dello spettacolo delle bolle, i burattini e maghi che stupiranno tutti. Per i più grandi c’è anche un’area dedicata alla musica e all’aperitivo per condividere la magia di Natale coi propri amici in tutta spensieratezza. Dal primo weekend di dicembre, all’interno della Torre dell’Orologio sarà possibile visitare anche una mostra fotografica che esporrà le foto del concorso fotografico promosso dall’Ascom dal titolo “Camposampiero viva di Storia di Acque e di Attività”. Inoltre, in un negozio del centro si potranno ammirare le creazioni del concorso di presepi organizzato dalla Proloco cittadina.

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Panettoni fantastici e dove trovarli

Ci siamo, manca poco a  Natale e comincia, come ogni anno in questo periodo, la caccia al migliore panettone.

Con i canditi, senza canditi, alto o basso, mandorlato o assolutamente liscio con l’immancabile croce, tradizionale o alternativo, dolce o salato (perché sì, esiste anche la versione salata).

Ce n’è in realtà per tutti i gusti, forme e dimensione. Non resta solo che scegliere.

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Milano: arrivano i cani anti-covid
in grado di individuare i positivi  

Riportiamo un articolo di Giorgia Piccolella pubblicato su La Freccia Web e riguardante l’addestramento dei cani anticovid. Un innovativo progetto nato dalla collaborazione tra il servizio veterinario del comando dei carabinieri Pastrengo a Milano con la professoressa Maria Rita Gismondo, Direttore Responsabile del reparto Microbiologia clinica, Virologia e Diagnostica Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano.

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Lusso – la strategia di fronte al ringiovanimento della clientela
lo studio Bain & Company e Altagamma

Il mercato del lusso sta cambiando di fronte al forte ringiovanimento della clientela.  I baby boomer sono in declino così anche la Generazione X che si sta riducendo. Le nuove generazioni richiedono ai marchi un ascolto, una comunicazione e un impegno radicalmente diversi rispetto passato (molto recente). Questo è quello che emerge dall’ultimo report di Bain & Company realizzato insieme ad Altagamma.

La Gen Z, nata tra il 1996 e il 2015, passerà da una quota dell’8% nel 2019 al 20% nel 2025, la Gen Y, nata tra il 1981 e il 1995, vedrà crescere la propria percentuale dal 36% al 50% nello stesso periodo. In quattro anni il 70% della clientela del lusso sarà dunque under 40 e avrà contribuito in questo arco di tempo al 180% della crescita del mercato del lusso. “Stiamo assistendo a un fortissimo rinnovamento della base dei consumatori. Nel 2021, il 25% del mercato è stato generato da persone che non avevano mai fatto acquisti di lusso prima del 2019. Oggi questa clientela è ancora più sfaccettata e influenzata dalla propria cultura. Diventa sempre più complicato servirla. È una sfida per l’industria, perché la domanda è molto eterogenea”, osserva Federica Levato, una delle autrici dello studio.

Con l’avvento e la crescita del digitale, utilizzato dalle giovani generazioni, il modello di business del lusso si è evoluto, i brand devono essere presenti sia con contenuti specifici che con un’immagine coerente. 

Rilevanza culturale e valori sono determinanti nell’acquisto di beni di lusso – Bain & Company – Altagamma

Oggi il cliente si rivolge direttamente al marchio che lo ispira, trovandovi una sorta di enorme griglia di programmi di argomenti, che possono essere le categorie di prodotti, i prezzi, ecc. L’aspetto funzionale di questi prodotti è molto relativo. Vengono acquistati per altre ragioni, attraverso una condizione emozionale d’impegno, e possono essere tutti ugualmente redditizi per l’azienda, che si tratti di abbigliamento, accessori o scarpe”, continua D’Arpizio.

“Per rendere l’idea pensiamo ai “prodotti eroi”. Certi articoli iconici, che siano una borsa molto prestigiosa o una famosa sneaker, rappresentano da soli un fatturato di 1 o 2 miliardi di vendite. Sono marchi a sé stanti all’interno dei marchi. In questo contesto, non è dunque più la categoria delle scarpe a fare il business, ma quel preciso modello di scarpa. Allo stesso modo, non è più la categoria delle borse, ma quell’articolo-simbolo in particolare”.

A questo si aggiunge la sostenibilità, elemento sempre più imprescindibile nella scelta dei consumatori di privilegiare un particolare marchio oppure un altro ritenuto più rispettoso dell’ambiente. L’ecologia sta diventando decisiva per questo mercato, come dimostra l’esplosione del mercato dell’usato.

