Chi sono i Millennials? Cosa fanno? Cosa comprano? Questo è l’anno in cui la generazione dei Millennials, fra i 15 e i 35 anni di età, scalza quella dei Baby Boomers, soprattutto dalle attenzioni del mondo del lusso, che per conquistarli impara a parlare il loro linguaggio, molto diverso da quello dei ricchi delle generazioni precedenti.
La gallina dalle uova d’oro è più giovane di quanto si pensi e di conseguenza comincia ad essere sempre più corteggiata dai marchi di lusso. e così cambiano le strategie commerciali sempre a caccia di nuovi affari.
I giovani ricchi di tutto il mondo amano la cultura popolare, la musica dei rapper, amano sperimentare, sono più informati e coinvolti ed hanno principi etici più forti dei figli del boom economico. Non amano invece apparire, ma cercano marche che incarnino i loro stessi valori etici, l’autenticità, la collaborazione, la trasparenza.
Fieri attivisti, impegnati, ribelli, anticonformisti chiedono contenuti e si radunano in movimenti civici e politici per veicolare messaggi di pace e tolleranza. Il mondo del lusso questo lo ha capito e così cambiano le strategie commerciali sempre a caccia di nuovi affari. Parlano con loro attraverso rapper invece che attraverso i classici e puntano al cuore usando slogan pacifisti ed etici, oltre ad agire nel rispetto delle diversità, delle disparità sociali e nei confronti degli animali.Nel 2014 erano circa 80 milioni solo negli Stati Uniti e spendevano oltre 600 miliardi di dollari l’anno. Oggi 2017 i giovanissimi sono più spendaccioni e superando i figli del baby-boom (i nati dagli anni ‘46 alla fine dei ‘60) ma solo se affascinati da alcuni aspetti, molto diversi dagli interessi delle generazioni di pochi anni più adulte. “
I giovani hanno motivazioni, attitudini e comportamenti diversi, sono particolarmente appassionati di novità, ma soprattutto di esperienze da condividere. Hanno iniziato la carriera professionale, sono sia single che in coppia e senza figli. Attirano particolarmente i marchi del lusso perché sono quelli che dispongono di redditi elevati per fare shopping”, spiega Le Berglass, CEO della Berglass+Associates.
Concludono infine gli esperti di NellyRodi: “Liberi da tutti gli impegni familiari che invece hanno i figli del baby boom, i più giovani preferiscono fare esperienze piuttosto che comprare beni materiali. Il lusso si dematerializza e si traduce in spese per viaggi, alberghi e gastronomia, ma si lascia conquistare anche dai brand che fanno fare loro esperienze sia nelle boutique che nel digitale. I ragazzi e i giovani trentenni mixano i principi culturali con il gioco, vanno alla ricerca di esperienze che uniscano il piacere con la sorpresa, la magia e l’inventiva. Gli acquisti razionali di una volta cedono il passo alla sorpresa e alla fantasia e i mezzi migliori per convincere i Millennials sono il web e i social network. Le commesse e gli spot televisivi con attori e attrici non servono più. Li influenza invece il canale digitale, anche se poi gli acquisti si fanno nelle boutique”.