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“Chi canta, prega due volte” (S. Agostino)

“Se insisti e resisti, raggiungi e conquisti”

Intervista al soprano Tania Di Giorgio

Sguardo intenso, sorriso smagliante sono da premessa di una voce bellissima quella del soprano Tania Di Giorgio. Recentemente rientrata in Italia dopo il notevole successo ottenuto a Parigi, insieme alla sua amica e collega Angelica Cirillo, per il concerto che, ancora una volta, ha riaffermato la indiscussa bellezza del melodramma nato in Italia.

Le soprano Tania Di Giorgio e Angelica Cirillo daranno voce ad arie significative per segnare il racconto della vita del Maestro Puccini nello spettacolo “Io Giacomo Puccini …vissi d’arte, vissi d’amore” scritto da Luigi Tani che ne è anche regista ed attore, in scena al Teatro Manzoni di Roma  il  3 dicembre c.a.

Ritenendo di far cosa gradita ai nostri lettori, la soprano Tania Di Giorgio   ha cortesemente concesso l’intervista che riportiamo.

D In una amichevole conversazione, può esporre ai lettori della nostra agenzia giornalistica Consul Press come ha iniziato lo studio del  canto lirico ?

R. In realtà nasco come chitarrista classica avendo avuto un insegnate che durante la mia scuola media mi aveva appassionata a questo strumento. Purtroppo, questo mio primo amore coltivato per anni, mentre frequentavo il liceo, ho dovuto abbandonarlo per una tendinite bilaterale alle braccia. Questa mia sgradita situazione, per me motivo di grande dispiacere, ha fatto sperare ai miei genitori che mi sarei dedicata solamente solo allo studio scolastico. E invece NO! Come per Puccini, il mio destino era segnato. Riscontrata una particolare musicalità della mia voce, la mia insegnate di musica chiedeva a mia madre affinché consentisse che fossi ascoltata da una sua  carissima amica la Signora Borrelli, notissima soprano ed   insegnante all’ Accademia di S. Cecilia.  Con trepidazione mi presentai e ricevetti una fredda e scostante accoglienza ma dopo avermi ascoltato consiglio a  mia madre di farmi proseguire nello studio del canto. Anche questa volta, mia madre, con un imperioso no, sottolineo che era più importante in quel momento non sottrarre tempo alle materie scolastiche e successivamente anche a quelle universitarie. Poi, se al termine, la mia passione per il “bel canto” persisteva ed era motivo di mia realizzazione i miei genitori non avrebbero posto ulteriori ostacoli.

D.  C’e’ stato un momento nella sua vita di soprano in cui ha pensato di abbandonare il canto e dedicarsi ad altro  ?

R. No e ne posso motivarne le ragioni. Mi ero recata in Puglia per partecipare ad un concorso a Lecce intestato al grande tenore Tito Schipa. Avevo studiato molto e mi sentivo di vincere ma sia per la lunga attesa prima di essere ascoltata, sia perché certamente non avevo nessuna raccomandazioni la mia certezza venne meno con mia grande amarezza delusione. Ritornando a casa con tristi pensieri ma essendo una profonda credente speravo in un segno che mi indicasse come percorrere la via tanto desiderata. La risposta non si fece attendere. Alla stazione di Terni il mio sguardo si posò su un cartello nel quale leggevo quello che poi e’ diventato il mio motto di vita “Se insisti e resisti raggiungi e conquisti” !  Questo che valutai come segno divino mi fece scomparire ogni delusione, ogni amarezza ed ogni dubbio.

D.  Gentile Tania, una domanda rituale ad un’ artista : quale il palcoscenico che l’ha più emozionata?

R.  L’ emozione si prova ovunque forse più per quello che si deve fare dovendo esprimere quello che l’autore intende trasmettere.  Per questo il Maestro Giacomo Puccini ha dato grande valore al lirismo ovverosia ai sentimenti; quelli che toccano l’animo umano e sono fortemente espressi nella sua musica. Ma per rispondere alla sua domanda ritengo che sia stata quella al mio primo concerto a Mosca dove peraltro ho cantato musica barocca.

D. Quale il lato migliore del suo carattere ed ovviamente quale quello peggiore?

R.  Ritengo che sarebbe meglio lasciare questa risposta a chi mi conosce. Personalmente mi ritengo “una extraterrestre” nel senso che qui c’e’ la normalità e qui c’e’ Tania  e sono cosi. Poi se vogliamo usare parole più correnti diciamo che sono una testarda e se mi metto una cosa in testa …..

D. Mi consenta allora una domanda che esula dalla sua attività professionale. Cosa fa Tania Di Giorgio nel suo tempo libero?

R. Beh e’ più semplice dire quello che non faccio ossia non faccio pochissime cose. Quando mi sono sposata avevo 20 anni e poi con due figli, oggi sono grandi,  ma prima di diventarlo può immaginare quali salti mortali abbia dovuto fare per conciliare i miei doveri di moglie e madre con quelli propri del mio amore per la musica lirica. Ma come sempre ho adottato il mio motto e sono sempre più in corsa per raggiungere quei traguardi meravigliosi tanto sognati.

D. Dalla Signora Tania vorrei ora una risposta in merito ad una valutazione su cosa manchi oggi alla lirica.

R. Diciamo che in Italia manca nella scuola l’insegnamento della musica, in particolare di cosa sia  la musica lirica e di conseguenza  la disconoscenza dei valori che la musica apporta alla vita di ciascuno . Purtroppo solo una minima parte dei giovani ha la possibilità anzi direi la fortuna di avere in famiglia dei genitori che spronino i propri figli a sentire la musica  come arricchimento e  miglioramento della propria spiritualità. Dovrebbe essere valutato con attenzione il perché in altri paesi la musica viene insegnata nelle scuole come si insegna la matematica o altre materie.

D. Come ultima domanda gradire conoscere quale suggerimento rivolgerebbe ai giovani che intraprendono o intendono intraprendere il suo stesso percorso?

R. Una risposta semplice ma fondamentale : studiare la respirazione  che e’ l’abc per chi vuole diventare  cantante lirico. Con un esempio ritengo di poter dare una immagine concreta di quello che e’ il mio suggerimento : la respirazione sono le fondamenta di un palazzo ed i piani sono le ottave e poi c’è il canto che l’ascensore  che ci fa andare da un’ottava all’altra.

Ringrazio augurando una lunga e sfavillante carriera ricca di soddisfazioni conquistate faticosamente e quindi certamente meritate.

Giovanni Pipi


Giovanni Pipi

Matematico, Opinionista, già Dirigente Aziendale