Dal canto suo il logo, fondamentale segno di riconoscimento di un brand, continua a rappresentare un forte elemento di appartenenza. Non più come status, simbolo di ricchezza, ma perché attraverso di esso il consumatore può definire le proprie scelte e associarsi a un marchio che rappresenti i suoi valori. “Il cliente indossa il logo con orgoglio, perché trasmette il messaggio del brand o una posizione presa dal suo direttore artistico. C’è un’osmosi molto forte tra il consumatore e il marchio”, spiega Claudia D’Arpizio.

L’industria del lusso si sta trasformando in “una industria culturale più ampia”. Produttrici di articoli di lusso, poi dettaglianti, infine aziende multimediali, le maison oggi assomigliano a “piattaforme dai contenuti ancora più estesi che accolgono creatività e consumatori legati da una co-creazione. I brand diventano dei player culturali in senso proprio, capaci di spostare valori in una società civile, con un ruolo quasi politico”.

Le nuove personalità su cui puntare per l’industria del lusso – Bain & Company – Altagamma

Questo ruolo del tutto nuovo non è facile da interpretare. Finora, infatti, il mercato del lusso si è sviluppato parallelamente alla distribuzione della ricchezza con l’aumento del potere d’acquisto delle classi medie e agiate. “Oggi c’è una forte polarizzazione della ricchezza. Questo comincia a diventare un elemento che dovrebbe preoccupare le aziende del lusso, perché mette in contrapposizione chi può permettersi certi acquisti e chi non puòIl settore ha attraversato indenne questa storica crisi legata alla pandemia, ma all’orizzonte rimangono dei punti interrogativi. Certamente, il comparto dovrà affrontare la questione delle disuguaglianze sociali. Un’equazione difficile da risolvere tra l’acquisto di beni di lusso, simbolo di successo sociale, e la nuova filosofia dei brand, che mettono l’umanità e la cultura al centro della loro strategia”, conclude Claudia D’Arpizio.

 

fonte fashion network

 

La moda del futuro: tra NFTs e il Metaverse

Comprereste mai un capo d’abbigliamento che non esiste? E quanto sareste disposti a pagarlo?

L’industria della moda virtuale (chiamata anche digital fashion) ha già registrato vendite per decine di milioni di Euro, andando a confondere la nostra definizione di ciò che è reale nella moda e ciò che non lo è. Secondo Gucci, il marchio del momento, è “solo una questione di tempo” prima che le principali case di moda entrino a far parte del mondo NFT (non-fungible tokens ) e in altri aspetti della moda digitale. Con il mese della moda che si è concluso a ottobre, molti marchi hanno infatti lavorato con gli NFT per inserire capi digitali all’interno delle loro collezioni. 

Questo perché, anche la moda, si sta preparando alla transizione verso il metaverso.

Il metaverso 

Il concetto di metaverso è uno dei maggiori argomenti di trend nel mondo della  tecnologia, specie da quando Facebookv ha adottato la sua visione in pieno, arrivando fino a cambiare il nome della compagnia stessa in meta.

Di per sé, il Metaverso è un termine ampio che si riferisce generalmente ad ambienti virtuali condivisi, in cui le persone possono accedere via internet e nel quale si è rappresentati da un proprio avatar 3d.

Fino ad oggi, abbiamo interagito online andando su siti web o attraverso i social media e app, mentre l’idea del metaverso consiste in interazioni più multidimensionali, dove gli utenti sono in grado di immergersi nei contenuti digitali piuttosto che semplicemente vederli.

Al suo interno, secondo quanto presentato da Mark Zuckerberg, le persone possono incontrarsi, lavorare e giocare. Questo è infatti possibile grazie all’utilizzo di cuffie, occhiali per la realtà aumentata, app per smartphone o altri dispositivi.

La moda nel metaverso

Le potenziali attività disponibili online saranno svariate, come assistere virtualmente ad un concerto, fare un viaggio online, comprare e provare vestiti digitali. All’interno del metaverso, gli utenti potranno acquistare terreni virtuali e altri beni digitali utilizzando presumibilmente le criptovalute.

Anche la moda sarà sempre più radicata nel metaverso: i clienti della generazione Z trascorreranno sempre più tempo a giocare online, socializzare e a fare shopping.

