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Diego Angelo Bertozzi presenta “La nuova via della seta”

La nuova via della seta. Il mondo che cambia e il ruolo dell’Italia nella Belt&Road Iniziative” di  Diego Angelo Bertozzi sarà disponibile in tutte le librerie dal 24 settembre.

Lo scrittore è nato a Brescia, classe 1973, laureato in Scienze Politiche all’Università degli Studi di Milano. La sua passione è la storia con particolar attenzione alle recenti vicende in Cina. Sul tema ha pubblicato “Cina: Da sabbia informe a potenza globale” e “La Cina da impero a nazione. Dalle guerre dell’oppio alla morte di San Yat-sen (1840-1925).” Ha scritto anche “Socialismo, pace e democrazia. Cento anni di Primo Maggio bresciano” ed è coautore dei volumi “Marx in Cina. Appunti sulla Repubblica popolare cinese oggi”, scritti assieme a Cheng Enfu, Pasquale Cicalese, Li Wei, Domenico Losurdo, Ma Xueke, Francesco Maringiò, Marco Pondrelli, e Fausto Sorini.
Altri suoi testi sono “Il bilancio del 18º Congresso e le due eredità su Xi” contenuto in “La Cina della Nuova Era – Viaggio nel 19 Congresso del Partito Comunista Cinese” ed  “Il risveglio del Drago. Politiche e strategie della rinascita cinese”, scritto a quattro mani insieme a Andrea Fais.

 “Belt and Road Initiative” è una sorta di “riscoperta-invenzione”, alla fa da sfondo una storia millenaria. Per l’esattezza sono duemila gli anni che ci separano dall’apertura di quella che conosciamo come la “Via della seta” e che oggi i più recenti eventi politici internazionali ci costringono di fatto a riprendere e ristudiare.  “L’Italia rappresenta nel Mediterraneo un partner ideale per la Nuova via della seta, beneficiando dal punto di vista geografico di una posizione strategica, ideale tanto per la distribuzione di merci asiatiche quanto per l’invio di prodotti europei destinati al resto del mondo

La storica via della seta, un reticolo lungo che si sviluppava per circa 8000 km circa, collegava con molteplici arterie terrestri, marittime e fluviali, l’Impero cinese con quello Romano, attraversando regni ed imperi. Molti storici e studiosi considerano la via della seta come una sorta di prima “globalizzazione“, economica e culturale al contempo. La nuova via della seta, invece, è quella del XXI secolo, lanciata nel 2013 dal presidente cinese Xi Jinping. Prende il nome di “Belt and Road Initiative”, è un’iniziativa certamente strategica della Repubblica Popolare Cinese, per migliorare i rapporti commerciali con tutti i paesi dell’Eurasia.

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Belt and Road Iniziative

Questo progetto segnerà una svolta epocale negli equilibri mondiali; ed il nome Belt&Road Iniziative è azzeccato per definire questa iniziativa. “Belt” fa riferimento a una cintura di corridoi terrestri, mentre “road” a una strada marittima. la Belt and Road Initiative (BRI) multimiliardaria di Pechino è stata definita un piano Marshall cinese, una campagna sostenuta dallo stato per il dominio globale, un pacchetto di stimoli per un rallentamento dell’economia e una massiccia campagna di marketing per qualcosa che stava già accadendo. Non è, infatti, un caso che la Cina stava stanziando investimenti in quasi tutto il mondo.  
Nel corso dei cinque anni, ovvero, da quando il presidente Xi Jinping ha annunciato il suo grande piano per collegare Asia, Africa ed Europa, l’iniziativa si è trasformata in un ampio slogan per descrivere quasi tutti gli aspetti dell’impegno cinese all’estero. Dall’Asia sud-orientale all’Europa orientale e all’Africa, Belt and Road comprende 71 paesi che rappresentano metà della popolazione mondiale e un quarto del PIL globale.

Tutto, da un parco a tema affiliato a Trump in Indonesia a un campo jazz a Chongqing, è stato marchiato Belt and Road. Paesi dal Panama al Madagascar, dal Sudafrica alla Nuova Zelanda, hanno promesso ufficialmente il proprio sostegno.

È assai interessante raccontare l’origine, i progetti e gli sviluppi di una iniziativa in continua mutazione ed evoluzione. Nel 2019 anche l’Italia è entrata tra i Paesi che vi aderiscono ufficialmente. Questo significa seguire le traiettorie di una Cina divenuta, a tutti gli effetti, una potenza globale.   

In relazione alla Belt and Road Initiative ha collaborato con il Centro Europa Ricerca (Roma) alla realizzazione del rapporto “La Nuova via della Seta: impatto sugli scambi internazionali e opportunità per l’Italia” (4/2018). Collabora con diversi siti e riviste specializzate in relazioni internazionali. 

 

 

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