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Convegno su Giovanni Gentile

GENTILE OGGI: l’attualità del suo Attualismo

L’Intellettuale Militante tra Pensiero e Azione

Si è svolto presso la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice il 23 ottobre scorso un Convegno molto interessante su “Gentile Oggi”, occasionato dai cento anni della pubblicazione dell’opera di Giovanni Gentile “Teoria generale dello spirito come atto puro”.

Gli interventi della sessione mattutina hanno portato chiarezza sul contesto storico e la relazione del filosofo con il Fascismo, ponendo particolare attenzione sul ruolo svolto dal filosofo coerentemente al suo pensiero, coerenza che mantenne fino all’estremo sacrificio.

La sessione pomeridiana invece ha posto l’attenzione sugli aspetti più teoretici del sistema gentiliano, evidenziando alcuni luoghi comuni e fraintendimenti, che spesso emergono da una lettura troppo superficiale e frettolosa di un filosofo poco studiato dall’attuale mondo accademico e che, come è stato sottolineato, tende ad isolare quegli studiosi che invece approfondiscono con serietà e scientificità questo pensatore.

Gentile teorizza e mette in atto la figura dell’Intellettuale Militante, che aveva avuto in tutto il Risorgimento e poi nella Grande Guerra un ruolo centrale nel rafforzamento dell’identità nazionale. “Gentile è fascista prima del fascismo” evidenziando i limiti della Teoria Marxista e dello stesso Regime Liberale. Gentile è un uomo d’ordine che raccoglie tutta l’eredità del processo risorgimentale e con serietà in quanto intellettuale impegnato e fuor d’ironia, che prevede al contrario distacco, pone in atto il suo pensiero. Le categorie risorgimentali di Pensiero e Azione, immortalate nel bronzo del Vittoriano, nei due gruppi scultorei ai piedi della scalinata, in Gentile prendono vita e l’eroe di guerra cede il posto dopo il ’18 all’eroe del lavoro, figure protagoniste del fregio dell’Altare della Patria dello scultore Zanella.

Gentile come Ministro dell’Istruzione mette in atto una riforma della scuola, che sta ancora a fondamento della scuola italiana. Crede nel potere della cultura, come elemento unificante del popolo italiano e fortificante la coscienza nazionale, in questa ottica va inteso il progetto presentato nel 1925 che darà vita all’Enciclopedia Italiana Treccani.

La filosofia di Gentile pur essendo una filosofia del divenire, critica il relativismo, è costruttiva, è un processo continuo di superamento e conservazione. E’ una filosofia dell’immanenza, tra le categorie non c’è opposizione, esse vengono dialettizzate e attualizzate. Il processo è insieme Unità e Molteplicità. Il pensiero è protagonista di un dramma continuo, è un porre continuo, sotto questa accezione è stato sottolineato l’aspetto di apertura del pensiero, che rende la filosofia di Gentile ancora oggi estremamente attuale e insuperabile. Gentile può dare un contributo importante al problema del relativismo e può fornire una prospettiva di dialogo con le cosiddette filosofie della crisi, esistenzialismo e postmodernismo. E’ stato anche evidenziato l’aspetto “Originale” della filosofia di Gentile, non si può parlare di neoidealismo o di spiritualismo, elementi sussunti nel suo sistema filosofico, ma non coincidenti con il suo Attualismo, che sussume anche il comunismo, visto come una forma di “corporativismo impaziente” e l’esistenzialismo, visto come una forma di “attualismo inconsapevole”.

Oggi come allora Gentile è attuale, può incidere sulla realtà e ci invita a un’azione che risulta inattuale, non alla moda, estrema e per nulla conciliante con certi modi di fare furbeschi e accattivanti, così diffusi ai giorni nostri. Solo portando alle estreme conseguenze il processo, gli opposti si superano dissolvendosi nell’unità, l’individuo si dissolve nell’universale interiorizzando lo Stato e il relativo si dissolve nell’assoluto riconoscendosi nello Spirito della Verità.     

Massimo Finucci e Clarissa Bafaro