Nonostante sia una realtà virtuale, le persone vorranno che i propri avatar appaiano al meglio. Grazie agli NFTs, l’esperienza del metaverso permetterà alle persone di immergersi completamente nell’industria della moda anche all’interno di un mondo virtuale, avendo la vera proprietà degli articoli di moda e di lusso che acquistano. Dato che gli NFT sono tracciabili e unici, il problema degli articoli di moda falsi sarà una cosa del passato, essendo ogni articolo digitale verificabile sulla blockchain.

La realtà virtuale permetterà ai marchi di moda l’accesso ad un nuovo flusso di entrate:

invece di vendere solo prodotti fisici, i marchi di moda saranno in grado di fare soldi vendendo i loro oggetti e vestiti virtuali su un mercato decentralizzato. Un ulteriore vantaggio per i brand, è dovuto alla possibilità di raggiungere un bacino più grande di appassionati di moda, che saranno in grado di partecipare senza essere in prossimità fisica del marchio.

Cosa aspettarsi dai brand nel metaverse

Negli ultimi anni, l’industria della moda si è concentrata su l’intersezione tra il mercato digitale e fisico, espandendosi sempre di più in quest’ultimo, portando a due diversi approcci alla moda digitale:

  1. Fisico e digitale combinato: che è la moda digitale che una persona può indossare facendo uso della realtà aumentata o virtuale
  2. Fully digital: che è la moda digitale che viene venduta direttamente a un avatar

Un esempio in questa direzione è la collaborazione tra Balenciaga e Fortnite, la quale ha reso possibile acquistare abiti (visti qui sotto) ispirati a vari disegni Balenciaga, all’interno del gioco.

Balenciaga e Fortnite

La collaborazione con l’industria del gaming non è solo un modo per sperimentare la creatività dei propri stilisti, in quanto rappresenta un’enorme opportunità economica, aiutando i brand ad avvicinarsi alla generazione Z. La maggior parte di queste joint venture infatti, offrono agli acquirenti la possibilità di mettere le mani su un capo fisico in edizione limitata,come quello presente nel gioco.

La fusione tra l’industria dei videogiochi e della moda, offre opportunità illimitate per la creatività, che andrà oltre i limiti fisici dell’industria della moda, essendo gli avatar di qualunque forma si desideri.

Anche Dolce e Gabbana ad Ottobre ha rilasciato una collezione digitale composta da nove capi di abbigliamento NFT, chiamandola “Collezione Genesi”. Venduta per circa 5,7 milioni di dollari, la collezione è diventata la collezione digitale più costosa fino ad oggi.

dolce & gabbana collezione digitale

C’è invece chi pensa di estendere la “digital fashion” anche al di fuori del metaverso, puntando su due fattori sempre più protagonisti nella moda: la sostenibilità e la tecnologia.

Jae Slooten, co-fondatore del marchio pioniere di moda digitale olandese “The Fabricant”, sostiene che la moda del mondo reale diventerà sempre più tecnologica e sostenibile, con materiali intelligenti che agiscono come una seconda pelle e sono in grado di monitorare il nostro corpo.

Sento che il futuro sta nei materiali che sono intelligenti e che sono in grado di crescere con noi o addirittura crescere su di noi”, ha spiegato Slooten, aggiungendo che il mondo fisico permetterà alle persone di esibire “un’espressione più sobria di chi siamo”. Diversamente, secondo Slooten, la parte espressiva verrà traslata nella realtà virtuale. “E poi, all’interno del mondo digitale, possiamo impazzire completamente. Possiamo indossare un vestito fatto d’acqua o avere luci ovunque e cambiare il tuo tessile in base al tuo umore”.

L’anno scorso, la compagnia fondata da Slooten, Fabricant, ha segnato un record quando un suo abito virtuale è stato venduto all’asta per 9.500 dollari.

“La nuova proprietaria lo ha indossato sul suo Facebook e sul suo Instagram”, ha detto Slooten.

