DROGA:
Lo sforzo congiunto Brasiliano/Portoghese segna il successo dell’operazione “Da Vinci”
La Polizia federale del Brasile stava conducendo da tempo una serie di indagini, con il supporto degli agenti della DEA, su un ricercato narcotrafficante internazionale albanese (A.D.)
I dati di tracciamento e le indagini del dipartimento di intelligence hanno permesso alla polizia federale del Brasile di identificare uno dei locali di A.D. a San Paolo, in Brasile, controllato da bande locali delle favela.
Il 7 giugno, è stata accertata la posizione dell’obiettivo è ottenuto il mandato di perquisizione dalla procura. Venticinque agenti della polizia federale hanno fatto irruzione nel luogo, disarmato due persone di guardia, è stato rinvenuto 230.000 dollari USA in contanti, oltre a 350 kg di cocaina pura confezionati in lussuosi pacchi Louis Vuitton personalizzati da spedire ad Anversa, in Belgio—vedi prove fotografiche legali (da Vinci 1742).
Nella stessa occasione, la polizia ha anche sequestrato due telefoni cellulari criptati, due fucili d’assalto AK 47 e una chiavetta USB contenente una registrazione video di un processo di carico di cocaina nel porto dello stato di San Paolo del Brasile. Nonostante la quantità esatta della sostanza sia ancora da stabilire, avevano filmato chiaramente l’operazione di carico presso il porto di Sao Paulo, di una quantità in quel momento indefinita di cocaina, cioè come, quando, in quale barca, dove e con quale codice, avevano nascosto la droga.
I rapporti di inchiesta della settimana precedente e l’analisi accurata del filmato contenuto della chiavetta USB rinvenuta, hanno portato all’identificazione dello yacht oceanico. Secondo le autorità federali brasiliane, la barca battente bandiera maltese era salpata per la prima volta mesi prima, dal porto di Monaco. Sette membri dell’equipaggio avevano accolto a bordo un team di sei dottorandi di filosofia dell’Università della Sunshine Coast, Queensland, Australia, successivamente sbarcati a Nizza e pronti a intraprendere un viaggio di spedizione in Brasile. Come previsto nel loro itinerario finanziato con borse di studio, hanno prima navigato lungo la costa spagnola, poi attraverso lo stretto di Gibilterra e intorno alle Isole Canarie, per dirigersi infine verso l’Oceano Atlantico, puntando il porto dello Stato di San Paolo come destinazione finale. L’ulteriore rotta marittima San Paolo—Lisbona rilevata all’interno del contenuto della chiavetta USB ha permesso alle autorità brasiliane di avvisare immediatamente la loro controparte portoghese per intercettare, fermare e identificare lo yacht durante la sua sosta a Lisbona, prima che ripartisse attraverso l’oceano alla volta di Brisbane, in Australia, arrivo programmato per agosto. Grazie all’Unità Nazionale per la Lotta al Traffico di Droga, il carico non ha mai raggiunto la sua destinazione finale.
La polizia portoghese allertata, ha utilizzato il radar ATR (Remote Automated Target Recognition) per monitorare lo yacht oceanico in viaggio verso Lisbona. L ‘ 8 giugno, all’ingresso dalle acque internazionali portoghesi dell’Oceano Atlantico, l’Unità di Controllo Costiera della Guardia Repubblicana Nazionale, gli agenti portoghesi dopo essersi identificati, hanno fermato il panfilo oceanico con a bordo 13 persone mettendole in stato di arresto (7 membri dell’equipaggio e 6 studenti ricercatori – filosofi), iniziando immediatamente le perquisizioni con il supporto dei filmati precedentemente sequestrati.
La ricerca della polizia ha rinvenuto in uno scomparto nascosto sul pavimento della barca 650 kg di cocaina pura negli stessi pacchetti Louis Vuitton personalizzati trovati a San Paolo—l’indirizzo di consegna: Brisbane— (da Vinci —AUBNE) Australia. Tra i risultati, sono stati sequestrati anche 4 fucili d’assalto AK 47, 2 telefoni cellulari criptatii e 60.000 dollari australiani.
Le informazioni raccolte confermano il coinvolgimento di un altro cittadino albanese, e si ritiene il coordinamento a livello superiore legato al passato criminale particolarmente significativo in Australia che potrebbe contribuire a rivelare il quadro più ampio. Coinvolto in reati estremamente violenti, legato alla criminalità organizzata, coinvolto con le bande di motociclisti di Adelaide, questo secondo gangster albanese offre ulteriori ipotesi alle indagini. In effetti, il modus operandi dei sospetti, il tatuaggio distintivo e soprattutto la destinazione illegale del carico prima della sua eventuale confisca sembrano corroborare l’accusa dei pubblici ministeri contro il Comanchero Motorcycle Club, una banda di motociclisti fuorilegge in Australia.
Date le prove, i rapporti di arresti, i filmati e le informazioni raccolte, l’Interpol è intervenuta per indagare su una rete più ampia di organizzazioni criminali che operano a livello internazionale per coprire le seguenti aree: Adelaide e Brisbane — Australia, Amsterdam — Paesi Bassi, Anversa — Belgio, Monte Carlo — Monaco. Il gangster albanese è presumibilmente in fuga dal Brasile e potrebbe essere attualmente situato ai confini boliviani.
Nell’ambito dell’operazione congiunta in corso da Vinci, La polizia federale del Brasile ha finora arrestato le due scorte armate locali trovate nei locali al momento del raid menzionato. In modo complementare, la Guardia Repubblicana Nazionale ha arrestato il capitano, l’ufficiale, l’ingegnere e i marinai dello yacht battente bandiera maltese. L’equipaggio, originario di Italia, Filippine, Repubblica Dominicana ed Ecuador, è incaricato di facilitare il traffico internazionale di droga. Le autorità portoghesi hanno anche arrestato i sei dottorandi australiani che sono attualmente in discussione nonostante la loro presunta non partecipazione.
Considerando i due luoghi perquisiti si stima il sequestro di un totale di 1000 kg di cocaina pura (350Kg a San Paolo, 650 kg sullo yacht), 230.000 dollari USA, 60.000 dollari australiani, 6 fucili d’assalto AK 47, una chiavetta USB e 4 telefoni cellulari criptati.
Da notare che il Brasile potrebbe non produrre cocaina internamente, ma rappresentare ancora uno dei principali canali di contrabbando per droghe illegali dall’America Latina in Europa e in altri continenti. E, ormai da anni, Lisbona e Anversa sono stati ufficiosamente segnalati come punto di accesso d’ingresso privilegiato al nostro continente.
Versione in lingua inglese: https://www.consulpress.eu/the-brazilian-portuguese-joint-effort-scores-the-success-of-the-da-vinci-operation/