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Autore: Sveva Marchetti

Panettoni e bollicine si vestono griffati per le feste
quando la moda si allea con il mondo del gusto

Anche il mondo della moda si appresta a festeggiare il Natale puntando su dolci e bollicine. Un sodalizio, quello tra le case di moda e realtà gastronomiche, che sembra non perde efficacia commerciale ma anzi, rinnovandosi e replicando collaborazioni passate, diventa ormai una vera e propria consuetudine.

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Roberto Celestri, il primo art influencer di Italia

 “Alleno gli occhi alla bellezza e avvicino i giovani all’arte” è Roberto Celestri, 21 anni e migliaia di follower il primo art influencer d’Italia. Con i suoi reel dedicati a palazzi, musei e chiese barocche ha conquistato tutti in un solo anno. Riportiamo l’intervista di Eleonora Chioda di Start up Italia per la loro rubrica dedicata ai giovani Venti di futuro.

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Guida Michelin 2023: Antonino Cannavacciuolo è il nuovo tre stelle italiano

Direttamente dalla Franciacorta sono stati annunciati per l’anno 2023 i premi della Guida Michelin e quest’anno i riconoscimenti sono stati molto sostanziosi. Molte le nuove stelle, quattro nuovi 2 stelle e addirittura un nuovo 3 stelle Michelin: il ristorante Villa Crespi di Antonino Cannavacciuolo.

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Le sorelle Fendi, una storia di successo femminile

 

fonte Kettj Talon via nssgclub.com

 

La doppia F di Fendi non è solo il simbolo di un’icona del lusso Made in Italy che riscuote da decenni popolarità in tutto il mondo e che molte celebrità amano sfoggiare su abiti e accessori, ma è l’esempio di un successo tutto la femminile che dura da quasi un secolo e si rinnova di collezione in collezione. La doppia F, il logo che oggi rappresenta a pieno il filone della logomania è nato dallo scambio di idee e suggestioni di 5 sorelle, unite dalla passione per la moda e da una visione comune insieme allo stilista a cui quest’anno sarà intitolato il Met Gala 2023, Karl Lagerfeld.

 

Le origini

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Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo

Come nasce una storia? Come viene creato un personaggio, uno sfondo, una scena? Sono queste le domande a cui pensiamo non appena guardiamo un film Disney e la mostra Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo ce lo spiega.

Raccontare delle storie e al tempo stesso incantare il pubblico è considerata una vera e propria arte, ma dietro l’immediatezza tipica del risultato artistico perfetto si nasconde un lavoro di ricerca creativa che dura anni, e che resta generalmente ignoto a chi ascolta queste storie.Un viaggio alla scoperta dello straordinario mondo narrativo dei Walt Disney Animation Studios, fra miti, favole, leggende e fiabe da cui hanno preso vita le storie e i personaggi che da quasi un secolo continuano ad incantarci.

L’esposizione, in mostra ancora per pochi giorni a Palazzo Barberini, vuole raccontare al pubblico proprio questo processo creativo.

L’esposizione con opere originali, bozzetti e schizzi provenienti dagli Archivi Disney, propone un percorso con diverse chiavi di lettura suddiviso in questo grandi sezioni: il  Mito, la Favola, la Leggenda e le Fiabe.

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Franca Sozzani, come vestiva il direttore di Vogue Italia
la mostra di abiti che illustrano il suo stile unico

 
Franca Sozzani, aveva un gusto particolare, tutto suo, che nel scorso degli anni, anche per una maggiore esposizione mediatica, cambiò diventando meno sobrio e più colorato.
 
Fino al 30 ottobre una selezione unica di abiti e accessori, a lei appartenuti, saranno in mostra presso la Fondazione Sozzani, in via Tazzoli 3 a Milano. Un’altra parte del suo guardaroba sarà invece messo in vendita per far proseguire le sue attività di sensibilizzazione sulla moda circolare e sulla sostenibilità ma soprattutto il ricavato sarà interamente devoluto al The Franca Sozzani Fund for Preventive Genomics. L’obiettivo del fondo è raggiungere i migliori risultati nella ricerca e nella difesa della genomica preventiva.
 
Franca Sozzani fu direttore di Vogue Italia dal 1988 al 2016, anno in cui  è venuta a mancare. Come ha spiegato la sorella Carla Sozzani, non seguiva la moda ma la faceva. Il suo stile era basato su personalissimi abbinamenti, tra pezzi vintage e contemporanei, in modo da creare un mix unico.
Tra gli anni ’90 e  i Duemila vestiva spesso con pantaloni affusolati scuri, camicia bianca e friulane. Non portava borse. “Lo stile di Franca ha avuto due periodi: il primo era molto sobrio e un po’ androgino, caratterizzato da molti capi di Alberto Biani che erano diventati quasi una sua divisa. Anche se non è rimasto molto di quel periodo, a parte qualche giacca Caraceni, suo figlio Francesco Carrozzini ama ricordarla soprattutto così. Poi cambiò stile e verso il 2010, in coincidenza con una maggiore esposizione mediatica, iniziò ad indossare capi più femminili e variegati, colorati e a fiori. La pantofola fu sostituita da scarpe a mezzo tacco di Manolo. Voleva allontanarsi completamente da un look moda, mescolava vecchi Saint Laurent, bluse col fiocco, gonne a ruota sotto il ginocchio. In definitiva ha cambiato i vestiti ma non la personalità” spiega la sorella Carla.

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