In conclusione, nel metaverso, un mondo virtuale che offre principalmente un’esperienza visiva, il ruolo della moda come strumento di espressione personale e sociale non può che avere un ruolo centrale. Resta solo da aspettare che lo screenwear diventi il nuovo streetwear.

articolo di 

Redactor

Bernardop – Redattore Internet e Tecnologie

internet-casa.com

Lampi di Poesia I versi di Catullo e d’Annunzio attraverso i fasci di luce della Marina Militare

Mercoledì 1 dicembre

 

LAMPI DI POESIA 

Un omaggio ai poeti Catullo e d’Annunzio attraverso la trasmissione di versi

nel linguaggio luminoso della Marina Militare

 

 Mausoleo del Vittoriale e Piazza Orti Manara – Sirmione

Ore 18.30

 

“Ieri portai meco a Sirmione il libro di Catullo. Non mi sazio di leggerlo e rileggerlo. La Scienza e la sua sorella Poesia rivestiranno di luce i campi e le città degli uomini liberi!”: con queste parole mercoledì 1 dicembre alle 18.30, Gabriele d’Annunzio si rivolgerà al suo illustre predecessore Catullo.

La risposta arriverà dalla sponda opposta del Lago di Garda, dalla Sirmione “gemma delle penisole e dell’isole”, amata casa del poeta latino: tramite proiettori manovrati da addetti della Marina Militare, i versi uniranno idealmente, con fasci di luce, i paesi di Gardone Riviera e Sirmione, già legati da un’amicizia consolidata in GardaMusei, l’Associazione culturale nata nel 2015 con l’obiettivo di creare una vera e propria rete culturale sul territorio del lago di Garda e oltre.

Così il Presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri: “Fantasia, poesia, luce, amicizia, unione, collaborazione: è questo il senso dell’iniziativa presa dal Comune di Sirmione e dal Vittoriale degli Italiani, in collaborazione con la Marina Militare. Le parole di Catullo e d’Annunzio attraverseranno – luminose e festanti – il cielo del Garda, a significare che la bellezza non ha tempo, né limiti”.  

Mauro Carrozza, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Sirmione: “I lampi di luce che squarceranno il buio della notte sopra il lago, caro a Catullo e a d’Annunzio, rappresenteranno il simbolo della nostra voglia di riprenderci dopo il momento di oscurità della pandemia. Daranno vita ad un ponte ideale tra il Vittoriale e Sirmione, due luoghi unici, per storia e per bellezza del paesaggio. La poesia e l’arte saranno i pilastri di questo magico ponte, preludio di nuove iniziative insieme a quell’uomo di cultura concreto e speciale che risponde al nome di Giordano Bruno Guerri”.

Organizzato dalla Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, dal Comune di Sirmione e dalla Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”, in rappresentanza della Marina Militare, Lampi di Poesia vuole essere un omaggio a due grandi letterati, Catullo e d’Annunzio, e alla Marina Militare, con la quale il Vittoriale intrattiene da sempre storici e significativi rapporti di studio, intensificati attraverso la collaborazione con la Scuola Navale Militare “Morosini”.

Proprio gli allievi del Morosini saranno ospiti del Vittoriale lo stesso primo dicembre: alle 14:30, a bordo della Nave Puglia, presenteranno gli opuscoli realizzati nell’ambito del progetto didattico “Il Vittoriale, una infinita inimitabile avventura”, sulla storia dei modelli di unità navali storiche di proprietà del Duca Amedeo di Savoia Aosta, ora ospitati all’interno del Museo Navale della Nave Puglia.

Il Comandante della Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”, Capitano di Vascello Marcello Ortiz Neri: “La luce che attraversa lo spazio e abbatte il tempo: la luce che attraversa l’oscurità dello spazio siderale, aprendo la porta del tempo, riuscirà a mettere in dialogo due Poeti distanti tra loro oltre due millenni. I lampi di luce usati prettamente nel linguaggio silente della Marina Militare si trasformeranno per una notte in pura Poesia mettendo in comunicazione le due sponde del Lago di Garda mostrando inoltre come l’acqua non divida ma unisca le sponde che su di essa si affacciano; a far rivivere quei versi, traendoli dal passato, saranno gli allievi della Scuola Navale Militare, portatori delle tradizioni e dei valori del mare, antichi ma ancora attuali e imprescindibili nel futuro che quei giovani rappresentano”.

La partecipazione è libera, al Vittoriale degli Italiani e al Piazzale Orti Manara a Sirmione.

 

 

Per accedere all’evento è necessario essere in possesso di una certificazione verde Covid-19 in corso di validità o di un tampone negativo effettuato entro le 48 ore. Tali disposizioni non verranno applicate ai bambini di età inferiore ai 12 anni e ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica.

