Ellen Page transgender, chiamatemi Elliot
ELLEN PAGE, …. OGGI ELLIOT
_________MATTEO PLATANIA
La nota attrice Ellen Page, classe 87, in un twitt, ha dichiarato di essere transgender e chiede di essere chiamata Elliot.
“Ciao amici, voglio condividere con voi che sono trans, i miei pronomi sono lui / loro e il mio nome è Elliot. Mi sento fortunato a scrivere questo. Essere qui. Per essere venuto in questo posto nella mia vita. Sento un’incredibile gratitudine per le persone incredibili che mi hanno sostenuto in questo viaggio. Non posso esprimere quanto sia straordinario amare finalmente chi sono abbastanza per perseguire il mio io autentico.
Sono stato continuamente ispirato da così tanti nella comunità trans. Grazie per il tuo coraggio, la tua generosità e il tuo instancabile lavoro per rendere questo mondo un luogo più inclusivo e compassionevole. Offrirò tutto il sostegno possibile e continuerò a lottare per una società più amorevole ed equa. Chiedo anche pazienza. La mia gioia è reale, ma è anche fragile. La verità è che, sebbene in questo momento mi senta profondamente felice e sappia quanti privilegi ho, ho anche paura.
Ho paura dell’invasività, dell’odio, degli “scherzi” e della violenza. Per essere chiari, non sto cercando di smorzare un momento gioioso e di festa, ma voglio affrontare l’intero quadro. Le statistiche sono sbalorditive. La discriminazione contro le persone trans è diffusa, insidiosa e crudele, con conseguenze orribili.
Solo nel 2020 è stato riferito che sono state uccise almeno 40 persone transgender, la maggior parte delle quali erano donne trans nere e Latinx. Ai leader politici che lavorano per criminalizzare l’assistenza sanitaria trans e negare il nostro diritto di esistere e a tutti coloro che hanno a enorme piattaforma che continua a vomitare ostilità nei confronti della comunità trans: hai sangue sulle mani.
Scatena una furia di rabbia vile e umiliante che ricade sulle spalle della comunità trans, una comunità in cui il 40% degli adulti trans riferisce di aver tentato il suicidio. Quando troppo è troppo. Non sei “cancellato”, stai ferendo le persone. Sono una di quelle persone e non taceremo di fronte ai vostri attacchi. Amo essere trans. E adoro essere queer. E più mi tengo vicino e abbraccio pienamente chi sono, più sogno, più il mio cuore cresce e più prospero. A tutte le persone trans che ogni giorno affrontano molestie, disgusto di sé, abusi e minacce di violenza: ti vedo, ti amo e farò tutto il possibile per cambiare questo mondo in meglio.”
Questo il suo twitt che ha commosso il mondo del cinema e del web. Molto più di un secondo coming out. Andando a cliccare sui principali siti inerenti il cinema e le serie tv, ormai non compare più il nome di Ellen Page, bensì quello del transgender Elliot.
Il primo era avvenuto nel 2014 quando l’attrice aveva deciso di mettere a nudo la sua omosessualità, diventano una delle attiviste LGTBQ+ più combattive di Hollywood. All’età di 26 anni, durante una conferenza sui diritti umani aveva detto in un significativo discorso, in cui condannava gli standard stabiliti nell’industria cinematografica: “Sono qui oggi perché sono omosessuale. E perché forse può provocare un effetto positivo. Aiuta gli altri a rendere la vita più facile e più piena di speranza. Sento di avere un obbligo personale e una responsabilità sociale in tutto questo ”.
In in certo senso si potrebbe confrontare la vita dell’attrice con le sue interpretazioni. Nel 2007 interpreta in modo magistrale Juno, storia di una ragazza che rimane incinta. Dopo aver annunciato di essere omosessuale, , l’attrice ha portato questo suo status anche sul grande schermo prima nel film Freeheld (2015), dove interpreta una donna che combatte al fianco del suo partner, interpretato da Julianne Moore, per l’equalizzazione dei diritti delle unioni civili, successivamente in The Umbrella Academy, serie originale Netflx, dove interpreta Vanya Hargreeves, ragazza con superpoteri.
Infine nella serie Tales of The City, tratto dall’omonimo romanzo di Armistead Maupin, dove interpreta Shawna, ragazza bisessuale che vive a Barbary Lane, cresciuta col padre e abbandonata dalla madre, Mary Ann, che ala famiglia ha preferito la carriera, trasferendosi a New York.
Nel 2018, dopo solamente un anno di fidanzamento, ha sposato a sorpresa la coreografa Emma Portner, la quale, dopo l’annuncio del suo nuovo status di persona trans, le ha scritto “Ti amo moltissimo, Elliot”. Mentre il cast di Umbrella Academy: Così orgogliosi del nostro supereroe! Ti vogliamo bene Elliot! Non vediamo l’ora di vederti tornare nella terza stagione! “.
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NOTE A MARGINE – A prescindere da eventuali commenti [che saranno comunque sintetizzati nelle mie brevi righe a seguire] di fronte all’episodio sopra narrato, non resta che prendere atto di un “mutamento” oramai iniziato da tempo. Un mutamento (o forse una “mutazione” quasi Kafkiana) riguardante aspetti di una società, nonché di una stessa parte degli “umani” che la compongono.
# A mio giudizio, oramai, “un pensiero unico dominante” sta cercando di imporre la propria visione antropologica, economica, politica su Popoli e Nazioni, trasformando una serie di “Comunità Identitarie” in “Collettività Consumistiche”, soggette e sottoposte solo alle “Leggi o Tendenze del Mercato”. Contro tale disegno egemonico – e non solo – la Consul Press ha sempre cercato di opporre nel limite delle proprie possibilità una ben determinata Linea Editoriale e al riguardo desidera riproporre ai propri Lettori un Convegno svoltosi a Roma nel marzo del 2015 sul tema: (Clik su >) “L’Era del Post – Umano”. organizzato dal Quotidiano online “L’Intellettuale Dissidente” e dal Circolo Proudhon. Tali tematiche presto verranno riaffrontato su questa “Testata”, segnalando con l’occasione Autori, Testi di saggistica e Convegni da seguire con interesse ed attenzione.
______Giuliano Marchetti