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CATARI a quasi 700 anni da Montesgur c’è chi si definisce ancora un Cataro.

Tra il 1150 e il 1250 l’Europa Cristiana si è sentita minacciata da sette di base gnostiche dette Catari, dal significato di puro dal greco antico. I Catari, nati dalle contaminazioni delle scuole gnostiche sorte in Egitto centinaia di anni prima, sconvolgevano l’ordine sociale del tempo, per i principi a cui credevano. Proponevano principi manichei di dualismo, una dualità divina con un dio buono e l’altro cattivo.

Le contaminazioni provenivano dalla Bosnia e dalla Bulgaria, dalle sette iniziatiche e segrete del Bogomilismo, ad attestarlo non è solo la forte similitudine tra Bogomili e Catari, ma anche il ritrovamento del vangelo Bogomila “Libro di Giovanni Evangelista” portato a Carcassonne nel 1190. Il Catarismo si diffuse nella Francia Meridionale, molto simili ai Patarini, nati nello stesso periodo in Lombardia.

I Catari credevano in un dio di questo mondo legato al male, alla materia, lo definivano Satana, mascherato talmente bene da essere adorato con il nome di Dio, dalla chiesa cristiana. Il mondo è materia come il corpo e sono opere diaboliche, in quanto il dio buono è lo spirito e ciò che non è di materia, il cui accesso è negato se non ci si comportava in un determinato modo. Ciò indusse i Catari a non cibarsi di animali, generati da unioni sessuali, eccetto il pesce (all’epoca non si sapeva che si riproduceva sessualmente), di vietare matrimoni e il sesso, di non riconoscere i sacramenti cristiani. Inoltre i Catari definivano il corpo una prigione dello spirito e oltre a negare le nascite tra loro, preferivano liberarsi da soli con il suicidio. Credevano nella trasmigrazione delle anime, che le buone azioni potessero portare reincarnazioni in corpi umani sempre più perfetti fino al raggiungimento di Dio, mentre le cattive azioni miravano a reincarnazioni animali.

Un comportamento del genere fu visto come una vera e propria minaccia e portò i feudatari dell’epoca a reazioni sanguinose. Reazioni che poi con l’ ausilio della chiesa si trasformarono in crociate e furono operati con genocidi. Massacri a non finire. Fino all’ultima roccaforte di Montsegur nel 1244.

Le ripercussioni del Catarismo sono ancora vive oggi, dopo oltre settecento anni. Per la natura manichea e gnostica, riscoperte e viste di buon occhio.

I Bogomili che hanno mantenuto la loro fede segreta si convertirono all’Islam quando la Bosnia e la Bulgaria furono occupate dagli Ottomani. Rientravano nel disegno Ottomano dove chi viveva ai confini andava convertito per una maggiore dedizione nel difendere i confini, nei vari sangiaccati (dal turco sancak, distretto). Accettarono l’islamizzazione perché odiavano il potere ecclesiastico di Roma che rievocava morte e persecuzioni. La loro scelta ha immancabilmente rimbalzato fino alla fine del XX secolo, durante il periodo della guerra civile. Della Sarajevo trivellata, dove i Serbi odiavano così tanto i Bosniaci islamici. Diverso invece è il fattore della ricerca del ‘900, del ritorno allo gnosticismo, alla Massoneria, a quei credi originati dal connubio di Paganesimo e Cristianesimo, che si rifacevano a grandi scuole filosofiche. Insieme di circostanze che non fanno dimenticare i Catari.

Attualmente la Chiesa Valdese ha molte somiglianze con la chiesa Catara. 

La Chiesa Ortodossa della madre di Dio Derjavnaya, nasce da Ioann Bereslavski nel 1991 a Mosca. Sembra sia dovuta un’apparizione mariana del 1984 a Smolensk. Una chiesa che si avvicinerà allo spiritualismo Cataro, riconoscendo la verginità di Maria intesa anche come la Sophia gnostica. I simbolismi della chiesa di Drjavnaya si rifanno anche ad Atlantide, vista come nuovo Paradiso in terra pronto a risorgere e sul Santo Graal.

 In Italia da qualche anno è presente la Chiesa Catara, nata da Simone Pozzi che per anni ha cercato la spiritualità tra eremi e vie monastiche varie anche di tradizioni asiatiche.

L’accusa di Satanismo dei Catari alla chiesa di Roma, portò in risposta all’accusa della chiesa di Roma del Satanismo dei Catari. In questa confusione il Luciferismo idealizzato negli anni ’60 negli USA, si impersonificò nel Catarismo, vedendo in Lucifero, la luce non materiale che tanto agognavano i Catari. Curioso come dicerie della chiesa, di Luciferismo a una propria corrente, divenisse in parte vera a distanza di oltre settecento anni.

Tra tutte le repressioni ordite dalla chiesa quella dei Catari si è rivelata nel tempo la più amara, perché ancora oggi qualcuno si definisce Cataro, a quasi 700 anni da Monstegur.

 

om Enrico Paniccia

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