Ufficio Stampa Il Vittoriale degli Italiani
Lisa Oldani – Claudia Tanzi 

 

Moda tra etica, estetica e spiritualità la sfida della fashion industry alla luce degli obiettivi ONU

Lo scorso 26 ottobre si è tenuto l’evento promosso dall’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede “La Moda tra etica, estetica e spiritualità”. Il Cortile dei Gentili a Palazzo Borromeo ha fatto da sfondo alla manifestazione a cui si è potuto assistere anche sui canali digitali e sull’app di Telepace.

Il Movimento Nazionale Giovani UCID rappresentato dalla dott.ssa Simona Mulè, Segretario e Referente Nazionale Giovani Donne del Movimento Nazionale Giovani UCID ha partecipato insieme ad una delegazione dell’Istituto d’Istruzione Superiore Carlo e Nello Rosselli di Aprilia dell’indirizzo “MIT – Industria e artigianato per il Made in Italy – Moda” composta dalle studentesse Maria Grillo ed Elisa Cipriani, dalla prof.ssa Barbara Consolo e dall’ A.T. Letizia Iadanza 

L’evento ha rappresentato un excursus della moda italiana partendo dalla storia per arrivare all’etica ed alla spiritualità; obiettivo quello di riflettere sull’impatto sociale e ambientale di tutta la fashion industry e sui concetti di sostenibilità ed economia circolare, che si nascondono dietro l’etichetta di un marchio. 

 Ad aprire i lavori, S.E. l’Ambasciatore Pietro Sebastiani e S.Em. Car. Gianfranco Ravasi

 “Della moda ci affascina il bello, la cura della perfezione, la ricerca dei dettagli, ma l’aspetto fondamentale è che il sistema della moda si muove tra tradizione e innovazione, tra la diversità ed inclusione. – Dichiara S.E. Pietro Sebastiani – Le nostre maestranze artigianali rappresentano l’eccellenza italiana e sono l’avanguardia nel mondo di tutta l’economia della moda, per questo l’intero indotto del comparto deve avere come obiettivo, la difesa di un sistema etico e di valori anche alla luce degli obiettivi dell’Agenda 2030”.

A testimonianza di questo nuovo modello fondamentali sono state le testimonianze ed esperienze aziendali di Lavinia Biagiotti, Presidente e CEO di Biagiotti Group, Stefano Dominella, Presidente della Maison Gattinoni Coutour e Cinzia Macchi, fondatrice e designer del La Milanesa. Presenti anche Giulia Crivelli, Fashion editor Moda24, Il Sole 24 ore e Maria Cristina Fanucci, architetto artista e Presidente del Garbage Patch State. 

Dal dibattito è emerso come la moda italiana abbia anticipato l’attenzione al sostenibile e al digitale, evidenziandone un ruolo fondamentale nella società anche a causa dell’emergenza sanitaria che ha bloccato per diverso periodo l’intero settore. Il comparto della “moda italiana rappresenta infatti l’industria meritocratica per eccellenza, attenta all’ inclusione e alla diversità”. 

 “Ringrazio S.E. l’Ambasciatore Sebastiani, per aver dato ai nostri studenti l’opportunità di partecipare ad un’iniziativa di indubbia portata – dichiara il Dirigente Scolastico Prof. Ugo Vitti – l’occasione di passare dai libri e dai laboratori, nel vivo di quello che è l’intero indotto del comparto moda, avendo come riferimento le realtà italiane caratterizzate da una forte responsabilità sociale di impresa. Sono certo che da questa esperienza nasceranno, con le aziende presenti, future collaborazioni di cui potranno usufruire i ragazzi del nostro Istituto”. 

 “Siamo felici di aver contribuito ad un processo virtuoso – dichiara Simona Mulè – coinvolgendo gli studenti che hanno avviato il proprio percorso di studi proprio sull’artigianato made in Italy e moda. La fashion Industry è una delle più sviluppate e redditizie al mondo dopo l’industria del cibo, delle costruzioni e dei trasporti; parlare di industria della moda rapportandola ai concetti di etica e sostenibilità, è necessario per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, una sfida che ognuno è chiamato a perseguire.” 

In chiusura le studentesse hanno omaggiato l’Ambasciatore con una bandiera italiana con l’intestazione dell’Istituto, cucita appunto nei laboratori di scuola. 

