“Communicating Europe in Italy, Shortcomings and opportunities”
Quanto i cittadini italiani sanno dell’Europa? Come percepiscono le istituzioni europee? E soprattutto quali sono i mezzi con cui vengono informati? Queste e molte altre le questioni che vengono affrontate in Communicating Europe in Italy, testo scritto a quattro mani da Andrea Maresi, responsabile media del Parlamento europeo in Italia, e Lucia D’Ambrosi, ricercatrice dell’Università di Macerata.
Il tema è più che mai attuale: dopo le ultime elezioni europee, infatti, l’attenzione da parte dei media e dunque dei cittadini verso le tematiche dell’Unione è sicuramente aumentata. Ma non abbastanza. Si può fare ancora molto, come spiegano gli autori nel loro libro, per superare alcuni limiti che, per esempio, ancora non permettono ai cittadini italiani di percepire le problematiche europee come questioni di politica interna piuttosto che estera e per poter considerare l’Europa come un’opportunità e non soltanto come un ostacolo.
Riguardo l’Europa permangono infatti molti luoghi comuni difficili da sfatare e una diffidenza che stenta a sparire. Ed è proprio qui che i media svolgono un ruolo fondamentale. Il libro di Maresi e D’Ambrosi si propone appunto come prezioso strumento per approfondire le modalità con le quali chi si occupa di comunicazione e informazione affronta le tematiche europee. Ad arricchire il saggio, contributi di professionisti che si occupano di informazione all’interno delle istituzioni, ma anche di docenti e giornalisti. E infatti l’analisi di Communicating Europe in Italy non riguarda soltanto la comunicazione pubblica all’interno dell’Unione europea, ma anche il rapporto esistente fra istituzioni europee e cittadini da una parte, e i professionisti che si occupano di informazione dall’altra. I media italiani, infatti, continuano a dare poco spazio alle tematiche europee, rispetto a quanto non facciano i canali di informazione in molti degli altri Stati membri.
«Da noi, in particolare – spiega Maresi intervistato in occasione di PolCom2014 – è un problema sia politico che culturale, che frena quello che dovrebbe essere il flusso naturale delle informazioni che non hanno confine. I media italiani dedicano poco spazio ai temi “europei” trattandoli come alieni, distanti e raggruppandoli nelle informazioni di “politica estera”, concentrandosi troppo nell’analizzare da tutti i punti di vista dell’informazione nazionale, tralasciando pezzi importanti di decisioni prese assieme a Bruxelles dai 28 Stati e dal Parlamento europeo». Eppure qualcosa sta cambiando: «Negli ultimi tempi – continua Maresi – grazie o a causa della crisi finanziaria, i media sono stati obbligati a parlare d’Europa, per il suo crescente ruolo in campo economico e monetario. Ma un gap formativo e di conseguenza informativo non si risolve in quattro e quattr’otto».
Giorgia Iacuele
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