Concorso tra studenti per divenire “Giovani Ambasciatori dei Diritti Umani”
DALLA CAMERA DEI DEPUTATI PRENDE L’AVVIO IL CONCORSO PER AMBASCIATORI DEI DIRITTI UMANI
a cura di Francesca Ricciuti *
Un progetto ambizioso che punta sulle giovani generazioni quello del Concorso Ambasciatori dei Diritti Umani, nato nel 2008 su idea di Tiziana Gardini, Presidente Lidu Milano. L’iniziativa, che ha goduto di notevole successo già nelle passate edizioni, nasce dal sodalizio tra Società Umanitaria, LIDU, Lega Internazionale per i Diritti dell’Uomo, SIOI, Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale e FIABA, con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana UNESCO, con il nobile obiettivo di contribuire alla maturazione nei giovani di una sempre più profonda coscienza dell’importanza e dell’attualità dei diritti umani inalienabili dell’essere umano.
La LIDU si costituisce il 19 Settembre del 1968 a Milano come libera associazione senza fini di lucro, i cui obiettivi sono veicolare la conoscenza e la diffusione dei diritti dell’individuo nello Stato e nella comunità internazionale secondo lo spirito della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ed attuare un’opera di sensibilizzazione dei giovani all’uso responsabile della libertà. L’8 Gennaio 1975, sotto la presidenza di Riccardo Bauer, la LIDU si unisce all’International League for the Rights of Man di New York e si dota di un nuovo statuto; il suo operato è in costante collaborazione con la Società Umanitaria con il fine di salvaguardare i diritti e la dignità umana.
Altro partner d’eccezione è FIABA, anch’essa un’associazione senza scopo di lucro, presente sul territorio nazionale con una rete di quasi 500 sottoscrittori di Protocollo di Intesa, che si propone di promuovere l’eliminazione di tutte le barriere fisiche, culturali e psicologiche per la diffusione della cultura delle pari opportunità a favore di un ambiente ad accessibilità e fruibilità secondo i principi di Design for all e Universal Design.
Il concorso Ambasciatori dei Diritti Umani, destinato agli studenti del quinto anno delle scuole secondarie di secondo grado di Milano, Napoli e Roma, prevede, oltre alla nomina di Ambasciatori dei Diritti Umani, l’assegnazione di nove premi consistenti in un viaggio, che quest’anno sarà a Parigi, per visitare le sedi delle istituzioni internazionali. Il primo classificato, inoltre, parteciperà ad un corso di formazione ed aggiornamento dal titolo “Insegnare i diritti umani”, organizzato dalla SIOI, e che si terrà presso il Palazzo dei Priori di Assisi.
Ogni anno gli studenti vengono invitati dalla Società Umanitaria ad una conferenza che verte su uno dei diritti umani e la cui partecipazione è requisito per partecipare al Concorso, che consiste nello svolgimento di un elaborato riguardante il tema della conferenza. La cerimonia di proclamazione dei vincitori si svolgerà il 27 Marzo presso la SIOI e prevederà la lettura pubblica dei compiti più significativi selezionati dalla Giuria. Il diritto su cui verte il concorso 2018/2019 è quello alla cultura, fondamentale per l’essere umano ed espressione stessa della sua dignità, fattore di integrazione sociale e di cittadinanza. Un diritto che è stato protagonista della storia del diritto internazionale, dalla Dichiarazione dei Diritti Umani, a quelle dell’Unesco, fino alla nostra Costituzione.
La conferenza di apertura , organizzata in concomitanza con il settantesimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, si è svolta l’11 Dicembre presso la Camera dei Deputati, nella Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto. Ha portato i propri saluti Maria Elena Polidoro, Direttore Generale della Società Umanitaria; un intervento rivolto ai tanti giovani della platea con il fine di ricordare la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo stilata dall’Assemblea delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948, come necessità della Comunità Internazionale di sancire delle norme fondanti all’indomani della fine della guerra. Un titolo, quello di Ambasciatori dei Diritti Umani, che non è semplicemente onorifico, ma che si fa parte attiva nella divulgazione della difesa dei valori.
Sono seguiti gli interventi dei relatori, il primo quello di Giuseppe Trieste, Presidente di Fiaba, pioniere dello sport delle persone con disabilità, che dopo aver ribadito l’opportunità eccezionale che questo concorso offre ai tanti giovani partecipanti, illustra le attività, gli scopi e i principi dell’associazione a cui fa capo. Il secondo intervento è stato quello di Valentina Aprea, della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, dal titolo “Diritto alla cultura ed alla diversità culturale; patrimonio materiale ed immateriale”. Il Prof. Pietro Gargiulo, Rappresentante della SIOI, ha affrontato il tema del diritto all’istruzione in ambito internazionale.
La Dichiarazione universale dei diritti umani, atto ispiratore di ulteriori strumenti internazionali e regionali, si definisce come un catalogo di diritti e strumento di natura universale che fu elaborato in un contesto particolare, l’avvio della guerra fredda, con la contrapposizione tra paesi occidentali e paesi dell’area socialista. Nell’articolo uno, che recita così: ” Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in uno spirito di fratellanza”, è evidente una concezione liberale e giusnaturalistica, che si affianca a quella socialista espressa dall’articolo 23 nel quale si afferma: “Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro e alla protezione contro la disoccupazione”.