 

POSTALMARKET IN EDICOLA, 180 BRAND ITALIANI PER LA RINASCITA DEL CATALOGO

Il sito è online, dal 23 ottobre in 18.000 edicole torna lo storico catalogo: i fan lo stanno ricevendo a casa in questi giorni. Le scelte: aziende italiane e attenzione alla sostenibilità; il focus è su moda, accessori e intimo. E-commerce, disponibili 25 mila prodotti. Diletta Leotta, volto di copertina: “Un momento di romanticismo editoriale”

È probabilmente l’operazione commerciale più attesa dell’anno. La rinascita di Postalmarket ha infatti coinvolto centinaia di aziende negli ultimi mesi, la maggioranza del settore moda. Lo storico catalogo è tornato in edicola il 23 ottobre, ed già è operativo l’e-commerce sul sito www.postalmarket.it.

I numeri dell’operazione sono importanti: sono stati selezionati 180 brand, distribuiti in sei “mondi” sulle 364 pagine del catalogo: abbigliamento e accessori, intimo, bellezza e cura del corpo, casa, cibo e bevande, tempo libero. Le copie che erano state riservate alla prevendita, ovvero quelle per i fan, sono andate sold out in pochi giorni, per tutti gli altri il catalogo sarà a disposizione e distribuito in 18.000 mila edicole. Online, sull’e-commerce implementato dalla tech company di Treviso Storeden di Francesco D’Avella, sarà possibile acquistare oltre 25.000 prodotti. A seguire il progetto sui social network ci sono già quasi 50.000 fan.

“Sfogliare il catalogo sarà come vivere contemporaneamente un’esperienza innovativa e vintage”, dichiara il ceo, Stefano Bortolussi (nella proprietà c’è anche H-FARM con Riccardo Donadon). “Sarà un magazine da collezione, una lettura, che confidiamo essere gradevole, con una selezione di prodotti di aziende solo italiane: la storia delle nostre famiglie, della nostra cultura dei consumi raccontata attraverso le aziende di fascia media e premium che l’hanno creata. Il catalogo sarà punto di riferimento per lo stile, ma poi l’esperienza di acquisto evolverà sul nostro e-commerce, programmato con le più innovative tecnologie esistenti”.

 
Postalmarket lancerà infatti anche una app con la realtà aumentata gestita dalla start up veneta No Gravity: sarà possibile vedere dei video inquadrando alcune posizioni contrassegnate del catalogo, dove i brand metteranno in mostra video emozionali, ma saranno disponibili anche immagini del back stage della produzione del catalogo.

Accanto a questa novità, da evidenziare la dimensione editoriale del magazine, diretto da Mauro Pigozzo: le vetrine dei prodotti saranno alternate da reportage giornalistici di autorevoli firme e da pagine con approfondimenti stilistici sui trend di acquisto. L’intervista in esclusiva a Diletta Leotta, volto di copertina (che segue le storiche dive degli anni passati: Ornella Muti, Romina Power, Carla Bruni, Cindy Crawford e Claudia Schiffer), aprirà questa nuova era editoriale per il magazine. “Un momento di romanticismo editoriale”, così Leotta descrive Postalmarket durante l’intervista. “Comprerò un pigiama come faceva mio padre un tempo”.

Ponendo il focus sui marchi della moda, quelli selezionati hanno delle caratteristiche in comune che li rendono reali interpreti dell’italianità. Innanzitutto, perché sono realtà storiche del territorio. Ci sono infatti aziende familiari che da anni tramandano la tradizione dello stile dell’artigianalità, ma anche dell’innovazione di prodotto e processo. Ci sono marchi impegnati dal punto di vista della sostenibilità sia ecologica che etica: controllo della filiera, materie prime rigenerate o riciclate, lavaggi e trattamenti a impatto zero, lavorazioni artigianali affidate a piccole comunità. Ma anche imprenditori under 40 che fanno dell’innovazione il loro mantra e coraggiosi visionari della moda street capaci di arrivare ad un target più giovane, attento e impegnato. Al progetto peraltro hanno aderito anche delle grandi aziende italiane da Golden Lady a Yamamay, da Lormar a Carpisa, ma anche Givova, Womsh e Museum.

Rinasce oggi Postalmarket”, conclude Bortolussi. “Siamo orgogliosi di aver fatto decollare questa nuova avventura italiana”.

