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Co-mai e Cili-Italia: per la festa di fine Ramadan del 15 giugno

  In occasione della prossima festa dell’ Eid del 15 giugno,  festa musulmana che chiude tradizionalmente il mese di digiuno del Ramadan, il prof. Foad Aodi, fondatore della Confederazione Internazionale Laica Interreligiosa CILI-Italia e delle Co-mai, Comunità del Mondo Arabo in Italia, e Membro del Focal Point per l’integrazione in Italia per l’ Alleanza delle Civiltà- UNAOC, Organismo ONU , augura a tutti i musulmani italiani dei giorni di letizia, pace e dialogo interreligioso ed interculturale con tutta la cittadinanza.

“In questi giorni che segnano la fine del mese di Ramadan – precisa Aodi – molte  nostre comunità arabe e  musulmane italiane si stanno preparando ad organizzare, per il prossimo fine settimana, iniziative comuni di riflessione, dialogo e ricreazione con tutti gli italiani: come è stato per le oltre 1000 cene collettive organizzate, durante il Ramadan, dai nostri rappresentanti regionali e locali, da Palermo a Trieste, passando per Catania, Bari, Napoli, Roma, Cerveteri, Ancona, Emilia-Romagna, Perugia, Cesena, Bologna, Forli ,Firenze, Torino, Milano e Verona. Sempre  coinvolgendo tutte le religioni ed i comuni della penisola,  nel segno del dialogo interreligioso e della conoscenza culturale: arrivando cosi al terzo anno della nostra importante iniziativa #Cristianinmoschea, dopo il 2016 ed il 2017”.

      ” A Torino – precisa Amir  Younes, coordinatore regionale del movimento internazionale “Uniti per Unire” e presidente  della comunità egiziana piemontese –  come “Coordinamento delle moschee torinesi”  organizzeremo anche quest’anno, al parco Borgo Dora, una grande festa con importanti momenti di condivisione religiosa,  cui parteciperanno circa 2000 persone, insieme allo stesso sindaco Appendino ( il Comune, infatti, ha aderito in pieno all’ iniziativa) e ai rappresentanti della Chiesa cattolica”. ” A Trieste – sottolinea Nader Akkad, Imam della città e Co-Presidente Nazionale di CILI-Italia – la nostra Comunità organizzerà venerdì 15 la Festa della fine del  digiuno “Eid el Fiter”, con una preghiera aperta a tutti i cittadini; e successivamente, terrà un rinfresco multietnico nella nuova sede del centro culturale islamico in Via Maiolica”.

     Situazione analoga a Roma, alla Moschea di via della Magliana. ” La celebrazione della festa, però”, spiega l’ Imam, Sami Salem, Coordinatore Regionale Lazio di Cili-Italia, “dopo il primo giorno alla Moschea, nei giorni dal 16 giugno in poi comprenderà anche visite, da parte nostra, ai detenuti – di qualsiasi fede –  nelle carceri di Roma, Civitavecchia, Viterbo e tutto il Lazio: ai quali porteremo parole di conforto, condividendo con loro questa ricorrenza.”

     ” Domenica scorsa, 10 giugno”, ricorda poi Soufi Moustapha, Imam di Cesena, Co-Presidente di Cili-Italia,  ” a Reggio Emilia abbiamo organizzato una bellissima festa, che ha visto la partecipazione di sindaco, viceprefetto e tantissimi cittadini. Per la prossima festa organizzeremo iniziative analoghe a Forlì e a Cesena”. “E’ davvero possibile costruire ponti di fraternità e di amicizia, ed è stata una serata magica”, commenta, infine, Nawal el Mandilli, consigliera comunale aggiunta (d’origine marocchina) del Comune di Cerveteri e membro dell’Ufficio di Presidenza Nazionale delle Co-mai, a proposito della grande cena comune organizzata alcune sere fa , in accordo col Sindaco Alessio Pascucci, al Parco della Legnara a Cerveteri.

       Al di là degli specifici riferimenti ai temi locali, il messaggio inviato da queste comunità arabe e  musulmane in Italia  al nuovo Governo è chiedergli di avere sempre la mano tesa alla collaborazione, per qualsiasi iniziativa che voglia incentivare il dialogo interreligioso ed  interculturale, senza avere paura:

nel rispetto dei valori essenziali della nostra Costituzione (come l’uguaglianza generale di diritti e doveri). Si tratta di valori in cui tutti i fedeli italiani dell’ Islam, soprattutto quelli che sono cittadini italiani a  tutti gli effetti, affermano di riconoscersi. Da questo nuovo Governo non si sentono assolutamente minacciati, e si augurano che esso stesso saprà proseguire nella via del dialogo  e dello sviluppo  dell’ integrazione. L’ esecutivo verrà  giudicato solo in base ai fatti che verranno.

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