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Dai “Misteri Eleusini” al National Grange negli U.S.A.

The National Grange of the Order of Patrons of Husbandry

È interessante come la figura di Don Sebastiano Marulli, Duca d’Ascoli (*), risulti particolarmente nota negli Stati Uniti d’America ove, in certi ambienti, è ancor’oggi oggetto di vero e proprio culto e venerazione.
Tutto origina dall’incontro che Francis Marion McDowell, un latifondista e banchiere americano, ebbe con Don Sebastiano Marulli durante un proprio viaggio in Italia: secondo un’antichissima tradizione, reputata vera in talune particolari cerchie anche oltre oceano, la famiglia Marulli originerebbe da uno degli otto lignaggi sacrali di Eleusi appartenenti a quella casta sacerdotale scelta direttamente dalla Dea Demetra nel 1216 a. C.. Famiglia che avrebbe, attraverso i secoli, tramandato, di generazione in generazione, l’antichissimo culto e la ritualità misterica eleusina, nonché trasmesso lo status sacerdotale ereditario ai propri membri.

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In ogni caso, il Duca d’Ascoli era, in vita, riconosciuto incontestabilmente e pacificamente in tutto il mondo come Ierofante ereditario e Pritano ad vitam – ovvero sommo sacerdote e capo supremo – dell’Ordine di Demetra: una società iniziatica segreta che non aveva mai cessato di celebrare i Misteri Eleusini sacri alla Dea. Così, in qualità di autorità suprema del culto di Demetra, il Pritano Don Sebastiano Marulli, iniziò Francis McDowell ai Misteri Eleusini nel 1857 creandolo successivamente, nel 1859, divino sacerdote.

Tornato in patria come iniziato e sacerdote, McDowell cominciò a lavorare alla creazione di un ente che raccogliesse e rappresentasse gli interessi dei latifondisti americani. Ed allora, con alcuni gentiluomini, tutti iniziati al culto della Dea Demetra dallo stesso McDowell, ovvero i signori Oliver Hudson Kelley, William Saunders, John Richardson Thompson, William Ireland, Aaron Burt Grosh, e John Trimble nel gennaio 1868 a Washington, fondò The National Grange of the Order of Patrons of Husbandry, ovvero la più antica, nota e prestigiosa associazione agricola americana. Ente sui generis, ancora oggi fiorente ed attivo, che somma aspetti tipici dell’associazione di categoria e di promozione sociale con altri, inscindibili, di natura iniziatico – esoterica appunto riferibili ai Misteri Eleusini.
Trattasi di riti sacri che ancora oggi vengono devotamente praticati dagli aderenti – iniziati, i quali si distinguono fra di loro a seconda del grado raggiunto laddove il settimo è quello più elevato. Sodalizio che conserva, con devota venerazione, ritratti del Duca e della Duchessa di Ascoli, nonché il sacrale copricapo e le vesti rituali di cui lo Ierofante ereditario il Pritano Don Sebastiano Marulli fece dono a McDowell all’atto della sua iniziazione come Sacerdote di Demetra e di cui il latifondista co-fondatore del National Grange Oliver Hudson Kelley fornisce una accurata descrizione in una lettera datata 6 aprile 1868.
Innanzitutto egli descrive il berretto. Questo, di peso complessivo di poco meno di un chilo, è realizzato utilizzando sete variopinte, ma soprattutto filo di oro zecchino, con una fodera interna di seta verde pistacchio molto finemente trapuntata. I decori sono a motivi vegetali, con foglie di varie piante e spighe di grano, nonché numerosi pittogrammi aventi per gli iniziati un importante significato simbolico. Kelley ci dice che la realizzazione del copricapo ha richiesto due anni di lavoro ininterrotto da parte di una sacerdotessa – si stima più di trecento anni fa – pur essendo, grazie soprattutto all’uso abbondante del filo d’oro, in perfette condizioni. Descrizione precisa e degna di fede perché Kelley afferma di aver indossato lui stesso il berretto e di descriverlo dal vivo tenendolo davanti agli occhi nel momento in cui redige la missiva.
Successivamente Kelley passa a descrivere le vesti sacrali sempre dono del Pritano Duca d’Ascoli a McDowell il giorno della sua iniziazione: la casula è estremamente pesante e realizzata in seta nera rifinita con cordoli d’oro, sopra, la stola, è di velluto verde e larga circa quanto una fusciacca e splendidamente decorata con emblemi ricamati con filo d’oro ed ornata con una treccia d’oro, le estremità decorate con una pesante frangia e quando viene appesa al collo arriva fino alle ginocchia. La cintura indossata intorno alla vita è un cordone d’oro pesante, grande circa quanto un mignolo, alle cui estremità si trovano due pesanti nappe d’oro.
Il panciotto, di raso bianco, è doviziosamente decorato con ricami in filo d’oro e con disegni che si rifanno al tema dell’agricoltura. Al centro spicca una colomba simbolo di pace e si notano anche un attrezzo agricolo usato per potare ed una falce. Questo panciotto è portato sotto la veste e copre tutto il tronco pendendo dal collo dove è assicurato con dei lacci da passare intorno alle spalle ed altri intorno alla vita utili a tenerlo in posizione.