 
 
PK COMMUNICATION
press@pkcommunication.it
 

Sergio Cesaratto – Sei lezioni sulla moneta La politica monetaria com’è e come viene raccontata

 

Con rinnovata passione civile e ironia intellettuale l’autore delle Sei lezioni di economia introduce i lettori al ruolo della moneta e della politica monetaria. Avvalendosi del contributo di qualificati studiosi, legati in particolare alle banche centrali, e del pensiero economico eterodosso, le lezioni smontano la visione della politica monetaria dei libri di testo. I

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Stagionalità e sostenibilità nella cucina dello chef Zippl Al Restaurant 1908 la filosofia che valorizza le materie prime dell’Alto Adige

Al Restaurant 1908 del Parkhotel Holzner lo chef Stephan Zippl saluta l’autunno ed esalta i prodotti del territorio con un’offerta gastronomica fondata sulla stagionalità e sulla freschezza della materia prima.

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Tiramisù World Cup – tre giorni all’insegna del dolce veneto per eccellenza

Ieri, domenica 10 ottobre, si è conclusa a Treviso il Tiramisù World Cup, edizione dedicata quest’anno a Treviso e il cinema, svoltasi nelle orangerie in piazza dei Signori.

In tutto 200 i partecipanti, non professionisti, che si sono sfidati a colpi di mascarpone e savoiardi per aggiudicarsi la prestigiosa coppa del Tiramisù.

Due le categorie in gara che prevedevano la ricetta originale e la ricetta creativa che offriva la possibilità aggiungere fino a tre ingredienti con la sostituzione del biscotto. Diversi invece i criteri di valutazione dei giudici: l’esecuzione tecnica (organizzazione del tavolo, pulizia, gestione degli ingredienti e capacità esecutiva, la presentazione estetica, l’intensità gustativa, l’equilibrio del piatto e l’armonia.

I vincitori sono Stefano Serafini, gioielliere originario di Venezia che ha concorso per la ricetta originale ed Elena Bonali, insegnante di nuoto residente ad Anversa, in Belgio ma originaria di Milano, che invece si è cimentata in una curiosa  ricetta creativa a base di prosciutto e melone.

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ROMICS – dopo due anni il festival del fumetto torna alla Fiera di Roma

CON ROMICS RIPARTONO I GRANDI EVENTI CULTURALI: SUCCESSO DI PUBBLICO E TANTE EMOZIONI

 

Romics, il Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games si è svolto in presenza dal 30 settembre al 3 ottobre 2021 nella location di Fiera Roma, segnando ufficialmente la ripartenza dopo quasi due anni.

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Il Garbuglio di Piazza San Pietro Wojtyla vittima di tre congiure # il libro inchiesta di Anna Maria Turi

Il Garbuglio di Piazza San Pietro
 Wojtyla vittima di tre congiure

il libro/inchiesta di Anna Maria Turi
ove si cerca di ricostruire i misteri sull’attentato al Papa avvenuto nel 1981, dopo essere trascorsi ben 40 anni 
 

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Il caffè nel modo – 20 paesi dove berlo

Il caffè è una tra le bevande più popolari al mondo tanto da essersi guadagnato la candidatura tra i beni immateriali del Patrimonio Unesco. Il caffè ha anche la sua giornata dedicata l’International Coffee Day, istituita nel 2015 e celebrata per la prima volta nello stesso anno durante l’Expo svoltasi a Milano.

Si beve ovunque in forme e modi diversi, può essere lungo o corto, zuccherato o amaro, caldo o freddo. Questi sono i 20 paesi rappresentativi dove sperimentarlo.

In Marocco il caffè è speziato reso piccante e profumatissimo grazie ad una miscela di spezie come il cardamomo, pepe nero, cannella, chiodi di garofano e noce moscata. Spesso viene addolcito da panna e zucchero. L’Etiopia è conosciuta come la culla del caffè e vanta di un vero e proprio rituale dove i chicchi tostati sono messi in infusione in una caffettiera di argilla chiamata jebena. Si beve più volte al giorno durante delle cerimonie di circa tre ore. A Touba in Senegal il caffè è speziato e aromatizzato con pepe di Guinea o chiodi di garofano. In Filandia invece il caffè è “solido”. Il Kaffeost è una combinazione particolare in cui il caffè caldo viene versato sulla cagliata di formaggio, leipäjuusto o juustoleipä, che lo assorbe. Più che una bevanda diventa un quasi dolce!

Il caffè greco invece è un frappé fatto con caffè istantaneo, zucchero, acqua e latte, shakerato e versato sul ghiaccio. In Francia abbiamo il Café au lait, caffè e latte caldo, servito in tazza grande per inzuppare facilmente i croissant. Un cappuccino rinforzato è l’austriaco Wiener Mélange con schiuma di latte, latte caldo e spesso panna montata e cacao in polvere. In Germania invece il Pharisäer Kaffee è rinforzato veramente, caffè lungo corretto con rum, e guarnito con panna montata e cacao.