Andando al contenuto della norma sul diritto all’istruzione, il punto di riferimento è l’articolo 26, secondo cui ogni individuo ha diritto all’istruzione, che deve essere gratuita ed obbligatoria, almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. Lo scopo dell’istruzione e il suo obiettivo etico è il pieno sviluppo della personalità umana, in modo da affermarsi come persona armoniosa, e il rafforzamento del rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Il diritto all’istruzione è inoltre sancito nel Patto delle Nazioni Unite sui diritti economici, sociali e culturali del 1966 e nella Convenzione sul diritto del fanciullo del 1989 in due norme, l’articolo 28 e 29.
Rappresentante del Comitato Italiano UNICEF è Roberto Montebovi che ha affrontato il tema della povertà educativa e delle azioni di contrasto alla diseguaglianza educativa. Riferimento costante dell’UNICEF per orientare la propria azione è La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 Novembre 1989. Essa enuncia per la prima volta, con coerenza, i diritti fondamentali di tutti i bambini e le bambine del mondo ed è divenuta il trattato con il maggior numero di ratifiche da parte degli Stati. E’ composta da 54 articoli e da tre Protocolli opzionali e si fonda su quattro principi: la non discriminazione, il superiore interesse del minore, il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino e l’ascolto delle opinioni del minore.
L’articolo 28 della Convenzione,che sancisce insieme al 29, il diritto all’educazione, si concentra sugli obblighi degli Stati di creare sistemi scolastici e garantirne l’accesso; le cinque priorità contenute nell’articolo 29 sono collegate alla realizzazione della dignità umana e dei diritti del minore al fine di raggiungere i seguenti obiettivi: favorire lo sviluppo della personalità del bambino, sviluppare nel minore e nell’adolescente il rispetto dei diritti umani, sviluppare il rispetto dei genitori, della propria identità e dei valori culturali, preparare il bambino ad una vita responsabile in una società libera e sviluppare il rispetto dell’ambiente naturale.
Ricerche dell’UNICEF attestano un’esclusione delle bambine e delle ragazze dal sistema educativo, una grave ipoteca sul futuro di una società civile. Svariate sono le difficoltà di andare a scuola e di apprendimento per le bambine: dalla povertà familiare, al dilagante fenomeno delle bambine fantasma e a quello delle spose bambine, fino a quello di un’istruzione sessista con un insegnamento ispirato a teorie discriminatorie che spingeranno le bambine alla dispersione scolastica. Gli interventi dell’UNICEF , nei paesi in cui il tasso di iscrizione delle bambine alla scuola primaria è molto basso rispetto a quello maschile, sostengono i governi nel formulare politiche e pratiche volte a ridurre i casi di esclusione basata sulla differenza di genere.
L’operato dell’UNICEF si articola in indagini statistiche per censire il numero di bambine escluse dall’istruzione di base, sostegno organizzativo alle politiche del governo per l’inclusione e la lotta alla dispersione scolastica, campagne di sensibilizzazione indirizzate a tutti i settori della società civile, e promozione della qualità nell’istruzione mediante la formazione di insegnanti, la fornitura di materiali didattici e interventi sulle infrastrutture scolastiche.
Secondo il nuovo Report Card 15 del Centro di Ricerca Innocenti dell’UNICEF “Partire svantaggiati: la disuguglianza educativa tra i bambini dei paesi ricchi”, nei paesi più benestanti del mondo alcuni bambini hanno un rendimento scolastico inferiore rispetto ad altri a causa di svariati fattori, come il luogo in cui sono nati, la lingua parlata o l’occupazione dei genitori. Il rapporto è dedicato alle disuguaglianze educative in 41 dei paesi più ricchi del mondo, membri dell’OCSE, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, e dell’Unione Europea in base alla portata delle disuguaglianze a scuola a livello prescolare, primario e secondario. Mentre Lituania , Islanda e Francia hanno i tassi di iscrizione prescolare più alti, Turchia, Stati Uniti e Romania hanno i tassi più bassi.
In 21 dei 25 Paesi con livelli importanti di immigrazione i quindicenni immigrati di prima generazione hanno risultati inferiori a scuola rispetto ai non immigrati; inoltre in tutti i paesi le ragazze conseguono risultati migliori nei test sulla lettura rispetto ai ragazzi. Il rapporto identifica le seguenti azioni mirate a ridurre le disuguaglianze nell’istruzione dei bambini: garantire istruzione nella prima infanzia a tutti , assicurarsi che tutti i bambini raggiungano delle competenze di base, ridurre l’impatto delle disuguaglianze socio economiche, e colmare i divari di genere.
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* Francesca Ricciuti – Laurea triennale in lettere classiche e successivamente Laurea Magistrale in filologia, entrambe presso la Sapienza con votazione 110/110 – ha già maturato alcune espereinze nel settore Stampa presso la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e presso l’Associazione Internazionale Karol Wojtyla. Ha inoltre svolto alcuni tirocini presso importanti Biblioteche ed Istituti Culturali ed incarichi di docenza, ancora in corso. E’ nata a Chieti nello scorso secolo (settembre 1985) ed ha iniziato nello scorso mese di novembre a collaborare anche con la Consul Press …..