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Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo

Come nasce una storia? Come viene creato un personaggio, uno sfondo, una scena? Sono queste le domande a cui pensiamo non appena guardiamo un film Disney e la mostra Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo ce lo spiega.

Raccontare delle storie e al tempo stesso incantare il pubblico è considerata una vera e propria arte, ma dietro l’immediatezza tipica del risultato artistico perfetto si nasconde un lavoro di ricerca creativa che dura anni, e che resta generalmente ignoto a chi ascolta queste storie.Un viaggio alla scoperta dello straordinario mondo narrativo dei Walt Disney Animation Studios, fra miti, favole, leggende e fiabe da cui hanno preso vita le storie e i personaggi che da quasi un secolo continuano ad incantarci.

L’esposizione, in mostra ancora per pochi giorni a Palazzo Barberini, vuole raccontare al pubblico proprio questo processo creativo.

L’esposizione con opere originali, bozzetti e schizzi provenienti dagli Archivi Disney, propone un percorso con diverse chiavi di lettura suddiviso in questo grandi sezioni: il  Mito, la Favola, la Leggenda e le Fiabe.

Gli Studios hanno attinto al patrimonio delle più popolari narrazioni delle diverse tradizioni culturali e letterarie, creando un affascinante unico insieme tra continenti ed epoche della storia, da Esopo a Charles Perrault, dai fratelli Grimm all’epica greco-romana, fino a giungere alla favolistica orientale e al Pinocchio di Carlo Collodi. Le storie, che siamo abituati a conoscere nella versione disneyana, non sono altro che le favole, i miti e le leggende medievali che costituiscono il nostro immenso patrimonio narrativo. La prima chiave è quindi questa: la nostra cultura vista con gli occhi dell’animazione Disney.

La seconda chiave invece racconta il dietro le quinte di alcuni dei più grandi film d’animazione, entrando nel vivo dello studio e del processo artistico.

Si inizia da un’idea, da un concetto di storia e si sviluppa il plot narrativo. Vengono poi creati i personaggi immaginandone le fattezze, il volto e le movenze. Curiosi i bozzetti di Biancaneve e i Sette Nani dove la protagonista era stata immaginata in modo completamente diverso, con delle lunghe trecce bionde o con i capelli raccolti ma rossi. Così anche come Ariel dove in alcuni schizzi ha i dei capelli lunghissimi e neri.

Il lavoro del team viene supervisionato da un direttore artistico e sotto la sua guida si definiscono le ambientazioni. Svariate le tecniche artistiche utilizzate, che prevedono disegno a grafite, matite colorate e pastelli, carboncini, acquerelli, tempere, acrilici, collages. La computer grafica, che oggi assiste nello studio e nella realizzazione delle scene di un film, è solo l’evoluzione di quelle tecniche tradizionali, e riguarda i successivi step di animazione e colorazione, oggi realizzati mediante processi digitali. 

Ci vogliono mesi e anni di lavoro di un’intera équipe coordinata da un regista per produrre un film d’animazione: un processo creativo lento, continuativo e molto meticoloso che, da un’idea iniziale, costruisce un intero film attraverso migliaia di immagini che via via prendono vita.

La Sirenetta, 1989
Glen Keane
Disegno preliminare per l’animazione Grafite su carta
© Disney

Ma chi era Walt Disney? Walt Disney è stato un pioniere nell’arte dell’animazione. La sua storia è iniziata nel 1923 quando lasciò Kansas City per la California, divenendo in breve tempo un creatore e ispiratore di una nuova arte dello storytelling, tanto da avere un impatto profondo sull’immaginario universale.

La sua carriera, durata 43 anni, ha abbracciato lo sviluppo del cinema come moderna forma d’arte. Walt Disney, insieme a suo fratello Roy O. Disney e ai suoi collaboratori, ha ricevuto nel corso della sua vita più di 950 premi e riconoscimenti in tutto il mondo, fra cui 48 Oscar e 7 Emmy. È stato anche il creatore di Topolino e fondatore di Disneyland e di Walt Disney World, capace di una serie incredibile di innovazioni nel corso degli anni.

Perfezionista ed instancabile con il suo Steamboat Willie, dove compariva per la prima volta Topolino. Fu il primo cartone animato al mondo realizzato con il sonoro sincronizzato a debuttare davanti al pubblico nel 1928, mentre durante la produzione della serie delle sue Silly Symphonies fu invece introdotto il technicolor. Nel 1937 The Old Mill fu poi il primo cortometraggio a utilizzare la tecnica della cinepresa multipiano. Ma l’interesse di Walt Disney per la combinazione di musica e animazione, proseguito per tutta la sua carriera, lo portò nello stesso anno a produrre il primo acclamato lungometraggio musicale animato dello Studio, Biancaneve e i Sette Nani, considerato ancora oggi una delle pietre miliari della storia del cinema.

Pur dividendosi tra televisione, film in live action, film di animazione e Disneyland, Walt Disney continuò sempre a migliorare il processo di produzione delle animazioni. Oggi come in passato, i Walt Disney Animation Studios sono uno studio creativo, artistico e innovativo che continua a raccontare le sue storie ispirandosi alla nostra cultura.

 

 

La mostra, promossa e prodotta da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, a cura della Walt Disney Animation Research Library, con la collaborazione di Federico Fiecconi, storico e critico del fumetto e del cinema di animazione. Il catalogo “Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo” edito da 24 ORE Cultura.

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Foto Alberto Novelli
 
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