La Spagna ha ben due tipi di caffè: il Carajillo e il Café BombonIl primo è la versione spagnola del caffè corretto proposto con brandy, whisky, rum o cognac caldi e servito con chicchi di caffè e scorza di limone. Il secondo è un caffè molto dolce con latte condensato zuccherato e caramello. Il Mazagran portoghese è letteralmente una limonata al caffè ghiacciato. Nasce in Algeria e viene considerato il primo caffè freddo in assoluto. Famosissimo anche da noi è l’Irish coffee una sorta di cocktail composto da caffè caldo e zucchero, corretto con whisky irlandese e ricoperto da uno strato di panna.
In Turchia il caffè è il Türk Kahvesi. Si prepara scaldando l’acqua in pentole di ottone o rame, le cezves, e poi si mescola con lo zucchero appena prima del bollore. Ne deriva una bevanda dolce con una parte di schiuma e, prima di berlo, bisogna aspettare qualche minuto in modo da far depositare i sedimenti sul fondo della tazzina.
 
 Il Flat white australiano è un incrocio tra cappuccino e caffelatte, un espresso con sopra latte caldo e un sottile strato di schiuma.

Il cafecito, altro nome del café cubano, è un caffè già zuccherato perchè nel prepararlo al filtro della moka si aggiunge la polvere di caffè insieme allo zucchero di canna grezzo. Il caffè messicano, cafe de olla, contiene un mix chiodi di garofano, anice, cannella e zucchero di canna non raffinato chiamato piloncillo. Viene fatto bollire in una pentola di terracotta, la olla, e servito in tazze di argilla che per i locali ne esaltano il sapore. A Hong Kong bevono lo Yuanyang un mix tra caffè e tè al latte servito sia caldo che freddo.

Il Cà phê trứng, Vietman, è un caffè all’uovo che viene preparato sbattendo per 10 minuti un tuorlo con latte condensato, zucchero e caffè, una sorta del nostro zabaione.

Il Cafezinho o “piccolo caffè” è un caffè nero molto dolce che in Brasile viene offerto come un gesto di ospitalità e un invito a sedersi per godersi la bevanda insieme. 

Ultimi due caffè l’Americano, semplicissimo caffè espresso allungato con acqua calda (per noi italiani è un caffè annacquato!) ed infine l’italianissimo Espresso per il quale non serve alcuna descrizione!

 

 

 

 

 

 

fonte 2NIGHT.IT

La Consul Press intervista Edoardo Franza
candidato al Comune di Roma

EDOARDO MARIA FRANZA CANDIDATO A ROMA,
CON LA “LISTA CIVICA MICHETTI SINDACO” 

intervista a cura di Sveva e Giuliano Marchetti

Edoardo Maria Franza è un redattore della Consul Press, dove come pubblicista collabora da più di 5  anni.
In queste competizioni elettorali amministrative, E.M.F. ha deciso di impegnarsi personalmente nella “Lista Civica – Michetti Sindaco”, convinto che la uscente “Sindachessa” – così definita da Vittorio Sgarbi – debba essere rimossa dal suo trono in Campidoglio. 
In questa intervista vengono analizzate alcune tematiche incentrate sul mondo del lavoro. 

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UNITELMA SAPIENZA – La formazione nel settore editoriale: Editoria 4.0.

Si terrà lunedì 27 settembre 2021 dalle ore 10:00 alle ore 13:00, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani – Presidenza del Senato della Repubblica, l’evento di presentazione del Corso di Alta formazione “Editoria 4.0” realizzato in collaborazione da Unione Stampa Periodica Italiana USPI, l’Università degli Studi di Roma UnitelmaSapienza e Officine Millennial.

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Un “Romano per Roma”: Francesco Cipolli scende in campo con Fratelli d’Italia

Un “Romano per Roma”, è così che si definisce Francesco Cipolli in corsa con Fratelli d’Italia per la carica di consigliere al II Municipio. 
Laureato in legge, esperto nel settore della logistica dei trasporti nazionali ed internazionali e già ex consigliere qualche “legislatura” fa, lo abbiamo intervistato per sapere quali sono i suoi principali obiettivi.

Rifiuti, mobilità e verde pubblico questi i suoi progetti che ci riassume con molta chiarezza.

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