Chanel: sfila la prima cruise firmata da Virginie Viard
Missione difficile per Virginie Viard, che lo scorso febbraio ha preso in carico l’enorme eredità lasciata da Karl Lagerfeld. Il 3 maggio, a Parigi, la designer ha presentato la prima collezione concepita interamente sotto la sua guida. Per dare il via a questo nuovo capitolo il tema scelto è stato quello del viaggio; tema simbolico e soprattutto profondamente legato al marchio.
Il Grand Palais per l’occasione è stato trasformato in una stazione del XIX, con i binari, i controllori con berretto blu e camicia bianca e la scritta della compagnia “Chanel Express”, le destinazioni che ricordano le cruises passate Venezia, Bisanzio, Antibes e Bombay.
Anche se l’allestimento si integrava alla perfezione, con l’interno del Grand Palais, risultava però spoglio, solo una lunga fila di panche e binari vuoti, dando quasi l’idea di una netta controtendenza rispetto al tradizionale immaginario sfarzoso ed alle installazioni sceniche cui il marchio ci ha abituato.
Al contrario, dietro le quinte si sentiva una certa effervescenza e opulenza, infatti prima della sfilata gli invitati sono stati ricevuti per una pausa pranzo nel Cafè-Ristorante La Riviera, in un’altra ala del Grand Palais con un allestimento che riproponeva un vero e proprio ristorante di una stazione della Belle Epoque.
Dopo essersi ristorati, gli ospiti sono stati invitati a uscire dal lato della grande vetrata percorrendo la doppia scalinata, come quella del Train Bleu della stazione di Lione, per ritrovarsi di fronte ai binari.
Virginie Viard è stata il braccio destro di Karl Lagerfeld dal 1997, è dunque con grande abilità che ha ridefinito con dei piccoli tocchi il nuovo volto della maison, attraverso modelli più sobri, limando i motivi decorativi e rendendo più moderni i tagli, preservando i codici del brand e lo stile di colui che ne è stato il mentore per più di tre decenni.
Ritroviamo, da un lato, i classici tailleur ed il tessuto matellassé rivistati in nuovi colori e declinazioni, e dall’altro un gioco di asimmetrie e volumi. Fiori in rilievo, quasi tridimensionali ed il quadrante di un grande orologio, come quelli che si trovano nelle stazioni, compare su una t-shirt qua e là; infine non mancano i due elementi emblematici dell’iconico look di Karl Lagerfeld, ossia i mezzi guanti e gli alti colli di camicia in cotone bianco rimovibili.
“È una collezione veramente geniale, che segna una nuova era per la maison. È completamente Chanel, con tutti i suoi codici, e al tempo stesso è nuova con la sua semplicità e sobrietà. Si sente una nuova freschezza”, ha dichiarato entusiasta Christelle Kocher, che oltre a guidare il proprio marchio, dal 2010 è la Direttrice Artistica della maison specializzata in decorazioni con piume Lemarié, uno dei métiers d’art del gruppo Chanel.
Il giovane stilista di Pigalle Paris, Stéphane Ashpool, che ha passato un anno di mentorship presso Chanel dopo aver vinto il premio dell’Andam nel 2015, ha commentato: “Accanto a modelli più classici, c’è qualche look nuovo nei tagli e nei volumi che non avevamo ancora visto”.
E con questa sfilata, che ha avuto un grande consenso, che Chanel inizia una nuova era.