Dalla finanza islamica all’antiradicalismo: Incontri e Dibattiti al Festival della Diplomazia
Due Incontri sul Mondo Islamico
Giunto alla IX edizione, dal 18 al 26 ottobre 2018 si è svolto anche quest’anno il Festival della Diplomazia, che per 9 giorni ha reso Roma protagonista del dibattito sulla geopolitica e sull’attività diplomatica internazionale.
Organizzato con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e di Roma Capitale, può esere definito la proxecuzione annuale di un evento di grande rilievo che lo scorso anno ha registrato quasi 10.000 presenze, con il supporto di oltre 70 Ambasciate, 8 Università e numerosi partner scientifici.
La manifestazione si è svolta, come di consuetudine, in più luoghi, istituzionali e non, sparsi all’interno della città, con un ricco programma di seminari e incontri. Gli ambiti tematici su cui si sono articolati gli eventi di quest’anno hanno riguardato: Geopolitica, Giovani e il Futuro, Economia, Ambiente, Cultura e Identità.
Isa Benassi, del Consiglio delle guide religiose della COREIS, è intervenuto nel pomeriggio del 25 ottobre sul tema generale della “Diplomazia e le sfide di cultura e identità” nel panel ospitato dall’ambasciata della Repubblica dell’Indonesia su “The evolution of jihadist radicalization in Asia” insieme ad Esti Andayani, ambasciatrice della Repubblica di Indonesia, Suhardi Alius, capo dell’agenzia nazionale antiterrorismo dell’Indonesia, Francesca Manenti, analista del Ce.S.I. (Centro Studi Internazionali), Valentina Muiesan, Head Office VII DGMO del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Romeo Orlandi della Italy-ASEAN Association e Gabriele Iacovino direttore Ce.S.I.
Nell’incontro Isa Benassi ha presentato il metodo e il modello seguito dalla COREIS in questi anni per contrastare il fondamentalismo di matrice pseudo-religiosa: “E’ necessario un approccio multidisciplinare, che preveda azioni coerenti in ambito politico, sociale, comunicativo, educativo e religioso. Una sinergia d’azione che smascheri la retorica fondamentalista nella sua pretesa di rappresentare l’autenticità religiosa”.
Nella giornata del 24 è intervenuto anche Abd al-Sabur Turrini, direttore generale COREIS, sul tema dell’economia e della “Finanza islamica: nuovi strumenti di finanza inclusivi e sostenibili”, assieme a Gabriele Mele, analista di politica internazionale del Medio oriente e Daniele Frigeri del CESPI, Centro Studi Politica Internazionale.
“La finanza islamica non vuole essere né l’alternativa, né la sola soluzione alle crisi del sistema economico globale o l’antidoto definitivo alle derive della finanza speculativa” – ha riportato Turrini nel suo intervento – “ma può, comunque, costituire un’opportunità e una complementarietà finanziaria orientata verso l’economia reale. Infatti se il capitale, nella sharia, non può produrre interesse, significa piuttosto che questo deve essere impiegato in attività reali, concrete, tracciabili, ad esempio in società, in immobili o in progetti imprenditoriali, dal cui buon esito si può invece ricavare gli utili. Qualsiasi azione, inclusa quella economico e finanziaria, deve essere collegata ad un sistema di valori che ne ispiri e guidi le finalità”.
Comunicato a cura dell’Ufficio Stampa del COREIS – ufficio.stampa@coreis.it