L’importanza e l’adorazione che ancora oggi viene tributata dal National Grange alla figura del Pritano duca di Ascoli Don Sebastiano Marulli, si spiega, oltre che per il suo ruolo di Padre Nobile del Sodalizio, anche perché è da lui che discende la regolarità iniziatica di tutti coloro che si sono succeduti come sacerdoti a McDowell – che fu il primo anello della catena iniziatica americana – e che hanno poi consacrato successivamente tutti quelli i quali che nei decenni hanno aderito al National Grange e sono stati stati ammessi ad officiare i sacrali riti eleusini graditi alla Dea Demetra. Ovvero, ogni persona che è stata cooptata nelle fila del National Grange nella sua lunga e gloriosa storia porta dentro su di sé ciò che fu passato dallo Ierofante ereditario il Pritano Duca d’Ascoli al Profano McDowell il giorno che lo iniziò ai divini Misteri Eleusini.
Si noterà, che in tutti i documenti nei quali venga citato il Pritano Don Sebastiano Marulli, questo avvenga sempre solo riportando il suo titolo ducale sul feudo di Ascoli, ovvero mai nominando il suo casato od il suo nome di Battesimo. Una tale circostanza si spiega laddove, nella religione misterica eleusina, una delle prerogative del Pritano era la ierominia, cioè il tabù espressivo imposto agli iniziati di non pronunciare mai il nome del Sommo Sacerdote, nome che veniva sostituito da espressioni atte ad identificarlo, quale, appunto, in questo caso, il suo titolo nobiliare d’uso.

La circostanza, poi, che oggetto di venerazione da parte degli iniziati americani siano anche i ritratti della duchessa di Ascoli si spiega di nuovo facendo riferimento alla religiosità eleusina, la quale prevede che alla figura del Pritano si affianchi il suo omologo femminile con gli stessi poteri ed identiche prerogative, fra le quali, evidentemente, quella della ieronimia.
La duchessa di Ascoli a cui si fa riferimento è, in questo caso, Donna Eliza Mary Rose, nata von Grainger – figlia di Edward Francis, barone in Baviera ed esquire di Caucestown e di Rose Parry degli esquires di Tywysog e di Pistill, discendente di quel Lord Marchweithian patriarca della XI Tribù Nobile del Galles del Nord – già dotissa in secondi voti di Don Giovanni Battista Albertini principe di Cimitile, patrizio napoletano ed in primi voti del conte Ivan Potemkin dei prinicipi del Sacro Romano Impero e principi di Tauride. È curioso come, secondo alcuni storici, il nome del Grange sarebbe stato scelto proprio per rendere un velato omaggio alla Pritanea ed al suo casato di nascita, infatti il significato del cognome Grainger deriva proprio dal termine Grange, cioè grande tenuta agricola.

       

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(*) Note biografiche riguardanti Don SEBASTIANO MARULLI
– N
ato a Napoli l’8 agosto 1793 e ivi deceduto il 13 agosto 1866, va ricordato come duca di Ascoli, marchese di Salza etc., nobile, patrizio napoletano, cavaliere dell’Insigne e Reale Ordine di San Gennaro, cavaliere di gran croce dell’Ordine Piano, cavaliere di onore e devozione dell’Ordine di Malta, cavaliere di gran croce del Reale Ordine di Isabella la Cattolica, cavaliere dell’Ordine Imperiale dell’Aquila Bianca, cavaliere di I classe dell’Ordine di Sant’Anna, cavaliere di I classe dell’Ordine Imperiale di San Stanislao, cavaliere di gran croce dell’Ordine dell’Immacolata concezione di Vila Viçosa, cavaliere di gran croce del Reale Ordine di Francesco I, etc. etc. etc., Somigliere di Sua Maestà il Re Ferdinando II Re delle Due Sicilie, socio onorario dell’Accademia di Scienze Lettere ed Arti di Palermo, gentiluomo di Camera con esercizio di Re Ferdinando II.

Figlio di Don Trojano duca d’Ascoli, patrizio napoletano, etc., (nato ad Ascoli il 2 dicembre 1759 e morto il 19 maggio 1823) e di Donna Maria Gratimola Filomarino, dei duchi della Torre di Teverolaccio, figlia di Don Pasquale, duca della Torre di Teverolaccio, patrizio napoletano e della principessa del Sacro Romano Impero la N. D. Donna Maria Maddalena Rospigliosi dei duchi di Zagarolo, nobile romana, patrizia veneta, nobile patrizia di Pistoia.
Sposato con Donna Carolina Berio Imperiale, dei marchesi di Salza, principessa di Sant’Angelo dei Lombardi, dei patrizi genovesi, figlia di Francesco, marchese di Salza, patrizio genovese e di Donna Maria Giulia Imperiale, principessa di Sant’Angelo dei Lombardi, principessa di Faggiano, duchessa di Carosino, baronessa di Nusco, Andretta, Lioni, Carbonara, Monticchio, Oppido, Montemarano, Volturara e Parolise.
Rimasto vedovo, sposato in seconde nozze con Donna Eliza Mary Rose Albertini principessa di Cimitile, figlia di Edward Francis von Grainger degli esquires di Caucestown, barone in Baviera e di Rose Parry degli esquires di Tywysog e di Pistill, già vedova in secondi voti di Don Giovanni Battista Albertini principe di Cimitile, patrizio napoletano e vedova in primi voti del conte Ivan Potemkin dei prinicipi del Sacro Romano Impero e principi di Tauride.

__________________ALESSANDRO PUBLIO BENINI


Foto autore articolo

Alessandro P. Benini

Esperto di Finanza e di Storia dell’Economia.
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