Cervello maschile e cervello femminile a confronto
Gli uomini vengono da Marte le donne da Venere è un noto libro del 1992 scritto dallo psicosessuologo John Gray. Egli parte dal presupposto che esistono delle differenze tra uomini e donne: le prime sono multitasking, hanno maggiore capacità empatica e di dialogo rispetto agli uomini ma un pessimo senso dell’orientamento. Gli uomini invece hanno maggiore abilità e coordinazione nei movimenti, migliore abilità motorie spaziali però sono meno intuitivi e non riescono ad esprimere le loro emozioni.
Le donne sono sempre in uno stato di allerta, in uno stato di decodificazione di segnali: ciò dovuto al passato evoluzionistico perché dovevano saper decodificare i messaggi dei figli per soddisfare i loro bisogni e dovevano essere più capaci di riconoscere le emozioni delle persone di cui si prendevano cura. Nell’evoluzione quindi è emerso il maggior carattere dell’intuito femminile, regolato dall’accesso ad aree del cervello a cui gli uomini accedono di meno. Gli uomini invece si occupavano della caccia per cui hanno sviluppato maggiormente le aree cerebrali deputate a orientamento e coordinazione.
Le neuroscienze hanno cercato di capire se il cervello umano abbia un genere. Il cervello dell’uomo ha una grande forza, è possente ed è stato paragonato ad un trattore mentre quello della donna è paragonabile ad una Ferrari che riesce velocemente a connettere più aree del cervello. Questo potrebbe spiegare perché le donne riescono a gestire contemporaneamente più attività ma rimangono meno tenacemente concentrate su un’attività rispetto all’uomo.
Negli ultimi quarant’anni grazie alle nuove tecnologie sono state trovate differenze neuro fisiologiche e anatomiche tra il cervello maschile e quello femminile. Dal punto di vista anatomico il cervello maschile pesa più di quello femminile e ha dimensioni maggiori però se si considera che le donne hanno un diverso peso corporeo rispetto agli uomini, queste differenze si equilibrano.
Ci sono anche differenze nelle dimensioni di alcune specifiche aree del cervello: quello maschile avrebbe un volume maggiore di amigdala e ippocampo. L’amigdala è la sede delle emozioni ed è il centro di controllo del comportamento inconscio ed istintivo e di identificazione del pericolo. L’ippocampo invece è una struttura celebrale coinvolta nei processi della memoria, dell’orientamento e dell’apprendimento di nuove informazioni; è fondamentale nel processo di consolidamento della memoria a breve termine e di quella a lungo termine.
A parità di quoziente intellettivo gli uomini hanno 6,5 volte in più di materia grigia rispetto alle donne ma 10 volte meno di materia bianca. La materia grigia rappresenta il centro di elaborazione delle informazioni nel cervello mentre la materia bianca rappresenta le connessioni tra questi centri di elaborazione quindi gli uomini hanno più neuroni delle donne ma meno connessioni. Nessuna singola struttura neuro-anatomica determina l’intelligenza generale e i diversi tipi di strutture celebrali sono in grado di produrre prestazioni intellettuali equivalenti.
Ci sono differenze anche riguardo le funzioni: l’amigdala maschile oltre ad essere più grande di quella femminile, viene attivata da stimoli che causano aggressività, anche di carattere fisico-motorio. Questo può spiegare perché di fronte ad una situazione di stress o ira o paura, gli uomini tendono ad essere più aggressivi e arrivano allo scontro fisico in poco tempo.
Nelle donne invece l’amigdala viene attivata dall’emotività. Poiché l’attivazione della amigdala favorisce l’immagazzinamento delle esperienze, le donne assorbono più efficacemente le informazioni a livello sensoriale e ricordano più degli uomini le esperienze di tipo emotivo. Di qui la loro capacità di ricordare anche i minimi dettagli degli eventi emotivi, conservandoli più a lungo. Inoltre si comprenderebbe la maggior empatia e la maggior capacità di controllo delle emozioni e di cognizione sociale della donna rispetto all’uomo; ma spiegherebbe anche la sua maggiore vulnerabilità ai disturbi di umore e di ansia e la maggiore predisposizione a patologie di tipo depressivo.
Per quanto riguarda un confronto tra le attività dei due emisferi del cervello maschile e femminile, il rapporto tra le estensioni di queste due aree e le connessioni sono diverse: le connessioni sono interemisferiche per l’uomo ossia corrono avanti indietro nello stesso emisfero; sono intra emisferiche nella donna ossia vanno da un emisfero all’altro. Nei due sessi gli impulsi cerebrali seguono quindi due strade diverse: negli uomini sono più potenti i collegamenti tra la parte anteriore e posteriore del cervello mentre nelle donne è maggiore la comunicazione tra i due emisferi.
Il cervello maschile sembra strutturato per favorire la connessione tra la percezione e le azioni coordinate. La maggiore connettività tra i due emisferi del cervello femminile tenderebbe invece a facilitare la relazione tra l’elaborazione delle informazioni a livello analitico; quindi il pensiero logico tipico dell’emisfero sinistro è ben connesso con l’analisi intuitiva dell’emisfero destro. Poi c’è il cervelletto che si occupa del controllo delle funzioni motorie e della coordinazione dell’equilibrio: quello maschile mostra maggiore connettività rispetto al femminile.
Relativamente all’intelligenza, non c’è differenza tra soggetti maschili e femminili: quello che si misura attraverso il quoziente intellettivo è legato alle capacità cognitive e alla velocità con cui avvengono le sinapsi con le altre strutture del sistema nervoso centrale. L’intelligenza è legata alla possibilità di avere connessioni tra vari tipi di neuroni.
Per rispondere alla domanda delle neuroscienze ossia se il cervello umano abbia un genere si può affermare che le ultime scoperte effettuate grazie alla risonanza magnetica hanno evidenziato una vasta sovrapposizione tra le distribuzioni delle caratteristiche del cervello maschile e femminile. Questo comporta che, pur essendoci differenze di genere nella struttura celebrale, quasi mai il cervello di una persona può essere collocato esclusivamente in una delle due categorie; la maggior parte dei cervelli sono formati da un mosaico di caratteristiche uniche, alcune più comuni negli uomini, altre nelle donne e alcune condivise.
Cervelli con caratteristiche esclusivamente maschili o femminili sono rarissimi. La diversa anatomia celebrale è dovuta alla genetica, alle esperienze vissute, all’educazione ricevuta, all’attività che si svolge e alle persone che si incontrano.
Veronica Tulli
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