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Da Balla alla Street Art alla Galleria Edieuropa

Abstracta

Mercoledì 13 febbraio si è aperta alla Galleria EDIEUROPA la mostra “Da Balla alla Street Art” raccolta sotto il titolo ABSTRACTA, con lo scopo di illuminare il percorso artistico italiano da un grande del Futurismo ai non meno grandi piccoli nomi (i più sono pseudonimi o soprannomi) che spesso, come Alberonero, fanno di un palazzo o una serie di facciate un vero e proprio capolavoro moderno.

Alberonero, si diceva: questo artista ha la magica possibilità di sottolineare ed abbellire una struttura architettonica esaltandola nelle sue zone nodali, con l’effetto, anche, di un quadro astratto grande e leggero nel centro di un quartiere, ad arricchire la vita cittadina. I curatori e critici Giancarlo Carpi, Raffaella Bozzini, e Giuseppe Stagnitta, entrano in dialogo con gli astanti e le opere esposte, e la voce di ogni singolo capolavoro si fa più chiara: magnifica è l’opera, un quadro grande e ricco di significati, che affianca un disegno a matita colorata di Balla, mostrando il punto di partenza ideale dell’esposizione e la conclusione, che rappresenta un inno alla gioia ed alla piena fioritura di ogni cosa, pensieri e natura. Il materiale adoperato è fuori dalla classicità di quello da museo: si tratta di passamanerie, strisce di carta da parati, nastri, parti di palline di gomma, ma il discorso di esso non può che calamitare piacevolmente ogni sguardo, anche il più scettico.

Sì, perchè a torto di fronte all’arte di strada, o Street Art, ancora esistono dubbi, come a dubitare della presenza dell’anima puntando sul corpo: è arte dell’anima, la Street Art, arte di protesta, di canto, di rabbia, di sconforto, di promessa esitata: non più titillare con belle forme, atletici busti, pudichi veli, niente materialismo, qui si è di fronte al pensiero puro.

A buon diritto la chiave d’accensione è quella di Balla, straordinario come un profeta che ha previsto lo sviluppo umano di un secolo contorto. Passando per Afro, Sadun, Turcato, l’evoluzione giunge a Bros, a Moneyless (notare il termine, è solo Herzensausguss il dipinto) a CT , signore ed interrogativo, Etnik, Montanino, ed il caldissimo catanese Ligama che ha rimaterializzato la veduta ed il grido dell’Etna in eruzione. Non si può restare indifferenti, il grande risultato di un omaggio al gigante siciliano è avvolgente, travolgente, ricco come un bel libro aperto.

Si consiglia di visitare questa esposizione, che resta attiva fino al 6 aprile, si consiglia di farsi spianare la via della comprensione da Giuseppe Stagnitta, e di restare zitti ed incantati fra le sale, anche solo per un momento.

Marilù Giannone