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Elezioni Finlandia, i Conservatori di Petteri Orpo vincon

«È stata una grande vittoria. Sulla base di questo risultato elettorale, cominceremo a negoziare un Governo in FinlandiaAbbiamo ottenuto il mandato più ampio. I finlandesi vogliono un cambiamento e ora inizierò i negoziati aperti con tutte le parti» ha dichiarato Orpo al termine delle votazioni.

Petteri Orpo, leader 53enne dei conservatori finlandesi è a capo del Kokoomus, storico partito conservatore liberale dal 2016 ed ha fatto parte a diversi governi ricoprendo anche il ruolo di premier, oltre che ministro delle Finanze, delle politiche Agricole e degli Interni. Anche il padre era stato un dirigente del Kokoomus.

Grazie alle posizioni politiche mentre il Paese era alle prese con i costi della vita sempre più alti, la crisi energetica e la guerra tra Russia e Ucraina, è riuscito a crescere di notorietà e a guadagnare un sìconsenso sempre più ampio tra l’elettorato. 

Al termine dello scrutionio, stando ai dati emersi i partiti di centro destra fanno in balzo in avanti rispetto alle elezioni del 2019, mentre in forte calo i partiti di centrosinistra. Coalizione nazionale, il partito di Orpo ha ottenuto il 20,8% ddei voti con 48 seggi su 200 totali del Parlamento secondo le proiezioni dell’emittente locale Yle, mentre i Veri Finlandesi guidati da Riikka Purra il 20,1% con 46 seggi e i socialdemocratici di Sanna Marin il 19,9%.

Il sistema elettorale finlandese si fonda sul sistema proporzionale a preferenze e stabilisce che il partito con la maggioranza di voti formi il Governo esprimendo per primo le preferenze sul primo ministro o prima ministra, questo consentirà a Orpo di dare il via a una coalizione di Governo, soprattutto perché il partito non ha posto limiti alle probabili alleanze, compresa anche quella con i Veri Finlandesi di Purra, esclusi dalla gran parte dei movimenti il lizza, accusati di avere delle posizioni fortemente anti immigrazione dai toni razzisti, e per la posizione contraria all’agenda climatica dell’Europa per il 2035. Posizioni non condivise dai Conservatori, che anzi chiedono di aprire al lavoro degli stranieri a causa della mancanza di manodopera locale. Condividono invece la linea di tagli alle spese pubbliche. 

La campagna elettorale del partito di Coalizione ha puntato tutto sull’austerity, sui quasi sei miliardi di euro necessari per sanare il debito pubblico e rimettersi in pari con i valori primossi dall’Ue. Al momento infatti la situazione economica del Paese vede un debito superiore al Pil del 70% con un’inflazione all’8,8%.

I negoziati comunque avrano inizio il 12 aprile successivamente l’elezione dello speaker del Parlamento e doptrebbero impegnare il Governo per molto tempo, addirittura mesi, considerando che la coalizione avrà bisogno di 101 deputati e i colloqui saranno «piuttosto difficili», come ammesso dallo stesso Orpo.

Esce sconfitta invece la socialdemocratica Sanna Marin divenuta capo di Stato a 37 anni, la più giovane leader in Europa la quale nonostante i numerosi elogi per il modo in cui abbia saputo gestire il Paese durante la pandemia da Covid-19, per il sostegno all’Ucraina e il suo ruolo importante per l’adesione della Finlandia alla Nato, con il supporto del presidente Sauli Niinistö, che le hanno permesso di diventare molto popolare nel suo Paese, non è riuscita a convincere gran parte dell’elettorato. 

«Congratulazioni al vincitore delle elezioni, congratulazioni al partito della Coalizione Nazionale, congratulazioni al partito dei Finlandesi. La democrazia ha parlato, il popolo finlandese ha votato e una celebrazione della democrazia è sempre una cosa meravigliosa», ha detto la Marin ai suoi sostenitori, sottolineando però che nonostante i risultati non brillanti il partito ha comunque guadagnato dei consensi che le hanno permesso di avere dei rappresentanti in Parlamento, nonostante durante la campagna elettorale abbia puntato molto su temi quali welfare e miglioramento dell’istruzione come tassello fondamentale per la crescita del Paese. 

La Marin quindi punta ad un possibile ruolo all’interno della colazione con i Conservartori, con cui però dovrebbe riuscire a trovare un modo per appianare le molte, tante divergenze soprattutto sui temi economici come aumento delle tasse per ridurre il debito pubblico protratto dal governo Marin e nuove misure in merito all’occupazione, punti fondamentali del programma di Orpo. Unico punto in comune al momento l’agenda climatica. 

Tra i due leader c’erano state delle accuse reciproche dato che per Orpo la Marin “non si preoccupa affatto del debito e dell’economia” mentre per la Marin Orpo vuole essere un Robin Hood al contrario “toglie ai poveri per dare ai ricchi”.

«La cosa più importante per il prossimo governo è sistemare la nostra economia, spingere la crescita economica, equilibrare i conti pubblici. E la seconda questione molto importante è costruire la Finlandia della Nato» afferma Orpo. 

In merito al conflitto in Ucraina Orpo ha sempre sostenuto il pieno sostegno a Kiev: “Noi stiamo al vostro fianco, non possiamo accettare questa guerra terribile, faremo tutto il possibile per aiutare l’Ucraina, il popolo ucraino perché combattono per noi”. 

Tra i tanti che si sono comlimentati con Petteri Orpo per la vittoria elettorale, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola che su Twitter scrive: “Congratulazioni al mio amico Petteri Orpo per aver vinto le elezioni in Finlandia! In questo momento cruciale verso la Nato, il popolo finlandese sa che il nostro impegno a proteggere i valori condivisi in Europa non potrà che rafforzarsi. Più forti insieme”.

Congratulazioni anche dall’Italia, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani il quale su Twitter scrive: “Congratulazioni al mio amico e vicepresidente del Partito popolare europeo Petteri Orpo per la vittoria alle elezioni politiche. I valori popolari e liberali trionfano anche in Finlandia. Pronti a rilanciare insieme una grande azione europea. Buon lavoro”. 

“Una decisione storica” afferma il deputato Valentini, in riferimento all’adesione della Finlandia alla Nato, ricordando che prima quando si parlava di Paesi neutrali si appellavano ironicamente “finlandizzati”.

Mentre per Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera questa vittoria costituisce un momento importante poichè segna un “cambio di vento politico in Europa”. Conclude con un riferimento al nostro Paese affermando che “

Siamo felici di aver inaugurato in Italia con il governo Meloni una stagione politica nuova, di cambiamento e di visione patriottica del fare che raccoglie consensi all’interno dell’Italia e fa scuola in tutta Europa”. 

Gianfranco Cannarozzo