Secondo i dati riportati da Coldiretti, la maggioranza degli italiani ha preferito come destinazioni di viaggio i territori della Penisola, che consentono di ottimizzare il tempo a disposizione. Tra le mete preferite dai connazionali in testa le Città d’arte, seguono mare e montagna. In coda la campagna scelta dagli amanti della primavera e dei paesaggi fioriti. L’alloggio preferito sono le abitazioni di proprietà o di parenti e amici seguite dagli alberghi e dai bed and breakfast.
Tra le mete gettonate troviamo anche gli agriturismi che, secondo Campagna Amica Terranostra hanno registrato il tutto esaurito grazie alla voglia degli italiani di apprezzare del buon cibo e di stare all’aria aperta. Per Coldiretti questo è sintomo di una spinta verso un turismo del tutto Made in Italy e soprattutto sostenibile in termini di costi, distanze e accessibilità. Questo ha spinto molti proprietari a incrementare le proprie offerte, tra percorsi archeologici, attività culturali, naturalistiche o dedicati al benessere come le spa.
Anche l’enogastronomia ricopre un ruolo importante nella scelta delle destinazioni di viaggio in Italia, dove l’agricoltura è la più Green d’Europa e offre una grande vastità di prodotti, tutti ricavati seguendo le regole tradizionali tramandate per 25 anni e censite dalle Regioni, che consentono alle specialità regionali di essere identificate con Igp o Dop. Il Belpaese infatti può vantare 415 vini Doc/Docg e 320 specialità Doc/Igp. A questo si aggiungono le circa 86mila aziende agricole biologiche e i 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica e le numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino o dell’olio.
Da un’analisi di Coldiretti su dati Istat emerge che “nel giro degli ultimi trent’anni le esportazioni di olio di oliva italiano nel Mondo sono quasi triplicate (+170%). La spinta deriva dagli effetti positivi che il suo consumo ha sulla salute. I numerosi studi scientifici hanno fatto impennare le richieste di quel segmento di popolazione che è attento alla qualità della propria alimentazione”. I dati, diffusi al Villaggio contadino di Cosenza, emergono in occasione del rientro sulla terra, dopo mesi di permanenza in orbita, dei campioni di olio extravergine di oliva italiano che hanno raggiunto nel luglio 2022 la Stazione Spaziale Internazionale con Samantha Cristoforetti, su iniziativa di Agenzia Spaziale Italiana e Crea, in collaborazione con Coldiretti e Unaprol-Consorzio Olivicolo Italiano, per studiare per la prima volta i cambiamenti causati da gravità e raggi cosmici sul prodotto simbolo della buona tavola italiana.
“Le esportazioni di olio d’oliva hanno raggiunto nel 2022 la quantità di quasi 360 milioni di chili” – sottolinea Coldiretti – “grazie anche al traino della popolarità della Dieta Mediterranea che si è classificata come la miglior dieta al Mondosulla base del Best Diets Ranking elaborato dal media statunitense U.S. News & World’s Report’s, noto a livello globale per la redazione di classifiche e consigli per i consumatori”.
Il primo mercato di riferimento dell’olio d’oliva Made in Italy sono gli USA dove nel 2022 sono stati esportati quasi 110 milioni di chili di prodotto. Il doppio rispetto a trent’anni fa. “Al secondo posto” – rivela Coldiretti – “c’è la Germania per un totale di circa 45 milioni di chili. Addirittura quintuplicati (+403%) nel confronto con il 1992. Mentre al terzo ci sono i francesi che lo scorso anno ne hanno messo in tavola 34 milioni di chili (+208%). Seguono Giappone e Canada, rispettivamente con quasi 20 milioni (+895%) e 19 milioni (+178%) che precedono la Gran Bretagna con 16 milioni (+226%). Nel corso degli anni è dunque evidente come l’extravergine tricolore sia arrivato a imporsi anche in Paesi tradizionali consumatori di burro”.
“Un successo alimentato” – conclude Coldiretti – “da un patrimonio di biodiversità unico al Mondo con 533 varietà di olive coltivate dalle Alpi alla Sicilia per un totale di 250 milioni di piante dalle quali nasce il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa con 42 Dop e 7 Igp oltre a decine di produzioni a km zero legate ai territori con una ricchezza di profumi e sapori che non ha eguali”.
Gianfranco Cannarozzo